24.3.05

Senza titolo 624

E poesia fu.

 

Ti intravidi sfuocato

fra i pensieri e fatale

mi fu l’attimo.

Impreparata ma cosciente,

colsi l’orgasmo di parole

ed emozioni che ritmavano il

mio respiro, colmando la mia

bocca.

Mi abbandonai dolcemente

al canto eterno oltre la

dimensione dell’esistere,

raggruppando le immagini

e le memorie in fasci di

profumati fiori e poesia

fu.

23.3.05

Senza titolo 623

Muore la Costituzione. L'Unione abbandona l'aula
di red

Bandiere tricolori, fiocchi verdi bianchi e rossi legati ai microfoni. Nell’aula di Palazzo Madama, il giorno del voto del ddl di riforma o meglio di manomissione della Costituzione, il centrosinistra ha espresso con durezza il suo dissenso. Al momento delle votazioni, dopo le dichiarazioni dei voto, i parlamentari dell’Unione si sono alzati dai seggi e sono usciti dall’aula in segno di protesta verso quella che viene giudicata « la più grave legge tra quelle approvate in questa legislatura dal governo e dalla sua maggioranza».

 


Alla fine la riforma è passata con 162 sì e 14 i contrari, non prima che tra i diversi schieramenti volassero insulti e provocazioni di ogni tipo, al punto che il presidente del Senato Marcello Pera ha sospeso la seduta per ben due volte. Tra i no, anche quello di Domenico Fisichella, vice-presidente del Senato e tra i fondatori di Alleanza nazionale. «Formalmente io parlo in dissenso rispetto al gruppo parlamentare di An che si accinge a votare in dissenso rispetto ai valori fondanti e fondativi di Alleanza Nazionale, valori fondanti e fondativi che io conosco meglio di chiunque altro».


Il no della Fed: la cdl cede ai ricatti della Lega e alle ambizioni di Berlusconi
Il diessino Gavino Angius, intervenuto in aula per conto della federazione dell'Ulivo ha parlato di «pagina nera per l’Italia» e di «cessione al ricatto della Lega nord»: «La nostra costituzione è costata sangue e sofferenze. Una mobilitazione di coscienze, cattoliche, marxiste, liberali. Un enorme impegno comune». «Certamente oggi la costituzione ha bisogno di riforme», però, attacca, «voi ora volete riscrivere questa grandiosa costituzione per accontentare un partito del 3% e per distruggere i poteri di garanzia che sono ostacolo al potere del vostro presidente del consiglio». Insomma, continua il senatore della Quercia, «è questo scellerato obiettivo che di fatto ha reso voi senatori di maggioranza schiavi obbedienti, la base di questo pasticcio. per noi, tutto questo è inaccettabile. Ecco perché ci opponiamo».


E poi continua: «Voi- incalza il presidente dei senatori ds- avete blindato la vostra proposta di costituzione. L'abbiamo capito quando vi siete chiusi nella baita di Lorenzago, tra una polenta e un fiasco di vino. Era chiaro tutto». Poi puntualizza: «Fare della riscrittura della II parte della costituzione, l'oggetto, il collante del patto di governo della cdl, è stato un atto politico oltraggioso della nostra storia e della nostra democrazia. Non era mai avvenuto. Non è mai avvenuto in nessuna moderna democrazia occidentale niente di simile. Persino in iraq per costruire una costituzione condivisa dagli sciiti, superando persino l'esito del voto, si pongono il problema di associare al lavoro costituente, i sunniti». Insomma, conclude Angius, «non so se siano più fondamentalisti gli sciiti o voi».


Il ministro delle Riforme padano, Roberto Calderoli, che la settimana scorsa aveva minacciato le dimissioni in caso la riforma non venisse approvata entro Pasqua, esulta: «Beh, sì: mi pare proprio che l'avemo sfangata...». Poi annuncia il ritiro entro il pomeriggio delle sue dimissioni e comunica alla folla lo stato d’animo del capo Umberto Bossi: «L’ho sentito, è gasatissimo».


Prodi: prepariamoci ad un referendum che ponga fine a questo scempio
Adesso la riforma passa alla Camera e a giugno il Senato potrebbe pronunciarsi per la seconda volta per il varo definitivo. Ma per il centrosinistra l’ostruzione in aula è solo il primo passo. La lotta contro la manomissione della costituzione è destinata a spostarsi all’esterno dei Palazzi. Alla notizia dell'approvazione Romano Prodi ha subito dichiarato: Con la nuova riforma costituzionale «sono calpestati» il ruolo «del Presidente della Repubblica, e prima ancora del Parlamento e della Corte Costituzionale, della Magistratura». Per questo «noi dovremo prepararci fin da ora a un referendum che ponga fine a questo scempio».


