Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta © Daniela Tuscano

LE CENERI DEI COPTI © Daniela Tuscano

Immagine
LE CENERI DEI COPTI Popolo e diadema Di storia e di dolore Solcano Pasque eterne  Nei templi romiti E li vedi, solenni come esodi Varcare un'altra attesa, Nuovi giorni senza gloria. Son fatti di sogno E abitano la terra, Mai svuotati di pazienza. Sono il sacrificio Di Cristo ripetuto, Col volto nero, perso, I piedi sfatti e crudi. Cammino, su resti di città  In questo sfarinato grigio d'aprile  Fra volti callidi, senza speme E un tardo pensiero di cielo. Incontro, col cuore I fratelli e sorelle lontani. Il loro martirio mi dà forza, Voce d'insperato yobel; Non si nasce perdonando, Si umanizza praticando. © Daniela Tuscano

risposta di ©Daniela Tuscano al mio post : è più eroe ......

Immagine
un poliziotto    ucciso dall'Isis  o un carabiniere     che    sale  su  un tir  a  100 k.m all'ora  bloccandone   la  corsa    perchè l'autista ha   avuto   un malore  la   risposta   al mio quesito   espresso  nel  post precedente  ( vedi url sopra  )   è  arrivata  dalll'amica compagna  di strada    Daniela  Tuscano  sulla  nostra pagina  di  facebook   ( https://www.facebook.com/compagnidistrada/  )                                               L'EROE QUOTIDIANO Su Xavier hanno scritto in tanti, com'è giusto, e il rischio di ripetersi è alto. Oppure no. Suo malgrado, il giovane poliziotto è diventato un simbolo, e certo non lo voleva. Credo di saperlo, quel che voleva: vivere; nell'anonimato dei giusti, nella compostezza della normalità alla quale tutti siamo chiamati. Aveva scelto un mestiere difficile, Xavier. Un mestiere per cui oggi ci sei, domani chissà. Specialmente di questi tempi. Ma non è forse così per ogn uno di noi? Pre

AGLI UNICI

Immagine
No, non è una festa. Ha i paramenti rossi come il sangue. E sangue ne è scorso a fiumi, oggi, ad Alessandria e al Cairo. Vittime, ancora una volta, i cristiani copti, massacrati dai jihadisti durante la Messa delle Palme. Il sorriso di questa domenica mostra i denti, finge il tripudio ma prelude alla Passione. In Egitto, terra così vicina a quella di duemila anni fa, il buio è piombato all'improvviso.  Non è la prima volta. Lontani i momenti in cui il futuro papa copto Shenuda III veniva allevato da una famiglia musulmana e giocava coi figli di quest'ultima in qualche cortile a Cleopatra. Da molti anni i cristiani sono nel mirino del Daesh; il martirio di Sirte, due anni fa, ne rappresentò solo l'episodio più sconvolgente.  Ma chi sconvolse, poi? Europa e Usa, no davvero. I media neolaici continuano a disinteressarsi della sorte dei cristiani mediorientali; e lo stesso può dirsi di certo terzomondismo "progressista". In effetti, per quest'ultimo sem

RIMANE DIO di © Daniela Tuscano

Immagine
Proprio    mentre    riportavo  (  lei è impegnatissima in questo periodo) di Daniela Tuscano     ho  iniziato   a  canticchiare    questa  canzone   Grazie  Daniela   è   un piacere  una  gioia   averti   scoperto  ben  7  anni fa   sul forum di Ammazzatecitutti   Ma   Adesso  basta   vi lascio   al  suo post                              RIMANE DIO    di © Daniela Tuscano Ti hanno visto ilare, il volto spianato, perfettamente a tuo agio fra i giovanissimi, nel campo sportivo incorniciato da un Cristo floreale, quasi indù. La tua solarità dietro i contenuti seri, densi e meditati. Ma io ti preferisco pensoso, sfibrato dal caldo, dolente, immerso nel cosmo e a tratti invisibile. Ti preferisco quando la tua figura emerge incerta fra il verde squillante delle giovani robinie. Quando, sull'altare, letteralmente scompari, fra l'oro iconico degli arredi, e sei tutt'uno e non ti appartieni più. "Milanesi sì, ambrosiani certo, ma parte del grande p

