10.11.10

Solidarietà e domande a Saviano dopo il vile articolo de il ghiornale d'oggi 10\11\2010

Caro Saviano
Leggo  tutti  i giorni o quasi  " a sbaffo "  oltre libero , anche se non è  fra i  giornali che compro, il giornale di Berlusconi  , e  fra gli articoli d'oggi 10\11\2010 ho trovato questo articolo nsultante  ed offensivo ,   dove  il vittimismo  e il piagnisteo  fanno passare   in secondo piano  e pedere  d'importanza  le critiche   giuste  e veritiere ed  il titolo  dato all'articolo   di  cui riporto   qui a sinistra la schermata  della prima  parziale   de il giornale  d'oggi   (  del 10.11.2010 ) d  presa da  questa rassegna stampa  di http://rassegna.camera.it
Ed  è per  questo fango e  critiche strumentali  che  ti viene lanciato  ti sono solidale  e vicino  
Ora però  mi viene spontaneo anche  se  immagino che non risponderai vista l'ovvietà  della mia domanda , chiederti se tali critiche che ancora ricordo   nonostante  all'epoca fossi  soo un adolescente  che stava iniziando ad  interessarvi di politica ) da non confondere  con la politika  quela  dei partiti  e delle ideologie sovvrastrutturatrali )   e d'attualità  : << (...) Saviano snocciola con perizia da leguleio un lungo elenco di fatti. Mostra la sua libertà intellettuale dicendo che le critiche al giudice arrivarono da tutte le parti, omettendo però riferimenti puntuali. Soltanto alla fine pronuncia un nome, quello di Alfredo Galasso, avvocato di molti pentiti: «Galasso è però una degnissima persona». Un colpo al cerchio e uno alla botte, evitando di ricordare che Galasso è stato parlamentare della Rete, il partito pensato da quel Leoluca Orlando (oggi parlamentare Idv) che più volte - insieme a colleghi di partito tipo Carmine Mancuso - puntò l’indice contro Falcone colpevole di non ascoltare abbastanza le «voci» dei pentiti e di fidarsi solo di dati oggettivi e prove certe. Memorabile una puntata di Samarcanda durante la quale Orlando arrivò a sostenere che Falcone teneva nei cassetti documenti importanti sui delitti eccellenti. I                            Indimenticabile quell’articolo di Repubblica nel quale ci si interrogava su «come mai Falcone non abbandoni la magistratura», poiché «s’avverte l’eruzione di una vanità, di una spinta a descriversi, a celebrarsi come se ne colgono nelle interviste dei guitti televisivi». E che dire di quel doppio affondo su l’Unità a due mesi dalla strage di Capaci, dove si spiegava che «Falcone preferì insabbiare tutto» replicato il 12 marzo successivo con la bocciatura di Falcone a superprocuratore antimafia: «Non può farlo, e vi dico perché», firmato da Alessandro Pizzorusso, membro del Csm area Pds. L’imperdonabile peccato dell’inquirente era di aver accettato l’incarico di consulente del ministro Martelli per meglio combattere l’offensiva di Cosa Nostra. I nemici più duri li trovò a sinistra, anche in toga, e per costoro Cossiga «vomitò» vedendoli sfilare accanto alla bara. Paolo Borsellino arrivò a dire che «Giovanni iniziò a morire» nell’88 quando il Csm gli negò la carica di procuratore capo a Palermo. Sempre a palazzo dei Marescialli, il 15 ottobre ’91, Falcone finì sotto processo perché altre toghe avallarono le farneticanti accuse di Orlando, cavalcate dal pidiessino Violante che chiese personalmente al guardasigilli di mollare Falcone («non insistere che il tuo cavallo non passa»). Il giudice, attaccato da corvi e sciacalli, perse il controllo: «La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità ma del khomeinismo». Il comunista Chiaromonte, garantista capo dell’Antimafia, provò vergogna: «L’idea che Falcone agiva al servizio di Martelli suscitò in me sdegno. Da questa campagna non fu estraneo il Pds o suoi importanti esponenti». E Mario Patrono, membro del Csm, nelle sue memorie sul pentito Pellegritti rincarò la dose affrontando di petto il ruolo del Pci e dei professionisti dell’Antimafia.Quando Falcone arrivò a Roma per lavorare a fianco di Martelli più toghe (tra cui Roberto Aiello, Laura Bertolè e Armando Spataro) firmarono una lettera dove gli si rimproverava di apparire «pubblicamente a fianco del ministro» l’opera del quale «rende credibili con parole e prese di posizione». Altri magistrati, ben sessanta, capitanati da quell’Antonio Caponnetto giustamente lodato in tv da Saviano, si rivolsero a Martelli affinché bloccasse il varo della Superprocura contro la quale l’Associazione magistrati arrivò a scioperare. Il giudice Elena Paciotti, futura presidente dell’Anm e parlamentare Ds, si vantò di aver votato contro Falcone giudice istruttore a Palermo «perché non si può votare solo in omaggio a criteri premiali o a logiche di salute pubblica». E giù applausi. Unica brillante eccezione, Ilda Bocassini, che ai colleghi che spargevano lacrime di coccodrillo, urlò. «Avete fatto morire Giovanni con le vostre critiche e la vostra diffidenza». Redarguì poi, fra gli altri, anche Gherardo Colombo: «Con che coraggio vai ai suoi funerali, tu che diffidavi di lui». E anni dopo, in un’intervista a Peppe D’Avanzo, attaccò esponenti di Md e dei Verdi che illo tempo attaccarono Falcone.A dirla tutta sull’Unità un editoriale perbene ci fu. Lo firmò Piero Sansonetti, dal titolo «Falcone era un uomo libero. Siamo stati faziosi». Saviano non ha ricordato nemmeno questa voce fuori dal coro. Ha voluto restare fedele all’impostazione data alla sua «lista»: niente nomi, stavolta. Alla faccia di quella messe di informazioni che sola fa la differenza tra inchiesta e macchina del fango. >>  Le  hai tralasciate  , per  usarle alla prossima puntata  o per  dimenticanza come credo   , oppure cosa  a cui non credo tanto   leggendo  i tuoi scritti su facebook e  non , e i tuoi libri ,  oppure  sei fazioso o di parte   ?
Concludo  questo mio post  sconfinando nell'Ot  e ne chiedo  scusa  a voi lettori \trici ma  a volte mi piace  giovare  d'anticipo e prevenire  certe cose  a volte  imbrodandomi perchè  c'è un detto che  fa  cosi  <<  chi si loda  s'imbroda  >> A chi di voi e non  mi chiederà --br--  perchè leggo  quelle che chiamo  fogne   , rispondo  che : 1) non esiste  una   sola verità  ma più verità  ,   anche  SIC    , quella delle fogne  ., 2) per poter  criticare   , contestare devui cooscere  e non partire  aprioristicamente  ., 3) ohni  tanto mi faccio " quattro risate " leggendo i giornali spaccattamente  filo governativi e di come 'essi ti rivoltano la frittata  e  s'arrampicano  , a vovolte  , per  difendere l'indifendibile  e  poi essi sono   più degli altri giornali   ,  come  la  frase qui sotto riportata  da  un mio precedente post 


<<

Mr Firebrand: Secondo il Daily Truth stanno ancora insieme. Li hanno visti in un night club, dopo il ricevimento, in atteggiamento molto intimo.
Mr Coke: Ecco cosa non mi piace dei giornali. Non sai mai chi dice la verità.
- Forse nessuno.
- Meglio non leggerli, allora.
- E rinunciare all'informazione?
- Per me potrebbero anche chiuderli tutti. Se chi mi informa dice solo bugie, è molto meglio che stia zitto!
- E chi stabilisce qual è la verità?
- La verità è nei fatti non nelle congetture. Ma per raccontare i fatti ci vuole OBIETTIVITà. Senza obiettività non c'è una buona informazione. E senza una buona informazione non c'è libertà di stampa e neppure democrazia!
- Non è proprio così che stanno le cose, Mr Coke.
- E questo è male, secondo te, Mr Firebrand?
- Molto male.
- Che cosa è più importante dell'obiettività? Sentiamo.
- La pluralità! Che i giornali siano obiettivi o faziosi non conta. L'importante è che nessuno si erga a giudice o garante dell' "obiettività" dell'informazione e che ognuno possa dire ciò che ritiene giusto o opportuno.
- Anche se non è vero?
- Deve essere la legge a stabilirlo, magari dopo aver consultato più di una fonte. D'altra parte, è sempre possibile distinguere tra verità e mistificazione? Per esempio: che cosa diranno di Lord Endicot i giornali di domani?
- Un mucchio di sciocchezze.- E allora vedi che ho ragione? Il compito dei giornali non è quello di instillare certezze, ma di seminare dubbi!
>>
 frase tratta dal 269  di Dylan Dog  e poi sempre rimandendo in tema Dylan Doghiano  e  sempre riferito ai media  suggerisco  questa  storia  per  maggori  dettagli   rimando    a questa  pagina della casa editrice Sergio Bonelli  da cui  ho preso la foto sopra riportata  

9.11.10

L'arte della lavorazione del sughero in Sardegna.





questo  Video pubblicato da Gian Carlo Deligios Videoproduzioni Rende proprio l'idea del lavoro che c'è dietro la creazione di un tappo si un tappo d sughero e di come  esso sia scomparsa   almeno tradizionalmente   e si  s sia sempre più industrializzata perdendo quel fascino  e diventando   solo riproduttiva   monotona. 
Infatti la testimonianza  di  Stefania Inzaina   sulla bacheca  di fb degli stessi registi \  autori del corto  lo conferma  : <<  Un video bellissimo a tratti emozionante.
Quanti ricordi! Quando a volte, da bambini, saltavamo sulle reti che servivano per far asciugare i tappi!!! E d'estate, con le finestre delle fabbriche aperte per il troppo caldo, il ru...more dei macchinari ci faceva compagnia tra una pampana o il nascondino! Quei suoni, nel tempo, diventarono così naturali come quello delle cicale alla sera!
I camion carichi di sughero che attraversavano il paese e noi col naso all'insù a chiedere cosa fosse quella schiuma e allora i "grandi" ci spiegavano cos'era la bollitura e a noi
bambini pareva così strano che anche il sughero potesse essere messo in acqua bollente come la pasta!!
Bravo Gian Carlo e bravo Roby! Tante facce conosciute, alcuni visi segnati dal tempo che con maestria hanno saputo costruire una realtà economica così importante del nostro paese. C'è tanto cuore in questi frammenti.

