14.7.24

La fake news sull’attentato a Trump che ha coinvolto marco violi uno youtuber italiano








ma prima di condividere o qujanto meno subito dopo perchè i casi come questi. può capitare che la notizia venga smentita e che qujella vera sia un altra : Spari contro Donald Trump durante un comizio. I servizi: “È salvo”. Ucciso l’attentatore ventenne: il nome chiedere scusa e ammettere d'aver sbagliato non guasterebbe . qui si rovina la gente delle persone . infatti leggo su thepost.it che
    

Moltissime persone hanno visto e condiviso la notizia falsa secondo cui sarebbe stato Marco Violi a sparare, tanto che diverse grandi testate internazionali hanno dovuto smentirla
Dall'account Twitter Wall Street Silver
                                                           Dall'account Twitter Wall Street Silver

Nella notte tra sabato e domenica l’FBI ha reso pubblico il nome di Thomas Matthew Crooks, l’uomo che ha sparato al candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump durante un comizio in Pennsylvania e che subito dopo è stato ucciso da agenti della sicurezza.Prima che il nome di Crooks diventasse di pubblico dominio, però, sui social network avevano iniziato a circolare notizie false sull’identità dell’attentatore. In modo piuttosto sorprendente, perlomeno se vista dall’Italia, quella che più di tutte ha attecchito ed è stata ricondivisa (e quindi a cui ha creduto più gente) indicava come attentatore il giornalista sportivo italiano Marco Violi, youtuber con un discreto seguito e direttore responsabile del sito romagiallorossa.it. I post che lo accusavano sono stati visti da almeno da qualche milione di persone e condivisi migliaia di volte, al punto che molti giornali internazionali sono dovuti intervenire per smentire la notizia.Pochi minuti dopo l’attentato, su X (Twitter) aveva iniziato a circolare una foto di Violi accompagnata da un testo che lo definiva «il cecchino di Trump». Nella foto Violi veniva descritto come «un famoso estremista antifa» (contrazione di anti fascist, antifascista, che negli Stati Uniti viene usata per indicare un movimento di attivisti nato in opposizione alla crescita dei movimenti di estrema destra): ha avuto grandissima diffusione soprattutto su X (Twitter) e Gab, una piattaforma social utilizzata da militanti di estrema destra, e su alcuni canali Telegram.La diffusione è stata così ampia che alcune fra le principali testate e agenzie stampa internazionali, come ReutersBloomberg NBC News, hanno pubblicato articoli di fact-checking per smentire che Violi fosse per davvero l’attentatore di Trump. Se fosse circolata solo in Italia probabilmente la notizia sarebbe sembrata immediatamente implausibile, ma in un paese in cui Violi è presumibilmente sconosciuto ha finito per essere molto ricondivisa.Probabilmente, la foto di Violi ha avuto una diffusione così ampia dopo essere stata postata su X da Wall Street Silver, un account seguito da più di un milione di utenti e con cui interagisce spesso anche il proprietario di X, l’imprenditore Elon Musk. La foto postata da Wall Street Silver è stata vista da più di due milioni di persone, poi l’account l’ha eliminata.

Lo stesso Violi ha parlato della vicenda con un post pubblicato sul suo profilo Instagram, arrivando a dover precisare: «Smentisco categoricamente di essere coinvolto in questa situazione». Non è chiaro quale account abbia iniziato a far circolare la foto: Violi ha raccontato di essere stato svegliato a tarda notte dalle «numerose notifiche» ricevute su Instagram e X, e che i primi a postare la sua foto su X sono stati due account italiani, LogikSEO e @Moussolinho (quest’ultimo è stato disattivato da X e Instagram). Ha anche detto che su internet circolano notizie false sul suo conto già da cinque anni, e che lunedì denuncerà gli account che hanno postato la sua foto sulle piattaforme social.

Quella di Violi non è l’unica notizia falsa sull’attentato a Trump circolata nelle scorse ore. Diversi post, tra cui alcuni scritti da politici statunitensi che ricoprono cariche elettive, sostenevano senza prove che l’attentato fosse stato ordinato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Per esempio, subito dopo l’attentato, il deputato Repubblicano del Congresso Mike Collins aveva scritto esplicitamente: «Biden ha dato gli ordini».