Già altri esponenti dell'Unione avevano annunciato in questi giorni l’inevitabilità del ricorso al referendum. E rispetto a questa opzione mercoledì si è subito pronunciato ianche l premier Berlusconi da Bruxelles dove è in corso il Consiglio europeo tra capi di Stato: di referendum se parlerà ma a suo tempo, «dopo le elezioni politiche perché non vorremmo che questo interferisse con la spiegazione di ciò che il governo ha fatto e con le differenze, che dovremo ben spiegare, tra noi e la sinistra nel modo di vedere lo Stato, le persone, la politica. Noi manteniamo la stabilità del governo, loro invece vogliono solo esercitare il potere».


«Ha paura. Anzi è letteralmente terrorizzato da un referendum popolare che sa benissimo che spazzerebbe via questo obbrobrio». Lo dice ai giornalisti il capogruppo DS al Senato, Gavino Angius. «Questo ci porta alla considerazione-sottolinea- che anche Berlusconi considera questa legge impresentabile al giudizio del popolo italiano».Rappresenta, poi, «un inedito» quanto il premier va dicendo di un referendum da fare dopo le elezioni politiche, «una dichiarazione quantomeno sospetta» e per ben due motivi. Ci sono altri due passaggi parlamentari e «la legge potrebbe non essere approvata». Poi, seconda ragione, «se queste riforme sono un gran risultato, se sono così importanti per il Paese, se sono strategicamente così fondamentali e decisive per il futuro, Berlusconi ne dovrebbe fare un punto di forza della sua campagna elettorale. Il fatto che metta le mani avanti -conclude- è che è letteralmente terrorizzato dal referendum popolare».


fonte www.unita.it


Senza titolo 622

Incontro


Odi
Rumori
Vicini
Di assenza
Contempli
Paure
Irreali
Percorri
Confusa
La strada

Ascoltami

Tu
Offri
Riparo

Tu
Colori
La vita

Che cosa posso fare io, per farti comprendere il tuo potere se non urlare la tua forza al vento affinché tu stessa possa finalmente udire la mia voce?
Non sei sola... Io sono qui...

 



Picture from http://www.pinkpigeons.com/assets/images/db_images/db_Flame_Tree1.jpg

22.3.05

Senza titolo 621










Acqua per la vita
Water Aid è un Ente morale inglese specializzato nel fornire acqua, sanità e promozione igienica ai paesi in via di sviluppo, operante in 15 paesi in Africa ed in Asia.


 


 



La penuria di acqua rappresenta un problema drammatico per il Terzo Mondo, in cui seimila persone muoiono ogni giorno a causa di acqua sporca e contaminata.


Water Aid è un Ente morale inglese specializzato nel fornire acqua, sanità e promozione igienica ai paesi in via di sviluppo, operante in 15 paesi in Africa ed in Asia.


Nel sito di Water Aid - Water for life si raccolgono donazioni, offerte individuali occasionali o regolari costruendo una rete di solidarietà.


Ogni clic effettuato dagli utenti sull'icona rossa Donate Now in homepage contribuisce ad incrementare i fondi da utilizzare per portare acqua alle popolazioni più povere.


L'azienda britannica Thames Water ha dichiarato che verserà a Water Aid  50.000 sterline supplementari quando il sito avrà collezionato 2 milioni di clic



UN GATTINO ABBANDONATO* di Leopold Persio

 UN GATTINO ABBANDONATO*

Come posso dir di no ad un gattino abbandonato?
L' accolgo,lo riscaldo,lo nutro.
Mi commuove il pianto accorato,
è sempre l'amore che prevale e mi lega,
dolce è la magia di questa creatura smarrita
profonda è la pietà che mi pervade,
resto commosso e felice
e come d'incanto mi perdo.
Piccola creatura
Come visione appari agli occhi miei.
Non hai più le tenere cure della tua mamma.
Posso abbracciarti,asciugare il tuo pianto,
posso nutrirti e consolarti,
poi col tempo diventeremo amici
in una perfetta affinità.
Ora riposa,dormi,sogna beato
Sono vicino a te,non sei più solo.

                    Leopold Persidi     Roma.29-05-2002

*Premio Fedeltà ANNA MARIA SALERNO
  Roma.28-04-2004 (sezione poesia)

