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i metodi alternativi non sempre sono bufale e complottismo Puglia, tra i resilienti della Xylella: "Salviamo gli ulivi curando la terra e senza fare strage elle piante di ulivo "

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DI COSA STIANO PARLANDO  Infatti  come  già  dicevo  dal  titolo  :  «  Non sembra rispecchiare i canoni della corretta divulgazione », ma   contiene  un fondo di verità    « il  recente   docufilm dal titolo   Legno Vivo , frutto di un progetto indipendente finanziato anche con libere donazioni. Dopo la presentazione a Roma  » ----secondo    questo  articolo   di  Anna Rita Longo  su  https://oggiscienza.it/2020/02/03/  ---- «  vengono regolarmente organizzate delle proiezioni in Puglia e in altre regioni, animando un intenso dibattito che è di recente stato ripreso dalla   stampa nazionale . Le tesi sostenute  dal documentario   : « non rappresentano una novità nel campo delle cosiddette “teorie alternative” alla “verità ufficiale” sul caso  Xylella fastidiosa . Il nucleo di fondo è rappresentato dalla messa in dubbio dei dati scientifici emersi nel corso degli anni attraverso l’attività dei ricercatori che studiano l’epidemia. Secondo gli autori, il dissec

fastidio ed altre storie

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radio baccano  - Gianna  Nanni   l'ombelico  del mondo  -  jovanotti   l'avelenata  di Guccini     cani  sciolti -  Giorgio Gaber  Risposta ., oltre alle canzoni consigliate a chi mi chiede come scelgo gli argomenti  « Il fatto è che tu non scegli quello che scrivi, mia cara Necla, spesso è l’argomento che sceglie te.»  (  da  il film  Il regno d'inverno - Winter Sleep   \ Kış Uykusu    di       Nuri Bilge Ceylan )   da   http://www.noncicredo.org/ Ci sono persone che danno fastidio. Sono quelle che ti si siedono vicine durante la proiezione di un film e lo commentano. Sono quelle che alle due di notte lasciano la televisione accesa a tutto volume. Sono quelle che sanno tutto loro e gli altri sono solo dei poveracci che non capiscono niente. Sono quelle che a loro è capitato tutto quello che è capitato a te, anzi di più, quelle che hanno un ego di fronte al quale la piazza più grande d’Europa è uno stanzino. E molte altre anco

quando a essere coinvolti sono solo dei ragazzi ad essere coinvolti nsono entrambe vittime sia la vittima sia chi lo ha ucciso .

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Comunque sia l'episodio ...è grave..e denota una societa' fallita....in tutto e per tutto....senza valori...educativi... Infatti   basta  vedere  : 1)  l'assenza  dell stato che .  non  cura  e non presta  attenzione  o non  fa  abbastanza per  le  periferie  ed  il reinserimento  di chi  ha  commesso  reato  sopratutto minori    .,  non addestra  bene  le  forze dell'ordine  all'autocontrollo ad evitare tensione  ed impulsività    perchè   come  ho  già detto su Il Tulipano - Il Web Magazine Indipendente scritto dal Popolo   altra pagina  Facebook suj cui  trovate     i  miei post    sia   quelli che  finiscono qui     ma  anche   non         [....] Attivo/a ora Giuseppe Scano  [...]  E' vero non sarà stato un stinco di santo bisogna vedere bene come stanno le cose,prima di ma pronunciarsi io dico ne sentiremo delle brutte. Infatti l'agente è indagato per o micidio volontario . un conto è sparare per difenderti o se uno ti punta una

La storia di Rossana Galleri e della sola speranza che della Cannabis terapeutica vengano divulgate informazioni corrette.

