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Il 5 aprile anche Retescuole sarà in Piazza Scala

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Per noi che facciamo scuola è più facile. La storia e la memoria ci sono compagne; sono arnesi del mestiere.Conosciamo le persone che l'hanno fatta questa nostra Repubblica, gli uomini e le donne che ce l'hanno lasciata come un´eredità preziosa, sacrificando molto della propria vita negli anni belli della loro gioventù, perché allora quel che contava era fare in modo che l'incubo del fascismo e del nazismo, de l razzismo e della violenza contro i deboli non pesasse sul futuro di chi sarebbe venuto dopo. Per noi e più facile perché il nostro mestiere è educare alla cittadinanza nella scuola della Repubblica e sappiamo che la libertà di pensiero sancita dalla Costituzione trova il suo fermo limite quando sconfina nella proposta di violenza, nel vilipendio e nell'offesa contro altri esseri umani. Per questo non comprendiamo come il Comune di Milano potrà consentire l´incontro previsto il 5 Aprile nella nostra città di formazioni neonaziste, negazioniste, xenofobe, omofob

Milano: contro lo scudo spaziale in Europa, la marcia degli invisibili

Papa, vescovo lefebvriano: "Le camere a gas? Disinfettavano"

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Pubblico qui l'intervista al prete Abrahamowicz (tratta da ApCom). Cliccando sul suo nome si può trovare il video di una sua "Messa": tra i fedeli , il neonazista Paolo Karatossidis (Forza Nuova) e altri seguaci. Abrahamowicz è anche il celebrante di Umberto Bossi . Grassetti miei. © APCOM Roma, 29 gen. (Apcom) - Le camere a gas? "L'unica cosa certa è che sono state usate per disinfettare " . Lo afferma in un'intervista alla 'Tribuna' di Treviso il prete lefebvriano don Floriano Abrahamowicz . Dopo la clamorosa intervista del vescovo Richard Williamson , che minimizza la Shoah, altre affermazioni negazioniste. Don Abrahamowicz (che il 15 settembre 2007 celebrò messa in latino a Lanzago di Silea per il leader della Lega Nord Umberto Bossi ) rilancia la teoria per cui i numeri d ella Shoah sono un "problema secondario" , accreditati dagli stessi capi delle comunità israeliane subito dopo la liberazione "sull'onda dell'emoti

GAZA: FERMATEVI SUBITO, FERMIAMOCI TUTTI!

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Comunicato stampa "Quello in corso a Gaza è un massacro, non un bombardamento, è un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice" . P. Manauel Musallam, parroco a Gaza, 27 dicembre 2008. Un inferno di orrore, morte e distruzione, di lutti, dolore e odio si sta abbattendo inqueste ore sulla Striscia di Gaza e sul territorio israelianoadiacente. A voi, capi politici e m ilitari israeliani , chiediamo di considerare che insieme ai 'miliziani' di Hamas state colpendo, uccidendo e ferendo centinaia di civili palestinesi. Non potete non averlo calcolato. Non potete non sapere che a Gaza non esistono obiettivi da mirare chirurgicamente. Non potete non aver messo in conto che da troppo tempo è la popolazione di Gaza a vivere sotto embargo, senza corrente elettrica, senza cibo, senza medicine, senza possibilità di fuga. Le vostre crudeli operazioni di guerra compiono opera di morte su donne, bambini e uomini che non possonoscappare né curarsi e sopravvivere, essendo st

Giornata Nazionale del Ricordo e dell'Azione sulla Violenza contro le Donne

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Il 6 dicembre 1989 il 25enne Marc Lépin uccise 14 donne all'École Polytechnique di Montreal (Canada). Cominciò entrando in un'aula, dove urlò alle donne presenti: "Siete un branco di femministe! Io odio le femministe!" . Separò le 10 studentesse presenti dagli uomini, fece uscire gli uomini, quindi sparò sulle donne, uccidendone sei. Poi uscì dall'aula, senza che nessuno osasse fermarlo, e proseguì, sparando e ferendo alcuni studenti e alcune studentesse. Poi entrò nella mensa e sparò ad alcune donne presenti, uccidendone tre. Salì al piano superiore e sparò ad un'altra donna e a due uomini. Entrò in un'altra aula e sparò due caricatori sulle studentesse presenti. Studenti e studentesse cercarono riparo sotto i banchi: lui perlustrò l'aula sparando alle donne rannicchiate, uccidendone quattro. La prima studentessa a cui aveva sparato agonizzava sul pavimento: lui la uccise con un coltello. Poi si sedette e si suicidò. In totale aveva ucciso 14 donne e