Volgarità e volgarità ., bestemmia del povero e bestemmia del potente

Proprio come avevo promesso qui ( http://cdv.splinder.com/post/23571575 )  : << http://cdv.splinder.com/post/23571575  )  : << (....) ne  riparleremo prossimamente   sempre  su queste pagine (....) >> eccomi qui con il post  d'oggi                     
I miei ultimi post  su gli amorazzi del premier  e il conseguente \ scontato  abuso di potere , vero  o presunto che sia , da parte sua ed  in generale  di chi ci rappresenta  hanno creato un vespaio --- come al solito  su fb e via in privato  ma  non qui nei commenti , ma lasciamo perdere , non mi va di fare vittimismo e piangermi sempre  sopra  ---  sia da gente  nuova  e vecchia  che una volta tanto  legge le faq  e ed  è a questi  , oltre che ovviamente a  gli altri\e  che dedico il post  d'oggi .
Andiamo ad  iniziare


Apro come sono  solito son fare  prima di studiare , oltre che  bighellonare  , apro l'email  e mi trovo :  **** ha commentato il tuo  post su  facebook , alcune  email private  alcuen critiche distruttive  (  fra quelle  da cestinare  perchè non degna  di considerazione  o  ovvie  e scontate  ne scelgo   una perchè pur predicando bene   razzollava  male è interessante  e  di spessore  ) e altre  interrogative e costruttive   nella normale  dialettica .
In realtà avrei poturo rispondere cosi  




Ma  poichè  molte lettere sono  , stavolta  ,  di gente  nuova   e semi nuova  che hanno elttole  faq  ,  rispondo   cosi ne  approfitto per  aggiornare  le  faq   ch'era da  un po' che non lo facevo  e chiarire   ed approfondire  certi  mie caratteristiche    e certi aspetto della comunuity .
 quind rispondo cosi  


  
  dal minuto  1.10  e  segue  nei primi minuti della quinta  parte   che trovate  qui 
Iniziamo dall'ultima quella distruttiva , poi mica tanto :
1) Ma che @#* dici  nelle faq e  nel manifesto otre in alcuni post  d'odiare  la  volgarità gratuita , l'insulto  e poi  fai il *#@ è riporti post  insultanti e pieni di volgaarità ed oscenità.Non è  che  il tuo  essere spirito libero    t prenda  un po' troppe  libertà d'insultare  per poi #@* predicare bene ma razzolare male facendo il falso moralista  o  pegio a  senso unico   ?
2) ma come nelle faq  dici una cosa   e nei post  ne dici un altra   che razza di coerenza  è   ?questa  si chiama contraddizione  . l tuo blog  non ha  lo scopo d'essere  coerente  con se stessi è quanto meno   di mettere indiscussione  le proprie  incoerenze ?
3) ma  non puoi utilizzare sinonimi o allusioni il  vocabolario   n'è ricco  .
4) se  ti  , qui  o su fb  leggere  bambini\e come  la mettiamo
ecc

Certo odio  ancora la volgarità gratuita  ma  allo stesso tempo odio (  anche se  a volte nelle  occasioni ufficialie di lavoro  uso anche se  con sofferenza   un linguaggio  più consono   , mettendo da parte quello libertino e colloquiale  ) l'eccessivo moralismo spesso ipocritia ed a  senso unico  , ma  distinguo fra la  volgarità naturale  e  quella  gratuita  \ fuoriluogo sia  de potente  di turno chi nella  maggior  parte dei casi  s'abbassa  al loro livello a volte per ragioni nobili e comprensibili come non sopportare più  la loro arroganza  altre volte perchè non sanno come replicare od ignorarli . Seguo in pratica  l'esempio di Padre Ernesto Maria Balducci (  1922 – 1992) che  nei suoi scritti e prediche distise  la bestemmia del  ricco da quella del povero .
Sono si contraddittorio  , ma  chi non lo è stato   a volte  o sempre , a  tratti  o continuamente  .
Tutti lo siamo  o lo siamo stati  chi più che meno , esso fa parte della  vita \ opera  d'arte  . E poi diciamoci  la verità  è  meglio  esere  considerati contadditori anche quando  non lo  si è che essere coerenti fino a portare  fino in fondo un idea \ un pensiero ormai  messo indiscusse\ spazzato via dalle onde del mare  della realtà e portarlo  fino in fondo   anche fino ala rovina  al male ?  per me no  .
 in questo caso  però  non è questione di coerenza   o di contraddizione  perchè  c'è il fatto che  con gli anni , si cambai ci si trasforma  . Infatti le faq  ed il manifesto del blog , questo ultimo ancora  valido  nei punti principali ,  sono stati  scritti  4\5  anni fa  e  come vedete  da tag aggiornamento faq  , soggetti ad :  precisazioni ,  aggiornamenti ed  integrazioni .
Per l'accusa di volgarita' è vero lo sono ed  non ammetterlo o cercare  giustificazioni futili ( ma lo sono tutti , ecc  )  sarai infido e bugiardo  . Ma  però alo stesso modo mi da fastidio il turpiloquio  ingentilito  e  political corret  in modo goffo , si rischia  di rendere  troppo  ovvia  e pesante   ciò  che  eviti di pronunciare   e ruschi di   esprimerti con orrendo  gusto  .
 Mi viene in mente  un anedoto ed una storia  prese dal libro  Consigli per  un anno  di Roberto Vacca  : << (... ) lo faceva un mio collega , simpatico e  colto ,  forse per  evitare  espressioni da trivio , esclamava  spesso Boia  di una gallina   facendomi rabbrividire  . Viene  a proposito a storia   del cardinale che volle redimere  un suo servitore che bestemmiava  e lo aveva indotto a dire "  managgia gli pescetti " ( espressione   romanesca   ingentilita e flebile )  . Qualche tempo  dopo , il servitore disse  al cardinale :  Emminenza   ho spaccato il suo vaso  cinese  -- quello bello -- mannaggia  li pescetti . E il cardinale rispose furibondo :  che pescetti  ! se hai roto il mio vaso  cinese  bello , questo è il caso  di bestemmiare   come sapevi fare tanto bene >> . Oppure questa battuta presa dalla smemoranda  2010\11  : <<  Durante  Biologia. Stud :  Cazzo .,  Prof :  No G.  siamo nell'ora  di scienze   dsi dice  pene  >> .
Non credo  che  i bambii e gli adolescenti si spaventerebbero  , tanto  nde  sentono  o leggono  sui media  e  in tv , se noi  (  io quando ero bambino ero cosi )  li castighiamo , tanto le apprenderanno  negli "altri canali " (  amichetti , tv \ internet , nervosismo dela gente, ecc )  . Unica soluzione non repressiva  e conciliante  (  ne trovate un esempio dal film  ragazzi miei di e  dalle storie  citate prima  di  consigli per  un anno  )  è quello di lasciare  che si riempano la bocca   di ciò  ed  insegnarli  con chi quando  usarle  ,  come spiega la  Guzzanti   nel video sopra riportato  .

8.11.10

Mentre   finivo di ascoltare  la musica  del mp3 di canzoni in canna  nel pc   ,  ed  inizare  a  studiare partono le  note  de IL pescatore di asterischi di Samuele  Bersani  .
Ed  proprio questa canzone  che mi ha riportato  alla mente   una delle tante storie che leggo e che poi metto sul blog , ma  l'età (  ho  34 anni quasi   li faccio a febbraio  35 )  e i vari impegni me  li fano dimenticare . 
La  storia  che vado a raccontare   è  quella di Enrico Mereu .

