27.10.09

10 GIUGNO 1940

Libero Dean Rehova 1941 Greco-albanese offensiva 13.3.1941Quella pugnalata alla schiena, quando ormai era già stata messa in ginocchio dalle divisioni corazzate naziste, la Francia non ce la perdonerà mai.
Alcuni giorni dopo venne il turno della “Perfida Albione”, epiteto con il quale l’Inghilterra era stata battezzata dalla propaganda e dalla stampa di allora.
Quando appresi questa notizia, trasmessa per radio, il pomeriggio dello stesso giorno, non provai alcun timore anzi, con l’entusiasmo e l’incoscienza della gioventù, pensai che segnasse l’inizio di un’avventura, una grande avventura.
Lo stesso giorno, durante il pagamento della “decade”, soldo (paga) che si percepiva ogni dieci giorni (da cui il nome), ci venne comunicato che lo stesso sarebbe aumentato da una lira a cinque lire al giorno.
In più, dulcis in fundo, venne distribuita una tavoletta di cioccolato “Bandiera” del peso di 10 grammi che secondo la circolare, sarebbe stato distribuito a giorni alterni mentre con la decade avremmo ricevuto la razione di tabacco: cinque sigarette, due sigari toscani ed un pacchetto di tabacco forte da pipa.
Non ne vedemmo più, ma ci rimase soltanto il ricordo di quel cioccolato, il dolce ricordo dei cosiddetti “viveri di conforto” per le truppe in zona di operazioni. Per nostra fortuna, non ricevemmo neanche i sigari ed il tabacco da pipa, ci restarono le cinque sigarette, almeno quelle si potevano fumare.
Sempre lo stesso giorno, insieme all’amico Gigi, fui assegnato al Quartier Generale della Divisione. Non avevo ancora vent’anni e fu così che ebbe inizio la mia guerra.
Il generale comandante e lo stato maggiore, intanto si erano già sistemati in comode baracche di legno, costruite e mimetizzate ad arte,tra la vegetazione, sul versante a ridosso del confine.
Quello sarebbe stato il comando tattico, durante le operazioni! Pensavano, forse, di fare una comoda, per loro, guerra di posizione, come nella Prima Guerra Mondiale?
In tale previsione, nelle stesse, c’erano le stanze da letto, una dispensa, ben fornita e la mensa,( leggi: ristorante), con i camerieri, militari, in giacca e guanti bianchi!
I poveri fanti ed i loro ufficiali che, avrebbero dovuto marciare baldanzosi incontro al nemico, invece, sotto una pioggia scrosciante,salivano mestamente e faticosamente, verso la linea del fronte.
Ma una volta giunti sulle postazioni assegnate, in compenso, li attendeva un lauto pasto, consistente in galletta ed una scatoletta di carne ed in più un sonno ristoratore sulla nuda terra, sotto un misero telo da tenda, bagnati fradici ed intirizziti per il freddo.
La nostra permanenza al Quartier Generale durò poco. Una sera al ritorno da Torino, dove eravamo andati a ritirare i cosiddetti “viveri di conforto”, questa volta, non per la truppa, ma per i componenti lo stato maggiore. Dopo averli scaricati e sistemati, provvisoriamente sotto una tenda, si era fatto tardi ed eravamo rimasti senza il rancio.
Ci rivolgemmo allora, all’ufficiale addetto alla mensa, che ci aveva accompagnato nel viaggio ma, alla nostra richiesta di avere qualche cosa da mettere sotto i denti, ci rispose: Mi dispiace, ma non ho più nulla da darvi, cercate di arrangiarvi.
E noi ci arrangiammo! Sapendo dov’erano i “viveri di conforto” che avevamo portato da Torino, ci servimmo di quel tanto che bastava per una romantica cenetta, al lume di candela, sotto il telo dell’auto carretta.
Il giorno dopo,l’ufficiale si accorse che qualcosa mancava, pur sospettando di noi ma non avendo trovato alcuna prova, si vendicò facendoci trasferire al trasporto munizioni.
Le prove c’erano, ma erano già partite, all’alba, con il motociclista addetto alla posta che le aveva fatte sparire, gettandole in un torrente, lontano dal posto dove eravamo allora.

 

 

 

 

 


25.10.09

La macchina del tempo

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Immagini di franca casale nella sabina 1845


Spesso, quando mi trovo da sola in una stanza di fronte a un camino acceso, mi rilasso e torno indietro nel tempo. Oggi ho acceso questo fuoco, seduta davanti ho chiuso gli occhi e mi sono trasferita nel 1845. Questa casa ancora non era ultimata, ho visto due anziani che dormivano in un angolo, vicino al camino una donna incinta con una mano accarezzava la sua pancia e l'altra con un lungo mestolo girava lentamente nel pentolone agganciato a una grossa catena situata al centro del fuoco, i ciocchi di legno poggiati su due alari di ferro lasciavano cadere tizzoni di legno. La brace veniva ordinata ai lati sotto un treppiedi e un tegame di coccio rivestito con una rete di ferro per protezione, lenti cucinavano i fagioli. La piccola cucina era calda l'odore del mangiare era invitante aveva riempito ogni angolo; un cigolio e una piccola porta di legno si apre entra un giovane uomo coperto di cenci sporchi di terra, con un cesto pieno di verdure. “Salve Rosa! anche oggi sono riuscito a raccogliere qualcosa per mangiare, l'asino è già nel cellaio! l'ho fatto mangiare.” L'uomo si avvicina alla donna, le accarezza i capelli neri, la giovane piega il capo verso di lui e le sorride. Altre volte, sono andato indietro di parecchi secoli, ieri solo nel 1845 e le cose le ho comprese meglio, quando vado molto lontano per me è più difficile ambientarmi, comunque è sempre molto interessante è come vedere vecchi film. Provateci non è male, questo esercizio mi fa comprendere molte cose. franca bassi



Carlo delle città

 


 

Don Gnocchi era l'infanzia. Non l'infanzia mutilata, lacera e macilenta. L'infanzia, e basta. La mia, innanzi tutto, perché la sua figura mi ha accompagnata fin dai testi scolastici. Perché la via a lui dedicata, a Bresso, sorge sul limitare della grande metropoli, nella periferia ancora disadorna, brulla e ingrigita. Perché le immagini che lo ritraggono, già circonfuso di un'aura sfuggente, hanno qualcosa di fanciullesco. Lo sguardo. Completamente libero, trasparente, senza sopraccigli, sconfinato sulla fronte spaziosa e infinita.
 