21.3.05

Senza titolo 620

Il silenzio di questa camera ha il sapore di fumo secco,di ricordo esperto e senza letto,dopo sbarre e voci confuse,mi ritrovo a vagare negli stessi meandri vagabondi,nel riflesso sempre acceso della ragione altrui.....Cosa voglio non lo so,non lo capisco,vivo nel continuo ripiegarmi in me stesso,nell'ombra sempre accesa del mio infantilismo,non cresco,non muoio,ma non sono eterno.Mi vedo crescere nelle mie lacrime,nelle rughe di mia madre e nelle parole di mio padre,ma lo specchio è sempre lo stesso.Il vuoto che sento dentro è sempre lo stesso,mutuato nel lamento,nell'incomprensione di tutto quello che è esterno,non so,non capisco,non voglio.A volte mi illudo di essere un poeta,uno scrittore,ma è solo una illusione,un'onda in mare che si sperde nella paura di arrivare al porto,leggo altri,leggo molti,ma non li apprezzo,a mia voglia mi voglio fare apprezzare,ma solo sgomento,solo parole sfruttate per adattamento,per ipocrisia,ciò che proviamo ci rende unici e credere di capire gli altri ci accomuna e ci rende schiavi dello stesso teatro,mentre scrivo,qualcosa scivola tra le pagine,nelle strade oltre le fogne........Siamo ciò che non leggeremo mai,solo epitaffi d'effetto che svirgolano il silenzio,o forse lo sono solo io e cerco di accomunarmi agli altri per sentire meno il peso della mia alienazione,mia,come la solitudine delle frasi scaltre che non decoro.Anche queste sono parole che non sapranno trovare terreno fertile,solo semi nel deserto di coscienze aride,ipocrisia ad oltranza pur se esanime,critica sterile e senza ricorso se contrapposta al vostro orgoglio,alla vostra ragione,graffi scordati su di unafinestra in attesa d'infrangersi su se stessi.Anche nelle parole mi ritrovo silenzioso,a colmare gli attimi di fiato con palpebre socchiuse,sguardi che si perdono lontano e mani che scavano nelle tasche e poi si parla di arte,artefici e malefici,ma solo io conosco il sapore di vetro rotto e bottiglie rotte,bicchieri capovolti ed alcooliche visioni,solo io,io solo,nel silenzio che cerco e che trovo.Poi mi sveglio,sempre nei miei occhi,sempre nei miei sogni,nella speranza di grattarmi e ferirmi nei bisogni,ma non cambia nulla,tutto è una passata di spugna nel giorno che muore e sull'alba che spunta,mentre gli altri si sanno lamentare,come canzoni e rime baciate,torno a pensare alle sbarre di un manicomio,di una stalla,d'un granaio senza speranza;alle mura in cui mi chiudo senza stanza,alla pazienza che conosco in ogni vertebra ed in ogni arroganza,chi se ne frega?Voi?Non credo proprio,vi ho voluto soltanto annoiare con ciò che sono,tanto siete già troppo pieni di voi stessi,dei vostri versi e sberleffi,che rimane,se non continuare a farmi odiare,nell'incomprensione labile che a vicenda ci fa amare...........


Ed alla fine son solo pazzo,perchè provo ciò che provo e non me ne vergogno,perchè sono ciò che sento e non abbandono,chi se ne fotte voi avete ragione ed io son un altro ladrone senza decoro,sbrigatevi la fine del mese sta arrivando,fatevi inculare finchè potete il salario ne vale la pena.ma non le mie vene.........

Senza titolo 619

Languida tristezza

 



 



 



 


Languida è questa tristezza

 



 


che mi ha sempre accarezzato

 



 


la vita, compagna nei giochi

 



 


e nell’età divenuta matura.

 



 


Il tempo vola e i pensieri

 



 


continuano ad abbracciarsi

 



 


e a lasciarsi in questa falsa

 



 


primavera, rifugiandosi

 



 


in quel angolo di cielo

 



 


dove il niente fa da

 



 


compagno al silenzio

 



 


e l’illusione degli

 



 


occhi divenuti calici,

 



 


si colmano di questo

 



 


riverbero di luci

 



 


e di questo vento

 



 


dolce d’ambrosia.








 



 

Senza titolo 618

Inarrestabile strada.



 



..loro camminano avanti a noi


Falcone, Borsellino e tutti quelli


che lottano o solo resistono


ad una sistematica violenza


a un ordine perverso e delinquente..



 



Ci fanno strada, ed è un cammino


che nessun tritolo può sgretolare


nessuna arma può fermare


nessuna gola può ghermire e rendere silente…



 



Parliamone, che serve


diciamolo, che vale


viviamolo ogni giorno sulla pelle


l’insofferenza di chi è giusto urla


e noi urliamo, diamo voce all’uomo



 



Se il capo volti troppo spesso altrove,


quando ti premeranno il tuo, la faccia al muro


la forza non avrai di replicare


non siamo pochi, non siamo soli


e tutto quello che si fa ha un senso..



 



Se la speranza era che scordassimo


calcolo più sbagliato non esiste


ché la speranza è solo degli onesti


e non da scampo a chi la volle schiava.



 



A Falcone, a Borsellino, e a tutti quelli che


non arrivano in prima pagina ma sono un esempio quotidiano


di quello che si deve fare,


in questo mondo,


per renderlo migliore.

