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Una battuta sbagliata di quel 2 novembre 1975 di Leonardo Pisani

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Non riuscendo a trovare le parole per celebrare il 37 anni di questo evento lascio che a farlo sia questo scritto del mio contatto di facebook pubblicata da Leonardo Pisani il giorno Venerdì 2 novembre 2012 alle ore 8.32  Una battuta sbagliata, avevo poco più di 6 anni quel 2 novembre del 1975. Sembra preistoria, la tv era la paleotelevisione alla Eco, due canali, i programmi iniziavano tardi e finivano prestoe la sera si andava a letto con carosello. Vivevamo in 5  in una casa a confine del mio quartiere natio “Lu Suritiedde” e quello medievale “Gret a rocc” : una camera da letto comune dove dormivamo tutti, compreso mia sorella di un anno.Si andava a scuola con il grembiule blue e fiocco rosso, le caramelle golia sostavano una lira, il gelato solo di domenica e l’arcobaleno era il più gettonato. I più“ricchi” semmai compravano  il camillino oppure la coppa rica all’amarena. Era il tempo dei ciccio polenta, di patatine in busta, del superga o super santos, di Dome

i miei punti di riferimento nella tempesta della vita

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il primo  è il primo canto  dell' Oddisea  d'Omero  Trad. di Ippolito Pindemonte   (    1753  –    1828  )  da wikipedia Testa di Odisseo - Particolare di gruppo marmoreo del II secolo a.C. Museo archeologico nazionale di Sperlonga                                                     Musa, quell'uom di multiforme ingegno  Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra  Gittate d'Ilïòn le sacre torri;  Che città vide molte, e delle genti  L'indol conobbe; che sovr'esso il mare  Molti dentro del cor sofferse affanni,  Mentre a guardar la cara vita intende,  E i suoi compagni a ricondur: ma indarno  Ricondur desïava i suoi compagni,  Ché delle colpe lor tutti periro.  Stolti! che osaro vïolare i sacri  Al Sole Iperïon candidi buoi  Con empio dente, ed irritâro il nume,  Che del ritorno il dì lor non addusse.  Deh! parte almen di sì ammirande cose  Narra anco a noi, di Giove figlia e diva.  Già tutti i Greci, che la nera Par

Don McCullin, l'occhio dell'altro mondo

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Viste le impossibilità  di contattare il fotoreporter Don McCullin, ho cucito un testo prendendo testimonianze virgolettate da siti riguardo il suo lavoro, che per lui tale non era, considerandolo "una crociata". Per ricordarci all'ora dello Spritz che c'è chi muore di sete. E non è colpa nostra, certo, quindi: di chi è? Don McCullin, addio alle "armi" a cura di Matteo Tassinari " Un   giorno  mi sono  accorto  che non sopportavo più di essere chiamato fotografo di guerra". Per questo l'uomo che ha documentato i conflitti del Novecento dal Vietnam al Libano, ormai ritrae solo luoghi e volti "dove posso mettere la mia anima". Come Kevin Carter, i suoi ricordi sono plumbei: "Migliaia di fantasmi. Ogni sera, quando vado a dormire, so che sono lì, li sento. Li conosco tutti, uno per uno". Migliaia di fotogrammi nell'archivio di quarantanni di guerre, Vietnam, Cipro, Libano, Afghanistan, Biafra, Ulster, India,

satira su : maya, classe politica , società

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Ricordi tanti e nemmeno un rimpianto La Spoon River di Lee Faber di Matteo Tassinari

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                                                       Il suonatore Jones                                    E' difficile, oggi più   di 10 anni fa, con un blog, intrattenere qualcuno senza che questi con un occhio legga il post e con l'altro sfogli Repubblica, Wired o Vanity Fair. Mi sto rendendo conto che il linguaggio blogger è diventato esclusivamente "utilitaristico", per allacciare rapporti (o continuarli) non certo per comunicarsi facendosi architrave di altrui pensieri. Quando mi trovo al confronto con tal punto, o il non aver chiaro cosa gli altri pensino, lascio il compito a Fabrizio De André di non fregarmi in questo mio adolescente desiderio di voler parlare come i bambini che chiedono 3 perché per la stessa cosa. Un pò vecchio   a zughè incora e burdèl,   diceva nonna Iole. Perché la goffaggine è sempre attenta a specchiarti in vetri narcisi, chi in un modo chi nell'altro, le grame le facciamo. Per questo ridiamo e quindi, esorcizziam