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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminicidio

una rispsota creativa ed ironica rene pèiù facile la denuncia del femminicidio e reti contro le donne la campagna della pagina fb psicologia applicata

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visto che la violenza  sulle donne o femminicidio che dir  si voglia    è  come dice questo articolo ,  riportato sotto  ,  di  http://chaos-lasfinge.blogspot.it/      Un emergenza  sociale  Si è  concluso qualche ora fa il Convegno scientifico dell'Istat, tenuto oggi dalle 10,00 alle 17,30 a Roma presso l'aula magna di via Cesare Balbo, sulla violenza contro le donne in Italia:  i dati presentati in effetti sono stati pubblicati da tempo, ma l'occasione riveste notevole valore culturale e di sensibilizzazione su di una materia urgente quanto trascurata nel nostro paese. La tavola rotonda conclusiva del Convegno infatti, ha riguardato appunto le risposte istituzionali ad una situazione drammatica. I dati sono quelli resi noti dall'Istituto di Statistica nel giugno 2015 (riferiti al 2014) sulla  violenza di genere  e nel novembre 2016 (ancora riferiti al 2014) sullo  stalking  e sono cifre agghiaccianti che è utile richiamare alla memoria: il 31,5% dell

aspettando l'8 marzo 2017 Vanessa Mele: “Io, vittima collaterale di femminicidio

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Prima d'iniziare il post d'oggi ecco  cosa  ne penso del  8 marzo da   https://www.facebook.com/rosa.dicarlo.79 Riporto  qui un intervista  a Vanessa mele  che  anche grazie alla  sua  vicenda  personale   è riuscita  : a   far  cambiare  la legge   sull'assegnazione di pensione reversibilità ai mariti  colpevoli di uxoricidio e  che  ora , in quanto vittima collaterale  , sta lottando  e sperando per  avere   una legge  di tutela  per le vittime  del  femminicidio N.B chi ha  già  letto   la  sua vicenda    sul  nostro blog  (   qui e   qui   i mie post   e   qui  un sunto   della  sua vicenda  o conosce la  sua  agghiacciante  storia    di Vanessa     Cardia  Mele  può anche  saltare  le prime righe del post   By www.  www.sardegnasoprattutto.com  del  /   6 marzo 2017 /   Società & Po litica / No Comments di Maria Francesca Chiappe L’Unione Sarda 5/03/2017. Certo: si capisce tutto. Anche a sei anni. Vanessa lo sa. Ha letto il giornale, «più

Educare al rispetto attraverso le canzoni

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Femminicidio, stalking, abuso sessuale, violenza fisica e psicologica, omofobia, bullismo, sono termini che purtroppo, negli ultimi anni, sono entrati prepotentemente e tristemente nella nostra realtà quotidiana. Il ruolo dei media è stato determinante per far emergere questi fenomeni che, ci rendiamo conto, sono sempre esistiti ma solo attualmente sono diventati un’emergenza pressante e improrogabile, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Sebbene negli ultimi anni sono state realizzate delle iniziative pubbliche finalizzate a sensibilizzare e informare su tali fenomeni, istituite delle giornate per condannare ogni forma di abuso e di violenza, purtroppo, giornalmente ci ritroviamo a dover fare in conti con notizie a dir poco inquietanti. Nel mondo vi sono ancora tante donne vittime di violenza fisica o sessuale, una violenza che spesso, nei casi più drammatici, sfocia nel femminicidio: la manifestazione più crudele della sopraffazione da parte dell’uomo sulla donna. E ancora, se

Un libro per combattere l’omofobia e la violenza sulle donne

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"Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne" di Cristian A. Porcino Ferrara  è un saggio ben strutturato e, come sempre, scritto bene. Inoltre c'è l'elemento della novità: nessuno ha trattato due temi così delicati e importanti attraverso l'analisi dei testi di celebri canzoni. Porcino Ferrara, filosofo e scrittore indipendente, ha creduto fortemente nell'uscita del libro nonostante i diversi apprezzamenti ricevuti da editori non disposti, però, ad investire economicamente su di un libro che si occupa dei cosiddetti “perduti della storia” (definizione racchiusa nella prefazione di D. Tuscano). Una scelta vittoriosa, quella del nostro autore, se pensiamo che il libro ha ottenuto anche il plauso della senatrice Monica Cirinnà. L'autore ricostruisce le vicende storiche che si celano dietro la tardiva emancipazione dell'universo femminile a causa di una società maschilista e aggressiva, spalleggiata, quasi sempre, dai rappresentanti re

secondo voi gli insulti sessisti alla Boldrini sono libertà d'espressione ? una manifestazione contro la violenza sulle donne da sola non basta

