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Visualizzazione dei post con l'etichetta nostalgia

fiochi nella notte di san giovanni 2014

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http://www.lagosereno.org/File_inserire/Seminario_Rito_del_fuoco.pdf http://cedocsv.blogspot.it/2010/06/la-notte-di-san-giovanni-e-la-notte-dei.html ieri sono andato  , era  da  una  ventina  (  e più ) d'anni che  non andavo  ai fuochi  di san giovanni   forse perchè  li consideravano  noiosi  e sempre  uguali  ma poi : riascoltandomi  e  cantando  stonando  leggendo i link  sopra  ho cambiato idea  e mi sono ricreduto  (  ecco   perchè  ho scelto  le  tag  nostalgia , ritorno al passato  )   . Ieri  sono andato  con gli amici  del  gruppo di fotografia  ecco le mie foto

A NEW YORK, DISCUTENDO DI GRAMSCI E PIGLIARU PASSANDO PER LOU REED: IL PROFESSOR PAOLO CARTA RACCONTA L’AMERICA

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da   http://tottusinpari.blog.tiscali.it/ Paolo Carta di Barbara Faedda Paolo Carta  nato a Sassari nel 1968, è professore ordinario di Storia delle dottrine politiche nell’Università di Trento. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia del pensiero politico nel Rinascimento e nell’età contemporanea. Ha curato la pubblicazione di due volumi di Antonio Pigliaru e il riordino delle sue carte. Visiting professor all’Ecole Normale Supérieure, Fellow dell’Italian Academy Columbia University, ha insegnato e tenuto lectures a Parigi, Lione, New York e Oxford. Professor Carta, ci può raccontare il suo primo impatto con l’America e soprattutto con New York?  È stato amore a prima vista e naturalmente New York è la città che più mi ha incantato e dalla quale, di fatto, non sono mai andato via. Ho sperimentato personalmente il significato dell’espressione ‘New York State of mind’. E in omaggio a New York, dunque, diamoci del ‘tu’. Come aveva scritto Tocqueville, New York è una

quando il calcio era calcio e non solo business. il Cagliari scrisse la storia Il 12 aprile 1970 arriva lo scudetto

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  canzoni  consigliate   una  vita  da mediano  -  Luciano Ligabue  La leva calcistica della classe '68 - Francesco De Gregori  dall'unione  sarda  di   Sabato 12 aprile 2014   Matteo Sau Sono passati 44 anni dalla partita che regalò la matematica vittoria dello scudetto al Cagliari. Fa caldo allo stadio Amsicora, un catino gremito di spettatori arrivati da tutta la Sardegna. Già perché il Cagliari non solo è una delle migliori squadre della massima serie e dunque è normale attirare il grande pubblico, ma quel giorno sta per succedere qualcosa di grandioso. I tubi Innocenti delle curve rimbombano, lo stadio sembra una pentola in ebollizione: il Cagliari è a un passo dalla vittoria del suo primo scudetto. Cagliari 12 aprile 1970, Riva, Gori, scudetto. Non si può spezzare questo ordine di eventi perché sarebbe La festa negli spogliatoi come interrompere un incantesimo che a distanza di 44 anni ancora riempie i cuori di tutti coloro che ebbero la for

anche i portoni e le finestre , poggioli , hanno una storia da raccontare

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da   https://www.facebook.com/franco.pampiro Per secoli sono stati il centro della vita attiva delle nostre città, ma nel volgere di pochi decenni hanno subito un progressivo spopolamento e un veloce degrado. Sono i centri storici di molte aree del nostro Paese che, a causa di una politica che negli ultimi 40-50 anni ha favorito la cementificazione delle periferie con la creazione di quartieri dormitorio e lo spostamento delle attività commerciali e artigianali ai margini dei centri abitati, sembrano inesorabilmente destinati al totale abbandono. Dove una volta sorgevano abitazioni, negozi e botteghe ora è facile incontrare solo porte chiuse. In questo progetto presento alcuni scorci di vecchi edifici abbandonati di Tempio Pausania, posti a poche decine di metri dai bar e dai negozi delle vie principali. In mancanza di interventi mirati di recupero, nel volgere di pochi anni molti rioni potrebbero subire ulteriori danni determinando la perdita di parti importanti del nucleo s

nostalgici della lira o far capire che l'uero è una ciofecca o quanto spendono ?In un negozio di tessuti di Quartu il tempo si è fermato: i conti in lire

