28.3.07

Eccomi...

Un saluto e un ringraziamento a chi mi ha invitato su questo blog è doveroso.
Compagni di viaggio...
E' una scelta interessante perchè nel mondo si ha spesso la sensazione si essere completamente soli, anche se circondati da una folla di persone...
Ma trovare dei compagni con cui percorrere almeno un pezzo di strada è importante.
=^.^=
Lil'

27.3.07

Senza titolo 1723

Più passo il mio tempo a vivere e più mi convinco che la gente si nasconda.
Dietro uno o più gesti.
Dietro una o più parole;
taciute o deliberatamente inascoltate.
Più studio il comportamento umano, la sua quotidiana applicazione, più sono portato a credere che la menzogna, in noi uomini e voi donne, sia la pratica più diffusa, l'inclinazione mentale a cui tutti, volontariamente o meno, tendono. Quanti segreti si nascondono dietro l'evidenza? Quante pulsioni vengono ogni secondo represse dal comportamento che ci imponiamo di seguire, nella vita reale?
E' una domanda a cui non ho riposte, perché se c'è una cosa che ho compreso è che impossibile penetrare a fondo una mente che non sia la propria. Mi è dunque impossibile considerare il numero pressoché infinito di variabili che ogni singola persona può inserire in uno schema che in questo modo diviene letteralmente inafferrabile: la società.
Ma sto divagando.
Ciò che importa è tutto ciò che nascondiamo al mondo, e spesso a noi stessi.
Ciò che importa sono proprio quei gesti e quelle parole che ci lasciamo sfuggire.
Ciò che realmente ha un significato sono solo le espressioni del vostro viso, quelle che non riuscite a controllare, il tremito della vostra mano nell'avvicinarsi all'oggetto o alla persona che desiderate, lo sguardo che inevitabilmente ponete su esso, l'impazienza che provate nel non possederlo, e l'insoddisfazione che questo vi provoca, il dolore che questo vi porta, talmente intenso da divenire un abitudine o una necessità.
Quando agite, lo fate nella coscienziosa o involontaria speranza di esaudire le vostre pulsioni, di soddisfare il vostro innegabile istinto. Dopotutto, cos'è un desiderio se non un irrazionale necessità? Cos'è l'amore se non un inspiegabile desiderio? Cos'è la cupidigia se non la necessità di possedere tutto, troppo, immotivatamente? E l'avarizia non è forse un istinto di autoconservazione, pur sempre legato all'umano concetto del denaro? Scavate a fondo in voi, e sotto ogni vostro atteggiamento potreste trovare un secondo e più segreto fine.
Sotto ogni silenzio si potrebbe udire un enorme e straziante grido di desiderio represso, non esprimibile.
La domanda, ora è:
perché?
Perché farci del male così, fingendo di non volere nulla, fingendo che sia giusta e sana la repressione che il comune vivere e la nostra umana intelligenza ci costringono ad applicare su qualcosa che è l'espressione della stessa animalesca natura dalla quale inevitabilmente proveniamo?
La risposta sta forse proprio nella necessaria convivenza a cui la nostra specie è portata geneticamente:
se i desideri di tutti gli esseri umani del mondo, di tutte le genti che respirano, venissero sempre espressi, e l'irrazionale elevato a necessità comune, forse più nessuno di questi verrebbe ascoltato, nessuno più di questi avrebbe la pur lontana possibilità di essere, anche in minima parte, esaudito.
Forse per questo è giusto che la parte più irrazionale di noi stessi venga da noi stessi ignorata;
forse per questo è giusto soffrire, almeno un pò, ogni giorno.

(Se tra queste poche righe c''è qualche errore, perdonate, non avrò il tempo di rileggere, ne di correggere;
chiunque sia interessato ad un simile discorso, può facilmente trovarmi nell'enorme blogsfera di splinder)

Senza titolo 1722

Due settimane fa un ragazzo eritreo si è tolto la vita in pieno centro a Milano. Il suo gesto disperato è la conseguenza di una serie continua di sogni infranti, di sforzi per rialzarsi e di nuove cadute. Una storia, purtroppo, comune a molti immigrati, nei quali – per provare a sentire davvero quale sia la loro condizione – bisognerebbe ogni tanto immedesimarsi. È ciò che invita a fare l’orazione civile scritta da un operatore sociale in occasione del funerale del ragazzo eritreo. Si intitola “Immagina” e vi invito a leggerla
eccone alcuni stralci 

IMMAGINA

Immagina di fuggire dal tuo paese, ad esempio l'Eritrea, di dover lasciare il posto dove sei cresciuto e dove hai vissuto per trent'anni. Immagina di aver costruito in quel posto una famiglia, di avere tre figli con la donna che ami.
Immagina di fuggire da quel posto.
Adesso impegnati per credere che tu abbia attraversato, percorrendo trecento chilometri, uno stato in guerra con il tuo, per esempio l'Etiopia, per poter sperare in un futuro migliore.
Immagina adesso di esser salito su di un camion con altre decine di persone e di aver viaggiato per venti giorni in mezzo a un deserto per arrivare in Libia. E sforzati di credere che ti portavi dietro solo un litro d'acqua.
Pensa che ora, per essere al sicuro dal tuo paese, ti resta solo da attraversare un braccio di mare che separa la Libia dall'Italia, e poi finalmente la vita potrà ricominciare. Per il viaggio in mare ti servono ancora tremila euro e allora ti fai aiutare da qualche tuo connazionale per fare qualche lavoretto, con la paura che l'esercito ti trovi e ti rispedisca nel tuo paese. Sei mesi di lavoro e riesci a trovare i soldi per partire. La tua barca per la salvezza parte con te sopra e finalmente arrivi in un paese che ti può garantire la sicurezza che cerchi. In questo paese potrai lavorare e ricostruirti una vita con la tua famiglia.
Immagina ora di non conoscere la lingua di questo paese, di non avere né amici né parenti che ti possano aiutare. Vieni portato in un campo dove ti viene chiesto perchè sei lì. Alcuni giorni dopo ti viene dato un cartoncino e ti viene detto che da quel momento sei libero di andare dove ti pare. Ti viene consigliato da alcuni militari di andare a Milano perchè lì sapranno aiutarti. Ti insegneranno a parlare la lingua nuova – dicono –, ti daranno un posto dove dormire e ti aiuteranno a cercare un lavoro. Fiducioso sali sul primo treno per Milano, mentre il tuo biglietto, anche se non puoi saperlo, dice Salerno. Arrivi in stazione centrale a Milano che sei distrutto e frastornato. In inglese provi a chiedere informazioni alle persone che incontri senza ottenere risposte.  ( continua --- è il commento n 5 ---    sul il bellissimo blog  di  www.gugg.splinder.com/ )

Senza titolo 1721



8^ edizione 2007 del
Premio Letterario Internazionale
" Tra le parole e l'infinito "

di Narrativa e Poesia
Ideato da Nicola Paone
Il premio nasce nell’anno 2000 per una cultura del terzo millennio vera e per puro amore della parola.