L'infanzia dunque, e, conseguentemente, l'interezza. Nulla di dolciastro, di patetico, di limitato nell'operosità di questo prete lombardo, sottile come un giunco. Se oggi siamo giunti alla consapevolezza che il bambino è persona completa e intatta, lo dobbiamo in gran parte a lui. Non si limitava ad accogliere, come testimonia Vincenzo Russo che, prima di diventare uno stimato professionista, è stato ospite del sacerdote. Lui voleva davvero che gli ultimi fossero i primi; non soltanto spiritualmente, ma effettivamente. Quel termine, "mutilatini", mi ha sempre impressionata, perché il diminutivo non riusciva ad attenuare l'immane tragedia d'una realtà che nulla concedeva al lezioso o al libresco. Quel termine ci diceva: esiste il dolore innocente, esistono individui sfregiati da un odio insensato e brutale, esistono e il loro grido si perde nel silenzio, anche in quello di Dio. E quindi non solo gli storpiati dalla guerra, ma gli svantaggiati di ogni tipo, disabili, emarginati. Bambini. Si torna sempre lì. Il bambino è l'emarginato per eccellenza, anche quando cresce forte, accudito e sano. Perché è basso, indifeso, barcollante. Ed ecco il motivo per cui pure noi, figli o ex-figli del benessere, non fatichiamo a identificarci in quelle fotografie d'infanti stecchiti, di calzoni corti cui spuntano incerti arti di cerbiatto, o rami d'inverno. E' la nostra vita che biascica, che spunta nuda e sola in un mondo impietoso.Don Carlo ha dimostrato che per loro, per noi, in quell'istante più isolato della nostra vita, c'è qualcosa. Dio? Il rispetto, innanzi tutto. Rammenta don Giovanni Barbareschi, prete partigiano, incarcerato per la sua attività antifascista, per anni stretto collaboratore del card. Martini: "Una delle frasi più belle che don Gnocchi mi disse prima di morire? 'Il primo atto di fede che un essere umano deve fare non è in Dio ma nella sua libertà di uomo, perché anche la libertà di uomo è un atto di fede'. E qui è tutto don Carlo".


Don Barbareschi rievoca le ultime ore di vita di Carlo Gnocchi alla comunità comunità pastorale San Martino in Lambrate - SS. Nome di Maria.

 

 

 



Ho voluto intitolare questo ricordo "Carlo delle città", non solo "dei mutilatini" o "dei bambini", proprio per questo suo essere "tutto" a partire dal "niente". Dalla città, vuota. La città teatro di guerre, sia materiali, sia interiori: le guerre dell'incomunicabilità, dell'angoscia e della solitudine. La città come luogo dell'assenza di Dio. La città disposta a tributare un omaggio formale ai profeti che la solcano, ma che ignora le concrete domande dei figli (oggi, le mamme della scuola intestata a don Carlo diserteranno la cerimonia di beatificazione, prevista per le ore 10 in Duomo, in segno di protesta contro i tagli del Ministero, che ha lasciato a casa 15 delle 60 maestre provocando seri disagi agli alunni, disabili gravi). Carlo, nome fatale per gli ambrosiani, non venga dunque vanificato su un altare, ma continui a percorrere queste vie. Se vogliamo che le nostre Ninive d'oggi conoscano ancora un respiro di speranza.

Daniela Tuscano

Carlo delle città


Don Gnocchi era l'infanzia. Non l'infanzia mutilata, lacera e macilenta. L'infanzia, e basta. La mia, innanzi tutto, perché la sua figura mi ha accompagnata fin dai testi scolastici. Perché la via a lui dedicata, a Bresso, sorge sul limitare della grande metropoli, nella periferia ancora disadorna, brulla e ingrigita. Perché le immagini che lo ritraggono, già circonfuso di un'aura sfuggente, hanno qualcosa di fanciullesco. Lo sguardo. Completamente libero, trasparente, senza sopraccigli, sconfinato sulla fronte spaziosa e infinita.
L'infanzia dunque, e, conseguentemente, l'interezza. Nulla di dolciastro, di patetico, di limitato nell'operosità di questo prete lombardo, sottile come un giunco. Se oggi siamo giunti alla consapevolezza che il bambino è persona completa e intatta, lo dobbiamo in gran parte a lui. Non si limitava ad accogliere, come testimonia Vincenzo Russo che, prima di diventare uno stimato professionista, è stato ospite del sacerdote. Lui voleva davvero che gli ultimi fossero i primi; non soltanto spiritualmente, ma effettivamente. Quel termine, "mutilatini", mi ha sempre impressionata, perché il diminutivo non riusciva ad attenuare l'immane tragedia d'una realtà che nulla concedeva al lezioso o al libresco. Quel termine ci diceva: esiste il dolore innocente, esistono individui sfregiati da un odio insensato e brutale, esistono e il loro grido si perde nel silenzio, anche in quello di Dio. E quindi non solo gli storpiati dalla guerra, ma gli svantaggiati di ogni tipo, disabili, emarginati. Bambini. Si torna sempre lì. Il bambino è l'emarginato per eccellenza, anche quando cresce forte, accudito e sano. Perché è basso, indifeso, barcollante. Ed ecco il motivo per cui pure noi, figli o ex-figli del benessere, non fatichiamo a identificarci in quelle fotografie d'infanti stecchiti, di calzoni corti cui spuntano incerti arti di cerbiatto, o rami d'inverno. E' la nostra vita che biascica, che spunta nuda e sola in un mondo impietoso.
Don Carlo ha dimostrato che per loro, per noi, in quell'istante più isolato della nostra vita, c'è qualcosa. Dio? Il rispetto, innanzi tutto. Rammenta don Giovanni Barbareschi, prete partigiano, incarcerato per la sua attività antifascista, per anni stretto collaboratore del card. Martini: "Una delle frasi più belle che don Gnocchi mi disse prima di morire? 'Il primo atto di fede che un essere umano deve fare non è in Dio ma nella sua libertà di uomo, perché anche la libertà di uomo è un atto di fede'. E qui è tutto don Carlo".
Don Barbareschi rievoca le ultime ore di vita di Carlo Gnocchi alla comunità comunità pastorale San Martino in Lambrate - SS. Nome di Maria.
Ho voluto intitolare questo ricordo "Carlo delle città", non solo "dei mutilatini" o "dei bambini", proprio per questo suo essere "tutto" a partire dal "niente". Dalla città, vuota. La città teatro di guerre, sia materiali, sia interiori: le guerre dell'incomunicabilità, dell'angoscia e della solitudine. La città come luogo dell'assenza di Dio. La città disposta a tributare un omaggio formale ai profeti che la solcano, ma che ignora le concrete domande dei figli (oggi, le mamme della scuola intestata a don Carlo diserteranno la cerimonia di beatificazione, prevista per le ore 10 in Duomo, in segno di protesta contro i tagli del Ministero, che ha lasciato a casa 15 delle 60 maestre provocando seri disagi agli alunni, disabili gravi). Carlo, nome fatale per gli ambrosiani, non venga dunque vanificato su un altare, ma continui a percorrere queste vie. Se vogliamo che le nostre Ninive d'oggi conoscano ancora un respiro di speranza.

