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In cerca della piccola "M". "Ma quei capelli biondi ad Auschwitz può averli visti solo per pochi minuti"

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da  repubblica  online   del 10\5\2014   Dai ricordi di una donna tedesca sopravvissuta al campo di concentramento affiora l'immagine di una bambina italiana, a cui la giovane deportata si era affezionata. Ma nella sua memoria c'è solo l'iniziale delnome. Con il direttore scientifico del prossimo museo della Shoah di Roma abbiamo provato a ricostruire le circostanze di quell'incontro. Poche possibili "Marta", tante Mirella, Mimma, Milena... "Ma il lavoro di documentazione non è mai finito, noi continuiamo a raccogliere testimonianze" . "Una bambina bionda italiana, col volto dolce, improvvisamente era sgattaiolata vicino a me...la trovavo incantevole...Era arrivata ad Auschwitz con un grande convoglio italiano, sicuramente non era giunta da sola...Le ho dato da mangiare, riuscivo a organizzare qualcosa per lei, perché avevo qualche libertà nel lager...Un giorno però l'ho persa di vista perché mi ero ammalata di nuovo... quando

Wilhelm Brasse, fotografo di Auschwitz, cheper lo shock non riuscì più a fare il suo lavoro

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 concludo i miei post     sulla  giornata del 27    con questa  storia   , che     vale   per tutti\e  quelle persone  che  hanno  vissuto  orrori simili  di  ideologia malate   ed astruse   da   http://en.wikipedia.org/wiki/Wilhelm_Brasse La  storia   che riporto  è quella  del fotografo polacco, deportato ad Auschwitz, a documentare l'orrore nazista,Il suo nome era Wilhelm Brasse foto a sinistra  )  ed era nato nel 1917 a Zywiec. Lo avevano internato perché aveva rifiutato di arruolarsi nell'esercito tedesco. Era destinato alle camere a gas, ma la sua abilità di fotografo lo salvò. I nazisti gli affidarono l'ufficio identificativo e ritrasse migliaia di prigionieri. Fotografò anche esecuzioni, cataste di morti, e soprattutto i risultati degli esperimenti medici di Josef Mengele e Paul Kremer. Rischiò la vita ogni giorno per nascondere parte di quel terribile materiale e portarlo all'esterno, perché il mondo «doveva sapere». Ebbene l'eccezionale   storia

Ecco le Auschwitz italiane di cui non sappiamo nulla o quasi o quasi perchè noi italiani gli ignoriamo o li abbiamo ( salvo eccezioni ) rimossi

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Quest'anno voglio ricordare il  27  gennaio  lontano dai  crismi  della retorica   e dell'ufficialità   di  stato . Smentendo cosi il mito d'italiani  buona  gente  e  del fatto che la legislazione razziale italiana  fu solo blanda o applicata  all'acqua  di  rose  e  no dal regime  fascista  ma dalla R.S.I  e\o passivamente  come  servi  della  Germania  nazista (  vedere  i campi    di Fossoli  e   la  Risiera di san saba    )  Ho messo come tag   10 febbraio  perchè  è  a  causa  di siffatte  violenze e brutalità che ebbe origine l'altrettanto brutale ed abberrante pulizia etnica delle foibe e poi del regime di Tito . Infatti : << [...] la storia va raccontata “a parte intera” e “tutta intera”. Questo non ha fatto gran parte del sistema culturale italiano, soprattutto nei suoi organi di diffusione di massa (ovvero televisione e stampa a grande tiratura).[....] >>  ( da    giorno del ricordo o  del mezzo ricordo ?   di  David Bidu

l'altro olocausto e l'altra shoa Quella dei pacifisti ed obbiettori di coscienza , religiosi ( cattolici , protestanti , testimoni di geova )

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In questo  giorno  di dolore  e  di ricordo voglio parlare   di un'altra  categoria  di vittime   degli  orrori  nazisti   ignorata   dai media   e  poco   studiata   dagli studiosi  .  Quella  dei pacifisti  ed  obbiettori di coscienza , religiosi  (  cattolici , protestanti  , testimoni di geova    ) Infatti  ha  ragione  il  sito http://www.olokaustos.org  ( da  cui è tratta anche    la storia  riportata  sotto  )  quando dice Se volessimo classificare le vittime del nazismo in grandi macrocategorie potremmo dire che vi furono vittime "per ciò che erano", vittime "per quel che facevano" e infine vittime "per ciò che rifiutavano di fare". Nella prima categoria possiamo far rientrare gli Ebrei, i Rom e i Sinti e - in misura variabile - gli Slavi e i "non ariani". La categoria di coloro che venivano vittimizzati "per quel che facevano" era composta da tutti coloro che mostravano attitudini e comportamenti divergenti dall'i

la storia di Iby Knill e la sua Promessa di una ragazza destinata a morire: sopravvissuta all'Olocausto rompe 70 anni di silenzio per raccontare ultime parole di adolescente prima che lei e twin sono stati portati via per esperimenti di Auschwitz

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cercando  ispirazione per  evitare  di cadere  nel solito post retorico  e  noioso . sull' olocausto e sulla shoah  (  per  chi fosse interessato  trova  quello che cerca  nel mio archivio  )  ho trovato questa storia interessante , scusate  se  è in inglese  ma  non ho trovato nessun sito italiano  ( almeno fin ora  )che l'abbia  ripresa   . Il succo  comunque  è questo  : Una  signora  di 90   anni ha  taciuto  per  70 anni   sul suo passato  di sopravvissuta ai lager nazisti per poi mantenere la  promessa fatta un ragazzo   del campo  di concentramento che  gli aveva  chiesto   che  se ne usciva viva di raccontarlo . Promise to a girl doomed to die: Holocaust survivor breaks 70 years of silence to tell of teenager's last words before she and twin were taken away for Auschwitz experiments  Iby Knill promised teenager she would tell everyone the evil of Auschwitz  But when the death camps were liberated it 'didn't feel right'  Now

anche un violino ha strorie da raccontare e da suonare I violini dell'Olocausto salvati dall'amore di un liutaio ( Amnon Weinstein ) . Suoneranno al Parco della Musica di roma nel Giorno della Memoria

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Anzi che mettere le solite ed arcinote musiche sull'olocausto \ shoah che sicuramente sentirete e vedrete i video su i social ( facebook in particolare ) e visto che il violino è uno strumento itinerante . Ma soprattutto esso è un simbolo per gli ebrei infatti : << Il violino, "fidl" in yiddish, è lo strumento simbolico, (con il clarinetto subito dopo...) della musica klezmer, musica tradizionale degli ebrei dell'Europa orientale, prima che la loro civiltà venisse definitivamente cancellata dai barbari nazisti, con la "Khurbn" (catastrofe in yiddish..)Ora questa musica e la lingua yiddish suonano come echi e ricordi nostagici di un mondo sommerso e irrimediabilmente scomparso, il mondo degli shtetl, un mondo senza frontiere, lo Yiddishland... " Kh hob shoyn lang, shoyn zeyer lang, nisht gehert keyn fidl klang..." cioè," E' da molto , veramente da molto, che non sentivo il suono di un violino..." co