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premetto che giudico  la  Boldrini   demagoga ma  tali  insulti ,  da lei riportati (  la  punta  dell'iceberg )  sulla  sua  pagina  fb e tale << [---] fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l’utilizzo nei social network e non solo di volgarità gratuita , di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale. [---] ( dalla pagina fb , qui il testo originale , eccetto le parole non in corsive che sono mie ) sono vergognosi e disgustosi .Infatti questi sono reati, non sono libertà di espressione .E l'unica cosa da fare è una denuncia per ingiuria, non minacciare di abolire la libertà di espressione. .. perché nell'intervista all'unità e nel suo comunicato ( vedere collegamento righe precedenti ) si legge velatamente questo. Ora poiché Tutti i cretini che usano ( ma anche no ) mezzi potenti di divulgazione per insultare e minacciare secondo me non vanno né tutelati né lasciati impuniti. Le conseguenze di questi beceri e

le origini dell femminicidio e dello stalking sono nel linguaggio e s'incomincia d'appena s'inizia a parlare

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 sottofondo la  colonna  sonora  del film basilicata  coast  to  coast Musica  a tema   Le mie parole - Samuele Bersani - Ecco  un altra  forma    di censura  più  subdola    di  quella     classica censura s. f. [dal lat. censura «ufficio di censore; giudizio, esame»]. – 1. Grado e dignità di censore (nella Roma antica), e tempo che durava la carica. 2. a. Esame, da parte dell’autorità pubblica ( c . politica ) o dell’autorità ecclesiastica ( c . ecclesiastica ), degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare e sim., che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc., secondo che rispondano o no alle leggi o ad altre prescrizioni. Con sign. concr., l’ufficio stesso che è addetto all’esame  (....)   presa  dalla  voce  omonima del  dizionario  http://www.treccani.it/vocabolario/   cioè  se  parla ,  ma  non ti  metto in  e

testamento © Daniela Tuscano

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Le guardi e non hai scampo, non sono dipinti, sono profezie realizzate, la Chyniere che si squarcia come una Madonna nera e poi sviene in chiesa, annullata in un urlo munchiano, e la povera crista nera di botte, la sindone del femminicidio, la Federica spolpata, anch'essa con un grido ultimo, digrignato per l'eternità. La prima ha perso un amore, gliel'ha strappato via l'infame furia del razzismo, la seconda ha perso per amore, per un'altra infame furia dalla stessa radice. Signori, questo è l'odio. L'odio per il diverso, l'odio per la donna, anch'essa diversa, anch'essa da punire. Emmanuel, il marito di Chinyere, è stato trucidato semplicemente perché era lui, perché era nero, perché occupava lo stesso suolo, respirava la stessa aria del suo assassino. Perché aveva una moglie che non ha tollerato di sentirsi chiamare scimmia, perché non lo voleva lui, perché la dignità non ha prezzo, perché curvarsi non si può e non si deve più. Fr

le storie dei figli delle vittime dei femmicidi ovvero gli orfani di stato

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 in sottofondo l'amore merita   di  Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa   Come si parla ad una donna -  di Sandra Catalano    Di alcune storie ( salvo casi eccezionali ma relegati in fondo quasi all'ultima pagina prima dei programmi tv e dello sport in queli nazionali o nelle prime a livello locale regionale come il caso di quella di Vanessa ora diventa mele ed aver abbandonato il cognome del padre uxoricida ho raccontato nei dettagli la storia in qualche vecchio post del blog ) riguardanti i femminicidi si parla solo della violenza ma non del post violenza e soprattutto di figli\e che hanno visto uccidere la loro madre ed hanno ed ancora subiscono tutto il travaglio psicologico che ne consegue . Ed è questo articolo interessante  che  voglio riportarvi  . da repubblica de 11\6\2016 di mria Novella de Luca ROMA. Si sentono orfani due volte,sopravvissuti nel silenzio

VI ABORRO… di © Daniela Tuscano

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leggi anche  http://www.wired.it/play/cultura/2016/06/07/stupro-turner/ Lo ammetto, vi aborro. Aborro voi, la vostra brutalità, la vostra (in)cultura dello stupro, la società di diseguali – dove la diseguaglianza è considerata nullità – che avete incubato, alimentato e cresciuto a dismisura. Aborro quel corpaccione chiamato maschilismo, l’origine d’ogni violenza, razzismo e discriminazione. L’aborro perché è morto, e voi lo sapete, ma ne mantenete artifici almente l’esistenza. Vi serve per conservare il potere. E per il potere siete disposti a tutto. Cioè al ginocidio. Ginocidio, sì. Perché voi, maschi impazziti e feroci, disprezzate il mio sesso. Da sempre. E io non voglio più capirvi. Non voglio più capire un mondo che si reputa progredito berciando contro i roghi di Daesh e poi impugna una penna per chiedere a un giudice di non punire il figliolo, stupratore sì, ma per soli venti minuti, preda dei fumi dell’alcool e d’un’imprecisata “promiscuità” (palese, fra le