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www. unionesarda.it  In un negozio di tessuti di Quartu  il tempo si è fermato: i conti in lire I due fratelli nel loro negozio e i prezzi ancora in lire Solo al momento del pagamento si converte il conto in euro.Nel negozio di tessuti in piazza Dessì, a Quartu, il tempo sembra essersi fermato. I fratelli Antonio e Giuseppe Massa non si sono rassegnati all'euro: da loro si ragiona e si calcola tutto ancora in lire. Nelle vetrine e tra gli scaffali i prezzi al metro sono indicati con le vecchia moneta. Solo quando la merce arriva alla cassa, il totale viene convertito in euro con una piccola calcolatrice. I dettagli e le interviste nell'articolo a firma diGiorgia Daga sull'Unione Sarda in edicola oggi

finalmente arriva l'Autunno

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musica  di sottofondo  l'autunno   da Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino di Antonio Vivaldi : Il cimento dell'armonia e dell'inventione . E'  da  un paio di giorni   che  la temperatura   sta  calando  e d  il  cielo  è sempre  più plumbeo  o quanto meno variabile , ciò vuol dire che l'autunno è già ( anche se astrologicamente ha inizio il giorno dell' equinozio d'autunno, il 22 o il 23 settembre  ) . Infatti   sto iniziando  ,  e  già litigo  con la mia vecchia , a tirare  fuori dagli armadi la  roba   autunnale    http://www.silviaziche.com/cambio-di-stagione-nellarmadio/ Ora   Cari amici \amiche  Mancano  - 10 giorni e inizia il solstizio d'autunno . Ma questa con ondata di maltempo , da me oggi ha diluviato con il temporale d'oggi siamo già al momento dei "ricordi di un'estate"? Mmmmmh, diciamo che è già tempo di fare qualche bilancio. È stata di

A DUE VOCI di © Daniela Tuscano ©

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IL post d'oggi di Daniela mi fa venire in mente questa frase : << E' com'ebbe cessato di parlare, disse a Simone : " prendi il largo , e cala le reti per pescare >> ( Luca 5:4 ) Uno era alto, dal tratto nobile e solenne. In lui "quella che, in altre età, era stata bellezza" s'era trasformata in una sorta di "floridezza verginale", come scriveva Manzoni a proposito del cardinale Borromeo. L'altro, bello non è stato mai. Piccolo, un po' impacciato nell'ampia sottana, ricordava più un buon parroco di paese che il vescovo della più grande diocesi d'Europa. Eppure tra i due correva una consonanza spirituale e una solidità teologica degne della miglior tradizione lombarda. Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi. Entrambi, in modo diverso, ci mancano. Tettamanzi, attualmente in pensione a Vigevano dove è amministratore apostolico, continua a rispondere personalmente alle molte lettere di fedel

sto iniziando ad odiare l'estate , sintomo che sto anzianando \ invecchiando ?

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mentre  finivo di leggere  questa  storia   su topolino  3015 da un lato desidero che l'estate  duri di più , proprio come ik protagonisti di questa  storia  . Ma  allo stesso tempo mi   metto a  canticchiare questa  canzone della mia infanzia meno male d'altronde non vedevo l'ora , forse stò anzianando ( invecchiando ) , ma sto iniziando ad odiarla . finisco sempre con essere , nella ,maggior  parte  dei casi  , solo visto che i miei amici lavorano ( ed io pure ) , hanno anche famiglia e  figli  , partner  . Ma  poi  lo  accetto con un po' di nostalgia  proprio come questo vecchio  film