Storia   che sarebbe piaciuta  e  forse musicata  da de Andrè o altri cantautori  . Ora leggendo   le  storie che io  metto  qui moti diranno Secondo  alcuni Persone storie così incredibili le si trovano solo in Sardegna , in parte  è vero ( almeno in base  alle storie che leggo sui  giornali  local  o  ascolto  ai tg  regionali o speciali regionali o le storie  che sentivo  dai nonni   e dell'infanza  dei miei  o  da  " giornali  \ fogli  "  locali e cittadini  ) ma  è veroanche il contrario   perchè   storie sbagliate   e speciali  normali per  gente  speciale  speciali per  gente  normali     si trovano ovuque   basta  saper  osservare   ,  sentire  , ascoltare ,  e  soprattutto in tempi come questi navigare  \ muoversi in mezzo  alla  spazzatura ( per no dire   volgarità gratuite   e dar cosi  credito alle  accuse  e critiche   costruttive e distruttive   , ma ne  riparleremo prossimamente   sempre  su queste pagine  )    e  cercare  fra le perle  che  essa  ha  travolto  o nascosto  e  ripulire per  poterle  allo splendore  e  raccontarle  o mettere  in musica  come  hanno fatto Pier Angelo  Bertoli, Gaber , de  Andrè  e  fa   Ligabue e  Guccini

La  storia  è quella di  Enrico Mereu ex  guardia   carceraria   innamoratasa  dell'Asinara   e li è rimasto  . di lui scrive  l'ottimo  critico d'arte  , ma il poco serio  lavoratore   e  caffone  vittorio sgarbi : <<  Di lui scrive Vittorio Sgarbi: "Mereu è come la natura, mutando non cambia, è la luce dal mare che inonda l'anima." >>
 



Un altro video   che  avrei voluto  mettere  qui  direttamente  come  il primo  e non come Url è questo  , ma   purtroppo   la  raimediaset  vuol  imopedirne  la visione  a tutti  quelli che  non hanno  windos ed  explorer  ed limiarne  la  riproduzione   oppure  c'è realmente  un guasto tecnico \ incompatibilità  fra il programma  e moozzila firex  fox  e le vaie versioi di liux  ( ubuntu nel mio caso )  ,  visto che  chi usa  come  me  linux  non riesce nonostante scarichi ed installi   Moonlight

Fin dall’inizio dell’occupazione, oltre ai barbaricini della forestale e i cassa integrati  , c’è un’altra persona che ha dato tutto l’aiuto possibile ai nostri operai dell’Asinara. Si tratta di Enrico Mereu, ex guardia carceraria dell’isola, ora scultore di pregio.
 Enrico è l’unica persona che ha il permesso della regione per vivere sull’isola ( dopo una protesta che lo ha visto incatenato al molo dell’isola per quasi un mese), e questo fa di lui l’unico vero abitante dell’Asinara, dove lavora alle sue opere senza  rovinare  l'ambiente in quanto  :
<<
  (....)
Dove prendi il materiale per le tue opere?

Mi rifornisce la natura. Il mare mi porta i tronchi dalla Spagna, dalla Corsica, dall’Africa e da altri luoghi lontani. E’ come se loro stessi mi raccontassero da dove sono partiti, che percorso hanno fatto. I miei colleghi della polizia penitenziaria, quando qualche imbarcazione aveva un’avaria, portavano a riva i naufraghi sulle loro pilotine. Con loro, ciò che restava delle imbarcazioni, talvolta spezzate in due: imbragavano i tronchi e li portavano a riva. Poi, io li lavoravo e gli ridavo vita, in altre forme.
Cosa stai facendo, ora?
Lavoro il legno e la pietra. Il legno lo scolpisco qua all’Asinara, nel mio laboratorio che è sempre aperto a tutti. La pietra la lavoro fuori dall’isola: vado a prendere i massi nelle cave di granito e trachite, non vado di certo a massacrare gli scogli per fare una scultura. Così come non taglierei mai un albero, anche se fosse secco o bruciato. Un albero, una pietra, possono essere un punto di riferimento affettivo per gli uomini. Se io da piccolo giocavo su un albero e una volta cresciuto ritorno in quei luoghi e lo trovo ancora lì, è come riabbracciare un vecchio amico. In natura, tutto ha un’anima e a me sembra di vederla da subito. Il mio compare un giorno ha tagliato il tronco di un ginepro, nella sua campagna, e voleva usare la radice per accendere un barbecue. Erano radici sottilissime e lunghe. “Compà”, gli ho detto, “in questo legno ci vedo una cosa, non bruciarlo”. Dopo un po’ di tempo, da quel tronco è nata un’aragosta.
Ora il Ministero dell’Ambiente mi ha commissionato di scolpire dei massi da riporre in ogni diramazione dell’Asinara, al posto della cartellonistica. Ogni scultura in pietra rappresenterà una scena quotidiana di una precisa zona dell’isola. Per me questa è un’opera molto importante, che mi dà l’opportunità di raccontare, tramite l’arte, la storia della mia isola. >> ( da http://silviasanna.wordpress.com/ qui l'articolo  completo  )
Concludo questo post  segnalando  la pagina fans  di facebook dedicata  a questo artista  e  il lik ivi citato da cui ho le  foto e  rispondendo a chi mi dice   che racconto solo storie  di altri\e  d'andare  a vedere i miie  video intervista  ( alcuni mesi anche qui in queste pagine  )   da me fatti a  con cittadii  e non .sul mio youìtube http://it.youtube.com/redbeppe








anche le ultime posizioni non sono da buttar via Filippo Candio 4 ai mondiali di poker

  Peccato  . Ma  pazienza  il il primo degli  Europei e  il primo italiano dopo 40 anni che arrivava cosi avanti in un  torneo internazionale di Poker 
 
Unione sarda  del 8\11\2010
 
Si è interrotto a un passo dal podio il sogno di Filippo Candio  ( foto in  alto  a centro )  di vincere la finale del WSOP, il campionato mondiale di poker specialità Hold'em che si sta disputando in queste ore a Las Vegas. Il ventiseienne cagliaritano è uscito per mano dell'americano Joseph Cheong dopo circa dodici ore di gioco.
L'ULTIMA MOSSA Sono le dieci del mattino in Italia quando Candio va in all in (scommettendo tutto il suo monte chips) e scopre le sue due carte, un kappa e una donna. Istantanea la risposta di Cheong, che mostra invece un asso e un tre, sufficienti a estromettere l'italiano dalla finale. Filippo porta a casa tre milioni e novantamila dollari, equivalenti a due milioni e duecentomila euro, diventando così il giocatore italiano ad avere vinto più di tutti in carriera.
IL COMMENTO Le sue parole a caldo sono state esclusivamente di soddisfazione, perché - bisogna ricordarlo - si è trovato di fronte ai più forti professionisti in circolazione, unico europeo in gara e primo italiano nella storia a essere arrivato fino a questo punto: «Sarei un ipocrita se non ammettessi che ho creduto davvero di poter andare avanti, ma sono comunque estremamente orgoglioso di aver dato tutto quello che potevo, sicuro di aver regalato qualche emozione a chi mi seguiva da casa», dice al telefono a pochi minuti dall'eliminazione.
I FANS Di questo può esserne certo, non fosse altro perché il blog della rete televisiva che ha trasmesso in Italia l'evento (Poker Italia 24), è stato sommerso per tutta la notte da migliaia di messaggi da parte di tifosi di ogni angolo del paese. Messaggi di complimenti che, durante la giornata di ieri, hanno intasato anche la pagina di Facebook del campione sardo, a dimostrazione che la sua partecipazione al torneo ha rinvigorito il movimento pokeristico nazionale che, di per sé, gode già di un'ottima forma.
IL SUO GIOCO Candio ha iniziato il tavolo finale con un atteggiamento estremamente solido, come più volte ricordato dai commentatori durante la trasmissione. È entrato nelle mani importanti solo quando si è trovato carte alte, asso-asso o asso-kappa, mantenendo una posizione in classifica che gli ha sempre garantito totale tranquillità. Con il passare del tempo, e con i primi avversari eliminati, ha saputo tuttavia mostrare un gioco più offensivo, che è poi quello che più gli si addice. Spettacolare una mano con il giocatore americano Michael Mizrachi, alla vigilia uno dei più quotati dai bookmakers, dove Filippo è stato autore di un bluff che ha costretto l'antagonista ad abbandonare la posta in gioco, dopo avergli fatto credere di avere carte alte che, successivamente, si sono rivelate tutt'altro che tali, scatenando un boato tra il pubblico e conquistando la simpatia dei tifosi meno che, ovviamente, quella di Mizrachi, visibilmente contrariato e scosso. Il tutto sempre in diretta mondiale. Curioso l'episodio anche perché, durante i lunghi minuti che hanno segnato questa mano, dal pubblico si sono udite chiaramente espressioni piuttosto colorite rivolte dai sostenitori di Candio allo stesso Mizrachi, in perfetto dialetto cagliaritano e che, per ovvie ragioni, è più elegante non riportare. Il video dell'episodio, comunque, è già stato inserito nel portale di Youtube e, a ieri, poteva contare su diecimila visualizzazioni.
LA NUOVA ERA Ora per Filippo Candio si apre una nuova vita, ancora più esigente dal punto di vista professionale. Sarà chiamato a partecipare, come ospite d'onore, a decine di tornei internazionali, pressato dagli sponsor e dalle tante richieste di interviste che in queste ore, fa sapere, lo stanno «sommergendo».
DANIELE GAMBERINI

6.11.10

Governo, doppia moralesu prostituzione ed escort Per strada è reato In villa no?