Disposizioni di partecipazione:

Sez. Narrativa – inviare 1 racconto Max 7 cartelle formato A4.
Sez. Poesia – inviare 1 poesia Max 35 versi.
Sez. Autori Stranieri: Inviare le opere di Narrativa e/o Poesia,
assolutamente con traduzione in Italiano
Sez. Autori già premiati: Vi partecipano gli autori che hanno conseguito dal 1° al 3° premio in altri concorsi Letterari, allegando doc. del premio già ricevuto.
Tutti gli Autori dovranno inviare:
Quattro copie dei lavori firmandone una sola, dichiarando l’autenticità, includendo le generalità complete,e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali,
Inviando una foto colore, l’iscrizione e i lavori anche via email,
Per eventuale pubblicazione nell’antologia a colori del Premio Letterario.
I partecipanti tutti, dovranno allegare un contributo di 15,00 (quindicieuro) a sezione, per spese di segreteria, e due affrancature di posta prioritaria.
L'importo dovrà pervenire in contanti al seguente indirizzo:
Segreteria del premio " Tra le parole e l'infinito "
Via G. Amendola, 7 - 80023 Caivano Napoli Italia.
Scadenza degli invii 25 Giugno 2007.
I componimenti devono essere inediti,
Ai vincitori di ogni sezione sarà assegnato il nuovo trofeo Internazionale.
"Tra le parole e l'infinito"
Oltre ai primi 7 classificati d’ogni sezione, ci saranno premi di: Benemerito Culturale d’Onore e Speciali, Segnalazioni e premi di rappresentanza Istituzionale e Privata.
A tutti artistica pergamena personalizzata. Gli elaborati non saranno restituiti.
Sì potrà delegare per il ritiro del premio, previo contatti con la segreteria.
Gli autori non presenti alla serata di premiazione, potranno richiedere i premi,
Con spese di spedizione a loro carico.

Anche quest’anno si assegnerà un premio alla Carriera.
Giornalistica – Letteraria – Scientifica – Storica – Artistica
Forze di Polizia e Forze Armate.
A Personalità e Istituzioni, distintesi in ambito Socio-Culturale.
Il Gala di premiazione, si terrà nel mese di ottobre 2007, alla presenza del mondo Istituzionale, Culturale, Privato e degli Enti Locali, in Napoli (Italia), sede da definirsi.
La segreteria lo comunicherà in forma: E-mail e/o telefonicamente a tutti i partecipanti.
I lavori finalisti, quelli con maggiore punteggio, e le classifiche saranno pubblicati nel sito del premio, e in un’Antologia pubblicata e distribuita gratuitamente in tutta Europa
.
Info - line: 3338646774 - 3401063733 - nicpao1@libero.it www.traleparoleelinfinito.com
http://traleparoleelinfinito.splinder.com/

Senza titolo 1720

Petizione per il nobel per la Pace a GINO STRADA


Vogliamo promuovere la candidatura di Gino Strada al premio Nobel per la pace, non solo e non tanto per quanto da lui fatto, su tutti i terreni dove si svolgono "operazioni di pace", per salvare la vita degli ostaggi (ultimo Daniele Mastrogiacomo), ma per l'opera complessiva fatta con la creazione di Emergency, e per le migliaia e migliaia di persone alle quali, con la sua infaticabile opera, ha regalato un sorriso o una speranza.

Chiediamo agli altri bloggers di aiutarci, promuovendo sui loro siti questa patizione. Grazie.

per riferimenti: www.tafanus.it

Per firmare la petizione CLICCA QUI

26.3.07

Senza titolo 1719

Come  colonna sonora   ho scelto dopo   di mettere  dopo una sofferta  scelta  ( perchè  entrambe    descrivono benissimo  tali storie  ) tra due  canzoni di De  andrè , più  precisamente  lòa  canzone scritta per la morte di  Pasolini  una storia  sbagliataPrincesa ho scelto  quest'ultima   ne  trovate  sotto  il  testo


Sono la pecora sono la vacca
che agli animali si vuol giocare
sono la femmina camicia aperta
piccole tette da succhiare


Sotto le ciglia di questi alberi
nel chiaroscuro dove son nato
che l'orizzonte prima del cielo
ero lo sguardo di mia madre



"che Fernandino è come una figlia
mi porta a letto caffè e tapioca
e a ricordargli che è nato maschio
sarà l'istinto sarà la vita"


e io davanti allo specchio grande
mi paro gli occhi con le dita a immaginarmi
tra le gambe una minuscola fica


nel dormiveglia della corriera
lascio l'infanzia contadina
corro all'incanto dei desideri
vado a correggere la fortuna


nella cucina della pensione
mescolo i sogni con gli ormoni
ad albeggiare sarà magia
saranno seni miracolosi


perché Fernanda è proprio una figlia
come una figlia vuol far l'amore
ma Fernandino resiste e vomita
e si contorce dal dolore


e allora il bisturi per seni e fianchi
in una vertigine di anestesia
finché il mio corpo mi rassomigli
sul lungomare di Bahia


sorriso tenero di verdefoglia
dai suoi capelli sfilo le dita
quando le macchine puntano i fari
sul palcoscenico della mia vita


dove tra ingorghi di desideri
alle mie natiche un maschio s'appende
nella mia carne tra le mie labbra
un uomo scivola l'altro si arrende


che Fernandino mi è morto in grembo
Fernanda è una bambola di seta
sono le braci di un'unica stella
che squilla di luce di nome Princesa


a un avvocato di Milano
ora Princesa regala il cuore
e un passeggiare recidivo
nella penombra di un balcone


o matu (la campagna)
o cèu (il cielo)
a senda (il sentiero)
a escola (la scuola)
a igreja (la chiesa)
a desonra (la vergogna)
a saia (la gonna)
o esmalte (lo smalto)
o espelho (lo specchio)
o baton (il rossetto)
o medo (la paura)
a rua (la strada)
a bombadeira (la modellatrice)
a vertigem (la vertigine)
o encanto (l'incantesimo)
a magia (la magia)
os carros (le macchine)
a policia (la polizia)
a canseira (la stanchezza)
o brio (la dignità)
o noivo (il fidanzato)
o capanga (lo sgherro)
o fidalgo (il gransignore)
o porcalhao (lo sporcaccione)
o azar (la sfortuna)
a bebedeira (la sbronza)
as pancadas (le botte)
os carinhos (le carezze)
a falta (il fallimento)
o nojo (lo schifo)
a formusura (la bellezza)
viver (vivere)