23.10.09

Berlusconi voleva far chiudere Fb ma non gli è riuscito e ci ha fatto la solità figura di ....

leggo su  http://www.julienews.it   ( i pezzi in corsivo e tra parentesi sono miei  )   questa  bella  news 

 


Facebook: "La pagina contro Berlusconi è regolare"









Si è fatto un gran can can [  troppo allarmistico   e di caccia alle streghe  ] negli ultimi giorni dopo la scoperta su Facebook, il noto social network a cui aderiscono milioni di italiani e 200 milioni di persone in tutto il mondo, di una pagina intitolata "Uccidiamo Berlusconi". Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha parlato di una situazione di grave pericolo per il Presidente del Consiglio. Il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha dichiarato la sua intenzione di chiudere la pagina in questione, se non addirittura bloccare Facebook [ e denunciare tutti gli iscritti anche   chi  come il sotoscritto non ha mai scritto  , perchè  hq capito lo spirito goliardico del gruppo  e  che i post   , certo da non sottovalure sono solo poche  decine  sui un migliaio  ] Ma a chiudere ogni discussione è arrivata la risposta dagli USA: il gruppo rispetta le regole previste per l'utilizzo di Facebook. Solo il nome è improprio e gli amministratiori sono stati invitati a cambiare nome.
Cosa che è stata immediatamente fatta. Prima il nome è stato cambiato da "uccidiamo Berlusconi" a "Uccidiamo politicamente Berlusconi"; poi è ulteriormente cambiato in "Berlusconi, adesso che abbiamo la tua attenzione... rispondi alle nostre domande".
C'è solo una cosa che dà da pensare. Se io lancio una ricerca su Facebook con la parola "uccidiamo" ci trovo di tutto. Da gruppi che invitano ad uccidere cani ed altri animali a gruppi che invitano ad uccidere personaggi di fantasia (per esempio quelli dei cartoni animati) a gruppi che invitano ad uccidere persone reali. Dal "diamo fuoco a Luxuria" a "Uccidiamo Santoro e Travaglio" a "Uccidiamo i comunisti" e così via. Come mai si è creato tanto casino per questo singolo gruppo, mentre per gli altri, che sono in giro da molto più tempo, nessuno ha mai sprecato una parola? Se c'è il pericolo per Berlusconi - ultraprotetto dalle sue personali guardie del corpo, che beccano stipendi elevatissimi pagati dallo Stato per un lavoro che non ha nulla di pericoloso -
perchè Santoro, Travaglio, Luxuria e tutti gli altri non devono essere in pericolo, considerato che loro non hanno neanche una scorta?
 
Ecco  quindi chei tentativi   fatti  fare  ai suoi lachè  , fede in particolare  non  gli  èmanipolando le interviste dela gente riuscito 






Giornalista: “Tempo al giorno dedicato a Facebook?
Ragazzina 1
: “3 ore la sera
Ragazzina 2: “3 ore al giorno
Giornalista: “Quanti anni hai?
Ragazzina 3: “14
Ragazzina 4: “Un’oretta e mezza, anche se mia madre è spesso lì, lei vuole vedere cosa faccio”.
Giornalista: “Perché lo ritiene pericoloso?”.  [N.d.R.: accosta il concetto di pericolosità a facebook, drogando implicitamente  la risposta]
Ragazzina 4: “Sì. Pensa che possano infiltrarsi persone che possano essere pericolose”.


  le altre   le  trovate    sul sito del cdv byoblu  più precisamente qui   Voleva  fare copme Mussolini  con la le leggi  del 1925\1927

Le mie ali...

Aspettando il vento


Le mie ali


Mesina ha scontato i suoi sbagli
ed ora è un uomo Libero!!
Io mi ritrovo anziana e sto ancora
agli arresti domiciliari da cinquanta anni
senza colpe e chissà
quante donne...uomini e bambini
scontano colpe che non hanno commesso!
Ogni mattina
guardo fuori della finestra da dietro le grate
e ogni giorno... spero che sia l'ultimo da reclusa.
Aspetto da tre anni le ali della mia Libertà...
franca bassi

22.10.09

BAARI'A DI GIUSSEPPE TORNATORE NO SPOILER OCCHIO

 


BAARI’A, 2009


 



 


Regia di Giuseppe Tornatore, con Francesco Scianna(Peppino),Margaret Madè(Mannina), Salvatore Ficarra(Nino),Angela Molino(Sarina anziana),Nicole Grimaudo(Sarina giovane),Nino Frassica(Giacomo Bartolotta), Enrico Lo Verso(Minicu),Valentino Picone(Luigi).