13.7.24

Beppe Servillo ha letto Marcovaldo il 5 luglio a Luras e Laura Morante l’11 luglio a tempio pausania per il festival bernando demuro 2024 e presentazione dell'ultimo libro di daria Bignardi per la prima giornata della19 edizione del faber festival 2024

dopo il bellissimo spettacolo sempre organizato   dalla  collaborazione   tra L'accademia  Bernando demuro  ed  https://www.eventbrite.it/    sotto la  destra a locadina  degli  eventi di luglio e  di agosto m
 tenuto IL 5 LUGLIO 20024 Nel suggestivo sito dell’olivastro millenario di Luras

l’albero più antico d’Europa, Peppe Servillo  ha    sublimante  interpretato   Marcovaldo di Italo Calvino. Il grande attore e cantante napoletano sarà accompagnato dalle note della chitarra di Cristiano CalifanoServillo  ha  prestato  la propria inconfondibile voce all’eroe tragicomico, raccontando alcune delle sue avventure. L’ambiente, suggestivo e magico, ha reso  l’evento irripetibile  che   credo che  neppure  le  foto  da me  scattate ( le meglio riuscite  )   il cellulare no riesco a trovare  la  mia  canon reflex   che  trovate     sotto   riesco  a  rendere   appieno  lo spettacolo     . 








Lo spettacolo si inserisce all’interno del Festival Bernardo De Muro ( trovate  sopra    il programma  di luglio  e agosto   ) 
<<La scelta delle storie >>-- da Galluraoggi  <<  è stata dettata dalla volontà di far emergere l’assoluta modernità del personaggio, attraverso i suoi aspetto più fiabeschi e ironici. La complessità della vita in città, l’urbanizzazione senza razionalità e ordine, la crescente industrializzazione, la povertà delle fasce più basse della popolazione, la difficoltà delle relazioni umane e dei rapporti interpersonali. Queste sono alcune delle tematiche affrontate  >>  .  
Infatti  Le storie di Marcovaldo  sono piaciute    a " mio  figlioccio  "  di  6  anni che era  con noi allo spettacolo   ,  i quanto    invitano a fronteggiare gli inconvenienti della vita di tutti i giorni con fantasia e immaginazione. Marcovaldo, cioè, all’interno della sua dimensione tragicomica, ci insegna a cercare in ogni momento della giornata tracce e modi per poter essere felici.

Ieri   Ho assistito    a


Nell’anno   del centenario  Pucciniano l’Accademia musicale Bernardo De Muro celebra il grande compositore con una lettura musicale dedicata alle donne protagoniste delle opere di Puccini: Tosca, Turandot, Manon, Madama Butterfly, donne sensibili, forti e vitali ma inesorabilmente votate al sacrificio di sé.
Ieri Giovedì 11 luglio, alle ore ore 21:30, nel suggestivo Anfiteatro delle Fonti di Rinaggiu, l’attrice
Laura Morante in "PRIME DONNE", è stato un pregevole viaggio attraverso l’universo di Puccini e le donne protagoniste delle opere del grande compositore: Tosca, Turandot, Manon, Madama Butterfly, con le loro sensibilità, la loro forza, i loro tormenti, a cui ha magistralmente dato voce l’attrice Laura Morante, artista piena di carisma e talento,  cosi coinvolgente   d'afffascinare  il pubblico  soprattutto quelli  estranei ( salvo qualche pezzo  comparso in clonne  sonore   )   di   lirica  

      dalla   pagina fb   di   Città di Tempio Pausania Pagina istituzionale

accompagnata da altrettanta maestria, accompagnata dall’eccellenza della musica clasica italiana: Francesca De Blasi (soprano), Simone Calcinai (violino) e Massimo Salotti (pianoforte).

ed  oggi   ad  uno degli eventi (  al  concerto   non sono andato   perchè mi sentivo  poco bene  e  poi sto iniziando  a  stancarmi  , pur  amando de  andrè  ed le  sue  canzoni  che  cito diverse  volte   nei miei post   , di  questo   stanco  e  inflazionato   tributo  cooveristico     ipocrita    nella maggior  pare dei casi   visto  che  in vita  molti    lo   schernivano e lo   deridevano  ed  ora   lo ossannano  e  lo santificano  )   alla  prima  giornata della  19 edizione del  faber   festival  la presentazione   del  libro ogni prigione  è un isola  di Daria Bignardi  . Molto  affollata  e  piena   di  gente di solito     si trova  spazio   . Infatti    accade  come sempre        quando   lo scrittore   \  autore     un vip   o un volto  mediaticamnte  noto  la  gente    ,  almeno la maggior  parte   , era  più interessata   al  personaggio   che   al  suo libro  .  Infatti   nessuno\a     che  ha  fatto  domande  , eppure    visto  le  tematiche   de  andreiane  non sarebbero mancate  ,  forse perchè  la  bravissima presentatrice  ,  Paola  Giua  ,   gli  ha ( e mi ha  )  anticipato  .  Ecco  comunque   le  mie  socumtazioni all'evento