Fra i tanti   bl... bla  ... bla   che   ho letto sui giornali e sentito in tv  sullo scandalo  Vallettopoli  e  sul caso  Sircana  (  niente di nuovo  in quanto  nel mondo dello spettacolo succede  questo ed altro  , e i rapporti  fra   gossip  e politica  sono sempre esistiti  vedere il caso  -- anche se   di quasi  60 anni  --- di Wilma  Montesi )  oltre il  bellissimo  intervento  dell'amaca di   Michele Serrra sul  quotidiano la repubblica del 22\3\07   da me riportato  in un post  precedente ho letto  la  bellissima  e toccante lettera,pubblicata sempre da  la repubblica qualche  giorno fa ,  de\lla  
transgender Monica Ronano (   monicaromano1979@libero.it )   e ripresa online dal blog igbtq in difesa dei diritti dei transessuali
 ecco  qui  il  testo

<<



Io, trans e stufa di essere sinonimo di prostituta (di Anonima Siciliana 23/03/2007 - 00:55  )


Ho 27 anni e sono una donna transessuale dichiarata, visibile e "diurna", dal momento che non mi prostituisco per vivere .Sono laureanda in Scienze Politiche ed ho aspirazioni non differenti da quelle della maggior parte dei miei coetanei e colleghi,prima di tutto quella alla realizzazione professionale.Vivo con la mia famiglia, esco ogni mattina come tutti, lavoro part-time in un call-center, sto in mezzo alla gente e non in un ghetto.Ogni giorno devo lottare per affermare il mio diritto ad esistere, per difendere la mia dignità a fronte dei tanti pregiudizi legati al mio modo di essere. In tutto questo di certo non mi aiuta il messaggio che costantemente viene veicolato dai media sulle persone transessuali. Emblematico il caso Sircana.
Molti giornali non hanno neppure titolato che sarebbe stato immortalato in compagnia di una prostituta transessuale ma semplicemente con "un transessuale" come se esistesse una sorta di equivalenza fra questa condizione personale e la prostituzione, come se io e le tante persone transessuali che aspirano ad una vita "diurna" e ad un lavoro regolare nemmeno  esistessimo, come se fosse umanamente corretto declinarci al maschile con tutta la fatica ed il dolore che attraversiamo perchè il nostro corpo ci assomigli.
Veniamo costantemente rappresentate come prostitute per vocazione, caricature senza sentimenti ed umanità, mai come persone. Io, donna transessuale, chiedo il rispetto della mia dignità, mia e di altre 10.000 persone transgender italiane.

monicaromano1979@libero.it



>>
  a voi  tutti\e  ognoi commento in merito




Senza titolo 1718

 PIENAMENTE COINVOLTO


Il sostituto Pg di Milano, Piero De Tetris, ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a cinque anni al termine della sua requisitoria nel processo d'appello per la vicenda Sme. Secondo il rappresentante della pubblica accusa, Berlusconi deve essere condannato per il reato di corruzione in atti giudiziari perchè avrebbe partecipato alla corruzione del giudice romano Renato Squillante, e sarebbe dimostrato il suo "pieno coinvolgimento nei fatti". "Berlusconi è stato il motore primo - ha affermato il pg durante la requisitoria - nel contrastare De Benedetti per la conquista della Sme". A dimostrare la colpevolezza del leader di Forza Italia, ci sarebbero sia "elementi logici che fattuali".
Fonte: repubblica.it

Senza titolo 1717

Cosa desidera un uomo che ama?
una sola carezza sul viso,
un solo sorriso
regalato dalla tua bocca
e la tua testa poggiata sulla sua spalla,
le tue mani
che cingono la sua vita
e poche parole
che dicano la verità
su quel che vuoi.
Un uomo che ama non desidera solo il tuo corpo
un uomo che ama non scrive poesie
che parlano di sesso
ma di quanto sia difficile averti
e amarti
e starti accanto
senza poter baciare l'angolo delle tue labbra
e sfiorarti;
di quanto sia felice
dell'accidentale e innocente contatto della tua pelle
sulla sua.
Un uomo che ama vorrebbe sapere tutto di te
ed imparare a prevederti
e capire cosa pensi
e quando;
un uomo che ama darebbe parte di se stesso
sperando che questo l'aiuti a comprenderti
come solo l'uomo che ami potrebbe fare.

Appuntamento con la Hack e Donatelli

Roma: Margherita Hack e Piergiorgio Donatelli il 30


Il Circolo UAAR di Roma “Gianni Grana” presenta


Margherita Hack & Piergiorgio Donatelli


LAICITA’ : GARANZIA DI DEMOCRAZIA E DI LIBERTA’ NELLA RICERCA SCIENTIFICA


Venerdì 30 marzo 2007 - ore 16,00
SALA GONZAGA - Via della Consolazione, 4 - ROMA


 


Cari amici, sono lieta di annunciarvi un evento di grande importanza che si terrà qui a Roma.


Due grandi personaggi del mondo scientifico e filosofico ci parleranno dell'importanza di poter lavorare  e vivere in uno Stato Laico, affinchè ci sia la possibilità di non ostacolare il cammino della  ricerca scientifica, volto al miglioramento delle condizioni di vita dell'umanità.


Si parlerà di scienza con una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana, Margherita Hack  (Comitato di Presidenza Uaar) e si  toccheranno sicuramente temi di etica e bioetica, di cui l'amico e stimatissimo Piergiorgio Donatelli ( Prof.Storia filosofia morale  c/o La Sapienza) sa trattare magistralmente, esponendo concetti complessi in modo semplice ed accattivante.