 


 


E’ la storia della famiglia del regista, vista in particolare attraverso la figura del padre. Peppino, figlio di un contadino che non ha potuto studiare nonostante l’interesse per i libri, sin da piccolo eredita questa passione dal padre, e anche se non potrà andare più in là delle elementari, le sue letture lo porteranno a formarsi una coscienza civile e morale basta sulla voglia e l’impegno attivo per cambiare la società. Il giovane, comunista della prima ora, milita attivamente nel partito, si innamora di Mannina, ma il loro amore è ostacolato inizialmente dai rigidi genitori di lei…


Dopo una lunga lavorazione e una lunga attesa da parte del pubblico, è finalmente arrivato nelle sale il nuovo film di Giuseppe Tornatore, uno dei miei registi preferiti.E devo dire che l’attesa è stata pienamente soddisfatta:penso che BAARIA sia il suo migliore film dopo NUOVO CINEMA PARADISO.


Baarìa, in siciliano, è il nome di Bagherìa, il paese nativo del regista, dove appunto è ambientata la storia.


E’ un film corale che raccontando la storia della famiglia del regista racconta anche la storia e i cambiamenti della Sicilia in 50 anni, puntando soprattutto sull’influenza della politica, in quanto il protagonista Peppino è caratterizzato da una forte fede e attivismo comunista, che lo porta a impegnarsi attivamente per il cambiamento della società e talvolta pure a pagare per questi suoi ideali(come quando è costretto a riparare in Francia o quando la figlia si vergogna a dire che il padre è comunista). Tra i tanti fatti riportati, un posto particolare è occupato dalla scena della manifestazione organizzata dai paesani in ricordo delle vittime della strage di Portella delle Ginestre:una scena silenziosa, composta, forte, che testimonia il dissenso contro la mafia.


Molto intensi gli interpreti, tutti quanti, dai protagonisti ai tantissimi attori che hanno accettato di interpretare ruoli secondari o anche solo cammei pur di far parte del film: tra questi ricordiamo Enrico Lo Verso nei panni di un contadino che per evitare il fronte e altre cose si taglia un dito del piede, si butta dall’impalcatura ecc, per farsi considerare invalido, Raoul Bova nei panni di un giornalista, Beppe Fiorello in quelli di un  matto. In particolare ho apprezzato il duo comico Ficarra e Picone in due ruoli seri anche se non drammatici.


Il film è lungo circa tre ore, ma la storia è così coinvolgente che non si sentono…


 




Tiziana


 


 


Libera

Liberala mia grottala mia grotta2Immagine di franca "la mia grotta"


Libera


Scendo le scale.
Mi sento sento persa, mi sento sola.
Mi sento persa.
Mi dico: Sono libera...sei tutta qui.
Mi stringo nella mia giacchetta
e mi stringo
sempre più stretta...


franca bassi 1983


lo sono matto ma .....







Anche senza di te









Non hai nemmeno detto basta.
Ti sei lasciato vivere,
trascinato da rutilanti feste,
ubriaco di te e della tua vanità.

Hai ignorato,
sbadatamente,
le tranquille corse del cuore,

mi hai confinata
in bigi stracci di tempo,
in autostrade sfilacciate,

in rigagnoli immoti,
sanza cura, senz'affanno,
nella smemorata quiete
dell'indifferenza.

Hai ucciso
il miracolo del giorno,
fragile guscio d'uovo
che le tue mani hanno profanato.

Non così, non così ti volevo.
E, anche se non ci sei,
anche senza di te,
io ora vivo.

Daniela Tuscano

Anche senza di te


Non hai nemmeno detto basta.
Ti sei lasciato vivere,
trascinato da rutilanti feste,
ubriaco di te e della tua vanità.

Hai ignorato,
sbadatamente,
le tranquille corse del cuore,

mi hai confinata
in bigi stracci di tempo,
in autostrade sfilacciate,

in rigagnoli immoti,
sanza cura, senz'affanno,
nella smemorata quiete
dell'indifferenza.

Hai ucciso
il miracolo del giorno,
fragile guscio d'uovo
che le tue mani hanno profanato.

Non così, non così ti volevo.
E, anche se non ci sei,
anche senza di te,
io ora vivo.

21.10.09

Pat Patfoort a Milano, tre giorni dedicati alla nonviolenza

 


 

Dopo qualche anno di assenza l’antropologa belga, e mediatrice a livello internazionale nel campo della Trasformazione e della Gestione Nonviolenta del Conflitto, torna a Milano per presentarci e farci sperimentare il suo metodo.

L’iniziativa è promossa nel contesto della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che sta attraversando il globo. Il 16 ottobre 2009 Pat Patfoort interviene insieme a Sofia Donato, Piero Giorgi e Federico Fioretto alla conferenza COSTRUIRE LA NONVIOLENZA, educare alla pace e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti nell’auditorium di viale Cà Granda a Niguarda. Pat ci spiega che la violenza, a tutti i livelli, si manifesta quando un punto di vista prevale sull’altro, nel sistema che lei definisce: “maggiore-minore”. E’ una condizione abituale e la maggior parte delle nostre risposte ricadono quasi inconsapevolmente in questo meccanismo. Piero Giorgi, laureato in biologia e co-fondatore del corso di laurea sulla pace presso l’Università del Queensland, in Australia, aggiunge: "“Non è esagerato affermare che ogni azione violenta, anche a livello individuale, contribuisce a creare quel 'brodino'” che alimenta le guerre e i conflitti planetari. Federico Fioretto, altro relatore della conferenza, presenta l’insegnamento di Vinoba Bhave e la proposta politica di Gandhi: conquistare una democrazia reale attraverso una rete di cittadini pienamente responsabili. Educare alla Nonviolenza richiede l’adozione di uno stile di vita complesso e coerente. Insieme a Giorgi, Fioretto promuove il progetto Neotopia (www.neotopia.it) per la costruzione di una società libera dalla violenza. Sofia Donato, volontaria de La Comunità per lo sviluppo umano, ci racconta la sua esperienza come docente di corsi nonviolenti nelle scuole primarie. Il primo passo è praticare con i bimbi la regola d’oro: “Tratta gli altri come vuoi essere trattato”, il principio alla base di tutte le religioni e ideale di coerenza per il filosofo umanista argentino Silo.