20.3.05

Senza titolo 617

Laggiù si muore

 

Il superfluo abbonda

sulla bocca delle persone

e intanto laggiù si muore.

Impazza la corsa al primato

del lusso e intanto laggiù si

muore.

Ed or ora nell’ agiatezza

e a pancia piena

in cui scrivo queste parole

laggiù si muore.

Sembra di sentirlo negli

orecchi quel

piccolo cuore che

batte pian piano

l’ultimo rintocco di vita.

e ora laggiù è già

morte.

In Africa muore un bambino ogni minuto.....

Senza titolo 616

...non è la morte di mio nonno a non riuscire a scrollarmi di dosso ma i tre giorni precedenti alla sua morte...


...mi hanno stancato... e li sento ancora addosso...



ILARIA E MIRAN


Il 20 marzo 1994 in Somalia a Mogadiscio Nord, vengono barbaramente assassinati Ilaria Alpi (32 anni, giornalista RAI) e il suo operatore Miran Hrovatin. A loro dedico questa poesia di Pablo Neruda....


DEDICATA AD ILARIA E MIRAN


Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
 
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.
(PABLO NERUDA)

Senza titolo 615

animare in

 



stormi gli

 



occhi

 



virar lì

 



nell’ombre

 



oltre i

 



limiti della

 



percezione

 



seminar

 



passione tra

 



i tuoi capelli

 



esser la

 



polvere gentile

 



che respiri

 



e non

 



cenere di

 



tormentati

 



ricordi

 



cangiar le

 



lacrime in

 



sorrisi di

 



sorte

 



servire

 



l’animo

 



tuo come

 



ragione

 



sfamare il

 



tuo cuore

 



d’amore

 



e volger al

 



disio ogni

 



speme tanto

 



da cancellar

 



la parola

 



sempre

 


19.3.05

Senza titolo 614

Ti parlerò di me

 



 



 



 


Ti parlerò di me

 



 


e della mia speranza

 



 


sfiorita fra queste

 



 


mani, della mia voglia

 



 


di esserti sogno

 



 


senza ricordo alcuno

 



 


al risveglio.

 



 


Ti parlerò amante

 



 


mio,

 



 


di un amore

 



 


che mai ti ho detto,

 



 


stretto dentro un corpo

 



 


diventato vecchio

 



 


nell’attesa di una sola

 



 


tua parola da respirare

 



 


a pieni polmoni prima di

 



 


morire.

 



 


Ti parlerò fino a che avrò

 



 


ancora fiato e adorandoti

 



 


fino all’impossibile mi abbandonerò

 



 


al sonno eterno.




 



 

18.3.05

Senza titolo 613

....che strana sensazione che sento sulla pelle... come se mi fossi persa un pezzo di vita....


ieri dal finestrino del treno sono rimasta immobile davanti ad un cielo rosso, ho pensato a tante cose, che vorrei trascrivere, ma i pensieri di ieri non sono uguali a quelli di oggi...


vorrei passare una serata che mi faccia dimenticare un pò tutto... una serata con persone stupende  che mi facciano stare bene!


...e se sto con lui mi sento già meglio...



Senza titolo 612

confeziono parole

 



come i becchini le tombe

 



nelle forme contorte

 



ma senza ombre

 



dedicando rime alle

 



brulle rive dell’inferno

 



sciogliendo l’eco nel

 



claudicante peso del

 



pentimento sposando

 



donne senza affetto

 



provando sensazioni

 



di lama per difetto

 



ridendo senza apprendere

 



ciò che gli altri hanno sofferto

 



tornando a misurare le altre

 



bocche solo per l’aspetto

 



scuotendo Ofelia dal suo

 



sudato letto coprendomi

 



di detriti per non sentir

 



freddo galleggio sull’orme

 



d’acqua fino all’oceano per

 



distendermi nell’immensità

 



delle onde sperando di non

 



toccare umane sponde

 


IL RISPETTO DEGLI ALBERI


La prima cosa che Garibaldi fece,
giungendo a Caprera, fù di piantare un pino.
Generale, che cosa fate, gli chiesero vedendolo
scavare una buca vicino a casa.
Voglio mettere quì un tesoro, rispose serio Garibaldi.
I presenti si guardarono meravigliati. Tutti sapevano
che il comandante dei 1000 non possedeva tesori.
Si era imbarcato per Caprera,
con un carico di stoccafisso e ceci.
Garibaldi capì la meraviglia degli amici e spiegò:
Un albero vale più di un TESORO.
Abbellisce il paesaggio e quindi è un TESORO di bellezza;
fà ombra e quindi è un TESORO di comodità;
combatte il vento e quindi è un TESORO di eroismo;
dà riposo agli uccelli e quindi è un TESORO di bontà;
dà legna da ardere e quindi è un TESORO di previdenza.
Vorrei che tutti gl'Italiani capissero ciò,imparassero
cioè a piantare alberi,che formano più bello e più ricco
il patrimonio della PATRIA.