        


DETTAGLI DEL PROGRAMMA


APPUNTAMENTO DA NON PERDERE E DA DIFFONDERE


Grazie


Rosalba Sgroia


25.3.07

Senza titolo 1716

Se Martini tifa per i Dico e «scomunica» Ratzinger


 




di Alessandro Maggiolini * - lunedì 19 marzo 2007, 07:00

Nei giorni scorsi il Cardinal Carlo Maria Martini, in pellegrinaggio a Gerusalemme con mille e trecento fedeli di Milano, ha giudicato «inopportune» le parole del Papa sui conviventi che, senza il Sacramento del matrimonio, si considerano sposati. A essere sbrigativi, si potrebbe affermare che Benedetto XVI ha tolto di mezzo uno dei sette Sacramenti: il matrimonio appunto. Il Papa continua ad attestargli la sua stima citandolo nei discorsi e ricevendolo mediamente due volte l’anno. Non solo: Martini si rivolge ai credenti milanesi - gli altri possono considerarsi esonerati - «perché io parli chiaro sino alla fine». Una frase, questa, che può essere ridetta tale e quale da Papa Ratzinger con la propria autorità suprema sulla Chiesa. A nome di Gesù Cristo.
Non è qui toccato il problema della scomunica, come è, per esempio nel caso dell’aborto. Non si può, tuttavia, negare che la struttura sociale ed ecclesiale dei Dico intende attribuire diritti pubblici senza riconoscere i doveri corrispondenti. Il ricevere l’Eucarestia in dissonanza con la gerarchia ecclesiale in questioni gravi, se non determinanti, espone al chiaro pericolo di profanazione del corpo e del sangue di Cristo resi presenti sull’altare durante la messa. È ciò che in un passato nemmeno troppo lontano si chiamava sacrilegio ed era catalogato tra i peccati più gravi.
Un Cardinale - un altro più piccolo sembra valere meno - viene rivestito della porpora e della berretta rossa a significare la disponibilità all’obbedienza al Papa fino alla prontezza a dare la vita. Rosso sangue. A questo punto sembra passamaneria il discutere della diversità tra peccato grave e peccato lieve. Quando si tocca l’autorevolezza del Santo Padre, si lede il cuore della Chiesa di cui il Romano Pontefice è responsabile sommo in dipendenza dal Signore Gesù. La gente semplice, i fedeli che recitano le orazioni del mattino e della sera, partecipano alla messa di precetto, ricevono la Comunione almeno a Pasqua e lavorano otto ore al giorno senza compulsare libri di teologia alti così, sanno che quanto è superiore l’autorità ecclesiale a cui si disobbedisce, tanto più grave è la colpa che si commette. E d’istinto sanno che 
i cardinali sono da considerare uniti al Papa nel comando e nell’obbligo dell’obbedienza.
E allora, perché mai un cardinale tra i più alti della Chiesa si sente in diritto di passar sopra le indicazioni almeno disciplinari del Papa? I fedeli che dovrebbero seguire questo credente vestito di rosso possono impunemente staccarsi dalle indicazioni del loro vescovo, sia pure ex? Con quale coerenza si può leggere Paolo che invita all’unità della fede e dei sacramenti e non soltanto nella disciplina canonica? Che significato può avere il ripetere le frasi quasi ossessive di San Giovanni che esortano all’unità della Chiesa?
C’è qualcuno che non ricorda la stazione della Via Crucis nella quale il cardinal Ratzinger esortava a ripulire la Chiesa quasi fosse diventata una stalla lercia? Aveva torto?


*Vescovo emerito di Como


 


dal sito http://www.ilgiornale.it

Senza titolo 1715

Il mio cdv  Mario pischedda mio  compaesano  ( qui trovate  alcune sue foto e qui il  suo blog )  quello  chemolti chiamano  scioppato (  pazzo  , matto , folle    nel dialetto della   nostra  zona) organizza  a  Sassari il  30  marzo  ( dura  tutta la notte  )  il  festival   multimediocre (  termine  di sfottò all'abusato  termine multimediale  )  in cui  ci sarà  di tutto   (  arte  , cultura ,  musica  )    forse ci sarò anch'io  . ecco  qui  sotto  la  locandina 
e qui trovate  tutti i  suoi video ---  non sono quelli  dello spot per tale iniziativa  ---   fra  cui quelli  dello spot  (  sotto c'è    quello   in cui ad essere ripreso  è il sotto scritto  ) 





cos'hai dimenticato?

Che cosa hai dimenticato?




Una volta, in una piccola città, uguale a tante altre,
cominciarono a succedere dei fatti strani.
I bambini dimenticavano di fare i compiti,
i grandi si dimenticavano di togliersi le scarpe
prima di andare a dormire,
nessuno si salutava più.
Le porte della Chiesa rimanevano chiuse.
Le campane non suonavano più.
Nessuno sapeva più le preghiere.
Un lunedì mattina, però, un maestro domandò ai suoi alunni:
"Perché ieri non siete venuti a scuola?".
"Ma ieri era domenica!", risposero gli scolari .
 "La domenica non c'è scuola!".
"E perché alla domenica non c'è scuola?", chiese il maestro.
Gli alunni non seppero che cosa rispondere.
Si avvicinava Pasqua.
"Perché si festeggia la Pasqua?".
"Perché si regalano le uova?".
Nessuno lo sapeva.
Due amici avevano litigato: si erano insultati,
fino a diventare rauchi.
 "Ora non ho più nessun amico",
pensava tristemente uno di loro il giorno dopo.
 E non sapeva che cosa fare.
La piccola città si faceva sempre più grigia e triste.
La gente diventava ogni giorno più egoista e litigiosa.
"Ho l'impressione di aver dimenticato qualcosa.
Non sono felice, mi manca qualcosa, ma non so cosa!",
ripetevano tutti.
Un giorno soffiava un forte vento tra i tetti,
così forte da smuovere le campane della Chiesa.
La campana più piccola suonò.
Improvvisamente la gente si fermò e guardò in alto.
E un uomo per tutti esclamò:
"Ecco che cosa abbiamo dimenticato: Dio!".


"La vita senza Dio non funziona, perché manca la luce,
perché manca il senso di cosa significa essere uomo.
 I comandamenti non sono un ostacolo alla libertà e alla bella vita,
ma indicatori per trovare una vita piena!".