IL decreto Carfagna sulla prostituzione  inserito  nel decreto sicurezza varato in questi giorni     crea giustamente  un vespaio di poolemiche   con l'opposizione soprattutto  per alcuni contenuti   coem  il foglio di via per chi si prostituisce per strada. Fra le prime reazioni  quello della senatrice radicale Poretti: «Creano un reato contro se stessi? No. Per strada sono prostitute, in villa escort». Livia Turco: «Maroni espelle anche prostitute di lusso? ». Il decreto  è stato annunciato con grande  enfasi  dallo  stesso  Berlusconi in persona
 







– in apparenza incurante del caso Ruby e delle escort e dello scandalo di questi giorni - ha annunciato che nel nuovo pacchetto sicurezza il governo ripropone quanto aveva tentato invano di approvare. « Avendo constatato - ha spiegato il premier - che il reato di prostituzione preparato mesi fa non è andato avanti (il ddl Carfagna fermo in Parlamento, ndr), abbiamo deciso di riprendere quella norma, riapprovarla una seconda volta e inserirla in questo provvedimento sulla sicurezza». in apparenza incurante del caso Ruby e delle escort e dello scandalo di questi giorni - ha annunciato che nel nuovo pacchetto sicurezza il governo ripropone quanto aveva tentato invano di approvare. « Avendo constatato - ha spiegato il premier - che il reato di prostituzione preparato mesi fa non è andato avanti (il ddl Carfagna fermo in Parlamento, ndr), abbiamo deciso di riprendere quella norma, riapprovarla una seconda volta e inserirla in questo provvedimento sulla sicurezza». Ma  è 
«Se non fosse una cosa terribilmente seria sarebbe da morir dal ridere – commenta ancora   a caldo la senatrice radicale Donatella Poretti - mentre il paese è travolto dai racconti delle prestazioni sessuali e delle tariffe (in alcuni casi fuori mercato) della prostituzione che frequenta gli ambienti di Palazzo Chigi e degli altri palazzi della cittadella politica, il governo approva un decreto in cui la trasforma in reato. Sono impazziti? In pieno conflitto di interessi si autodenunciano e si creano un reato contro se stessi?». È evidente che si adottano due pesi e due misure: «Le ragazze dei giri di Berlusconi si chiamano escort, quelle per strada si chiamano prostitute e solo per quelle si prospetta il reato», chiosa la senatrice. «Invece che produrre politiche per combattere lo sfruttamento, per colpire la criminalità organizzata che traffica con donne, uomini e bambini e al contempo regolarizzare chi invece esercita il mestiere più antico del mondo si introduce un reato senza vittima».
«Maroni cosa ci dice invece delle prostitute che lavorano nelle case di lusso?». Domanda – retoricamente - Livia Turco del Pd. «Il ministro si dimentica che quelle sulle strade spesso sono vittime del racket e degli sfruttatori. Esiste una norma a tutela di queste persone, peccato che il governo non la applichi».
Capisco  che la prostituzione (  extracomunitaria al 90% ) sia un  problema  , vissto che ad ess  è legato  sempe più il racket  e sfruttamento   delle nuove mafie  sia  Italaine che straniere , la cosidetta economia canaglia  , ma  tale decreto non risolve  anzi peggiora  perchè  vietando  e punendo  chi l'esercita  in strada  le trasferisce dalle strade  nelel case  le  emigrate clandestine  soprattutto minorenni per di più  sempre  più sfruttate e sempre più dentro nel psommerso  .
Tae decreto è di una ipocroisia  e doppiezza  tipica dei politicanti . Il volerlo  tripresentare  ora  che decine di ragazze raccontano dei loro incontri a pagamento con il premier (la magistratura sta cercando riscontri),è  come getare fumo negli occhi  a  giornali che raccontano   ( anche se  come  ho già detto  nei post precedenti dandoli troppa  importanza   e non concentrandosi  sui veri prblemi de paese  ) e   chi ancora   s'indigna . Infatti   è forse utile ricordare come solo due anni fa, appena insediato, sull’argomento Berlusconi presentò un disegno di legge con il ministro Carfagna – ne ha parlato anche Marco Travaglio ieri ad Annozero. Il ministro per le pari opportunità non si risparmiò dichiarazioni al fulmicotone: “La prostituzione mi fa rabbrividire, mi fa orrore - disse -, non comprendo chi vende il proprio corpo“, (“Anche il ministro ha usato il suo corpo” risposero le associazioni delle prostitute ricordando i sexy-calendari di Mara).
Ma è ancora più utile ricordare come commentò lo stesso Berlusconi la legge. Come risulta in modo incontrovertibile dal video della conferenza stampa qua sopra, Silvio affermò perentorio: “La prostiuzione è un fenomeno che sta dilagando” e poi aggiunse: “Si teme che 20mila persone si prostituiscano contro la propria volontà. Sono ridotte in condizioni di schiavitù, attirate in Italia con lo specchietto del lavoro nella moda o nel cinema o nella televisione, poi costrette in appartamenti, private dei loro passaporti e dei loro documenti, utilizzate e poi minacciate di morte in caso rivelassero a chiunque questa loro condizione“. Chissà perchè, se a questa dichiarazione si toglie “la schiavitù” e le “minacce di morte”, questa ricostruzione sembra ricordare qualcosa.
Ma il meglio viene verso la fine del video (al minuto 1:55) citato  ssopra  : ”per 
questo – dice ancora Berlusconi – abbiamo fatto un disegno di legge che è intervenuto con delle pene elevate per chi sfrutta la prostituzione” e “per gli stessi clienti delle prostitute“. Credo, conclude Silvio, “che queste pene siano molto giuste anche quando soprattutto queste prostitute sono minorenni e appaiono per il loro aspetto come tali“. Notare la sottolineatura: la legge Carfagna prevede il carcere per chi si prostituisce in strada, inasprisce le pene per gli sfruttatori e per i clienti (chissà chi erano i clienti di alcune ragazze diventate molto note negli ultimi giorni), ma per B. è ancora più grave è il comportamento di chi va con le minorenni che sembrano minorenni: il Berlusconi pensiero sembra essere tutto riassunto in quel “soprattutto”.

Molti hanno detto in questi giorni: “Berlusconi a casa sua può fare ciò che vuole“. Io non lo penso: oltre all’ipocrisia di un premier che si vanta di “certi comportamenti” e poi strozza varie libertà civili per ingraziarsi il Vaticano, un presidente del Consiglio è anche rappresentante di tutti i cittadini. Ieri Italo Bocchino si è improvvisamente ricordato del progetto di legge Carfagna: “Il ddl approvato dal governo contro la prostituzione – ha dichiarato il deputato finiano – è chiuso da due anni nei cassetti, per ragioni che credo tutti possiamo immaginare, e nessuno lo vuole tirare fuori…”. Ciò “che tutti possono immaginare” è proprio quello con cui  Berlusconi rappresenta tutti noi in Italia e nel mondo.Inotre  penaizza  i malati di Aids . Infatti secondo  questo articolo del sito http://www.giornalettismo.com/  : << (..... )  questo provvedimento presentato come dall’alto valore “morale”, ha invece nei suoi commi qualcosa di profondamente ingiusto e grave. Rende difficile – secondo quanto denuncia l’Anlaids – di fatto la prevenzione e rende difficile curare chi è affetto dall’HIV. ”Colpire la prostituzione in strada renderebbe piú difficile indirizzare alle cure le persone con Hiv che si prostituiscono ed educare chi non l’ha contratto a prevenire l’infezione”. A dirlo è Fiore Crespi, presidente nazionale Anlaids, l’associazione nazionale per la lotta all’Aids, il quale ha espresso forti dubbi e perplessità in merito alle norme contenute nel decreto legge “Carfagna” per contrastare la prostituzione in strada previste dal pacchetto sicurezza approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. ”Colpire chi esercita la prostituzione in luogo pubblico – aggiunge il presidente dell’associazione – è come nascondere la polvere sotto il tappeto”. Opera, aggiungiamo noi, in cui questo governo ha dato prova di non avere o quasi rivali al mondo…  (.....)  continua qui
Inoltre   sempre dallo stesso sito  c'è quiesta news che vale la pena di riportare integralmente   : 
<<
Tipico esempio, comico, di conflitto di interessi: nell’iniziativa legislativa della Carfagna erano presenti punizioni anche per gli “utilizzatori finali” del meretricio. Ma alla fine, causa Silvio, le hanno tolte…
5150165361 e93766180b E dal decreto sulla prostituzione spariscono le norme sul clienteUn piccolo, comicissimo caso di conflitto di interessi nell’iniziativa legislativa. Il decreto legge della Carfagna licenziato ieri dal Consiglio dei ministri ha molti punti di comicità involontaria, compreso quello che vuole punita la prostituzione in strada, ma non quella in villa. Ma soprattutto, dal testo è scomparsa una norma che avrebbe potuto chiamare in causa proprio Silvio Berlusconi.
IL DECRETO – «Visto che il provvedimento non procedeva in Parlamento, abbiamo deciso di riapprovarlo e di inserire la norma sul reato di prostituzione nel pacchetto sicurezza», sottolinea il premier in una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il nuovo piano sicurezza. «Prevediamo – rileva Maroni illustrando il provvedimento – la possibilità di applicare le misure di prevenzione, per esempio il foglio di via, per chi, violando le ordinanze dei sindaci, esercita la prostituzione in strada». Il Consiglio dei ministri, aggiunge Berlusconi, «avendo constatato che il reato di prostituzione per chi la esercita in luoghi pubblici da noi introdotto alcuni mesi fa non ha fatto progressi in Parlamento, ha deciso di riprendere quella norma e di inserirla in questo provvedimento». Il testo è stato approvato «salvo intese»: significa che bisogna avviare tavoli tecnici tra ministeri dell’Interno e delle Pari opportunità per accordarsi su una formulazione che verrà poi presentata direttamente in Parlamento. Per le ‘lucciole’ in strada è previsto così l’arresto da 5 a 15 giorni e l’ammenda da 200 a 3mila euro. Stessa pena per i clienti. Sarcastica la reazione dell’opposizione. «Berlusconi – secondo il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando - non ha alcun titolo morale e alcuna credibilità quando afferma di voler lottare non soltanto contro la mafia e la corruzione ma, adesso, anche contro la prostituzione. Ma siamo seri, il grande Totò sicuramente esclamerebbe ‘Ma ci faccia il piacere’».
LE NORME SUL CLIENTE – Ma, e il particolare lo rivela Repubblica, alla fine sono sparite le norme sul cliente:
ieri mattina a palazzo Chigi, Mara Carfagna ha provato a far inserire nel decreto Maroni le norme contro la prostituzione arenate da un anno in Parlamento (a causa dello scandalo D’Addario). Il progetto Carfagna punisce infatti anche «l’utilizzatore finale», il cliente della prostituta, e ieri a molti ministri sono venuti i sudori freddi quando Berlusconi in persona, forse non consapevole dei dettagli del ddl, si è mostrato entusiasta dell’idea. «Brava Mara, così dimostriamo a tutti che non abbiamo nulla da temere». Ma ai più è sembrato che il governo stesse costruendo un reato ad hoc applicabile proprio al caso Ruby&Co. Così, senza dare troppo nell’occhio, le norme della Carfagna sono sparite dal decreto legge (immediatamente operativo) e sono ricomparse nel più innocuo disegno di legge. «Tanto, se cade il governo, quel ddl non vedrà mai la luce», spiega un membro del governo.
Non male come idea, no?


