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Visualizzazione dei post con l'etichetta cacci alle sstreghe

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L'ennessima caccia ale streghe   e  quanto  , come potete leggere  dall'articolo sotto riportato  , e  la reazione  dei Teocon di sinistra   in aggiunta  a quelli di  destra   , al presepe laico  di  Bologna per uno dei presepi allestiti in città: quello di Palazzo d'Accursio, sede del Comune, allestito al primo piano dall'artista Wolfango Peretti Poggi e che tra le sua statuine, oltre a quella di Prodi in bicicletta e dell'ex sindaco-mito di Bologna, Giuseppe Dozza, espone anche quella di Moana Pozzi (nella foto in   giù al centro tratta  dall'album fotografico   del quotidiano la repubblica   ). Sarebbe  passato innoservato  e non sarebbe successa  questa  " caccia  alle streghe   molto  frequenti   dopo  11  settembre 2001   se nel cortile dello stesso Palazzo d'Accursio è poi esposta la Natività classica, che dovrebbe essere inaugurata nel pomeriggio dall'arcivescovo di Bologna cardinal Carlo Caffarra. Ora vedendo la  foto  capisco il  loro bi

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con questa nuova  categoria  intendo recensire  e riportare  articoli interesanti su  stamapa  , blog e  altri siti  , inizio  con  questo blellissimo articolo  e  bellissima iniziativa   riporta dal blog pennarossa.splinder.com Nonno "Libero", in "Libero Stato" Lunedì 20 novembre, in prima serata su Raiuno, è in programmazione il film per la Tv " Il padre delle spose " interpretato da Lino Banfi il simpatico nonno Libero di "Un Medico in Famiglia". Il film parla dell'amore di un padre per la propria figlia affrontando il tema dell'accettazione della diversità.La programmazione nella prima serata di lunedì ha fatto insorgere blog ed organizzazioni come “ Cultura Cattolica ”, preoccupate che il pericoloso “messaggio” di nonno Libero possa arrivare ai bambini. E’ partita quindi una campagna per chiedere lo spostamento in seconda serata del programma tramite e mail alla RAI. Di seguito riportiamo quella arrivata al nostro amico Maurizi

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Sulla ragazza  uccisa qualche  giorno  fà  ho letto  un interessante articolo  sulla nuova  sardegna  (  giornale   repubblica  - espresso  )  del15\08\2006  che qui  riporto insieme ad  alcune mie  considerazioni   suffragate   da mie  considerazioni e  ricerche  in giro sulla rete    << di Mino Fuccillo QUELL’INACCETTABILE CULTURA DELLA LAMA AFFILATA La parabola del semaforo la racconta a un Tg italiano un distinto signore pakistano. All’aspetto il narratore di pakistano ha nulla, tranne i tratti somatici. Per il resto, abito occidentale, padronanza della nostra lingua, un tratto nel dire e nel porgersi che mostra come gli anni in Italia abbiano su di lui lavorato e “integrato”. Lui sa di telecamere e di buone maniere, odora di buon reddito. Non ha fame, non è emarginato, nè economicamente nè culturalmente. Lui la sua cultura l’ha scelta sapendo che ce ne sono altre al mondo. Ed è dalla sua cultura che trae la parabola, entrambe ammonitrici, orgogliose, feroci.  Racconta il pak

Senza titolo 1328

Totò Cuffaro, neo presidente della regione Sicilia per La Casa Delle Libertà sancisce un sentenzioso ammonimento agli strumenti del web che contengono giudizi diffamanti su di lui. È scritto testualmente nel suo sito web “Chiunque abbia divulgato notizie diffamatorie nei confronti dell’on.Cuffaro a mezzo internet, è diffidato a rimuoverle dal proprio sito web. Ricorrendo infatti gli estremi di reato, i colpevoli saranno perseguiti in via giudiziaria, tanto sul piano penale quanto su quello civile per il risarcimento dei danni. In tale direzione, la rete internet è sottoposta ad un attento monitoraggio e sono già state avviate le prime denunce, sia nei confronti dei titolari dei domini, sia nei confronti dei rispettivi internet-provider responsabili in solido. Le somme recuperate saranno integralmente devolute in favore delle famiglie delle vittime di mafia e di altre opere di utilità sociale e caritativa.” Intanto, a seguito della diffida con atto extragiudiziale notificata a SKY IT

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mi vergogno d'essere sardo      ma  è possibile  che  continui la caccia  alle streghe Sono talmente indignato che non riesco ad esprimere la  mia  rabbai se non attraverso questa canzone   che funge da colonna sonora  al post  d'oggi (DIO  è  Morto  F. Guccini) Ho visto la gente della mia età andare via lungo le strade che non portano mai a niente cercare il sogno che conduce alla pazzia nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già dentro le notti che dal vino son bagnate dentro le stanze da pastiglie trasformate dentro le nuvole di fumo nel mondo fatto di città essendo contro ed ingoiare la nostra stanca civiltà. È un Dio che è morto ai bordi delle strade, Dio è morto nelle auto prese a rate, Dio è morto nei miti dell'estate, Dio è morto. M'han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede nei miti eterni della patria e dell'eroe perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità

Ancora libri al rogo?

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visto  la  news  (  trovate sotto tutti i dettagli  ) incedibile , la canzone qui proposta    di un noto  cantante anzi cantautore (  che non dico chi  è  perchè  anche mio  cuginetto  di 8 anni sa  di chi si tratta  , e poi  come ho annunciato  in un post precedente  voglio   spronarvi  a non avere sempre la pappa pronta  )  ci azzecca benissimo  Rimini Teresa ha gli occhi secchi guarda verso il mare per lei figlia di pirati penso che sia normale Teresa parla poco ha labbra screpolate mi indica un amore perso a Rimini d'estate. Lei dice bruciato in piazza dalla Santa Inquisizione forse perduto a Cuba nella rivoluzione o nel porto di New York nella caccia alle streghe oppure in nessun posto ma nessuno le crede. E Colombo la chiama dalla sua portantina lei gli toglie le manette ai polsi gli rimbocca le lenzuola «Per un triste re cattolico - le dice - ho inventato un regno e lui lo ha macellato su di una croce di legno. E due errori ho commesso due erro