Senza titolo 611

Non sto più scrivendo   In questi giorni   mi  è ritornata  la  depressione   e  il malumore perché  tutte le  volte  che faccio qualcosa  facci danno ( lo so  che   è darmi addosso  ma  purtroppo  un  fondo di verità  c’è  )  entrando  nei siti porno  ( purtroppo mi sono  assuefatto  )  credevo  di aver smesso(  vedere  post  sui sette peccati capitali )    invece   ci ricado  .; Poi l’esame  di  latino    e la  paura  di non farcela  , infatti ci sono un anno dietro   . E  po la e  attività della bottega   del commercio equo e  solidale  .


Per il momento  sono in pausa di riflessione   per  capire  meglio  quello che   voglio dire  e del perché  di tale pausa    metto qui  una  canzone dei chichimeca  un  gruppo  della mia provincia  (http://www.chichimeca.it/index.htm)



SPARIRE PER UN PO'

 



Sparire per un po’ per respirare polvere
di strade senza asfalto erba e spine intorno
e gente senza fretta non ti chiede chi sei
ma se vuoi ti puoi fermare a mangiare
è poco ma è tanto per te
Sparire per un po’
dimenticare il mondo qui
fidarsi di un uomo
che ti indica la via
come se fosse niente volergli già bene
più di quanto io ne ho voluto a te
in tutto questo tempo
Sparire ma non per paura
di affrontarti
ti ho già affrontato
e non vali
quanto un'ora di tramonto
le tue scene surgelate
da scaldare
priorità sballate l'ultima per te
è la prima per me e le tue cazzate
io non ne ho più voglia
Sparisco per un po’ per respirare polvere
la voglio nei polmoni
più delle tue sigarette
e delle tue difese e mi piace
averti lasciato
tu non conosci la differenza tra me e te
E sparisco per perdonare tutto
respirerò il profumo
della terra e parlerò con una vecchia curva
che nonricorda nemmeno il suo nome
ma sa insegnarmi a ridere
di me voglio camminare scalza
Finché le scarpe saranno un privilegio
voglio camminare scalza



17.3.05

Senza titolo 610

Ti cerco.

 



 



 



 


Sfoglio pagine di versi

 



 


fra le pieghe di questo desiderio

 



 


e ti cerco.

 



 


Ti cerco mentre dormi

 



 


ignaro della mia malinconia

 



 


notturna e con le spalle

 



 


alla luna guardo e sento

 



 


l’eco dei tuoi passi divenuti

 



 


ormai solo ricordo.

 



 


Il domani diviene oggi

 



 


in quel cielo che mi riempie

 



 


gli occhi di rosa e rabbia

 



 


e io sempre ti cerco.

 



 


Domani ,

 



 


detto come una preghiera,

 



 


sfiderò nuovamente il sorgere

 



 


del sole e la mente che

 



 


vuole nutrirsi delle tue parole.





 


15.3.05

Senza titolo 609

Entra in

 



Circolo

 



Esanime il

 



Ricordo di

 



Rotoli

 



Stanchi del

 



Passato

 



Vagabondo

 



S’imprigiona

 



Nell’ombra

 



Delusa della

 



Ragione

 



Estrapolando il

 



Dolore per

 



Vie sempre

 



Più traverse

 



E scoscese per

 



La voglia di

 



Dimenticanza

 



Che mai

 



S’ammoglia e

 



Si muove

 



Scalza

 


14.3.05

Senza titolo 608


Ho ricentuto questa  email    :
Ciao Giuseppe,
mi chiamano il poeta gattaro di Roma,vedi se puoi trovare un angolino, per
questa mia poesia gattosa, sul tuo sito.
Leopold Persidi e i suoi 60 piccoli a-mici della colonia felina ti salutano.




LA  MIA   COLONIA  FELINA *

Come l' Aurora, piange al mattino
Il suo figlio morto ucciso d 'Achille
Così anch' io, piango ogni giorno
I miei piccoli amici che non ci sono più.
Mi sento più simile a  loro e dissimile ai miei simili
E se qualcuno di essi soffre e muore, mi addolora
Soffre  tutto il mio essere e muore una parte di me.
Amano incamminarsi  dalla colonia- avanti, indietro
A me da presso, nella valle del fiume Aniene
Giocano, si rincorrono, mi fermo, si fermano
Mi muovo, si muovono  qualcuno dei più piccoli piange
Si sente smarrito, lo chiamo, l' aspetto
E  poi  tutti insieme sostiamo su dei massi di tufo .
Seduto, mi salgono sulle spalle, sulle ginocchia,
sulla testa, in un abbraccio continuo, si alternano gelosi
per ricevere un sussurro,una carezza  è una gioia
e il tiepido sole del mattino e della sera, che ci riscalda,
vedendoci gioisce.