>>

Ora  alcuni\e  di voi mi diranno che sono solito attaccare  \ criticare ma senza proporre  ed  ecco che qui sotto troverete  alcune prposte  mie  e non mie    per  risolvere tale  problema  , senza ricorrere  a criminalizzazioni   , repressioni e caccie alle streghe  .
1) ritornare  alle case chiuse   gestite  o da privati \ cooperative di  prostitute   o ex prostitute dove la donna  si prostituisce  voontariamente  se lo vuole  . unici  interventi dello stato :   richiesta  di certificato antimafia   della fedian penale  (  che prevveda  precedenti penali per  i reati di sfruttamento della prostituzione ed induzione ala prostituzione , e  violenze sessuali ) . Riscossione dele tasse derivate da tale problema . controlli sanitari  ed  obbliggatorietà di  preservativo e test  per l'Adis e malattie derivate 
2) lasciarlo esercitare   ovviamente se voontario in appartamenti  anche condominiali  se fatto con discrezione da nnon creare  problemi d'ordine  pubblico e pratico alla struttura  dove  viene esercitato
3) quartieri centrali  o semi centrali  ade esso dedicato come in Olanda  e nel nord europa
4) zone industriali o ex  .

happy familiy di salvatores

Ieri sera ho visto  , preso a noleggio ,  happy family  l'iltimo di Gabriele Salvatores  
In poche parole , per non togliere suspense a chi ancora non l'ha visto  visto che  è recente  (  marzo 2010  parlerò dela trama  per  sommi capi  e e troverete  sotto forma di spoiler il promo  .
Esso  è la storia vista dall'esterno prima e poi dall'interno come protagonista da uno scrittore sceneggiatopre ( De Luigi ) di due famiglie d'oggi che sfuggono alle categorizzazioni ed etichette , in evoluzione continua , in equilibrio precario , vive, felici,confuse , ecc. praticamente l'anima nascosta : per le nostre istituzioni Italo-Vaticano e le loro statistiche inutili e fuorvianti oltre che forzate



spoiler


spoiler


Bello , un ottima commedia corale . Buona la fusione \ contaminazione fra teatro Pirandelliano --- 6 personaggi in cerca d'autore in particolare – e un autore in crisi creativo , ottimi i riferimenti culturali \ artistici diretti  io ne  ho individuato due  : 1) I soliti sospetti (The Usual Suspects) è un film del 1995 diretto da Bryan Singer .,  "le invasioni barbariche“  scritto e diretto da Denys Arcand, oltre , specie  nella  figura  di De Luigi  ,  indiretti “ Forresti Gump“ ( film del 1994 diretto da Robert Zemeckis.Un film comico ---- finalmente non totalmente noioso , rozzo , grossolano ,  totalmente scontato,ripetitivo,mediocre e quasi stucchevole come gli ultimi fantozzi o i Vanzina dopo Vacanze in America  ---- e allo stesso tempo realistico drammatico dove l'ironia e la trama ti fanno scoprire che l'amore c'è ed esiste .

Basta guardarsi attorno e rischiare . Mandare a Fncl le paure inutili fra cui quelle d'essere feriti ed illusi ( è questo che mi da la forza di rialzarmi dopo i due di picche continui solo perché ho chiesto d'uscire per fare quattro chiacchiere e niente più o ua richiesta d'amicizia \ di contatto su facebook ) .Un bel film , gradevole , non solo d'evasione dalla grigia tv di raimediaset in prima serata fatta : d'americanate ( più o meno discutibili ) , di programmi giornalistici d'inchiesta , varietà ( ormai sempre più stantio , melenso . unico neo che lo rende indigesto ai palati raffinati è  : <<  (.... ) Happy familiy è un gioco cinematografico che diventa rifugio non solo per il protagonista Ezio ma anche, forse, per Salvatores stesso. È questa impronta intimistica a consentire al film di non essere solo un ambizioso esperimento. Non sarà una delle sue migliori opere ma è riuscito e divertente, riesce a parlare di paure usando toni da commedia e ci regala una Milano splendida, ora solare e immaginata, ora notturna e musicale.  >> ( da  http://lineegrigie.blogspot.com/ ) che il film non adatto al grande pubblico in quanto provo di una vera e propria trama. Il grande schermo è utilizzato come vero e proprio mezzo di comunicazione fra lo spettatore e il regista. Forse troppe interruzioni della narrazione ma con una storia originale … da vedere . Infatti nonostante le critiche sia no state Ingenerose l'idea del film e' bella. Esilaranti i dialoghi nel trattegiare vizi e esagerazioni italiane. Prevale il richiamo all'amicizia e all'evasione. Chi ama i film titanici non lo vada a vedere chi ama sorridere nella semplicità nelle forme lo troverà riuscito. Bravo Salvatores anche nelle piccole cose.Trovare in filo logico immediato e' difficile ma e' proprio qui il bello e la bravura del regista, ho trovato molto studiate le scene e gli accostamenti di colore. Se vogliamo una fiaba moderna cantata con originalita' . Uno dei film più divertenti , imho , di questi ultimi anni . Ecc altre recensioni sparse in rete in particolare queste  qua   della scheda  del film in questione di comingsoon.it   : << a tratti poetico poetico,complici la bella e particolare fotografia e la fantastica soundtrack di Simon&Garfunkel e non solo   ottimo film corale con attori in gran forma...Salvatores torna ai vecchi fasti! ., Bello. Assolutamente da vedere, uno di quei film che fanno credere alla bontà del cinema italiano. Leggero solo in apparenza, riesce a dare speranza e a commuovere senza tirarti per i capelli.>>. Fra quelle negative prese in rete ne scelgo due a caso fra le più costruttive :  << Il romanzo-commedia-film prende spunto da un film di due fratelli di Parma - Luca e Marco Mazzieri, con un film che divenne un piccolo caso nel 1995, il film I VIRTUALI, ebbe una buona visibilità nel circuito dei cinefili, e TERMINAL VIDEO, lo ha giustamente ripescato per portarlo in DVD, lo si trova su Internet, dove le avventure dello scrittore autore sono uguali a quelle di Ezio, Fabio De Luigi nel film di Salvatores. A mio avviso è un plagio a tutti gli effetti. ., Il film è a tratti divertente...ma come molti film italiani sembra sempre di vedere una fiction televisiva bravi loro...assolutamente sbagliata la figura della vecchia madre che appare inserita a forza e a tratti fastidiosa...  >>  Concludo con una battuta di Groucho Marx ( 1899-1977 )  : <<  Preferisco leggere o vedere un film piuttosto che vivere, nella vita non c’è una trama >> .

Colpevoli d’amore. Il volo è proibito a Sandra e Fortunato

 senza  parole  . una parola è troppo e due sono troppe  leggendo questa  storia   tratta  da http://www,censurati.it


