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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminicidio

secondo voi gli insulti sessisti alla Boldrini sono libertà d'espressione ? una manifestazione contro la violenza sulle donne da sola non basta

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premetto che giudico  la  Boldrini   demagoga ma  tali  insulti ,  da lei riportati (  la  punta  dell'iceberg )  sulla  sua  pagina  fb e tale << [---] fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l’utilizzo nei social network e non solo di volgarità gratuita , di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale. [---] ( dalla pagina fb , qui il testo originale , eccetto le parole non in corsive che sono mie ) sono vergognosi e disgustosi .Infatti questi sono reati, non sono libertà di espressione .E l'unica cosa da fare è una denuncia per ingiuria, non minacciare di abolire la libertà di espressione. .. perché nell'intervista all'unità e nel suo comunicato ( vedere collegamento righe precedenti ) si legge velatamente questo. Ora poiché Tutti i cretini che usano ( ma anche no ) mezzi potenti di divulgazione per insultare e minacciare secondo me non vanno né tutelati né lasciati impuniti. Le conseguenze di questi beceri e

le origini dell femminicidio e dello stalking sono nel linguaggio e s'incomincia d'appena s'inizia a parlare

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 sottofondo la  colonna  sonora  del film basilicata  coast  to  coast Musica  a tema   Le mie parole - Samuele Bersani - Ecco  un altra  forma    di censura  più  subdola    di  quella     classica censura s. f. [dal lat. censura «ufficio di censore; giudizio, esame»]. – 1. Grado e dignità di censore (nella Roma antica), e tempo che durava la carica. 2. a. Esame, da parte dell’autorità pubblica ( c . politica ) o dell’autorità ecclesiastica ( c . ecclesiastica ), degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare e sim., che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc., secondo che rispondano o no alle leggi o ad altre prescrizioni. Con sign. concr., l’ufficio stesso che è addetto all’esame  (....)   presa  dalla  voce  omonima del  dizionario  http://www.treccani.it/vocabolario/   cioè  se  parla ,  ma  non ti  metto in  e

testamento © Daniela Tuscano

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Le guardi e non hai scampo, non sono dipinti, sono profezie realizzate, la Chyniere che si squarcia come una Madonna nera e poi sviene in chiesa, annullata in un urlo munchiano, e la povera crista nera di botte, la sindone del femminicidio, la Federica spolpata, anch'essa con un grido ultimo, digrignato per l'eternità. La prima ha perso un amore, gliel'ha strappato via l'infame furia del razzismo, la seconda ha perso per amore, per un'altra infame furia dalla stessa radice. Signori, questo è l'odio. L'odio per il diverso, l'odio per la donna, anch'essa diversa, anch'essa da punire. Emmanuel, il marito di Chinyere, è stato trucidato semplicemente perché era lui, perché era nero, perché occupava lo stesso suolo, respirava la stessa aria del suo assassino. Perché aveva una moglie che non ha tollerato di sentirsi chiamare scimmia, perché non lo voleva lui, perché la dignità non ha prezzo, perché curvarsi non si può e non si deve più. Fr

le storie dei figli delle vittime dei femmicidi ovvero gli orfani di stato

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 in sottofondo l'amore merita   di  Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa   Come si parla ad una donna -  di Sandra Catalano    Di alcune storie ( salvo casi eccezionali ma relegati in fondo quasi all'ultima pagina prima dei programmi tv e dello sport in queli nazionali o nelle prime a livello locale regionale come il caso di quella di Vanessa ora diventa mele ed aver abbandonato il cognome del padre uxoricida ho raccontato nei dettagli la storia in qualche vecchio post del blog ) riguardanti i femminicidi si parla solo della violenza ma non del post violenza e soprattutto di figli\e che hanno visto uccidere la loro madre ed hanno ed ancora subiscono tutto il travaglio psicologico che ne consegue . Ed è questo articolo interessante  che  voglio riportarvi  . da repubblica de 11\6\2016 di mria Novella de Luca ROMA. Si sentono orfani due volte,sopravvissuti nel silenzio

VI ABORRO… di © Daniela Tuscano

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leggi anche  http://www.wired.it/play/cultura/2016/06/07/stupro-turner/ Lo ammetto, vi aborro. Aborro voi, la vostra brutalità, la vostra (in)cultura dello stupro, la società di diseguali – dove la diseguaglianza è considerata nullità – che avete incubato, alimentato e cresciuto a dismisura. Aborro quel corpaccione chiamato maschilismo, l’origine d’ogni violenza, razzismo e discriminazione. L’aborro perché è morto, e voi lo sapete, ma ne mantenete artifici almente l’esistenza. Vi serve per conservare il potere. E per il potere siete disposti a tutto. Cioè al ginocidio. Ginocidio, sì. Perché voi, maschi impazziti e feroci, disprezzate il mio sesso. Da sempre. E io non voglio più capirvi. Non voglio più capire un mondo che si reputa progredito berciando contro i roghi di Daesh e poi impugna una penna per chiedere a un giudice di non punire il figliolo, stupratore sì, ma per soli venti minuti, preda dei fumi dell’alcool e d’un’imprecisata “promiscuità” (palese, fra le