                       Leopold   Persidi  Roma.10-12-2001

*Secondo Premio Letterario Anna  Maria  Salerno
  Roma. Ediz.2001/2002 Sezione poesia

Senza amore

Accettami se la luna è cangiante

Non andar più lontano del mio amore

Le calandre han bucato l'aurora

Di là da come mi vedi è buio


Le stagioni non tendono più le loro mani piene

Hai bisogno d'un cuore in tua balia

Riscalderò per te i colori del mondo

se resti con me che ho paura...


- André Frénaud-


13.3.05

Senza titolo 607

Sguardi ruvidi
Mi scorrono
Addosso
Nell’inerzia
Color ruggine
E saliva
Mentre qualcosa
Mi rovina
Cerco di
Assaporarlo con
La lingua
Ma scivolano
Le catene nella
Polvere di
Questa foschia
Non ho più
Ordine,ora che
Con le dita
Traccio un
Nome trovo
Soltanto
Amnesia

12.3.05

cambiamento nei confronti delle donne


    Leggendo l’articolo del numero  scorso  di  D di repubblica  , citato  nel  mio  precedente post  sul  8 marzo   e  la frase \ aforisma   odierna  ( 12\3\05 ) dell’agenda  giorninonviolenti 2005  :<<  la  prima  illusione   , consiste nell’identificare   nella nostra mente , l’uomo [ e  la donna ]  con il male  che fa Cosi arriviamo quasi sempre  alla  conclusione  che basta  uccidere  [non solo con le armi]  l’uomo [e  la donna] per  eliminare il male  [ per il troppo orgoglio  ] >>( Jean Gossl) . Sono arrivato a  questa autocritica   che  è  il post  di oggi  . Solo  i frustati   si comportano   come mi sono comportato  io  in  questi 17 anni    verso le  donne vedere il caso  C:.CL   di cui   vi ho parlato   parzialmente   (  è  una   questione  troppo personale   )  nel  blog  .,  solo recentemente  ( da quando  ho iniziato  prima con  una  pseudo ML \  Nw  fatta da me  e il mio cdv Vijana  e  poi da  questo blog  ) , ma  soprattutto   grazie   all’amicizia  di  Voi  tutte ( sia  quelle più presenti come  Kismat  ,  sia quelle meno presenti  ) e  di   due   di Sbs   in particolare  l’autrice del blog  AlbaPrimitiva  . splinder   ne  di Stefania Lisi  una dei fondatori di testedatagliare          ho (   e   lo sto facendo  )  cambiato atteggiamento  .  . Accorgendomi  che  è ora di  trasformare  la mia  frustrazione  (   a chi non capita   d’averne  )     in qualcosa   di costruttivo   , e perché no  , duraturo per la mia opera  d’arte  che  è la  vita   , in  modo da  farne  un  ancora   \  un ancoraggio   nel mare  in tempesta   visto  che  parafrasando una  famosa  canzone  di Luca Carboni   :<<    Perché siam  barche  in mezzo al mare  >>  .