Domenica mattina don Alessandro Santoro ha unito in matrimonio, dopo una lunghissima attesa durata moltissimi anni, Sandra e Fortunato. Lunedì mattina, con una celerità impressionante il vescovo di Firenze ha dichiarato nullo il matrimonio e ordinato a don Alessandro di lasciare la comunità Le Piagge.               
Rabbia,sgomento, smarrimento. Sono tanti i sentimenti che assalgono davanti a quanto sta accadendo a Firenze. Ritornano i giorni di Piergiorgio Welby, quando il funerale fu negato per “un motivo di ordine logico”. Ci si sente violentati nello Spirito davanti a tanta mancanza di amore e ad un furore ideologico che non ha alcuna giustificazione nella Dottrina della Chiesa e nel Vangelo di Cristo. Come ha notato Enzo Mazzi, animatore di un’altra storica comunità di Firenze e da decenni condannato dalle gerarchie, la Dottrina permette a Sandra e Fortunato di sposarsi. E come ci si può dichiarare credenti in quel Vangelo nato da un estremo atto d’amore e poi, condannare il coronamento dell’amore di due persone che hanno sofferto le violenze e le persecuzioni (e la Chiesa dalle persecuzioni del potere è nata). Ma non è stato Ratzinger ha dire che Dio è Amore? E, dov’è l’Amore cristiano nell’atto sconsiderato e violento di Betori?La vicenda di Sandra e Fortunato è ormai nota ed è stata raccontata alcuni anni fa nel libro “Il volo”, edito proprio dalla Comunità di don Santoro. Sandra è una donna, nata prigioniera in un corpo maschile. A 14 anni fugge di casa, alla ricerca di quella libertà che non riusciva a trovare. Per tutti gli anni Settanta la sua storia sarà segnata da violenze di ogni tipo, fino a subire diversi stupri in carcere, rinchiusa in quanto “soggetto socialmente pericoloso”. Agli inizi degli Anni Ottanta Sandra vola a Londra per operarsi e vedere liberata definitivamente la sua essenza femminile, nella quale si è sempre riconosciuta. E infatti Sandra ha sempre chiesto di non essere definita transessuale, lei si sente ed è donna a tutti gli effetti.Nel 1983 lo Stato Italiano, dopo essere stato protagonista e complice delle ingiustizie subite da Sandra, le consente il cambio anagrafico di sesso, permettendole così di sposare civilmente il suo Fortunato, l’unica luce d’Amore che l’ha sostenuta negli anni terribili del carcere e del confino. Una decina di anni dopo conosce don Alessandro Santoro e la Comunità Le Piagge di Firenze. Don Alessandro, figlio del Concilio Vaticano II e prete di frontiera, la accoglie sentendo forte il grido del Nazareno sulla Croce nelle sofferenze di Sandra e Fortunato. Finalmente Sandra, fervente cattolica cresciuta dai Salesiani, può tornare ad accostarsi all’Eucaristia, dopo che gli è stato negato per decenni.Domenica scorsa don Alessandro, dopo una lunghissima attesa e molti stop all’ultimo momento, finalmente celebrare anche davanti al Signore il matrimonio di Sandra e Fortunato. Lunedì mattina arriva per Sandra e don Alessandro, ripetendo la propria condanna violenta e ideologica, il vescovo di Firenze ha ordinato a don Alessandro di allontanarsi dalla propria comunità e dichiarato il matrimonio totalmente privo di ogni fondamento. Sembra chiaro il tentativo di colpire una comunità viva e forte, che tra l’allineamento del conformismo di molti e la profezia del Vangelo non ha mai tentennato scegliendo sempre la seconda. Don Alessandro non potrà più celebrare messa e non potrà più assistere la propria comunità, spiritualmente e nelle tantissime opere sociali e solidali. Poche righe cancellano decenni di testimonianza, di missione evangelica d’Amore (ma non era questo il Mese Missionario per la Chiesa? Non era questo il mese nel quale specchiarsi e condividere la testimonianza di chi vive quotidianamente il Vangelo incarnato nei Poveri e negli Ultimi?)Secondo le gerarchie, Betori oggi così come Antonelli prima, per Sandra è proibito amare, colpevole di aver cercato la libertà e di essere sopravvissuta alle persecuzioni e alle violenze dello Stato e dell’ipocrisia perbenista. E’ clamoroso, allargando lo sguardo, che questo accada mentre si accettano nei templi i portatori di morte in armi, mentre si riaccolgono i Lefebvriani e si accettano i preti sposati anglicani (mentre moltissimi cattolici vivono nella sofferenza e nel dolore, schiacciati anche loro dalla proibizione ad amare).“Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi ristorerò”.“Beato chi ha fame e sete di giustizia, perché sarà saziato”Come suonano lontane, manipolate, tradite, queste profetiche, vibranti, forti ma anche tenere e dolci promesse del figlio del carpentiere di Nazareth. Chi, più di Sandra, ha fame e sete di giustizia? Quanti possono dire di portare addosso più cicatrici dell’oppressione di Sandra? Una ragazza vittima di stupri, violenze, incarcerata ingiustamente, scacciata da tutti in quanto ‘soggetto socialmente pericoloso’. Bussa, ma non gli viene aperto. Riprova ancora, incessantemente, senza arrendersi. Alla fine trova un portinaio che le apre. Il portinaio viene duramente richiamato e lei nuovamente messa alla porta.
Nel 2002, in occasione del 25 anniversario dell’elezione di Karol Woityla, la Rete Radié Resch titolò nel proprio notiziario “In America Latina questo papato ha ritirato i pastori dal loro gregge sostituendoli con pastori senza fame e senza sete di giustizia”Le braccia armate sono ancora lì, occupano i posti di potere della gerarchia. E sempre più, il dubbio lascia spazio alla certezza che anche in Europa stia accadendo la stessa cosa …

4.11.10

camminate d'autunno

Mentre aspetta  che finisca  questo " lungo " inverno  sia da punto astronomico \ meteorologico  ma anche dal punto di vsta culturale \ politico 

me ne vado  per cercare  d'allontanare  la mia  fame  nervosa \  da stress   ed evitare  di  mangiare fuori pasto  (  vedere gli effetti  nell'autoscatto    sotto  a destra )  magari gli avanzi del pranzo per  la  sua " mania  etica  "  di non buttare o far guastare   il cibo che avanza  .                                                  Ed è  proprio durante  una camminata  lungo la vecchia linea   ferroviaria Tempio-Sassari  , mentre osservavo  il paesaggio d'un autunno ormai prossimo all'inverno , e nel silenzio interrotto a  tratti dai rumori della  periferia cittadina  ho trovato    questo fungo  e  scambiandolo per  commestibile \  buono  melo portavo a casa  .



 Ma   casa  l'amara scoperta , mio padre  agronomo mi dice  ch'è velenoso .

Le prime reazioni  sono  di sfiducia  e  scontentezza  del tipo : << ma perché capitano tutte  a me  , che  sfiga  ,mio fratello anche lui agronomo  ne trova  tanti  e buoni   ecc >> , ma  poi mi riprendo  e vado avanti  , smettendo di rosicare  ed  accettando  i miei limiti visivi e uditivi  e dicendomi almeno mi sono distratto   e scoperto la natura  che anche in autunno ( vedere post  precedente  sul  blog  gemello ) è bella  e piena di vita  anche se al tramonto per poi rinascere  nella sua bellezza a primavera .
E ora  ributtiamoci nello  studio

3.11.10

Diego Fusaro, "Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita" Bompiani

Diego Fusaro, "Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita" (Bompiani, 2010, 410 pagg., 12 euro, con prefazione di Andrea Tagliapietra): http://www.filosofico.net/esseresenzatempo.htm

Viviamo nell'epoca della fretta, un "tempo senza tempo" in cui tutto corre scompostamente, impedendoci non soltanto di vivere pienamente gli istanti presenti, ma anche di riflettere serenamente su quanto accade intorno a noi. L'endiadi di essere e tempo a cui Martin Heidegger aveva consacrato il suo capolavoro del '27 sembra oggi riconfigurarsi nell'inquietante forma di un perenne essere senza tempo. Figlio legittimo dell'accelerazione della storia inaugurala dalla Rivoluzione industriale e da quella francese, il fenomeno della fretta fu promosso dalla passione illuministica per il futuro come luogo di realizzazione di progetti di emancipazione e di perfezionamento, la nostra epoca "postmoderna", che pure ha smesso di credere nell'avvenire, non ha per questo cessato di affrettarsi, dando vita a una versione del tutto autoreferenziale della fretta: una versione nichilistica, perché svuotata dai progetti di emancipazione universale e dalle promesse di colonizzazione del futuro. Nella cornice dell'eternizzazione dell'oggi resa possibile dalla glaciale desertificazione dell'avvenire determinata dal capitalismo globale, il motto dell'uomo contemporaneo - mi affretto, dunque sono - sembra accompagnarsi a una assoluta mancanza di consapevolezza dei fini e delle destinazioni verso cui accelerare il processo di trascendimento del presente.
INDICE

Prefazione di Andrea Tagliapietra
1. Non c’è tempo! Modernità irrequieta.
1. Mi affretto dunque sono. Fenomenologia della fretta.
2. L’impazienza della storia: cenni sul moderno regime di temporalità.
3. Tutto corre. Ipertrofia dell’aspettativa e «futuro-centrismo» dei concetti.
4. The time is out of joint: tutto ciò che è solido si dissolve nell’aria.


2. Che fretta c’era? Genealogia dell’«essere-senza-tempo».
1. Rivoluzione industriale e velocizzazione della tecnica, della scienza e della produzione.
2. Dialettica dell’impazienza. Rivoluzione francese e accelerazione del mutamento socio-politico.
3. Lotte per il tempo. Accelerazione dei ritmi di vita e sindrome della fretta.
4. Le «locomotive della storia»: il treno come simbolo della temporalità moderna.

3. Sempre più veloce. Testimonianze moderne del tempo rapido.
1. Carpe diem. Tempo che stringe e passione per il futuro.
2. Il più veloce dei mondi possibili. Fretta e utopie del tempo nella letteratura.
3. «Come se la storiografia non riuscisse più a tenere il passo della storia»: il punto di vista degli storici.
4. «Verrò presto!»: la fretta come secolarizzazione di un’idea ebraica e cristiana.
5. La genesi dell’idea di «abbreviazione dei tempi» tra religione e scienza.

4. Tempus fugit. Filosofie della fretta.
1. Riguadagnare il tempo perduto: strategie dell’alta velocità.
2. Kant e l’accelerazione del progresso come imperativo categorico dell’umanità.
3. Hegel e lo «Spirito del mondo» con gli stivali delle sette leghe.
4. Il tempo delle merci: Marx e la concezione materialistica dell’accelerazione.
5. Time is money. Capitalismo e astuzia dell’accelerazione.
6. Lenin, Hitler e le «cronopolitiche» della fretta.