Il 17 e 18 ottobre si svolge a Bresso [con il patrocinio del consiglio d zona 9 e del Comune] il seminario Difendersi senza aggredire. Al percorso di formazione partecipano 25 persone provenienti da diverse città. Oltre ai volontari del Movimento Umanista e delle associazioni Paciamoci e Marse ci sono genitori, psicologi e insegnanti. Pat Patfoort ci accompagna con le parole, l’interscambio e gli esercizi verso la sperimentazione del modello equivalente, un atteggiamento nonviolento che presuppone l’ascolto e la comprensione dell’altro e la ricerca di una soluzione alternativa al: “IO ho ragione, tu hai torto”. Un approccio per molti aspetti rivoluzionario perché mira a considerare le motivazioni profonde (fondamenti) di qualsiasi parte sullo stesso piano, non importa se, chi si confronta, è una moglie separata, un capo di stato o un assassino.Pat ha lavorato in molte situazioni di conflitto radicato (es. nei Balcani, in Cecenia, in Ruanda, musulmani moderati/fondamentalisti) o nella mediazione familiare o con i detenuti. Ovunque ha utilizzato il suo metodo per trovare una soluzione costruttiva, che va al di là delle ragioni superficiali, delle rivalse o delle vendette.


Traducevo simultaneamente dal francese. Attenzione al minuto 2.18...


Il seminario è un’occasione preziosa di incontro e scambio di esperienze; i partecipanti ritornano nel loro quotidiano consapevoli che l’atteggiamento nonviolento non significa essere passivi ma andare verso gli altri cercando una comprensione profonda e la vera riconciliazione.


 

 

Daniele Quattrocchi (www.webmov.org)




N. B.: Il presidente Napolitano manda il suo augurio agli organizzatori della Marcia Mondiale.



La Marcia prosegue il suo cammino anche nei luoghi più lontani e impervi (dopo le Filippine, Hiroshima e Nagasaki, Corea del Nord e del Sud, i nostri amici sono giunti in Israele, dove, in una scuola, hanno incontrato ragazzi israeliani e palestinesi; presto sarà la volta dell'Africa, e chissà che non riescano a toccare anche il martoriato Sudan, dove i fondamentalisti hanno crocifisso sette cristiani...). E l'affetto, la simpatia e i sostenitori aumentano giorno dopo giorno, anzi, ora dopo ora. Dieci giorni fa a Cristiano Chiesa-Bini, di Mondo Senza Guerre, è stata recapitata la seguente lettera:


Roma, 8 ottobre 2009


Gentile dott. Chiesa-Bini,


desidero ringraziarla per le cortesi informazioni relative alla Marcia Mondiale per la pace e nonviolenza promossa dall'associazione Mondo senza guerre. La Marcia costituisce un'iniziativa dall'alto valore simbolico e morale a favore di principi fondamentali per il futuro dell'umanità.


A nome del Presidente della Repubblica desidero inviarle, con sentimenti di viva partecipazione, i èiù sentiti auguri per il prosieguo della manifestazione.


Colgo l'occasione, gentile dott. Chiesa-Bini, per porgerle i miei saluti più cordiali. Mi creda


Ambasciatore Rocco Antonio Cangelosi (il link originale qui)



Per ricordo

casale3casale5

Immagine di franca "La mia terra"


Cari amici in questo periodo sto vivendo giorni di grande tristezza. Lasciare ancora una casa, prepararne  un'altra, tutto questo mi sta cambiando e stancando. Spero solo che un giorno tutto torna al suo posto.


La mia terra


Prima di lasciarti
ho raccolto per ricordo
un pugno di ghiande.
Quando sentirò la tua  mancanza
le scalderò nel palmo delle mie mani.
Terra mia!
Ho preso un ramoscello verde
della vecchia quercia
lo terrò sulla scrivania
lo lascerò invecchiare con me.
Terra mia!
Ho preso un piccolo bergamotto
per odorare il suo profumo in ricordo di te.
Terra mia!
Ho spremuto i chicchi
di una dolce melagrana
per trovare l'energia
per tornare libera...libera
di scrivere per te terra mia!
franca bassi


Senza titolo 1690

  L'AVETE LETTO IL LIBRO IL SUONO DELLA MONTAGNA ?  :-)


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Gabbiani...

Gabbiani20Immagine di franca "Gabbiani"


Gabbiani


Non so...
dove i gabbiani fanno il nido.
Non so...
se lo fanno!
Sfiorano le onde del mare
seguono la scia delle navi
campi di grano dorati...
Uccelli migratori
non si fermano mai!
Si riposano per un po'
sulle onde del mare.
Chiudo gli occhi...
il ricordo:
di gabbiani e mari lontani.
Per vivere...
non smetterò di sognare
continuerò felice
con loro a volare!