PERSINO IL SOLE di © Daniela Tuscano

Immagine
Caro Papà, E non sbaglio l'accento : proprio "Papà"... Come tutti i papà riservi sempre qualcosa d'imprevedibile.  Ricordi il celeberrimo discorso del tuo predecessore: "Si direbbe che persino la luna si sia affacciata questa sera..." ?                   Qui a Milano, si direbbe che persino il sole ha deciso inopinatamente di tornare.                   Non s'è trattato d'una semplice occhiata fra le nubi, ma d'un librarsi in questo ciel di Lombardia, così bello quand'è bello, e già impetuoso, caldo . Da tempo Milano non è più la città della scighera.  Ma il grigio, quello no, non glielo togli. Milano è compenetrata di grigio. Lo sono pure i suoi alberi, sempre spelagni ancorché fronzuti, nelle periferie, alle Case Bianche dove sei appena passato come altrove, come dalle mie parti. C'è sempre, sullo sfondo, un condominio sciatto e anonimo, una vita dove non accade niente, un'esistenza piovosa. Dove Dio non abita perché non ci

Qualcuno ci renda l’anima. I limiti della sottocultura omosessuale Dialogo di Daniela Tuscano con Mattia Morretta autore di “Che colpa abbiamo noi” (2013)

Immagine
“Che colpa abbiamo noi – Limiti della sottocultura omosessuale” (Gruppo Editoriale Viator, Milano, 2013, pp.345) è il saggio con cui Mattia Morretta, psichiatra-psicoterapeuta e sessuologo, ha voluto stimolare il dibattito all’interno della comunità omosessuale, e non solo, perché oggi «la libertà concessa ai gay è fatta di un miscuglio di banalizzazione e riduzionismo: li si lascia essere quel che si è sempre pensato che fossero, a patto di farne una specie di video-gioco per il tempo libero, senza rilevanza per l’interesse generale».  Daniela Tuscano, insegnante e scrittrice, ha voluto approfondire con l’autore alcuni dei temi, estremamente attuali, che attraversano le pagine del suo saggio. Ma lasciamo a loro la parola. - Sin dalle prime pagine si capisce di avere a che fare con un testo di portata generale, che si rivolge in maniera più diretta agli omosessuali ma parla a tutti indistintamente, con l’ambizione di esporre un vero e proprio sistema di pensiero. Ricordo di ess

CONTROCOPERTINA di © Daniela Tuscano

Immagine
Sì, va bene, inutile scandalizzarsi. Al  non avevano niente in comune. Tranne me. Correva l'anno 1976 e un collega di mia madre, allora 27enne, decise di sbarazzarsi di alcuni vinili e li consegnò a lei, che aveva una figlia appena adolescente. La quale, forse, avrebbe apprezzato. La figlia adolescente, manco a dirlo, ero io. Una cosa è sicura, di quei tre o quattro dischi rammento solo quello di Al E mi sa che "Your song" l'ascoltai pe r la prima volta proprio da lui. Era seta calda, soavità sexy, come il titolo dell'album, "Glow", di cui ignoravo il significato ma che suonava così bene nella sillaba dolcemente sfumata. Poi gli altri titoli: "Rainbow in your eyes", "Fire and rain"... ricordavano atmosfere avvolgenti alla Tennessee Williams, ma senza morbosità. Sul retro di copertina, Jarreau esibiva il sorriso ormonale in un campo di stoppie. Bello, felice e innamorato. Di Susan, cui dedicava il disco, e che nei bran