DIArio di bordo n 61 anno II . Giustizia di pulcinella i casi : Serena Mollicone , Bozzoli , genitori violenti assolti perchè “la violenza è un connotato di quell’ambiente“. ed altre storie


Oltre   al caso Morgan  , alcuni fatti di cronaca giudiziaria hanno cartterizzato questa settimana . Il primo è l'arresto di #Bozzoli , ricercato in tutta europa per l'orrendo omicidio dello zio , era nella sua villa nascosto sotto il letto . tipico finale del paese di #pulcinella .
 Il secondo e l'esito della sentenza d'appello per , anchew qesto efferrattissimo ed oirripilante omicidio della giovane . lo la famiglia #mottola ( padre commissario di polizia , figlio e madre ) assolti mentre i #parenti di #Serena #condannati alle spese legali . Ed ifine ciliegina sulla torta , Ma non è troppo, , è orribile sentenza a prescindere dalla nazionalità e dall'etnia dei colpevoli è questa qua   : <<   Il contesto giustifica la violenza. Con questa motivazione due rom sono stati assolti in appello dall'accusa di maltrattamenti, in primo grado erano stati condannati a due anni e mezzo >> Infatti

da https://www.thesocialpost.it/   13/07/2024 15:38



Lascia senza parole una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino che, ribaltando il risultato del processo di primo grado, ha assolto una coppia di genitori Rom accusata di avere picchiato le proprie due figlie. E non si parla di qualche schiaffetto, ma di calci, angherie e pestaggi anche gravi avvenuti, come riferisce il quotidiano Repubblica, “in un ambiente malsano”. Inoltre, “la coppia litigava violentemente anche davanti alle figlie”. I comportamenti dei due accusati, lui 54 e lei 44 anni, avevano portato i giudici di primo grado a condannarli a 2 anni e 6 mesi di carcere. D’altronde, non c’erano dubbi sul fatto che le violenze fossero avvenute, tanto che nemmeno la Corte d’Appello lo ha messo in discussione. Lo stesso, però, ha deciso di assolvere gli imputati in quanto, testuali parole, “la violenza è un connotato di quell’ambiente“.


Oltre a suonare come un’offesa al buon senso, questa sentenza apre la strada a interpretazioni pericolose anche in caso di altri reati avvenuti in altri ambiti. Chi può negare, infatti, che vi siano periferie il cui degrado è simile a quello che si può trovare in un campo Rom? Ora, se un genitore che abita in quelle periferie massacra di botte i figli dobbiamo aspettarci che sia assolto perché vive in “condizioni di degrado” e quindi facili al verificarsi di violenze? Il Tribunale d’Appello, con una valutazione davvero curiosa, ha anche stabilito che in casa c’era da parte dei genitori un “atteggiamento amorevole” (e meno male, ndr), e che “in questa logica” le percosse avevano solo un obiettivo educativo.
Immediate le reazioni del mondo politico. La senatrice di Fratelli d’Italia Paola Ambrogio ha definito la sentenza “aberrante e paradossale. Chiedo formalmente”, ha incalzato la Ambrogio, “che il Ministro della Giustizia mandi gli ispettori. E’ un fatto gravissimo e un precedente pericolosissimo: da un lato si certifica che i campi Rom sono un contesto dove la violenza è all’ordine del giorno, dall’altro si sdogana la violenza contro donne e bambini proprio perché in quel contesto è normale. Mentre la prima è una non notizia, la seconda è una potenziale bomba sociale. C’è il rischio che si legittimi la violenza e gli abusi di un popolo che rifiuta sistematicamente qualsiasi percorso di integrazione e rimane, volontariamente, ai margini della società in vere e proprie zone franche. Che questo sia avallato dal nostro sistema giudiziario è intollerabile”.