5. Accelerazione senza futuro e nichilismo della fretta.
1. Il disagio della velocità e la tirannia dell’istante.
2. Niente tempi morti, per favore! Internet e la fretta globalizzata.
3. Dal «futuro passato» all’«eterno presente»: accelerazione postmoderna.
4. Elogio della tartaruga. Cairologia consumistica e nuove emorragie di tempo.
5. Eternizzazione del presente, desertificazione dell’avvenire.

Acqua del rubinetto: una bottiglia di design per sensibilizzare

da  
http://www.greenme.it/ leggo  questo interessante articolo   che sotto riporto

L’acqua del rubinetto fa bene, perché controllata e sicura, ed è anche buona. Per questo gli italiani scelgono sempre più spesso di bere acqua a chilometri zero: quella del rubinetto, che arriva dritta dritta a casa. In questo modo, non solo si beve acqua sana e buona, ma si contribuisce concretamente a diminuire le emissioni di CO2, date dal trasporto su gomma, e la produzione di plastica che serve per le bottiglie.


acqua_del_rubinetto_Bottle

L’acqua – specie in rapporto all’ambiente e all’inquinamento  – è un tema trattato sempre più spesso dai media sia cartacei che online, soprattutto perché le iniziative per sponsorizzare l’acqua pubblica e i suoi benefici si stanno moltiplicando in ogni parte d’Italia.  
Tuttavia, gli italiani – in Europa - sono ancora i primi consumatori di acqua minerale in bottiglia e i terzi al mondo. Un dato allarmante, soprattutto se consideriamo che solo il 18% delle bottiglie prodotte vengono trasportate con i treni: un fenomeno che produce ben 910.000 tonnellate di CO2.D’altro canto, sta crescendo la sensibilità dell’opinione pubblica verso questo tema, che si è rafforzata anche in seguito ai preoccupanti dati, resi noti dal WWF, nel suo “Living Planet Report”, uno studio che fa presente come nel 2030 i ritmi di consumo dell’acqua aumenteranno vertiginosamente, tanto da rendere indispensabile aumentare del doppio le risorse idriche attualmente disponibili.


 concorso_bottiglia
Proprio per incoraggiare il consumo dell’acqua del rubinetto, è nato il concorso  "The Message is the bottle" all'interno del Festival della Creatività 2010, che ha invita artisti e creativi a realizzare una bottiglia in vetro dedicata a raccogliere e servire l’acqua del rubinetto in tavola.  In palio un iPad e l'iscrizione gratuita allo IED di Firenze.
L'iniziativa, promossa da Publiacqua, Controradio, Legambiente, IED (Istituto Europeo di Design- Firenze) e Casa della Creatività, ha raccolto 220 progetti in tutta Europa, ma i vincitori sono tutti italiani: Matteo Calosi e Francesco Bortone. La bottiglia da loro creata sarà messa in produzione e dai vetrai di Assovetro 

                                          Verdiana Amorosi

2.11.10

Davide contro golia . Il Cagliaritano Filippo Candido contro i grandi del poker ce la farà ?

 dall'unione sarda del 31\10\2010 
Alla conquista del mondo Il  Cagliaritano Filippo Candido
sfida i re del poke

Da qualche anno è entrato nell'élite dei giocatori professionisti del poker, ma ora il cagliaritano Filippo Candio (26 anni foto  sotto ) 
gioca la sfida più importante. Sabato parteciperà al November nine di Las Vegas.
«Sono un ragazzo di 26 anni. Mi piace ballare, mi piace andare in discoteca, mi piace conoscere gente». Non vuole sentirsi troppo diverso dai suoi coetanei, ma Filippo Candio, cagliaritano, sta per entrare nell'olimpo dei giocatori professionisti di poker: per la prima volta un italiano, parteciperà ai november nine, il prestigioso tavolo con nove giocatori che sabato prossimo si contenderanno il titolo di campione del mondo di poker. Il primo premio è da brividi, con quasi 9 milioni di dollari al tavolo finale delle World Series of Poker a Las Vegas. Anche l'ultimo posto non sarebbe certo da buttar via, visto che assicurerà un premio di oltre 800mila dollari.
ALLA TV PokerItalia24, il primo canale tv italiano dedicato interamente al poker sportivo (in onda in chiaro sul digitale terrestre e sul canale 222 di Sky) ha realizzato un'intervista esclusiva con Filippo Candio che andrà in onda in prima visione in due puntate. La prima è oggi alle 19, la seconda domani alla stessa ora. L'intervista conterrà il racconto delle imprese pokeristiche di Filippo Candio e delle sue esperienze personali: le origini, gli amici, l'amore e la passione per la sua Sardegna, le difficoltà incontrate nella carriera di giocatore professionista, il sostegno della famiglia. Un viaggio attraverso il personaggio che sta diventando uno dei protagonisti assoluti del gioco che appassiona milioni di italiani su internet, nei grandi tornei live e anche davanti al televisore.
L'AMORE PER LA SARDEGNA «Quando nasci in un posto - racconta Filippo - è inutile cercare la felicità altrove, sarebbe come scappare da se stessi. A Cagliari sono cresciuto, questo posto è importante per me. Mi dà la forza di andare avanti nelle mie scelte. Mi ricorda che, se tutto dovesse andare male, c'è sempre un posto dove la gente mi vuole bene e da cui ricominciare da capo». La dichiarazione d'amore di Candio per la Sardegna viene ripetuta spesso durante l'intervista: «Amo questa città, ha un centro storico fantastico, il mare, il colle. Poi ci sono le coste come Villasimius, Santa Margherita, Chia Laguna e tante altre. Anche la Costa Smeralda è uno dei posti più belli del mondo. Secondo me potrebbe essere fonte di buona economia per la Sardegna se ci fosse la possibilità per i sardi di fare cose anche lì». Fuori dal giro turistico più evoluto, «la zona dell'Ogliastra è stupenda, ma anche l'entroterra». Il Nuorese e l'Oristanese sono zone fantastiche dove si mangia benissimo». Questo «è il posto più bello del mondo per vivere ma non per lavorare», sottolinea Candio. «Viaggiando tanto grazie al poker, mi sono reso conto che è possibile tutelare l'ambiente e nello stesso tempo migliorare tecnologicamente un luogo. Esistono sistemi per conciliare il progresso e la creazione di nuove strutture e contemporaneamente salvaguardare l'ambiente».
IL GRANDE APPUNTAMENTO Filippo Candio è già concentrato sul suo grande appuntamento del 6 novembre, e racconta anche la situazione del poker nel nostro Paese. «Il poker in Italia - racconta - è stato sottoposto a molte limitazioni. Al contrario di giochi come il Bingo o il Gratta e Vinci, che possono ugualmente generare la dipendenza dal gioco. Solo che il poker, a differenza degli altri, è un gioco di abilità, in cui si può migliorare, mentre nel Bingo conta solo la fortuna».
LA MARCIA VERSO LAS VEGAS Non manca il racconto delle emozioni più grandi del torneo tenutosi a luglio che ha portato Candio a questo grande traguardo: lo studio del poker sui forum, sui libri di poker, ma anche quelli di matematica. E poi le mani giocate contro avversari fortissimi come Michael Mizrachi e Greg Duhamel, con il segreto della mano decisiva con 5 e 7, e tutto quello che c'è dietro un torneo di poker. Anche il calcolo delle probabilità, la differenza tra ogni tipo di giocata, le differenze tra il gioco online e il poker live, le differenze tra i tornei e il gioco cash, per arrivare ai rapporti che si instaurano tra i giocatori: «Io e Duhamel abbiamo fatto una scommessa. Se avessimo raggiunto entrambi il final table, ci saremmo scontrati in un match di lotta libera in dodici riprese. Abbiamo realizzato lo scontro in una stanza dell'Hotel. L'Italia ha vinto 12 a 0!».
I GIORNI DIFFICILI Nell'intervista tanti momenti divertenti. Filippo ricorda di quando faceva il cantante in una piccola band con gli amici ma ricorda anche le difficoltà, come l'estromissione dal team pro di PokerStars.it per un incidente di percorso legato all'utilizzo dell'account. «Mi hanno sospeso l'account di gioco, mi hanno detto che la mia carriera era finita. Per un attimo ci ho anche creduto, ma il giorno dopo ho affittato una macchina e ho fatto il giro di tutti i casinò d'Italia per giocare a Poker. È stato il momento più difficile della mia carriera. Poi sono arrivate le Wsop e direi che mi sono ripreso bene».
LA FAMIGLIA E GLI AMICI Filippo parla anche degli amici e soprattutto della famiglia. «I miei genitori, mio padre Roberto, mia madre Maria, ma anche mia sorella Marta mi hanno sempre appoggiato in tutto, È stata la mia più grande fortuna, hanno visto che il poker poteva essere seriamente un lavoro. E mi hanno sempre sostenuto».
LA GRANDE SFIDA Come arriverà Filippo Candio al tanto sospirato tavolo finale? «Sarò concentrato e rilassato. Le mosse possibili sono poche e vanno studiate bene. Con i soldi che vincerò non cambierò la mia vita. Già guadagno bene con il poker, forse cercherò più stabilità, cercando di giocare più online e rimanere di più a casa e magari sistemarmi. Se a Las Vegas dovessi vincere il braccialetto , lo dedicherei a tutti i ragazzi che vorrebbero affrontare il poker come una professione e incontrano tanti ostacoli in famiglia e nella vita sociale. Se tu ci credi, devi andare in fondo. Io non credo di essere un talento assoluto, però sono uno che si è applicato tanto e si impegna ogni giorno per farcela».
GIUSEPPE CATALANO

