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Visualizzazione dei post con l'etichetta centenari

Castelvetrano, la prof centenaria Pietra Coniglio, che dà lezioni gratis di greco e latino

    tra le tante storie   \ fatti curiosi che  condivido sulla bacheca  di fb e   di twitter  (   gli account  li trovate  cercando nell'archivio del blog  )  ecco quella di Pietra Coniglio,  centenaria    ed  ex docente  di latino e greco  che .........  lucidità e cultura in questa splendida centenaria che in tutto il nostro parlamento. Cento anni e non sentirli. Pietra Coniglio, di Castelvetrano, ha toccato il traguardo del secolo e il prossimo 14 febbraio compirà 101 anni. Si è laureata nel 1938 e per 42 lunghi anni è stata una docente di italiano, latino e greco ne licei della sua città. Dal 1980 è in pensione e durante questi ultimi 35 anni non ha mai perso la passione per l’insegnamento. E anche ora, superato il secolo di vita, l’insegnamento è rimasto uno dei suoi passatempi preferiti. “A scuola venivo pagata come docente – spiega – per le lezioni private e le ripetizioni a casa, invece, non mi sono mai presa una lira”. Quest’anno nella sua piccola casa di Castelvetrano

alla faccia di chi dice che i vecchi sono solo da mettere in un ospizio e gettare via .

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da  l'unione sarda  Non c'è limite d'età per imparare, ve lo dimostrerà la nostra Clotilde con questo video... Attenzione ha più di 97 ANNI ed è la prima volta che utilizza un Pc! .  La vecchietta di 97 anni usa per la prima volta il pc. "Ora il mio testo mettetelo su facebook" Ieri alle 07:41 - ultimo aggiornamento alle 13:17 Clotilde Serpi, 97 anni ben portati. Da anni è ospite di una casa di riposo a Samassi ed è tra le più attive. A 92 anni ha scritto un libro, ieri ha utilizzato per la prima volta un notebook divertendosi a scrivere un testo. Poi, quando ha finito, ha sorpreso di nuovo tutti: "Mettiamolo su facebook così facciamo propaganda". Posted by Lago e Nuraghe Cooperativa Sociale on Lunedì 11 gennaio 2016 È un giorno molto speciale per Luigi Zara: oggi ha compiuto 99 anni e come fa da tantissimi anni ha deciso di festeggiare correndo nella pineta comunale di Rosmarino, col fedele cagnetto Toby. Non

Riacquista la vista a 103 anni dopo un intervento a Oristano . ne vale la pena ?

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 Leggendo la storia  che trovate  sotto mi chiedo , ma  che  se  ne  fa  , una che  è arrivata   già  malata   a  quell'età  della vita  , non è meglio  stare  come  si sta   ed  acettare  la situazione  di fatto , senza ricorrere  ad interventi  o meno  ? unione sarda   Martedì 02 dicembre 2014 16:56 . La felicità dev'essere arrivata tutto d'un colpo, per la nonnina di 103 anni che dopo un delicato intervento è tornata a vedere i colori, i volti delle persone, i dettagli delle cose. L'anziana signora ha infatti riacquistato la vista, persa molti anni fa, grazie a un delicatissimo intervento chirurgico eseguito ieri nel Reparto di Oculistica della Casa di Cura Madonna del Rimedio di Oristano. La paziente era cieca a causa di una cataratta inveterata totale complicata all'occhio sinistro e di un'atrofia del nervo ottico all'occhio destro. L'equipe del dottor Giorgio Mattana ha utilizzato la tecnica di "facoemulsificazione

speriamo che con il centenario della grande guerra il 4 novembre sia giornata di memoria condivisa e sia ricordato senza becera retorica e a 360 gradi

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In sottofondo   l'esecuzione avvenuta    Il 27 luglio 2009 a Forte Dossi Delle Somme di  Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura de il  brano "Del Soldato in Trincea" composto per il film di Ermanno Olmi "Torneranno i prati" al termine del concerto dedicato al centenario della Prima Guerra mondiale Lo so che  con questo post   perderò amici\che  ,  specie  quelli  che  ancora  sono  legati <<  ai miti da  facebook eterni dea patria  e dell'eroe (   cit. musicale ) >>  e giudicano chi parla di queste cose  come  quelle  di cui riporto sotto   un disfatta o  uno che non ha   rispetto  di coloro   sono morti   combattendo  e  menate  varie  . Purtroppo la grande  guerra  anche  questo  è stato . Ed  solo  ricordando a  360 gradi  che il  4  novembre  smetterà  d'essere  solo qualcosa  di retorico e  vuoto  ed  diventerà  una  giornata  condivisa   .  E  sarà definitivamente  identità collettiva   e  di tutti  . E certi  fatti come

Padre Generoso da Pontedecimo alias di attilio ghiglione

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sulla    vicenda di Attilio Ghiglione  e  sugli alpini  http://www.ana.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Alpini http://www.ana.it/page/dare-un-po-di-gioia-a-chi-non-l-ha-- sulla 1  guerra mondiale   gli articoli usciti  ad  agosto  dell'anno  scorso su repubblica  (     ora   ripresi con  video ed  altro materiale  nel dvd    l'albero delle trincee )    di Pietro rumiz   sul  suo  viaggio attraverso i luoghi dove nostri bis nonni   e prozii  - come nel mio caso -   combatterono il  primo conflitto  , ne  ho parlato   in questo precedente  post     disponibile  su  dvd  visto che da  quest'anno fino  al 2018    si  celebra  il 100  della  I guerra mondiale  ,  racconterò  storie    riguardanti tali eventi  .Iniziamo  con questa   di Padre Generoso da Ponte decimo alias di  attilio ghiglione Navigando per  conto di  un mia amica  che  mi ha chiesto  un riassunto  di una puntata    sul sito della trasmissione  chi l'ha  visto   mi  sono i

L’albero tra le trincee di pietro rumiz

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voglio iniziare  scusatemi  , ma sentendo i tg , sull'ulteriore  ampliamento della guerra  in  Siria   , non riesco a farne a meno  . Il primo è  una  famosda poesia  , fatta studiare  a scuola  mi pare alle  elementari   La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. (Bertolt Brecht) La  seconda   è  un estratto dalla   prima puntata   o quanto  meno  una delle prime   di Rumiz  : << So no due mesi che viaggio su questo fronte, due mesi col sole e col vento, il fango e la neve, e ancora non riesco a riprodurre la percezione del macello, il fiato corto, le scariche di paura. Non ce la faccio a entrare in quelle scarpe e in quei vestiti di panno rancido. È come se, di trincea in trincea, questa guerra anziché avvicinarsi diventasse più lontana e inconcepibile.