Pedofilia: parlano le vittime

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Convegno a Vicenza – sabato 29 Novembre ore 14,30 «Per la prima volta in Italia, in un appuntamento di questo tipo, daremo voce alle vittime» . La particolarità del primo congresso internazionale contro la pedofilia, in calendario per sabato prossimo 29 novembre all’auditorium Canneti (inizio alle 14.30) e organizzato dall’associazione Prometeo, è questa: sul palco ci saranno testimoni e vittime di abuso. Saranno loro a raccontare ciò che hanno vissuto. A tradurre le cifre, quelle che dicono che in Italia negli ultimi due anni i casi di abuso sono aumentati del 30 per cento e che il Veneto è una delle Regioni più colpite oppure che un sito a contenuto pedofilo “di buona qualità” produce un guadano giornaliero di 90.000 euro , in volti e voci e storie concrete. A Vice nza arriveranno i protagonisti di alcuni recenti casi di cronaca balzati alla ribalta nazionale e ci sarà anche Bill Nash , un cittadino americano che ha denunciato i presunti abusi di un sacerdote, per un periodo ospite i

Nient'altro che donne...

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Dopo la pubblicazione del mio post sulla giornata contro la violenza sulle donne (che oggi ricorre) ho ricevuto la seguente lettera : Le osservazioni dell'assessore Cadeo e di padre d'Asta denotano che il tema del loro scandalo non è lo stupro, ma il fatto che al corpo di Gesù sia associato un corpo di donna. Personalmente, come donna, se quel corpo mi manda un messaggio di stupro non riesco a vedere (come Cadeo e d'Asta), l'edonismo, la morbida sensualità delle carni e delle morbide lenzuola o l'insistenza di una scritta sul pube. Per me che sono donna, da quelle carni parte un grido di dolore, di umiliazione, di sofferenza senza conforto: temo di non riusci re a notare tutta quella sensualità che scandalizza i suddetti uomini e la mia è certo una visione di parte. La parte di chi è vittima per il semplice fatto di nascere donna. Sabato compio 38 anni, ma ricordo come se fosse ieri il catechismo della prima comunione in cui la suora spiegava a noi bambine che s
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L'immagine della ragazza crocifissa sul letto, che Telefono Donna ha lanciato per la ricorrenza del 25 novembre , ha tolto il sonno all'assessore milanese Cadeo (Maurizio, non Cesare), di Alleanza nazionale. Secondo quest'ultimo, il ritratto offenderebbe la tradizione cristiana . "Il seno è nudo - annota Stefano Rossi di "Repubblica" - la bella ragazza bruna è sdraiata sul letto..." ; sul medesimo quotidiano don Andrea D'Asta , gesuita e c ritico d'arte, è più dettagliato: "C'è una donna bella e attraente che assume innegabilmente la posizione della croce ma che contemporaneamente ricorda la posa ammiccante della protagonista torbida del film American Beauty. Fotografata dall'alto, per insistere sul suo corpo. E' posta nuda su di un letto invitante, soffice, con cuscini collocati in modo da insistere sulla forma della croce. Ha i capelli scomposti, ma non le alterano il v olto. Il richiamo alla croce è evidente, ma l'atteg

Scuola, Cossiga evoca il morto e attacca l'Unità

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Cossiga torna a colpire. E questa volta se la prende anche con L’Unità. Che abbiamo fatto di male? Sosteniamo la protesta degli studenti. Gravissima colpa per uno che consiglia alla polizia di fermare l’onda, prima infiltrando degli agenti, e poi facendoci scappare il morto. È il succo della lettera aperta che l’ex presidente della Repubblica ha inviato al Capo della polizia Antonio Manganelli. Un lungo testo in cui il picconatore dispensa consigli su come placare la rabbia degli studenti. La sua teoria, in sostanza, è questa: lasciateli fare casino, fateci scappare il morto, magari un bambino. Così poi anche i negozianti puniti dai cortei, anche la gente comune, inizierà ad avere paura . «E con la paura – scrive Cossiga – l'odio verso di essi e i loro mandanti o chi da qualche loft o da qualche redazione, ad esempio quella de L'Unità, che li sorregge» . Il piano che Cossiga ha in mente è preciso e dettagliato. L'ideale, spiega, sarebbe che « qualche commerciante, qualche

sul femminicidio di Niscemi

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Storia diversa per gente normale storia comune per gente speciale cos'altro vi serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite ora che il cielo ai bordi le ha scolpite. E per il segno che ci è rimasto non ripeterci quanto ti spiace non ci chiedere più come è andata tanto lo sai che è una storia sbagliata tanto lo sai che è una storia sbagliata. Dopo uno stupro di una ragazzina di 12 anni per mano suoi coetanei avvenuto la scorsa settimana nella mia regione , ma di cuii stranamente i media nazionali ( di solito pronti ad inzupparci il pane e usati come apertura dei tg ) , è avvenuto una violenza di branco ovvero femminicidio di Niscemi a danno di una ragazza di 14 anni . Proprio su questo argomento riporto essendo scioccato sia dal fatto in se , sia da come i media lo trattano l'interessantissimo articolo , uno dei pochi ( almeno per ora ) critici e ad analitici in questo bla bla bla...