quando il potere in crisi non avendo argomenti insulta



chi non l'hai mai detto almeno  una   volta   scagli  la prima pietra   vero   ma  un conto e che lo si dica o continuamente  allora  si  è  omofobi  oppure  da uno che  non ha  argomenti  per  replicare   e che dovrebbe  fare l'interesse  di tutti noi . E poi Punto primo,secondo  un mio  utente  di fb <<  "Meglio essere appassionati delle belle ragazze che Gay" NON E' una cosa che "chiunque ha detto almeno una volta"; i GAY sicuramente non l'hanno mai detto. La sessualità è un elemento completamente soggettivo.Punto secondo, lui... non è "appassionato delle belle ragazze", è uno squallidone che va con le p*****e e con le minorenni, meglio se le due cose coincidono. >>. Non è  omosessualità latente  come dico  a caldo sul blog gemelllo  , ma  è terrore e rifiuto dell'invecchiamento. Lui ha costruito la sua immagine sulla sua immagine sull'idea di uomo giovanile, moderno, dinamico... e probabilmente lo ha fatto perché intimamente convinto di esserlo sul serio!

1.11.10

intervista Laura Laghi autrice di Eyes

Premetto  che  a causa   sono sbadato  avevo perso il titolo  che m'ero segnato da qualche parte   ( poi ritrovato in giro per la rete ) , e  poi ho fra lavoro , fisioterapia , e studio ( mi dovrei laureare a maggio )  , facebook e  il doppio blog  ho poco tempo. Ma e qui mi ricollego  alla  mia  esperienza personale ,  che  parlare \ chiaccherare e\o intervistare come nel caso di vari autori (  trovate le interviste  su blog gemello http://cdv.splinder.com/)  carolina cutolo pornoromantica   , Emiliano Morone la società sparente di  da me intervistati per il mio blog , o altri\ea autori " intervistati "  - subbissati  di  domande a pubbliche presentazioni o una domanda lapidaria sia i senso buono   sorprendendo ed  entusiasmando  l'autore  come   Sepulvera e  Travaglio   sia facendo o incazzare \ scocciare   come   come nel caso  cento colpi di spazzola di prima d'andare a dormire  di Melissa p  , solo per citare  i principali \quelli che mi vengono a mente , per  conoscere  meglio un libro e o un autore è non averlo mai letto ( o letto tardi  dopo che l'autore      di un libro che si leggerà se va bene successivamente  dopo averne parlato con l'autore con  a mici  o averne visto  opere derivate   ( come film , opere teatrali , fumetti  , ecc )    se lo conoscessi . Questa è la mia esperienza personale  che applico a qusto linro di Laura  laghi ( foto a destra  e sotto al centro dell'autrice  ) . Dopo le buone  recensioni della sua opera precedente Life in Paris fra cui quella del roberto , .<< c'è voglia di vita. di crescere. di essere capiti quando si sbaglia. di amare.
questo mi rimane dalla lettura del primo dei libri degli autori emergenti di cui farò incetta, che ne ho le palle piene di perdermi il mondo solo perchè le librerie sono piene dei Bruni Vespa e dei soliti noti che non hanno più nulla da dire e lo dicono pure male.
Laura Laghi ( Laurawriter http://frammentidilucieombre.splinder.com/ ) e il suo "Life in Paris" si legge d'un fiato. come il suo blog. ci si innamora dei suoi personaggi, ancora veri data la giovane erà, si tifa per loro, si spera trovino conforto nelle tribolazioni l'uno fra le braccia dell'altro. belli ed emozionanti, semplici e complicati, affannati nel tentativo di capire la vita cercando di non perderne il meglio.(....) CONTINUA QUI   >> lo si puo' acquistare qui ecco il suo secondo romanzo Eyes .
Ma facciamocelo raccontare dalla stessa Laura

1) corrisponde al vero quanto affermato da http://zebuk.it/2010/06/eyes-laura-laghi/ :<< un romanzo che nasce in un giorno particolarmente negativo, in cui, appena laureata in scienze della mediazione linguistica con il massimo dei voti, mi vedo rifiutare all’ennesimo colloquio di lavoro perché troppo giovane e soprattutto perché donna. Quindi potenziale persona che prima o poi abbandonerà la scrivania per occuparsi della famiglia.Quel pomeriggio, dopo una ventina di sigarette fumate con il nodo alla gola e la bile gonfia, ho acceso il Mac e senza uno schema preciso ho iniziato a buttare giù le prime idee che mi passavano per la testa. Ed è così che è nato il personaggio di Elvira Rosberg, per tutti Eyes nel libro .>> oppure la nascita del personaggio è un altra ?
 No, la nascita del personaggio in sé è proprio questa: Eyes, l'eroina dell'omonimo romanzo, è di primo acchito lo stereotipo della giovane in carriera, avvocato rampante e apparentemente senza scrupoli, né interesse nel voler avere legami, una famiglia, dei figli. Di primo acchito però, poiché questa era proprio l'idea di donna che volevo fare a pezzi, raccontando di Eyes e del suo percorso: a mio avviso è detestabile il fatto che nel 2010 una ragazza debba ancora fare LA SCELTA per eccellenza, ossia che sia costretta a scegliere o la famiglia o la realizzazione professionale, senza poter nemmeno provare a conciliare le due cose.
2) come mai esso è ambientato negli Usa e non Italia , c'è forse paura di non riuscire a concentrarsi o avicinarti troppo alla realtà del nostro paese vista sia la trama che non sveliamo per non togliere suspence sia il clima sociale e culturale in questo periodo è strano particolare visto che i politici vengono scambiati per comici e i comici ma anchje tutti gli intellettuali per politici ?
No, in realtà ho scelto di ambientarlo negli USA perché, essendoci di mezzo un processo, se l'avessi ambientato nel nostro paese avrei dovuto scrivere un tomo di mille pagine, facendo durare la narrazione decenni interi, vista la "velocità" della giustizia italiana!
3 ) ti riconosci in Eyes una di quelle donne che si dice spaventino gli uomini di oggi: è una che porta i pantaloni, che raramente crolla e che sa sempre da che parte andare, quando la strada si biforca in un bivio, ma che mantiene sempre quella fragilità e quella insicurezza quasi infantili, quando si parla d’amore. Quindi potenziale persona che prima o poi abbandonerà la scrivania per occuparsi della famiglia. ?
aimé si, lo ammetto, c'è molto di me in Eyes. Anche se personalmente non credo che siano donne come lei a spaventare gli uomini di oggi: è vero che molte di noi portano i pantaloni, ma questo non significa necessariamente che non abbiamo bisogno di una figura maschile di riferimento, di una spalla, di un compagno di vita e di viaggio. Ci sono dinamiche, nei rapporti umani, che non penso riusciranno mai ad essere sovvertite: ogni donna cova dentro di sé quella voglia di tenerezza e abbandono quasi infantili, come le hai giustamente definite tu, che solo un uomo può appagare.

4) ogni scrittore ha dovuto leggere dei libri prima d'iniziae a scivere e ue opere , quali sono stati i tuoi ?
Tanti, io sono prima di tutto una lettrice accanita! I due da cui ho sempre tratto più ispirazione sono Margaret Mazzantini e Ian McEwan.
5) nei tuoi libri in particolare questo c'è qualcosa di quello che scrivi nel tuo blog ?  
No, nel blog tendenzialmente parlo di me, del mio vissuto, mentre nei miei libri ho sempre inventato situazioni di sana pianta. Per ogni libro che ho scritto a monte c'era sempre una voglia di evasione da quella che era la mia realtà in quel momento.

6) cuore & mente o solo uno dei due e quale ?
Cerco di metterci entrambi, sia nella vita che quando scrivo. Ma a farla da padrone è sempre il cuore.
7) nicchia , salotto oppure compromesso ?
Un salotto con una nicchia nella quale appartarsi per i momenti migliori non sarebbe male... scherzi a parte, i compromessi non mi sono mai piaciuti, fondamentalmente scrivo per soddisfare un'esigenza personale.
7) libro nel cassetto ?
 Scrivere della mia stramba, complessa e bellissima famiglia. Prima o poi mi sono promessa di farlo, chissà come la prenderanno...
8) oltre a quello di fare la mamma altri progetti in ambito letterario per il futuro ?
 per ora il mio bellissimo nanetto occupa il 99 % dei miei pensieri e il 110% delle mie energie... ma non si sa mai, la vita è sempre piena di sorprese e imprevisti!
9) qualcosa d'aggiungere , retificare ?
No.
10) c'è qualcosa che vorresti chiedermi ?
Per il momento no (causa figlioletto sono un po' stravolta), però vorrei farti i miei complimenti per il blog !!! Mi piacciono le persone piene di interessi !! E grazie per avermi dato la possibilità di esprimermi!

Secondo voi una donna di 46 anni che non si è sposata e non ha avuto figli è incompleta o completa ? io la risposta la ho . ma Vorrei sapere cosa ne pensate.

 colonna  sonora    Bandiera  -  di Giulia  Mei   Secondo alcuni mie utenti di fb che hanno commentato questo mia provocazione ...