franca bassi
 

anche l'ultimo mito il bandito mesian si svende ala tv del pensiero unico

Stamattina durante la lettura  a scrocco   dei giornali locali  ( la  nuova sardegna , ilsardegna  ,  l'unione sarda ) durante il caffe   ho letto  che Graziano Mesina  uno dei criminali sardi più famosi ,la storia italiana del dopoguerra , un bandito di transizione fra il codice barbaricino \ i banditi classici  e  la modernità  \ lo snaturale   di tale  codice  e il passaggio  alla  criminalità vera e propria .Egli inizia dall'età  di 14 anni comincia a delinquere per piccoli reati, dal possesso di armi all'uso delle stesse in luogo pubblico, e fin da piccolo riesce ad evadere dai luoghi di custodia o di arresto. Diventa famoso grazie al numero di evasioni totalizzate, almeno 15, di cui 9 riuscite, che lo vedono scappare nei moodi più bizzarri ed ingegnosi dalle numerose carceri nel quale era detenuto (una volta ha trascorso 3 giorni in una conduttura d'acqua di un ospedale). Nella sua carriera da delinquente ha trascorso 40 anni in carcere, e quasi 5 da latitante, collezionando imputazioni per sequestro di persona e tentato omicidio. Infatti egli ha  fatto  una vita dietro le sbarre caratterizzata da molte evasioni, la prima quando aveva diciotto anni, l'ultima nell’85, per una fuga d'amore. Nel ’72 fu condannato all’ergastolo per un delitto d'onore (vendicò la morte del fratello), ma il suo nome è presente in molte inchieste per sequestro di persona. Infatti, è conosciuto per il suo ruolo di mediatore nel sequestro del piccolo Farouk Kassam. Nel 2004 ha ricevuto la grazia dal Presidente Carlo Azeglio Cimapi. Ricevuta la grazia nel 2004, oggi, all'età di 67 anni, è un cittadino libero ed è il nuovo concorrente dell'Isola dei Famosi 7 .
Io  sono contrario a  tale scelta   passero   pure  per  fascista ( se mi volete   classificare  usando le    le  vecchie  e logore categorie    degli ultimi 2 secoli del milenio scorso  )      come  appartenente  e contraddico i miie  valori di libertario   come  ho già detto nelle  pagine di questo blog  al tag  Faq  e  aggiornamento Faq  , ma  non mi sembra ne'etico  nè bello  che uun uomo  che  ha , tutta  una storia  particolare   coem la sua  vada in televisone  soprattutto  in programmi per  me deliteri  e   da uinsulto all'intelligenza  umana , in cui vanno cani e  porci  e   riciclati  e prendersi milioni per fare  gli scemi e  gli idioti  . Molti mi diranno , ma   è un uomo libero ha  pagato , avrà diroitto di rifarsi una  vita  , ecc . Certo  più che vero , ma non  di mettersi in mostra  e per  giunta pagato con i soldi del canone rai  . Concordo anche se strumentali ed opportunistiche     con  le posizioni della  Pdl . In particlare  quella  del deputato nuorese del Pdl Bruno Murgia : «La notizia può scandalizzare, ma non deve sorprendere, in un panorama tv che è diventato un tritatutto che mescola vittime e carnefici, cattivi maestri e pessimi allievi, donne rifatte o che hanno voglia di rifarsi».  che  è   pacata e  meno strumentale  e più  s'avvicoina al mio pensiero . Mentre  non mi piace  perchè più vicoino ala censira    quella  della a senatrice Pdl Simonetta Licastro Scardino : «Presenterò immediatamente un'interrogazione parlamentare per bloccare la partecipazione di Graziano Mesina al reality: è assolutamente immorale pensare di utilizzare soldi pubblici per ingaggiare un criminale che si è macchiato di reati ripugnanti come il sequestro di persona». Tuona Maria Burani Procaccini , ex presidente della Commissione bicamerale infanzia: «Che esempio diamo ai nostri bambini? Davvero la Rai può permettersi di fare spettacolo a tutti i costi, ingaggiando anche ex sequestratori ed elevandoli al rango di star?», subito seguita da Luca Borgomeo , presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart: «Di fronte alla crisi dei reality non si riesce a far di meglio che chiamare un galeotto. Il servizio pubblico precipita sempre più in basso». In casa Udc è il presidente dei senatori Gianpiero D'Alia ha dire no: «Nonostante Mesina abbia pagato il suo debito con la giustizia, credo non possa essere un esempio per i milioni di spettatori che seguono il programma televisivo. Il servizio pubblico deve essere uno strumento educativo e non deve mirare solo agli ascolti. La ricerca disperata dello share non può calpestare il rispetto per le vittime dei suoi delitti».
Mentre non mi paice  , mossa tattica     cioè   sfruttare queste polemiche    coem pubblicità  gratuta  ( il classico    se  parli anche  male  purchè se ne parli  ) per il programma  che deve iniziare   o imbarazzo ?   sia  di  viale Mazzini da  cui non  arrivano  commenti, e  sia  il silenzio   della  Simona Ventura la presentatrice e  quello   di  Giorgio Gori il numero uno di Magnolia, Mesina è chiaro: «Per ora non c'è niente. Se mi chiameranno, vedremo. Devo valutare sia il posto dove si svolgerà la trasmissione, sia il senso della mia eventuale partecipazione».
Intanto Nadia Cassini, diva di quell'erotismo all'italiana che tanto andava negli anni Settanta, ha detto che lei, all' Isola dei Famosi , ci sarà, ma  di che   ci si stupisce   cosa non si fà pur  di ritornare  in auge   .
Ora   mi chiedo    coem ha cambiato idea   da contrario    ch'ea  oem doice  l'union e sarda d'oggi  21\10\2009 : <<  Prima dice no. «No, all' Isola dei Famosi non ci vado». E te lo immagini con gli occhi stretti stretti a tagliare come lamine la domanda impudente.Poi dice l'importante è che non ci siano serpenti.Ma come, Graziano Mesina, il bandito che ha sparato, ha sequestrato, ha ucciso, arrestato sette volte e evaso da treni, carceri, ospedali, ha paura dei serpenti?«Nessuno mi ha cercato, ma se dovessi partire per l' Isola dei Famosi non vorrei trovarmi né nelle sabbie mobili né in mezzo ai serpenti», e sembra quasi un'ammissione alla partecipazione, questo dettare le regole. Certo è che se sa delle sabbie mobili e pure dei serpenti il reality, a casa sua, lo guarda.>> e poi dice  Si   , cosa  gli hanno proposto per  svendersi    a quello che    lui definiva  colonia     ?  Concludo il post  d'oggi  , riprendendo   con modifiche   il sondaggio   su tale  argomento  i   http://magazine.excite.it/sondaggi/ : << Dai titoli dei telegiornali ai quelli dell'Isola dei Famosi (leggi la news), per Graziano Mesina, ex primula rossa del banditismo sardo, il passo è stato breve. 67 anni e più della metà passati in prigione, questo è il suo curriculum, che sembra aver incuriosito i produttori della famosa trasmissione di Rai Due, i quali, forse giunti alla settima edizione un pò a corto d'idee, hanno pensato di attirare il pubblico con un caso di cronaca giudiziaria. Noi di Excite vogliamo sapere se è giusto che con la 'scusa' dell'audience a tutti i costi si debba scendere a compromessi morali, invitando e trattando come Vip persone che sono note per questioni di cronaca.>>











