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Da   https://www.galluranews.org/ Rossana Galleri ha 46 anni ,   combatte da anni una vita sempre più difficile per l’associazione di varie patologie che ne hanno compromesso deambulazione, alimentazione e persino la voce. Accanto a lei  Massimiliano Ricciu, 45 anni , operaio sugheriero con cui è sposata dal giugno del 2017.  Un amore vero, raro, unico certamente nella totale condivisione di gioie e dolori. Rossana Galleri «Lui  – dice Rossana-   è il mio supereroe »,  che non è una frase difficile da comprendere quando si vive una totale simbiosi tra chi si ama.  Massimiliano è la sua voce, talvolta, non solo le braccia e la testa. Rossana ogni tanto si blocca, fa fatica a ricordare. Bastano lo sguardo e gli occhi di lui che interviene con empatia ed armonia. A volte la malattia le blocca i muscoli di ogni parte del suo corpo, e lui le viene in soccorso,  ridandole  l’indispensabile serenità interiore,  L’amore consacrato, desiderato dalla maggior parte della gente, in due persone

I 200 negozi di dischi che resistono alla crisi “Salvati dal vinile"

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 da repubblica del  Febbraio 27.2. 2020 Da Internet agli acquisti su Amazon, la contrazione nelle vendite va avanti da più di vent’anni. Senza parlare della pirateria                                di SERGIO RIZZO Passavamo i pomeriggi da Consorti, come si chiamava quel negozio che vendeva dischi in viale Giulio Cesare, a Roma. In quelle cabine con sottili pareti di vetro si stava ore, seduti a terra, ad ascoltare dischi appena usciti, o magari soltanto sfuggiti alla bulimia musicale che negli anni Settanta contagiava tutti i ragazzi. Un long playing a 33 giri costava fra 4 e 5 mila lire. Una discreta sommetta: rapportata a oggi, una quarantina di euro. Ne compravamo uno di tanto in tanto, e quando su... Passavamo i pomeriggi da Consorti, come si chiamava quel negozio che vendeva dischi in viale Giulio Cesare, a Roma. In q

cara bulla ... di Flavia marchesini un come rispondere ai bulli senza scendere al loro stesso livello

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queste  nuove  generazioni   mi  tirano su di  morale   e mi rendono meno  pessimista  . esi hanno molto  da  insegnarci  , soprattutto  a  noi odiatori Flavia, 11 anni, è stata per lungo tempo vittima di bullismo da parte di una sua coetanea che frequenta la sua stessa scuola di Cremona. Ma la giovane è riuscita a sciogliere con decisione e delicatezza quel “nodo blu” che le era stato avvolto addosso e l’aveva tenuta stretta nella morsa del bullismo, attraverso l’uso delle parole scritte, nero su bianco, in una lettera indirizzata alla sua “bulla”. Perché Flavia è riuscita a trasformare la meschinità del bullismo subito e a fronteggiare a testa alta, e penna alla mano, la sua «cara bulla».  Ed è proprio con queste parole che inizia la lettera dell’11enne indirizzata alla giovanissima ragazza che l’ha più volte presa di mira. la  protagonista   Dopo aver inglobato tante cattiverie e pressioni psicologiche di certo non facili da metabolizzare, ancor di più in una fase del

ecco perchè anche se sono contro l'esibizionismo e un po' freddo sui gay pride non riesco ad essere omofobo

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da   https://www.ilmattino.it/caserta/  sabato 22 Febbraio 2020  «Io, gay non dichiarato, vittima della gang: ma non denuncio per paura, ho una moglie»                                 di Mary Liguori «Da anni frequento le chat di incontri, ho un nickname, ogni volta che vado a un incontro temo di trovarmi di fronte qualcuno che conosco, ma poi ci penso: non corro alcun pericolo, in fondo abbiamo lo stesso segreto. Siamo omosessuali non dichiarati, con moglie e figli e una vita apparente da etero. È un segreto in comune, nessuno lo svelerebbe a rischio di  essere a sua volta scoperto, ma dopo l’aggressione ho temuto che il mio castello di sabbia crollasse di colpo. Per questo ho preferito non denunciare. Mi avrebbero chiesto cosa ci facevo all’incontro, perché avevo un appuntamento con quel ragazzo che neanche sapevo che fosse minorenne, ovviamente. Mi avrebbero fatto delle domande alle quali avrei dovuto rispondere, poi ci sarebbe stato un processo e io avrei dovuto dire a tutti,