DA GIOVANI con © Daniela Tuscano

Immagine
  in sottofondo  ( lo so che  sarò retorico  e  ripetitivo   ma  non me  ne  vengono in mente  altre )  Canzone  per  un amica  Siamo stati tutti così: inesausti, eccessivi, ladri. Sì, ladri, perché da giovani il tempo si ruba. Il furto implica il rischio e, quando hai pochi anni e gli ormoni a palla, il pericolo è sesso. E quale tempo più rubato delle notti interminabili, del divertimento solo tuo, del vuoto? Un vuoto di mondo, da gustare e riempire. I ragazzi di Guidonia non avevano volti particolarmente pensosi. Erano bellocci e comuni, forse distratti. E proprio per questo è facile iden tificarsi in loro. Le domande? Se le ponevano, ma inespresse. Un giovane è sempre il primo, non ha storia. Solo una vitalità animale, quindi incolpevole, anche quando avrebbe dovuto pensarci, e poteva, doveva farlo. Anche quando il felino inganno di velocità, risa, abbracci, luci e lamiere lo annienta. Anche quando non si sofferma sui prati, al canto degli uccelli, al paradiso quotidiano. Par

IL VARCO È QUI di © Daniela Tuscano Maschi smarriti. Di quello smarrimento cieco, tremebondo, ostinato e violento.

Immagine
Maschi smarriti. Di quello smarrimento cieco, tremebondo, ostinato e violento. Maschi che vedono il loro trono vacillare. Che fremono per non potervi più accedere. Nel primo caso, a Nord, un introverso. Uno che ha alimentato la sua impotenza per anni. Offeso, schiaffeggiato dall'intraprendenza di donne irraggiungibili, non più disposte a farsi sottomettere.  Si era così rifugiato nelle nostalgie neonaziste. I suoi post grondavano di frasi contro gli immigrati,  l'Islam, il multiculturalismo. Ma pure di misoginia. Acuta, rabbiosa. Quando ha deciso di passare all'azione, non ha però scelto donne bianche come lui. Per viltà, razzismo? Certo. Ma, anche, per un surplus d'odio. Il suo bersaglio erano le musulmane. Una donna islamica in preghiera gli era addirittura più insopportabile d'una femminista laica.  Lo spaventava, non v'ha dubbio, una umanità semplice. Una fede "altra" e serena. La diversità, ecco. Nel secondo caso, a Sud, un prol

IL VERBO SI FECE SCARNO © Daniela Tuscano

Immagine
                                             IL VERBO SI FECE SCARNO Detesto l'esibizione di bambini laceri, denutriti, mutilati per suscitare un rapido e ipocrita pietismo, buono solo ad acquietare le nostre coscienze. Ma, in tal caso, corro il rischio. Perché l'autore dello scatto a sinistra, Sebastiano Nino Fezza, di professione fa il reporter, ma nell'animo è un missionario - o un poeta, o entrambi. È compenetrato dal senso del dolore, lo dipinge; e colpisce, scuote. Forse sarebbe questa l'immagine più adatta a ce lebrare l'Epifania 2017. Un bimbo che, a differenza della pur commovente statuina della mangiatoia, non ha nemmeno la forza di giunger le mani, e sa pregare solo col corpo. Il suo giaciglio è un materassino-sudario, lo sguardo erra in un vuoto senza speranza, già vizzo. È un'Epifania senza comete né gloria. E per questo, così simile all'Epifania reale, in un angolo di mondo, duemila anni fa. I Magi venuti da lontano videro molto probabilmen

senza titolo di © Daniela Tuscano

Immagine
Scia di sole, pallida e tarda, Solo tu puoi capire  Quell'assurda, insperata gioia Mentre l'ora s'abbruna Si convive, la morte addosso Quando s'ama anche il dolore E sbocci sempre, e non lo sai © Daniela Tuscano Metti in evidenza il post 286 persone raggiunte