E' giusto che Graziano Mesina partecipi all'Isola dei Famosi?
No non giusto
No i tempi nonnsono ancora maturi
Si ha scontato la sua pena
Si tanto oramai in tv non c'e' piu' morale
non capisco perche' all' Isola dei Famosi ci possano andare alcune sgallettate e lui no
non m'interessa
non saprei
  
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20.10.09

l'indicibile tempo

Autunno travestito da Inverno




Non è migliorata la situazione: ancora tanto freddo, ancora cielo grigio..un autunno travestito da inverno! Ed io sto sempre male  dentro, dentro all'anima.
Ho rovistato tra le foto scattate l'estate scorsa,  e  poichè    amo la Natura nella sua spoglia semplicità, ho trovato    alcune  immagini  di fiori,   non aulenti   ma   piccoli semplici fiorellini, che nascono nei ciotoloni sistemati lungo i marciapiedi delle nostre città.
Sono semplici ma colorati, gioiosi e... parlano dell'estate  che non  c'è più.
Vi regalo qualche immagine, sperando vi portino un sorriso.


DSC00360DSC00459DSC00461DSC00450DSC00463           Foto di Marilicia.


Buona giornata a tutti.


Senza titolo 1689

  VI PIACE QUESTA VIGNETTA ?  :-)


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19.10.09

Libertà... - 2



la grotta5la grottala grotta2la grotta3la grotta4la grotta7la grotta6


Immagini di franca


Credevo di essere una terrestre che mette radici. Quando a venti anni mio padre ha dovuto lasciare la casa al quartiere “Prati” ho provato un grande dolore, e mi sono promessa, che non sarei mai andata a vivere in una casa in affitto, senza rendermi conto che avrei pagato molto salato questo conto. Rimasta vedova molto presto, ho dovuto fare da padre e da madre ai miei figli. Sono stati cinquanta anni di rinunce, sono volati in fretta! Nel 2006 ultimati tutti i pagamenti e i miei quattro figli sistemati, dovevo pensare a me, certo con il periodo di crisi è stato difficile poter iniziare a vendere i miei mattoni, ma piano piano ci sto riuscendo. Ma oggi mi rendo conto che ho sbagliato comprare, non serviva sacrificare la propria vita, la mia libertà per dei mattoni, ma a questo punto ci sono arrivata gradatamente. Sono giorni che ho deciso di passare un periodo in una grotta, so già dove devo andare, il mio amico Realino di Lubriano mi presterà una delle sue grotte dove hanno vissuto: Gli Etruschi, i Romani e ultimo periodo Medioevo. Sono stata diverse volte in queste grotte, ma solo di giorno e ogni volta sono stata attratta dalla bellezza e dalla semplicità.  Oggi parlando con il mio amico al telefono, le ho detto del mio pensiero. Resterò sola con la mia anima, una candela, fogli  per appuntare le mie emozioni. Una finestra senza vetri si apre a picco sulla parete tufacea, di fronte a me la bellissima vallata, l'antico borgo di Civita, i calanchi e l'infinito, in questa terra sono le mie radici. franca bassi




l tempo andato non ritorna più

 (...) Nel sole dei cortili i tuoi fantasmi giovanili
corron dietro a delle Silvie beffeggianti,
si è spenta la fontana, si è ossidata la campana:
perchè adesso ridi al gioco degli amanti?
Sei pronto per gettarti sulle strade,
l' inutile bagaglio hai dentro in te,
ma temi il sole e l' acqua prima o poi cadrà
e il tempo andato non ritornerà... (..... )

"  un 'altro  giorno è andato  " Guccini  

E  proprio sulle note  di questa  canzone  che   scrivo   con aria maliconoia  questo post 



 


Quest'anno si celebreranno due anniversari culturali sui quali si verserà il classico fiume d'inchiostro per poi dimenticarsene fino al prossimo anniversario fra 10 anni . Infatti si celebrano i 50 anni e il 30 anni di due personaggi di fumetti e di cartoni animati che hanno caratterizzato nel bene e nel male la mia infanzia e che ancora a distanza ( vi sembrerà da bambini , ma ancora mi affascino e , mi mancano soprattutto per le censure a cui sono stati sottoposti specie Lady oscar , ne trovate news nei link riportati sotto alla fine del post di questo post , insieme a conay il ragazzo del futuro , sam il ragazzo del west , Lucky Luke , e Les Aventures de Hukleberry Finn e tom sawyer , mila e shiro , mimi e le ragazze della pallavolo , ecc . ) .Il primo sono il 30 ennale di lady oscar . secondo è quello el 50 ennale i e asterix

Vediamo ,,, da quale incomincio … ? ah ecco ora ci sono


LADY OSCAR
Uno dei cartoni animati che ha rinforzato la mia passione per la storia , specie quella
ovvero quel periodo che gli storici fanno incominciare dall'illuminismo \ rivoluzione francese . Ma che purtroppo essendo troppo piccolo , avevo 7\8 anni da lasciare solo in casa e scavezzacollo ( più di adesso ) non mi lasciarono e mi " delegarono " a mio nonno paterno che curava la campagna ( allevava galline , anatre , maiali , curava la vigna , e insieme a mio padre e al resto della famiglia facevamo pelati e le conserve di pomodoro , la salciccia , il miele , in quella che stava diventando ma che divenne dopo il famigerato ( perché secondo alcune testimonianze non confermate da altre fonti e quindi non incrociabili con




immagine   copiata  con okular  dall'inserto domenicale  di repubblica del 18\10\2009