24.3.07

Senza titolo 1714



Proprio mentre m'acingo a scrivere questo post  mi  viene da canticchiare il ritornello ( che trovarte qua sotto   )  della famosa  canzone di Ligabue che  funge da colonna    sonora   del post  d'oggi 




                                Una vita da mediano 

una vita da mediano
a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni
una vita da mediano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a giocare generosi

sempre lì
una vita da mediano
a recuperar palloni
nato senza i piedi buoni
lavorare sui polmoni
una vita da mediano
con dei compiti precisi
a coprire certe zone
a giocare generosi

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
nè lo spunto della punta
nè del 10 che peccato

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finche ce n'hai
stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
una vita da mediano
lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e
vinci casomai i mondiali

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finchè ce n'hai
stai lì

lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
nè lo spunto della punta
nè del 10 che peccato

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finche ce n'hai
stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
una vita da mediano
lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e
vinci casomai i mondiali

sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai stai lì
stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finchè ce n'hai
finchè ce n'hai
stai lì





IL  16 Marzo  a tempio  pausania   lo scrittore Cristiano Cavina al Cotton Club   bar   musicale  e letterario  ( ne vedete  la  foto   dei tavolini  scatta  prima   che  venisse  l'autore  sopra  )   ha  presentato  il suo ultimo romanzo " Un'ultima stagione da esordienti ". con  l'introduzione  di Michele Acciaro (Ex presidente dell'unione sportiva Tempio ed esperto di calcio giovanile )  e Luca Raineri (ex giocatore e allenatore delle  giovanili del US Tempio  )   che trovate  nella  foto sotto  con l'autore 


Alcune news   sull'autore   tratte  dalll'email   di massimo dessena  della libreria  max 88    ( sito  e blog  )  --- una delle  fucine   che   fanno si  che tempio  non muoia  e che ci sia  ancora in assenza di un  cinema  cultura  --   con cui mi s'invitava  alla  presentazione  del libro  in questione  :
 <<
(....)

Cristiano Cavina è nato a Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, nel 1974. Cresce con la mamma e i nonni materni in "un appartamento striminzito"delle case popolari: si traveste da pirata a carnevale, si sfianca sul campo di calcio, macina chilometri e chilometri in bicicletta. Ascoltando i racconti dei vecchi, sviluppa una passione viscerale per le storie: i li
qui bri diventano presto la sua seconda casa.Senza esagerare con gli studi e lavorando dove capita, attraversa incolume gli anni bui e comincia a sua volta a raccontare. Vince qualche concorso letterario; il racconto Il Babbo Natale di Viale Neri arriva prima compare nell'antologia Il quarto re magio, edita da Marcos y Marcos nel 2002,accanto ad autori come Heinrich Böll, Pier Paolo Pasolini e Vittorio Tondelli. Pochi mesi dopo esce il suo romanzo "Alla grande",il quale Grazie all'accoglienza molto favorevole della critica, e all'entusiasmo (visto io  numero elevato di vendite   che ancora  continuano )  dei librai, "Alla grande " ha toccato da vicino moltissimi lettori anche me ( nonostante  abbia letto  solo  i  risvolti  in copertina )  che  sono solito non giudicare mai--- anche  se non sempre  ci riesco   completamente ---  a scatola  chiusa  ovvero quello  che in filosofia  viene chiamato  aprioristicamente  le  opere letterarie e artistiche  ed in maniera  particolare le persone
Infatti dall'uscita del romanzo a oggi, Cristiano non ha mai smesso di ricevere inviti da scuole, circoli di lettura, festival letterari e librerie, conquistando il pubblico con la sua forte carica umana .
Egli sbarca il lunario sfornando pizze nella pizzeria di famiglia   ma  anche   facendo  mille altri lavori  e quindi corre a scrivere appena può .
IL suo secondo romanzo "Nel paese di Tolintesàc",uscito nel 2005,riesce a mantere cosa rara nella letteratura  d'oggi,la freschezza del primo e offre una prospettiva ancora più vasta, più generale . Una mamma innamorata della campagna, che concepisce suo figlio per opera del sole e del grano. Uno zio turbolento, un po' ladro e un po' eroe, specializzato in scomparse e riapparizioni. Una zia corteggiatissima,raffinata e cagionevole, che si attira il malocchio. Un nonno capace di mille travestimenti.
Mitologia comica e sognante di una stirpe contadina,dell'Italia più autentica, nelle parole di una nonna che fino alla morte non smette di raccontare. E di un nipote che raccoglie il testimone, travolto da tanta ricchezza. Per non perdere la memoria, per salvare ciò che veramente importa .

>>
 
Ora  analiziamo il  libro  in  questione  .
Ho  trovato il libro  di Cristiano Cavina molto  coinvolgente tanto   da farmi immedesimmare nel protagonista,un libro  certo scritto con il cuore  ma npn stucchevole \ melenso  da essere  abbandonato  dopo  le prime pagine ( pesante insomma )
Un libro profondo , emozionante , profondo gioioso , commovente , struggente,semplice, diretto, un po'  nostalgico ( ma   nel  giusto   senza  eccedere  e piangersi addosso )  .
Finalmente un romanzo che vede il calcio  non più  e non solo come panem et circenses  o calciopoli , ma  come metafora dela vita   , una passione   che t'aiuta  a non morire lentamente   e che  andrebbe  fatta riscoprire  ai giovani  in modo che a giocare nelle nostre squadre di A  e  di  B non siano solo  , come avviene  negli ultimi 20  giocatori  stranieri  , e ricostituireuna  nazionale  vera  che non vince di culo  i mondiali , ma li vince  lottando   continuamente  e  non una partita si  e una no    .
 Infatti  :
SPOLLER   ( Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera ) << "Eravamo una squadra che suscitava un sacco di allegria, in trasferta.Almeno prima del fischio d'inizio.
Le nostre maglie blu erano sbiadite da infiniti lavaggi e i numeri si scucivano dopo pochi minuti.Alcuni di noi avevano le scarpe di qualche misura in più, per non doverleri comprare nuove ogni anno.Poi si cominciava a giocare, e saltava fuori che non era per niente facile batterci.Non che fossimo dei fenomeni, a parte il Grande Poggio. Ma eravamo affamati del pallone. Gli davamo la caccia, come predatori. Eravamo nati per quello.Nell'ecosistema dei campionati giovanili,eravamo in cima alla catena alimentare".Erano tredicenni d'assalto: mettevano il calcio sopra ogni cosa. Il Dio del Calcio era il loro dio. E il Mister il suo profeta. L'estate macinavano polvere nel campetto di ghiaia. Appuntamento alle sette del mattino per la prima partita, e avanti fino a sera. Stava per cominciare la terza media, ma è solo un dettaglio.Era il calendario delle partite a scandire le tappe di un'avventura.
Sprofondavano nella Bassa,sotto un cielo esagerato,circondati da milioni di peschi. Si inerpicavano tra i monti, su campetti gelati, in fondo a tornanti interminabili. Per scardinare squadre di geometri ben pettinati,che li disorientavano con finte, passaggi di prima e triangoli di perfezione assoluta. Per sopravvivere agli attacchi di Elliot il Drago, che aveva le cosce di Rummenigge, e quando cambiava passo staccava le zolle di terra dal campo. Scortati dalla Regina dello Sterrato, il furgoncino di George Balducci e una testa di cinghiale imbalsamata. Un tunnel che porta dritto a Borgo Ghibellino, una filiale dell'inferno. In una finale epica, dove ci si gioca il campionato e molto di più.Era il calcio che giocavano allora. Bruciava nel loro sguardo, e li faceva uscire dagli spogliatoi con i borsoni in spalla, fieri come i paracadutisti.
Spoller
Inoltre esso mi  ha  fatto  ritornare  la passione per  il calcio ( credo che  riandrò allo stadio a  seguire  il tempio  che gioca  in  serie D   ) , passione  venuta  meno  e  diventata  apatia  , odio  a causa  delle  violenze   degli ultrà  e la corruzione  , il marcio  di cui calciopoli  ( non indagata  affondo  e in pieno )  , lo scandalo doping , lo scandalo scomesse  , ecc 




 per  avermi fattoconoscere  otimi scrittori Ringrazio  Massimo Dessena  e la  sua libreria   (  è quello  con la maglietta  bianca   )  per  avermi fattoconoscere  otimi scrittori