STELLLA NERA di © Daniela Tuscano

Immagine
Il destino l'aveva segnato, ma andarsene nel giorno di Natale lascia sempre un dolore aggiunto. Anche se poi, per una star, è il modo forse più discreto per uscir di scena. George Michael s'è spento fra le luminarie che, una volta tanto, non brillavano per lui, ma offuscato lo era da un po', e su di lui pencolava quell'insidiosa irresolutezza, quella pendola di fragilità che facevano del cantante anglo-cipriota un eterno adolescente. Intrappolato nell'immaturità della decade più fatua del Novecento. Io non ero una fan degli Wham! né del ciuffo artatamente, chiassosamente biondo. Non del sex-symbol posticcio e nemmeno, in fondo, della voce così bella ma, anch'essa, sempre lì lì per scivolare sul crinale della morbidezza, barocca, anzi, cherubica. Molto meglio il Michael solista, finalmente restituito alla sua mediterraneita', quasi arabo, prepotentemente uomo, o nel disperato tentativo di diventarlo. Ma questa opportunità gli fu preclusa, o se la nego&

cinquecento anni fra cattolici e protestanti

Immagine
Cinquecento anni, per sorridersi ancora. Cinquecento anni, perché un uomo abbracci una donna. Nella rispettiva, intangibile maestà. Cinquecento anni, per ritrovarsi nobili e vuoti, Con la tenacia dei reduci, In quest'Europa dissacrata. Cinquecento anni, per capire  Che lo straniero è Dio, è l'altro, siamo noi Al nostro fianco, nella stessa via Solo se doniamo, abbiamo tutto Senza possedere niente. © Daniela Tuscano  (Nelle foto: papa Francesco con l'arcivescova luterana Antje Jackelen e altri esponenti evangelici davanti alla croce salvadoregna, nel pellegrinaggio in Svezia per il 500^ della Riforma)

NON FACCIAMO I FURBI © Daniela Tuscano

Immagine
..la mia amica ed nostra utente di vecchia data  Daniela   m mi ha  anticipato   su CHarlie  Hedbdo    e le  sue  vignette    sul terremoto    ed  soprattutto  sul   modo  che essi hanno  d'intendere  la satira  .che  sfocia nella maggior  parte dei casi  nel cinismo e  nel  cattivo  gusto . Quella contro Charlie Hebdo del 2015 fu una strage non solo raccapricciante, ma oscena, impudica. Nessuno, mai, dovrebbe essere trucidato per una vignetta o, comunque, per aver espresso opinioni, ancorché discutibili. E' una delle irrinunciabili conquiste della nostra civiltà. Da difendere con le unghie e coi denti. Di qui, però, a santificare qualsivoglia scherno e soprattutto ad annoverare sotto il concetto di "satira" ciò che satira non è, ce ne corre. Per quanto mi riguarda non sono mai stata Charlie proprio perché NON mi è mai piaciuta la loro "satira". E lo denunciai in tempi non sospetti. Quando, ad esempio, uscì la copertina raffigurante un ebr

BURKINI: ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA. SULLA PELLE DELLE DONNE di © Daniela Tuscano

Immagine
leggi anche  MA BASTA PARLARE DI BURKINI SI O NO CI SONO ALTRE COSE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI PIù IMPORTANTI Ogni mattina ringrazio d'esser nata in quest'angolo di mondo, in cui le mie libertà sono stabilite per legge, i miei diritti garantiti, la mia umanità riconosciuta. È stato un processo impervio, doloroso, lunghissimo. Ha avuto le sue martiri, che hanno lottato e sono cadute perché le loro figlie e nipoti potessero studiare, lavorare,  amare chi volevano senza temere punizioni, vendette e anatemi da parte maschile. La civiltà d'un popolo, la sua maturità democratica, si misurano dal modo in cui vivono le donne. La storia si declina al femminile. E in periodi tormentati, come l'attuale, sono sempre le donne a rischiare di più. Pertanto, quando troppe voci di uomini s'arrabattano per decretare il margine di libertà che ci spetta, è naturale insospettirsi. E purtroppo, spesso, è pure giusto. In quest'agosto declinante le pagine dei principali quoti