10.3.05

Senza titolo 606

LA GUERRA CONTINUA

di Pierluigi Sullo

Il check point dei media e della politica italiani ha regole d'ingaggio se possibile piu' drastiche di quelle dei militari nordamericani a Baghdad. Il paragone e' certamente eccessivo, se si pensa alla pallottola che ha ucciso Nicola Calipari. Ma provate voi a mettervi nei panni di persone come Giuliana Sgrena e il suo compagno Pier Scolari, o l'intera redazione del manifesto, che hanno vissuto - in modi diversi, certo - un mese di tensione e paura, di fatica e di speranza.
Uno di quei momenti della vita che si', ti cambiano per sempre, come dice Gabriele Polo, ma allo stesso tempo lasciano cicatrici nell'anima e, nel caso di Giuliana, nel corpo, visto che dovra' essere ri-operata per riparare i danni di quelle pallottole. Ecco, mettetevi nei loro panni e immaginate che, subito dopo l'enorme gioia per la salvezza della nostra compagna, e subito dopo il grande trauma della morte di un agente dei servizi che si era conosciuto come una persona seria, competente ed umana, subito dopo questa tempesta di emozioni, vi capiti di essere diffamati, derisi, volutamente malintesi dalla generalita' dei grandi giornali e dei grandi telegiornali, e da molta parte della politica.
Ci vogliono nervi molto saldi, e una enorme serenita', per resistere. I nervi e la serenita' che aveva Gabriele, martedi' sera, nella trasmissione chiamata "Ballaro'", quando invece di balzare alla gola di un idiota [si', ho scritto idiota] come il ministro leghista della giustizia [ossimoro], si limitava a guardarlo, mentre quello diceva che Napoli e' molto piu' pericolosa di Nassiriya, che in Iraq non c'e' la guerra e che Giuliana e' piu' amica dei suoi sequestratori che dei suoi liberatori.
Perfino il Comitato di redazione del Tg4 ha protestato contro il direttore, Emilio Fede, per gli insulti che andava scagliando su Giuliana. Anche il Cdr del Tg1 si e' ribellato, dopo i trucchi per rinviare la notizia sulla morte di Calipari [e il direttore, Mimun, ha fatto martedi' sera leggere un proclama come fosse una notizia, su quanto il direttore del Tg1 e' inappuntabile]. Perfino il Wall Street Journal, invece che occuparsi delle azioni delle industrie militari, o forse proprio per questo, ha abbandonato il suo stile "britannico" [che non e' mai esistito], per insultare la giornalista del manifesto. Ed Eugenio Scalfari, con il suo tono alla Camillo Cavour, insiste nel mettere sullo stesso piano l'"errore" di Giuliana, l'essersi fermata troppo a lungo nella moschea, con quello di Calipari, il non aver preso le misure le sicurezza di cui, tutti lo sanno, il fondatore della Repubblica e' un grande esperto, avendo frequentato i peggiori quartieri di Baghdad in tempo di guerra. Mentre l'ex umorista Michele Serra - sospinto dal guerrologo Adriano Sofri - fa della triste ironia sull'antiamericanismo e altre fesserie.
Dobbiamo continuare? Feltri e il Giornale, il Corriere della Sera e il suo re-inviato Lorenzo Cremonesi, che sui servizi segreti nordamericani ne sa piu' di Negroponte, ministri assortiti in ogni radio e tv, Bruno Vespa e Lucia Annunziata… Eppure, due piccole verita' restano li'. La prima e' che un sondaggio di Ap-Biscom, non del centro sociale Leoncavallo, dice che il 70 per cento degli interpellati vuole il ritiro delle truppe, e pensa che gli Usa non ci faranno mai conoscere la verita', sulla morte di Calipari. La seconda e' che Giuliana Sgrena si costituira' parte lesa nel processo, se mai si fara', ai colpevoli della sparatoria di cui e' stata vittima insieme ai due agenti del Sismi.
In effetti, di cosa stiamo parlando? Di una donna sequestrata, delle mobilitazioni pubbliche e del lavoro riservato [di Callipari, non di quell'esibizionista di Scelli, che a Falluja ha visto solo bambini con la maglietta dell'Inter e del Milan, dato che c'e' andato quando esistevano ancora bambini, nella citta' irachena] per salvarla. E del fatto che, quando l'ostaggio era ormai a qualche centinaio di metri dall'aereo che l'avrebbe riportata tra noi, raffiche di proiettili l'hanno ferita, mentre uccidevano il suo salvatore. E questi proiettili sono statunitensi.
Sarebbe semplice. E semplici sono le domande. Perché hanno sparato? Perché contro quella macchina? Dove si e' inceppata la famosa "catena di comando"? E per quale ragione? Fino a che non si avranno risposte certe, tutte le ipotesi sono possibili. Tutte. E continuare a parlare di "incidente", come tutti fanno, compreso il buon vecchio centrosinistra [quasi al completo] e' altrettanto fazioso, che se qualcuno parlasse di "omicidio premeditato" [cosa che nessuno fa].
La verita' e' che di quel che effettivamente e' accaduto non frega niente, ai grandi [tele]giornali e a quel genere di politica, altrimenti salterebbero sulla sedia, dopo che il ministro degli esteri ha parlato in parlamento, non nel suo salotto, di un'auto che viaggiava a 40 all'ora, mentre le solite "fonti militari" dicono ad Abc News che l'auto procedeva a 160 [dev'essere la mania italiana per la Ferrari e la Formula Uno]. Quel che gli interessa e' arginare il vulcano di indignazione, e di dolore, e di verita', che erutta nella societa' italiana, ossia riparare alla meglio lo strappo nel solo legame davvero indiscutibile della politica italiana, quello con gli Stati uniti d'America. Da quello strappo consegue il crollo di legittimita' della guerra.
Una guerra finalmente svelata come tale, perché di colpo di vede che Baghdad o Falluja non assomigliano per niente a Scampia o a Secondigliano, e chi lo dice, come il ministro Castelli, appare per quel che e': un idiota [si', l'ho scritto per la seconda volta]. E anzi sono un posto dopo chiunque puo' uccidere chiunque, dove ai posti di blocco i soldati statunitensi sparano a prescindere, nella migliore delle ipotesi sulla morte di Calipari e sul ferimento di Giuliana.
Per ottenere questo scopo, la prima cosa da fare e' screditare le voci contrarie, specialmente se sono molto popolari come Giuliana Sgrena. Che per colmo di sfortuna e' anche testimone oculare, oltre che vittima e bersaglio delle stesse pallottole che hanno ucciso Nicola Calipari.
Quel che sta avvenendo e' impressionante. Non si e' mai visto un tale accanimento contro una persona inerme, come Giuliana, e contro un giornale piccolo, come il manifesto. Qui abbiamo cinque milioni e mezzo di copie e quindici milioni di telespettatori contro qualche decina di migliaia di copie. A rigore, dovrebbero aver gia' vinto. Ma c'e' quel 70 per cento che vuole il ritiro delle truppe: Anche questo e' impressionante: quanto l'Italia ufficiale sia lontana e diversa da quella reale. Mentre la societa' dice "la guerra e' finita" [ed e' il titolo del numero di Carta che esce questa settimana], i media e la politica dicono "la guerra continua".
E' una situazione che si e' data piu' volte, nella storia italiana. Per esempio l'8 settembre del 1943. Non si deve mai esagerare, ma una tale frattura, tra rappresentanti e rappresentati non e' tranquillizzante. Ma, intanto, un gesto ciascuno puo' facilmente farlo: scrivere un messaggio al manifesto [lettere@ilmanifesto.it] per dire, semplicemente, coraggio, vi vogliamo bene, non vi abbattete, siamo con voi.