contemporanea altre fu appiccato per vendetta dovuta ad un litigio per io possesso ereditario di quei terreni ) incendio di curraggia del 1983 ne trovate la storia nel blog nei post di luglio \ agosto . E quindi esso diede origine al mio odio , che purtroppo fini per prevalere fin'ora sull'amore cresciuto dall'unione \ sovraesposizione realtà con cartoni animati come ape maia , ape maga , heidi , va sui monti con annette , ecc , sull'agricoltura e le sue attività compresa , quello che è diventata ( anche se ancora in attesa che passi l'infinita Tempio - Sassari facciamo in quella parte d'azienda l'orto familiare per l'autoconsumo ) l'azienda florovivaistica , ma questa è un'altra storia . Inoltre come già dicevo prima , ma questo l'ho scoperto più tardi chiacchierando con un mio amico \ collega dell'associazione nord e sud bottega del commercio equo e solidale , fu sottoposta a censure e tagli immotivati quando bastava al limite segnalare che doveva essere visto in presenza di un adulto . ma di morire (entrambi) sotto il fuoco delle pallottole.
Infatti come tanti altri, anche questo cartone è stato oggetto di censure per la messa in onda nel nostro Paese (la prima fu su Italia uno nell’82). Ma il rimaneggiamento più grande fu proprio nella Lady del titolo: nell’originale giapponese Oscar veniva chiamato Colonnello perché doveva apparire ed essere un uomo. In Italia ecco invece Lady o Damigella, per sfumare il dramma di una ragazza costretta a travestirsi. Ma fortunatamente grazie all'amico citato prima sono riuscito a vedermi il cartone in italiano versione integrale ( visto in Italia non hanno trasmesso l'ultimo episodio ) della serie .


ASTERIX





                                          immagine  tratta  da  google  alla voce  asterix  50 anni


Mi è sempre piaciuta sia per il modo ironico di raccontare la storia sia perchè era un periodo dela ribellione , di cui parlavo prima ,. Infatti << Durante la conquista della Gallia (l'attuale Francia) da parte dell'esercito di Giulio Cesare, un piccolo villaggio di Galli in Armorica (l'odierna Bretagna) resiste all'invasore, grazie al druido Panoramix, che prepara una pozione segreta che rende gli abitanti del villaggio invincibili. Circondato dagli accampamenti romani di Babaorum, Aquarium, Petibonum e Laudanum il piccolo villaggio gallico rimane l'unico pezzo di Gallia libero dal dominio romano. Il protagonista di queste storie è appunto Asterix, sempre accompagnato dal suo inseparabile amico Obelix
da wikipedia Cartoni animati . Sia perchè m'era piaciuto sempre dello stesso autore Lucky_Luke

Lady oscar
http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2009/18102009.pdf ( pag  7-8 )
http://it.wikipedia.org/wiki/Lady_Oscar

Asterix
http://it.wikipedia.org/wiki/Asterix_il_gallico
http://www.asterix.tm.fr/ ( sito ufficiale )
http://www.asterixweb.it/asterixweb.htm ( sito non ufficiale )




 

18.10.09

19 ottobre: anniversario di Aldo Capitini, filosofo religioso, ideatore delle marce per la pace

(Calendario Liturgico: COMMEMORAZIONE, colore liturgico del Tempo)

Aldo Capitini nacque a Perugia il 23 dicembre 1899 da una famiglia della piccola borghesia: suo padre era un impiegato comunale. Conseguito un diploma tecnico, la sua sensibilità ben presto lo porta come autodidatta agli studi classici e umanistici fino a sostenere gli esami liceali ed ottenerne il diploma. Si iscriverà alla Normale di Pisa dove conseguirà la Laurea in Lettere e Filosofia; nella stessa Università lavorerà come Segretario Economo. Con l'avvento della dittatura fascista ed il suo rifiuto di iscriversi al Partito Fascista, Capitini perde il lavoro e per mantenersi deve dare lezioni private. L'atteggiamento alquanto accondiscendente della Chiesa Cattolica Romana verso la dittatura, lo porta ad interessarsi anche dell'ambito religioso, di cui auspica una Riforma che, come nel sociale, vede possibile con il metodo della nonviolenza indicato da Gandhi; inizia in quel periodo la sua adesione anche al vegetarianesimo. Per le sue idee democratiche e antiautoritarie, conosce per due volte il carcere sotto il fascismo. Nel dopoguerra darà vita ad iniziative volte alla partecipazione democratica e in aperta contestazione delle Istituzioni sia Civili che Religiose di carattere autoritario; questo atteggiamento di onestà intellettuale gli costerà l'isolamento sia civile che religioso. Scrive di Capitini il suo amico Norberto Bobbio: "La ragione per cui, in Capitini, la battaglia contro la Chiesa e la battaglia contro lo Stato si confondono, si sovrappongono, è che il nemico è sempre lo stesso: il potere che viene dall'alto, anche se viene là con la coercizione spirituale, qua con la coazione fisica". Aldo Capitini, quest'uomo mite e onesto, professore di Pedagogia all'Università di Perugia, porterà avanti le sue idee anche con importanti scritti come La Compresenza dei Morti e dei Viventi, Vita Religiosa, Religione Aperta. Morirà il 19 ottobre 1968; sulla sua tomba la scritta: "Libero pensatore".


UFFICIO DI SESTA: sal 1 e 8

Preghiera Propria (monaci arancioni)

Signore nostro Dio, nella vita e nelle opere del filosofo Aldo Capitini, noi abbiamo l'esempio e l'insegnamento di un uomo che ci addita la via della nonviolenza che è rispetto delle creature che tu hai voluto. Questo uomo ci indica la via della mitezza e della pace che è profonda comunione con l'esistente, e del Servizio che non è mai esercizio di potere. Donaci sempre di capire che tutto ciò che è potere e violenza non viene da te; tu che nel Logos ci hai ricordato che la religione è per l'uomo e non l'uomo per la religione. Per Cristo, nostro Signore. - Amen.


(grazie a Ronny Rik)

Come fanno a scattare le foto le persone ipovedenti e cieche? Le tecnologie utilizzate.

Alle scorse Paralimpiadi di Parigi il fotografo cieco João Maia da Silva ha stupito tutti con i suoi scatti. Ma come ha fatto? Scattare foto...