23.3.07

Amore contadino...


(Dedicata ad un carissimo amico, Alexhis..giocosamente e affettuosamente^_^)


Con l'augurio sincero e affettuoso di giorni, ore, minuti
...autentici, genuini, privi di inibizioni per tutti voi;-)


Da quando e ti vidi ì mi core e battea
come un branco di cignali ai galoppo,
La tu pelle la parea quella d'un conogliolo sbruzzao,
I tu occhi e pareano i fari d'un trattore di notte.


T'amo io berva!!


Un posso sta' senza di te
come la terra la un po' sta' senza i concio.


T'amo io bestia!!
Come la mosca l'ama la merda!!!


Kiss&Kiss, Angelikaramella..A presto^_*

Senza titolo 1713



Un terzo dei bambini iracheni malnutriti



“Caritas Internationalis” e Caritas Iraq affermano che i tassi di malnutrizione sono aumentati in Iraq dal 19% del periodo precedente l’invasione del Paese da parte delle forze guidate dagli Stati Uniti alla media nazionale del 28% di quattro anni dopo. La Caritas sostiene che la fame in aumento è provocata dagli alti livelli di insicurezza, dal collasso del sistema sanitario e di altre infrastrutture, dalla maggiore polarizzazione tra sette e tribù diverse e dall’aumento della povertà. Più dell’11% dei bambini nasce oggi sottopeso in Iraq, di fronte al 4% del 2003. Prima del marzo 2003, l’Iraq aveva già un tasso di mortalità infantile significativo dovuto alla malnutrizione a causa delle sanzioni internazionali imposte al regime dittatoriale di Baghdad. Caritas Iraq ha attivato una serie di cliniche per il benessere dei bambini nel Paese. Attualmente fornisce alimentazione supplementare a 8.000 bambini fino agli 8 anni di età e alle neomamme. Le cliniche della Caritas aiutano i più vulnerabili, e la crisi sanitaria che affrontano è ben peggiore della media nazionale. Il contesto di insicurezza in cui lavora è inoltre ad alto rischio. Secondo Claudette Habesch, Presidente di Caritas Medio Oriente-Nordafrica, “il conflitto settario e tribale infetta quotidianamente la vita in Iraq. Le scuole primarie e secondarie, gli ospedali, la polizia, il Governo sono tutti divisi. Non si può nemmeno andare al supermercato senza la paura di non tornare”. continua  su  zenit e  su  Blogfriends


Senza titolo 1712

Buongiorno Amore mio.


 


E’ un istante quello che ci separa


ricolmo degli odori dei corpi della notte


avvolti dal ritmo dei respiri del sonno.


E’’ un istante quello che ci separa


che trascorre lentamente,


come la prima carezza del mattino


racchiusa nel sorriso dei tuoi occhi.


“Buongiorno Amore mio”.

22.3.07

Senza titolo 1711

Dopo  aver  visto   le tre puntate della trasmissione   w l'italia (  vi consiglio di  scaricvarvela da emule  e affini  s'intitola pane  epolitica  del  bravissimo  giornalista  Riccardo Iacona ( una delle rare se non rarissime  trasmissioni  giornalistiche   che  fa informazione  con la I  maiuscola   nella tv  italiana insieme a  : report , primo piano , ecc  e  --- poche ----  altre trasmissioni raimediast  che  non   come dice   Michele serra  nella  sua  rubrichetta quotidiana  di su repubblica del 22\3\2007 ---  trovate  sotto la scansione  grazie  è a dir poco   ai  nostri  cdv  di  comicomix ----



incuriosito sia  dalle  precedenti trasmissioni  condotte  dallo stesso  giornalista  su :  ospedali , tribunali  , ricerca  ., sia per vedere  come  avrebbe trattato il tema dela politica  sia dala sua intervista   alla  trasmissione che tempoi che  fà   di Fabio Fazio   trovate sotto  il video della puntata 






Mi Accorgo  con quanto dice Giacomo Leopardi ( 1798-1837 ) nella  poesia, La  ginestra , uno dei classici  e dele opere più importanti della nostra letteratura  sia  ancora  attuale .
 Infatti   come dice  http://tinyurl.com/ysayl7  : << Dunque la vera rivolta, la vera lotta che l'uomo deve ingaggiare è contro la natura crudele che non esita a devastare ogni opera umana con la sua inarrestabile forza. Nell' eterno impari confronto con la natura l'uomo deve avere ben presente la sua debolezza, ma anche la sua dignità. Non deve essere né arrogante né supplice, ma dignitosamente pronto a farsi da parte quando lo strapotere delle forze di natura lo opprima. Prima di quel momento deve consorziarsi con i suoi simili per affrontare  i dolori della sua condizione, sostenuto dalla solidarietà dei suoi simili. >> . Sempre lo steso sito <<  Il concetto di ribellione, di rivolta e di lotta contro gli elementi che necessariamente condizionano il destino umano ( contrassegnato dal dolore ) è da Leopardi ricondotto ad una meditazione filosofica - di carattere pessimistico - sulla pochezza del sapere ottocentesco .  E' inutile pensare di imbrigliare la natura e di sconfiggerla con le armi del progresso e della tecnica.>>
Eccone  alcuni stralci  tratti  dal sopracitato  sito