perchè mi sento prima sardo che italiano

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 rivedendomi in una serata  noiosa   e fredda  di quest'estate  ormai prossima al finire , in dvd il film     il vento fa il suo giro   Un film di Giorgio Diritti  2005 mi  ha  riportato alla mente   sia   lo sfogo che    riporto   qui   ( chi    ha  facebook clicchi   qui  per  l'intera e  interessante ,  120 commenti  ,  discussione  )   per  chi  non avesse  fb  o  non avesse me o il mio  compagno  di strada facebookiano e  non solo     lo scrittore e  dirigente al   Ministero della Giustizia  Giampaolo Cassitta . Sono sardo.  Lo sono perché ci sono nato e perché i miei genitori e i miei nonni e bisnonni e trisavoli lo erano. Avevano calpestato prima di me questa terra.  La Sardegna è la mia terra.     La sento intensamente mia, fiabescamente mia,terrib ilmente mia. Ho giocato negli stazzi galluresi fin da piccolo perché mia nonna ci abitava. Nella “cussogghja” di Austinacciu. Ho respirato quell’aria. La casa era costruita in maniera semplice: la camera ce

Addio alle pellicole "vecchio stile" L'era digitale seppellisce le ultime sale

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                                Una immagine del celebre film "Nuovo cinema paradiso" Articoli Correlati LA TECNOLOGIA MANDA IN PENSIONE LA PELLICOLA   Se non dovesse arrivare un aiuto dalla Regione, magari con l'istituzione di bandi pubblici per l'utilizzo di fondi della Unione europea, molte attività rischiano la chiusura. Addio vecchia pellicola e addio vecchio operatore stile "Nuovo Cinema paradiso": arriva il digitale anche sul grande schermo, ma per molte attività in Sardegna potrebbe essere l'inizio della fine. Il costo della trasformazione (il prezzo di un proiettore digitale si aggira fra i 50mila e i 100mila euro) è alto, quasi impossibile per molti esercenti. Se non dovesse arrivare un aiuto dalla Regione, magari con l'istituzione di bandi pubblici per l'utilizzo di fondi della Unione europea, molte a

a volte basta un niente per sboccarti [ riprende il mio racconto vbiaggio nella frontiera ]

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Ascoltando le colonne sonore di  questi  film   :   per un pugno di dollari  ,  per qualche dollaro in più   ,   c'era una volta il west  ,   giù la testa  che  hanno caraterizzato  ( come credo  anche per  voi  genmerazioni precedenti   )  la mia  infanzia  e la mia adolescenza    mi ritorna il proposito di riprendere  e  portare  al termine   il racconto  "  viagfgio  nela  frontiera   " intgerrota  per  la tesi  , cambio blog   e  specialmente  blocco creativo . Ora   chi mi segue sia  quando  ancora  il blog  si chiamava  cdv.splinder.com e sia  adesso     che  si chiama ulisse-compagnidistrada.blogspot.com avrà letto le puntate precedenti ( che  trovate  qui     e qui   se  non avete  voglia   di cercare    fra i risultati  del "  motorino  " di  www.ulisse-compagnidistrada.blogspot.com )  del racconto   viaggio nella frontiera ambientato nel west .  Tornato  dal mercato   solo andato  a cercami  le  puntate precedenti   ne trovate  sotto il riepilogo

Lettera

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Cara mamma, oggi compi 75 anni e, nonostante la malattia che t'incurva la schiena, rimani bella e giovanile, di quell'ilarità senza complicazioni così fascinosa e, per me, irraggiungibile. Avrei voluto somigliarti, come ogni figlia, ma non ci sono riuscita. Non ho nemmeno condiviso con te le mie esperienze, non siamo mai entrate in quella complicità femminile che avrebbe fatto di noi due donne indipendenti e solidali; echi armoniosi e discreti, presenti nel buio delle notti o in attimi di pura gioia. Invece tu osservi il mio andare irrisolto, mi ammiri, mi stimi, ma resti nel tuo mondo timido, a volte rassegnato, ma in fondo sicuro. C'è il tuo affetto fanciullo, il sorriso che continuiamo a scambiarci, in attesa, entrambe, d'un altro destino, d'una sincera pace. Auguri, mamma, per molti anni ancora.