Fonte: http://www.carta.org/editoriali/index.htm

Senza titolo 605

Mi perdo tutto,negli attimi che spreco a capire quello che per gli altri è un difetto,rubo sguardi solo per appagare il mio silenzio,non importa attraverso,il tempo m’ha cambiato?
Vorrei gridare,ma ormai ho perso la voce,l’intonazione,la reazione,sono uno sconfitto,allora mi fermo a capire qualcosa del tutto,del tutto le persone,delle persone il niente,del niente la ragione,della ragione la sconfitta,nella sconfitta il niente…..E torno all’ideale superamento dell’eccesso,a me stesso da cui scappo e non rientro,mi sto intorno come ombra od intonaco,tanto prima o poi cado giù nell’estensione rappresa della mia assenza,tornando in strada,ma cosa cambia,domani è oggi,sempre uguali non mi resta che continuare ad infrangermi nei loro discorsi,tanto l’orizzonte non riscalda,è lontano,sicuro della sua distanza,non mi prende per mano ed io m’infrango nell’eterea aria dei sogni,che non vogliono morire,che non sanno dire,che non so interpretare,tutto scannando il tutto,nella ragione atavica degli altri astanti,per mitigare l’animo nella poesia,per disperdermi in qualcosa che non sia io.

8.3.05

Senza titolo 603

 

Raccontare una giornata stupenda nei minimi particolari.. non mi riesce bene…

Vederlo di mattina.. fa sempre un certo effetto… (inebriante???).. raramente capita, siamo una coppia notturna noi… siamo stati al comicon, per l’intero giorno…e poi..sonnecchiare in macchina, con la pioggia che tamburellava, e poi di nuovo insieme agli amici…

Non ho sentito né tristezza né rabbia… camminavo di nuovo sentendomi leggera…

GRAZIE!

..te l’ho scritto già, ma te lo ripeterei all’infinito…

 

 

… e tra il gelo che c’era a lavoro la mia mente riandava alla giornata di ieri, si, voglio sempre sentirmi come ieri… ho voglia di iniziare tante nuove cose… e lo devo fare!

 

 

Ora…

Ora… senza parole, dalla bellezza del suo post nel suo blog….non pensavo scrivesse per me…

FELICE!!!


7.3.05

Senza titolo 602

Mi sento assente
Tra la gente
Fatto a pezzi
per la realtà
che conosco
perché oso
dire ciò che penso
non farmi comandare
gridare da solo
in mezzo al mare
mi sento assente
quando c’è il bisogno
di sentirsi corrotto
quando tutto è rotto
e si da la colpa
a chi è più sotto
mi sento assente
un po’ perdente
a volte fetente
ma mai indifferente
come i cani chiamati gente 
 

6.3.05

Senza titolo 601

Non ci sono lacrime
Nei miei occhi
Solo sguardi
Di morsi
Discorsi colti
E senza volti
Si ripetono nel vuoto
Cercando ciò
Che non trovano
Provocando dolo
Non ci sono lacrime
Nei miei occhi
Solo sospiri
Nei rintocchi
Profonde ossessioni
D’unghia
Giorni recisi
Come foglie
Da bruciare
Non ci sono occhi
Nelle mie lacrime
Li tengo chiuso
Forse la polvere
Forse il desiderio
Quando mi sveglierò
Cercherò il sereno 
 

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco dal settimanale giallo prima e seconda parte

Con questa piccola guida a puntate,  d cui  riporto   le  prime  due   puntate  , io  è il  settimanale  giallo  vi daremo ogni settimana un...