Qui su l'arida schiena
del formidabil monte
sterminator Vesevo,
la qual null'altro allegra arbor né fiore,
tuoi cespi solitari intorno spargi,
odorata ginestra,
contenta dei deserti
(..)
Qui mira e qui ti specchia,
secol superbo e sciocco,
che il calle insino allora
dal risorto pensier segnato innanti
abbandonasti, e volti addietro i passi,
del ritornar ti vanti,
e procedere il chiami.(...)
Libertà vai sognando, e servo a un tempo
vuoi di novo il pensiero,
sol per cui risorgemmo
della barbarie in parte, e per cui solosi cresce in civiltà, che sola in meglio
guida i pubblici fati.
(..).
Nobil natura è quella
che a sollevar s'ardisce
gi occhi mortali incontra
 al comun fato, e che con franca lingua,
nulla al ver detraendo,
confessa il mal che ci fu dato in sorte,
e il basso stato e frale;
quella che grande e forte
mostra sé nel soffrir,(...)
Costei chiama inimica; e incontro a questa
congiunta esser pensando,
siccome è il vero, ed ordinata in pria
l'umana compagnia,
tutti fra sé confederati estima
gli uomini, e tutti abbraccia
con vero amor, porgendo
valida e pronta ed aspettando aita
negli alterni perigli e nelle angosce
della guerra comune.
(...)
Così fatti pensieri
quando fien, come fur, palesi al volgo,
e quell'orror che primo
contra l'empia natura
strinse i mortali in social catena,
fia ricondotto in parte
da verace saper, l'onesto e il retto
conversar cittadino,
e giustizia e pietade, altra radice
avranno allor che non superbe fole
(...)


Dalllo studio sia per la maturità ( nel lontano  1995 )  e   adesso per il  2  esame di letteratura italiana  , mi  fanno concordare  (  e vedere  questa osservazione  applicabile  al mondo di oggi  , unità  al carattere della  non violenza  )   con quannto dice   il sito  riportato prima
bisogna  (  anche  se non sempre  ci si riesce  perchè  fare ciò  significa  uscire  dal branco  è  non sempre  è facile,se non si allenati  a rimanere soli o con pochissimi amici )  quindi lottare  contro  il modelllo di fantozziana ( anche  se   diventato poi  negli  anni  '80  \90  ripetitivo  )    memoria  ovvero   quello dell'italiano medio  raprresentato   dala canzone   degli  ex articolo 31  " l'italiano medio qui il video  della  canzone presa da  youtube . rappresentatato dalla canzone  che  in questo momento passa via   radio   e  con  la  quale  concludo il post  doggi 

L'italiano Toto Cutugno


Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare, sono un italiano
Buongiorno Italia, gli spaghetti al dente
E un partigiano come presidente; con l'autoradio sempre
Nella mano destra e un canarino sopra la finestra
Buongiorno Italia, con i tuoi artisti, con troppa America
Sui manifesti. Con le canzoni con amore e con il cuore
Con più donne sempre meno suore
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia, buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch'io ?
Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare una canzone piano piano
Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero
Buongiorno Italia che non si spaventa,
Con la crema da barba alla menta; con un vestito gessato
Sul blu e la moviola la domenica in T.V.
Buongiorno Italia col caffè ristretto
Le calze nuove nel primo cassetto
Con la bandiera in tintoria e una seicento giù di carrozzeria
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
Con gli occhi pieni di malinconia... buongiorno Dio
Lo sai che ci sono anch'io ?
Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
lasciatemi cantare una canzone piano piano
Lasciatemi cantare perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero
Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero


 


Con questo  è  tutto  .


meditate  gente  . meditate gente  .come diceva una vecchia pubblicità  di  Renzo Arbore il cui prodotto  è  diventato in maniera definitiva  un  elemento  anch'esso dell'italiano  medio  il cui specie  con  il caldo non si riesce a farne a meno 


Senza titolo 1710

Attacco all’Iran il 6 aprile?

Maurizio Blondet

21/03/2007


Ehud Olmert a Washington


Gi USA attaccheranno l’Iran il 6 aprile.
Lo afferma, sul settimanale russo «Argumenti Nedely», Andrei Uglanov, che pare avere fonti informative dei servizi di Mosca.
L’operazione sarebbe stata battezzata «Bite» (Morso) perché non prevede nessuno sbarco o invasione, ma una serie di bombardamenti, della durata di dodici ore (dalle 4 del mattino alle 16), contro una ventina di obbiettivi e installazioni nucleari iraniane.
Saranno le squadre di B-52 in decollo dalla base Diego Garcia, nell’Oceano Indiano, e armate di bombe e missili, a colpire.
Questa prima ondata sarebbe seguita da altre, effettuate con aerei in decollo da altre basi USA nella zona, nel golfo e in Afghanistan.
Secondo Uglanov, Mosca ha già informato Teheran, ma chiarendo che la Russia non interverrà nel conflitto.
«Più volte la Russia ha invitato Teheran ad attenersi alle proposte della commissione internazionale per l’energia Atomica (IAEA), e se Teheran non vuole accettare, il nostro Paese non può trovarsi coinvolto in un’avventura tragica», scrive Uglanov: «La Russia non può partecipare ai giochi anti-americani».
Da settimane Mosca segnala che non si farà manovrare da Teheran nei suoi «giochi anti-americani», che se Ahmadinejad spera di trattare la seconda potenza nucleare come un suo fantoccio, si sbaglia di molto.
Putin, i cui tecnici stanno installando la centrale iraniana di Bushehr, aveva offerto in passato di arricchire l’uranio iraniano nelle sue centrali, sotto garanzia internazionale; Ahmadinejad ha sempre rifiutato.
Ora Mosca, rende noto la Reuter, minaccia ancora di interrompere le forniture di combustibile atomico a Bushehr, se Ahmadinejad non fermerà il programma di arricchimento come chiesto dal Consiglio di sicurezza.
L’avvertimento è stato dato da Igor Ivanov, segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale russo, ad Ali Hosseini Tash, un alto diplomatico iraniano.
Lo stesso ministro degli Esteri Sergei Lavrov avrebbe confidato a diplomatici europei che la decisione di non fornire più combustibile a Bushehr era frutto di una decisione politica di Mosca, non una questione di pagamenti mancati del materiale.
Ahmadinejad non è il nuovo Hitler, ma è stupido se crede di poter giocare la Russia contro gli USA, e determinare lui, a capo di un Paese di peso irrilevante nel gioco delle grandi potenze, la politica estera di Mosca.
Sta andando verso l’ineluttabile.