SBAGLIATA di © Daniela Tuscano

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        · SBAGLIATA  (Immagine: G. Badari, "Donna crocifissa")     E poi ci son quelli che “madri di maschi, educate i vostri figli”. E son quelli e quelle. (La misoginia è interiorizzata dalle vittime, si sa.) Perché se lui è così cattivo, la colpa è della madre. Non è stata attenta. Non è stata brava. Non gli ha insegnato a rispettar le donne. L’ha servito troppo. Gliele ha date tutte vinte. L’ha considerato il suo bambino. Il suo re. Il suo mondo. Sì, la colpa è sua. Della madre, ancora della madre, sempre della madre. E ci son quelli, e quelle, che dimenticano: che la madre è stata figlia. Ed è stata bambina, scolara, studentessa. Forse laureata. E a scuola, sui libri, sui media Ha imparato che doveva servire il maschio. Che bisognava dargliele tutte vinte. Che era un re. E tutto il mondo. Così fanno le donne per bene – le hanno detto. Altrimenti. Una donna senza un uomo è incompleta. Anzi, inutile. Perch

SARA, I PIEDI E IL CUORE © Daniela Tuscano

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Anni fa. Tanti, ma non troppi. Ero già una matura signora. Milano, Ferrovie Garibaldi. Intorno ancora ventri di case, sterrati nebbiosi, vaste nullità. Il classico teatro per fini atroci e anonime. All'incrocio con via Melchiorre Gioia emergono, dal silenzio, due individui. Uno a destra, uno a sinistra. Un cenno fra i due. Io mi trovo in mezzo, facile preda. Il campo d'abb andono è lì vicino. Mi vedo a terra, la gonna lacera, sgozzata. L'epilogo, lo sento sulla pelle. Già sono pietrificata, oso articolare un misero "No" all'indirizzo dei due. Così flebile. Così inutile. Così fermo. Quando il tizio sulla sinistra mi smanazza un seno, comprendo che non c'è nulla di peggio, né di più prezioso. È la mia vita ed è una. E tanto l'amo, e tanto vale, che son disposta a perderla pur di non vederla insozzare, calpestare. E, non so come, mi trovo sul cofano d'un'auto. Mi ci sono lanciata in un impeto di disperazione. Non però sventato, no. Sono riuscit

"Sarò criminologa perché mio padre uccise mia madre". La nuova vita di Vanessa Cardia ora Mele da Nuoro a Liverpool Laurea e volontariato nei centri antiviolenza «So che cos’è il dolore ma si può andare avanti»

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http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2013/03/nuoro-padre-naturale-uccise-la-mamma-il.html http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2013/12/rifiuto-il-cognome-del-padre-uxoricida.html dopo riportata vedere articolo sotto questa ulteriore vicenda capisco il rifiuto della protagonista verso il proprio padre e ho rimosso il mio proposito di contattarla per  intervistarla ai  sui  contatti  (  cellular e , facebook  , email   su  internet      se   sai cercare  trovi  tutto  )   . Infatti  non  mi  è sembrato il caso  dopo aver   riletto   gli articoli precedenti , vedi sopra gli url , che avevo riporto qui sul blog e  quanto da  lei dichiarato   sul corriere  della  sera  18\2\2016 [....]   «Preferirei non parlare di quel giorno» dice lei che adesso sta seguendo un master in criminologia. Il futuro? «Quello che mi piacerebbe fare è lavorare nel settore criminal justice , cercare di aiutare persone che sono state nella mia si

APPUNTI PER UN'ORESTIADE FALLITA - Affabulazione "pasoliniana" su un femminicidio di © Daniela Tuscano

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per approfondire https://it.wikipedia.org/wiki/Orestea http://www.treccani.it/enciclopedia/clitennestra/ Gela, 1987. Liborio, un bambino di sei anni, torna da scuola e non trova più mamma Rosaria. Mamma è giovane, 22 anni appena, il viso inghirlandato da riccioli, un sorriso immediato, come quello degli adolescenti. Ma, come gli adolescenti, ingannevole. Che nei tratti ancor puerili può velare drammi estremi.  Mamma dunque è così, una bimba anch'essa. Ha avuto Liborio a sedici anni. Lui la cerca, gli manca la sua risata, ma lei, quel giorno, non gli va incontro. Non si vede, è scomparsa. L'appartamento, sempre in penombra per il caldo accecante, ha un tuffo di silenzio. Il padre Vincenzo, in un angolo, lo aspetta. Lo sguardo attraversato da una trave cupa. Poche, terribili parole: è l'ultimo giorno. Andranno via da Gela. Pesaro, quattro anni dopo. Liborio non sorride più. Nella sua nuova casa la luce s'effonde inutile e leggera. Sono