SBAGLIATA di © Daniela Tuscano

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        · SBAGLIATA  (Immagine: G. Badari, "Donna crocifissa")     E poi ci son quelli che “madri di maschi, educate i vostri figli”. E son quelli e quelle. (La misoginia è interiorizzata dalle vittime, si sa.) Perché se lui è così cattivo, la colpa è della madre. Non è stata attenta. Non è stata brava. Non gli ha insegnato a rispettar le donne. L’ha servito troppo. Gliele ha date tutte vinte. L’ha considerato il suo bambino. Il suo re. Il suo mondo. Sì, la colpa è sua. Della madre, ancora della madre, sempre della madre. E ci son quelli, e quelle, che dimenticano: che la madre è stata figlia. Ed è stata bambina, scolara, studentessa. Forse laureata. E a scuola, sui libri, sui media Ha imparato che doveva servire il maschio. Che bisognava dargliele tutte vinte. Che era un re. E tutto il mondo. Così fanno le donne per bene – le hanno detto. Altrimenti. Una donna senza un uomo è incompleta. Anzi, inutile. Perch

SARA, I PIEDI E IL CUORE © Daniela Tuscano

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Anni fa. Tanti, ma non troppi. Ero già una matura signora. Milano, Ferrovie Garibaldi. Intorno ancora ventri di case, sterrati nebbiosi, vaste nullità. Il classico teatro per fini atroci e anonime. All'incrocio con via Melchiorre Gioia emergono, dal silenzio, due individui. Uno a destra, uno a sinistra. Un cenno fra i due. Io mi trovo in mezzo, facile preda. Il campo d'abb andono è lì vicino. Mi vedo a terra, la gonna lacera, sgozzata. L'epilogo, lo sento sulla pelle. Già sono pietrificata, oso articolare un misero "No" all'indirizzo dei due. Così flebile. Così inutile. Così fermo. Quando il tizio sulla sinistra mi smanazza un seno, comprendo che non c'è nulla di peggio, né di più prezioso. È la mia vita ed è una. E tanto l'amo, e tanto vale, che son disposta a perderla pur di non vederla insozzare, calpestare. E, non so come, mi trovo sul cofano d'un'auto. Mi ci sono lanciata in un impeto di disperazione. Non però sventato, no. Sono riuscit

"Sarò criminologa perché mio padre uccise mia madre". La nuova vita di Vanessa Cardia ora Mele da Nuoro a Liverpool Laurea e volontariato nei centri antiviolenza «So che cos’è il dolore ma si può andare avanti»

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http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2013/03/nuoro-padre-naturale-uccise-la-mamma-il.html http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2013/12/rifiuto-il-cognome-del-padre-uxoricida.html dopo riportata vedere articolo sotto questa ulteriore vicenda capisco il rifiuto della protagonista verso il proprio padre e ho rimosso il mio proposito di contattarla per  intervistarla ai  sui  contatti  (  cellular e , facebook  , email   su  internet      se   sai cercare  trovi  tutto  )   . Infatti  non  mi  è sembrato il caso  dopo aver   riletto   gli articoli precedenti , vedi sopra gli url , che avevo riporto qui sul blog e  quanto da  lei dichiarato   sul corriere  della  sera  18\2\2016 [....]   «Preferirei non parlare di quel giorno» dice lei che adesso sta seguendo un master in criminologia. Il futuro? «Quello che mi piacerebbe fare è lavorare nel settore criminal justice , cercare di aiutare persone che sono state nella mia si

APPUNTI PER UN'ORESTIADE FALLITA - Affabulazione "pasoliniana" su un femminicidio di © Daniela Tuscano

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per approfondire https://it.wikipedia.org/wiki/Orestea http://www.treccani.it/enciclopedia/clitennestra/ Gela, 1987. Liborio, un bambino di sei anni, torna da scuola e non trova più mamma Rosaria. Mamma è giovane, 22 anni appena, il viso inghirlandato da riccioli, un sorriso immediato, come quello degli adolescenti. Ma, come gli adolescenti, ingannevole. Che nei tratti ancor puerili può velare drammi estremi.  Mamma dunque è così, una bimba anch'essa. Ha avuto Liborio a sedici anni. Lui la cerca, gli manca la sua risata, ma lei, quel giorno, non gli va incontro. Non si vede, è scomparsa. L'appartamento, sempre in penombra per il caldo accecante, ha un tuffo di silenzio. Il padre Vincenzo, in un angolo, lo aspetta. Lo sguardo attraversato da una trave cupa. Poche, terribili parole: è l'ultimo giorno. Andranno via da Gela. Pesaro, quattro anni dopo. Liborio non sorride più. Nella sua nuova casa la luce s'effonde inutile e leggera. Sono

non sapevo che scrivere : << ci si concentra più su cosa è famiglia che sui casi femminicidio >> fosse equiparare il valore della famiglia tradizionale ed identificarli tutti con comportamenti di questo genere.

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eccovi l'intera discussione avvenuta sulla  fb a voi decidere se sto facendo come da titolo o meno  davanti  agli ennesimi     fatti di femminicidio -1:03 Visualizzazioni: 6229 Visualizzazioni: 6229 La Cronaca Italiana ha aggiunto un nuovo video: Tre donne vittime della violenza . Ieri alle 12:36 · ro bimba è nata prematura. Luana aveva 41 anni. Il suo ex convivente l'ha strangolata. Per gelosia. Tre storie di donne vittime della violenza. Tre storie che fanno ancora più male quando il dibattito pubblico è così concentrato su cosa si intende per famiglia Mi piace Commenta Condividi Piace a Rosa Alba , Gianni Bossa , Isabella Isa Farina e altri 16 . Commenti Visualizza altri 10 commenti Esteban Laquidara prossima volta che un gay abusa di un giovane, dovrei dire che sono tutti pedo