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" la solitudine non va mai in vacanza "ne parlo con Cristian porcino

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.di solito intervisto gli autori sulle ultime opere . Ma le domande su "Un'Altra vita" ( qui una rassegna stampa ) che volevo fargli sono già state fatte da un altro ( vedere miei post precedenti) e quindi l'intervista \ chiacchierata con l'autore , Cristian Porcino ( foto a destra  presa   dal suo account  di facebook )  , sarà a 360° sulle   riedizioni  di    La solitudine non va mai in vacanza"  e   di " Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi "  come mai ha voluto ristampare a distanza di 4 anni questi tuoi due libri . Hai qualcosa di nuovo da dire ? «Per quanto riguarda “Sulla pena di morte. Da Beccaria ad oggi” non ero soddisfatto dell’edizione che la casa editrice mandò in stampa quattro anni fa e così, dopo la scadenza del contratto, mi sono riappropriato di un testo che sentivo molto vicino e l’ho rinnovato aggiungendo nuove sezioni e considerazioni, cura

O è Vero o è Falso". E invece non è né Vero né Falso di Sergio di cori modigliani : la casa degli italiani esuli in patria -

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sulle  note   della  cover di     https://www.youtube.com/watch?v=S7nJJ2hAhYI     di quesata  famosa  canzone   di  Gaber    ( qui  l'originale  )     Leggo   sulla  schermata  di   https://www.blogger.com/home   quest'anteprima di post   Circa 25 anni fa, nel Luglio del 1990, il più grande divulgatore culturale italiano, il prof. Umberto Eco, apriva nella Facoltà di Filosofia dell'Università di Urbino un convegno di studi internazionali -da lui fortemente voluto- che aveva come ospite eccellente colui che allora veniva considerato (e penso che lo sia ancora oggi) il più importante filosofo al mondo, l'epistemologo Hilary Putnam. Il fine di Umberto Eco non era quello consueto italiota di grande tradizione e squallido profilo: organizzare una grande riunione di spessore invitando ... continua  sul  suo blog     http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/

Celestini, avviso ai più distratti: «Una nuova Italia alza la testa». ma che ancora tarda a manifestarsi completamente

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http://www.ascaniocelestini.it/ it.wikipedia.org/wiki/Ascanio_Celestini‎ di GIORGIO PISANO Il pizzetto, rigorosamente fuori moda, è da spadaccino d'un tempo ormai lontano. Lo sguardo, acceso e penetrante, quello di un visionario. Ma sotto sotto si vede e si sente la borgata romana dov'è cresciuto e dove abita ancora, con moglie e due figli.Ascanio Celestini, 41 anni, vive di lampi che qualche volta si trasformano in libri, altre volte in copioni per il teatro. Chiedetegli di definirsi e lui non sa cosa rispondere: «Ascolto storie e racconto storie. Tra l'ascolto e il racconto c'è la scrittura».Se frugate tra i testi di drammaturgia contemporanea viene etichettato come attore del teatro di narrazione. Riduttivo. Dentro Celestini c'è antagonismo colto, una mano disincantata che racconta l'eccidio delle Fosse Ardeatine o la dannazione dei matti. Ma c'è anche televisione (con Serena Dandini), brevi squarci di intelligenza catodica.C'è insomm

L'ULTIMA NOTTE AL MONDO di Daniela Tuscano

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  musica  consigliata   Una storia  sbagliata  di F. De. Andre      Wake Me Up di  Avicii Caro Pier Paolo, è la notte più nera, questa. La notte in cui ti cancellarono il viso, lasciando al suo posto una informe maschera cremisi. Notte esausta. Notte da macelleria. Era notte anche in Calabria, da bambina. Udivo, senza comprenderli, oscuri e sommessi muggiti, mischiati agli aromi squillanti della pasticceria sotto casa, in un buio già africano. A pochi passi da m e c'era un macello clandestino: e quei muggiti erano l'estremo e inutile lamento di povere bestie senza scampo. Ecco, immagino quella tua ultima notte nello stesso modo: un che di impietoso e, al tempo stesso, d'inesorabile. Tu che tentavi la fuga, venivi riacciuffato, macellato, violato... Intorno, un'ovatta d'indifferenza. Il giorno dopo, poeta fosti.   Sipario. Letteralmente, ti velasti, separasti ai nostri sguardi.   Il tuo, ormai altrove. Per sempre. Ricordi? Da vivo, lo

La pasoliniana morte di Pier Paolo DI MATTEO TASSINARI

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 Sulle  note  di quel  matto sono io   dei Mnegramarò  Ho letto   il commento  a    questo mio post  sulla mia  bacheca fb  Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio. Pier Paolo Pasolini  dell'amico  ed nostro    utente Matteo Tassinari  http://mattax-mattax.blogspot.it/ Come in un suo libro di Matteo Tassinari L a morte di Pier  Paolo Pasolini ,  di cui il 2 novembre ricorrerà la 37esima celebrazione (immagino senza particolari entusiasmi) è una morte molto pasoliniana, un romanzo scritto da lui stesso. Normale, piccolo borghese, era il quartiere dove abitava, così come la sua casa, con i c