Secondo i russi, l’attacco americano ormai imminente metterà in ginocchio la popolazione persiana, e potrà portare alla caduta di Ahmadinejad (già ai livelli più bassi) se non dell’intero regime degli ayatollah.
Verrà sconvolto l’assetto sociale interno, e il prezzo del petrolio potrà salire - essendo la regione già destabilizzata dall’occupazione dell’Iraq - fino a 200 dollari il barile.
Ma anche per gli USA una nuova fase bellica può riservare amare sorprese, sulla sua economia e sul dollaro.
Ma «bisogna» obbedire a Israele.
Una nostra fonte, che cita un suo informatore della CIA, ci conferma l’attacco per i primi di aprile.
E una conferma almeno indiretta viene da Israele, che ha invitato i suoi cittadini a non viaggiare in una quarantina di paesi (la lista è lunghissima, e comprende l’intero mondo musulmano e l’Africa) come prevedendo reazioni inferocite alle prime immagini del bombardamento a tappeto.
«Ci stiamo preparando a scenari di guerra su vari fronti», ha detto anche il ministro della Difesa giudaico Amir Peretz: «Non faremo compromessi nella guerra al terrorismo. Coloro che rifiutano di riconoscere Israele rifiutano la pace», ha aggiunto.
L’ex capo di Stato Maggiore Moshe Ya’alon è stato ancora più esplicito.
Ha definito «inevitabile» il conflitto con l’Iran, e - come fanno da tempo lui e i suoi pari - ha rimproverato l’Occidente, che non vuole andare in guerra per Israele, in quanto è «debole», e questo «avvicina il conflitto anziché allontanarlo».
Ahmadinejad, ha detto, «ha dichiarato guerra all’Occidente e alla sua cultura» (sic).
Insomma gli ordini di Giuda all’Occidente sono stati dati.
Lo ha fatto Olmert nella riunione dell’AIPAC (American Israeli Political Committee) a Washington il 12 marzo scorso, davanti ad una platea di politici, parlamentari e candidati presidenziali democratici, che ha rimproverato per la loro «debolezza»: «Sono sicuro», ha detto, «che tutti voi che siete preoccupati della sicurezza e del futuro dello Stato di Israele comprendete l’importanza di una forte leadership americana per affrontare la minaccia dell’Iran, e sono sicuro che voi non intralcerete né frenerete questa forte leadership (di Bush)».
La voce del padrone ha parlato al potere americano, a casa sua, con questo tono.




Sembra confermare i preparativi per il bombardamento dell’Iran anche l’esercitazione congiunta USA-Israele completata la settimana scorsa.
Battezzata «Juniper Cobra 2007», l’esercitazione simulava «lanci missilistici non-convenzionali» e tra l’altro mirava a mettere a punto il sistema d’intercezione anti-missile israeliano «Arrow» in coordinamento con la rete, sempre israeliana ma prodotta in USA, dei missili Patriot.
Allo scopo evidente di parare una possibile reazione iraniana.
Ya’alon ha reso abbastanza chiaro che, in coincidenza con l’attacco aereo americano all’Iran, Israele combatterà «su vari fronti contemporaneamente», riecheggiando Peretz e probabilmente alludendo alla «soluzione finale del problema palestinese» da mettere a segno mentre il mondo sarà distratto dall’incenerimento dell’Iran, e alla rivincita in Libano contro Hezbollah.
Qui, la ripresa della guerra è necessaria perché Hezbollah ha scosso «la deterrenza di Israele», e tale deterrenza va ricostituita.
Ya’alon ha definito quella palestinese «una cultura di morte» (sic).
«Finchè non metteranno nei loro libri di testo la menzione di Israele, continueremo a combatterli», ha detto.
Anche il generale egiziano Mahamoud Khallaf, intervistato dallo EIR (1), ha confermato sostanzialmente l’attacco imminente.
«La situazione si è volta a favore di Bush, purtroppo», ha detto il generale: «L’Iran ha tentato di giocare una parte superiore a quella di potenza regionale, e Bush ha avuto buon gioco a persuadere il Congresso USA che Teheran minaccia interessi americani. L’Iran ha anche minacciato Israele, e nessuno ignora il ruolo della lobby ebraica in USA. L’Iran è guardato come un elemento di disturbo dai sunniti in Egitto, Arabia Saudita, Libano… io e molti altri abbiamo sostenuto a lungo l’Iran. Ma ora l’opinione pubblica in Egitto è contro l’Iran».
Secondo il generale Khallaf, «Bush ha mandato quei 21.500 uomini in più in Iraq non per stabilizzare Baghdad, ma per preparare il colpo contro l’Iran. Il mandato di Bush sta per finire, e per determinare un cambiamento in Medio Oriente, egli deve fare qualcosa di drammatico. I neocon non lasceranno la Casa Bianca con il Medio Oriente nello stato attuale».
Lo renderanno sicuro per Israele.


Maurizio Blondet







Dal sito http://www.effedieffe.com




Note
1)
Muriel Mirak-Weissbach, «US ‘surge’ in Iraq is to prepare attack on Iran», Executive Intelligence Review, 23 marzo 2007.

Emergenza acqua



4° edizione de LA FABBRICA DEL SORRISO 
L'ACQUA E L'INFANZIA IN ITALIA E NEL MONDO


 21% dei bambini dei paesi in via di sviluppo soffre di una grave carenza d'acqua e non ha fonti sicure di approvvigionamento idrico. In ogni parte del mondo la scarsità di acqua pulita si accompagna ad alti tassi di mortalità infantile: nell'Africa sub-sahariana, ad esempio, un bambino su cinque non arriva a compiere 5 anni di età e il 43% dei bambini consuma acqua contaminata. 
LA FABBRICA DEL SORRISO vuole essere una mano tesa a tutti questi bambini.


I progetti delle 4 associazioni beneficiarie della raccolta fondi di quest'anno hanno come obiettivo quello di rendere l'acqua accessibile a tutti, permettendo non solo la sopravvivenza di questi bambini, ma anche il loro corretto sviluppo fisico, psicologico e sociale.


Dalle 12.30 del 18 marzo, alle 24.00 del 25 marzo 2007
Potete donare 2 euro chiamando da telefono fisso o inviando un sms al numero unico 48548



Senza titolo 1709

Scusate se irrompo, ma tutti potrebbero dare, con il loro contributo, un piccolo aiuto a Isabella. Sarebbe già tanto inserire il banner nel vostro template, almeno fino ce ne sarà bisogno. Grazie!!!!

il Banner
degli Amici di Isabella




Aiutiamo Isabella



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vi prego di diffondere, se volete naturalmente! grazie

Secondo voi una donna di 46 anni che non si è sposata e non ha avuto figli è incompleta o completa ? io la risposta la ho . ma Vorrei sapere cosa ne pensate.

 colonna  sonora    Bandiera  -  di Giulia  Mei   Secondo alcuni mie utenti di fb che hanno commentato questo mia provocazione ...