Ma   fortunamente    questa  settimana   ci sono  anche  altre storie  interessanti  e più allegre  .  Ancora  sugli  esami  ormai conclusi della  maturità 

Maturità, alunna spiega all’orale di non potersi permettere l’Università dei suoi sogni: un docente le trova un lavoro
Di https://www.tecnicadellascuola.it/  12/07/2024




Una storia quasi commovente: una studentessa di un istituto superiore di Milano che ha appena sostenuto l’esame di maturità potrà pagarsi gli studi universitari grazie ad alcuni docenti. Ecco i dettagli della vicenda, come riporta Il Corriere della Sera.
Un orale particolare
La studentessa, all’orale, ha spiegato la sua situazione ai docenti: “Sono stata molto schietta: ho spiegato che il mio sogno sarebbe stato iscrivermi alla Iulm per frequentare il corso di laurea in Moda e industrie creative, o, in alternativa, il corso di Comunicazione, media e pubblicità, ambito, quest’ultimo in cui vorrei lavorare”, racconta la neo diplomata.
“Ho però aggiunto anche, con grande sincerità, che per me questa non è una strada praticabile, al momento. In casa siamo in cinque e lavora solo mio papà. Non possiamo affrontare la retta della Iulm. Anche mio fratello maggiore dopo il diploma in informatica e telecomunicazioni, non ha potuto proseguire e non ha ancora trovato un impiego, se non lavoretti con una paga minima. Ho detto quindi che mi sarei presa un anno sabbatico per provare a cercare un lavoro”.
Poi, il colpo di scena: il presidente di commissione ha preso la parola e le ha chiesto se se la sentisse di sostenere un colloquio in un’azienda che cercava personale, per lavorare part time e intanto studiare. Un paio di giorni dopo, la giovane sostiene il colloquio e viene assunta: comincerà il 2 settembre.
La commozione dei genitori
“Il racconto della studentessa mi ha molto colpito riportandomi indietro nel tempo e ai sacrifici che ho fatto io stesso per mantenermi agli studi. Ho pensato di aiutarla chiamando aziende che conosco per capire se vi fosse la possibilità di un lavoro part time da offrirle permettendole al contempo di studiare – racconta il preside -. Oggigiorno spesso gli studenti non comprendono il valore dello studio, di quell’apprendimento che non si esaurisce con il titolo di studio ma è per tutta la vita (life long learning). L’educazione e la semplicità dimostrate da lei sono qualità che fanno e hanno sempre fatto la differenza”.
La notizia dell’assunzione ha emozionato molto la studentessa. “Non me l’aspettavo, sono felice che abbiano colto il mio valore. Mi hanno detto che mi occuperò di fatture e dell’amministrazione dei condomini. Prenderò un anno sabbatico e metterò da parte gli stipendi, ma nel frattempo comincerò a sostenere i test per la Iulm. E se lo stipendio non basterà cercherò di avere una borsa di studio. L’importante è non pesare sulla mia famiglia”. La mamma Sandra si è commossa, il papà “non è uno di tante parole e quindi ha parlato con un grande abbraccio. Il mio primo obiettivo e il più importante era renderli orgogliosi di me, per ringraziarli anche di avermi dato la vita. Anche loro da giovani non hanno avuto grandi opportunità. E poi c’è anche mio fratello minore che deve ancora terminare gli studi”.



Evangelizzazione al Poetto: la spiaggia diventa palcoscenico di Fede
11 luglio 2024 alle 16:12  unionesarda

Evangelizzazione al Poetto: la spiaggia diventa palcoscenico di Fedel calar del sole, il Poetto di Cagliari, ieri si è animato in modo inaspettato. Un gruppo di giovani con magliette blu inizia a ballare, accompagnato dalla musica, sotto gli occhi curiosi di bagnanti e passanti. Sono i membri del Movimento religioso Alleanza Misericordia, che fino a domenica saranno sul lungomare cagliaritano per avvicinare Dio ai giovani. Fondato a San Paolo nel 2000, il movimento è presente in quasi 60 città del Brasile e in altri sette Paesi, tra cui l'Italia.

La missione? Evangelizzare per trasformare, con l’obiettivo che tutti gli evangelizzati diventino evangelizzatori. La loro presenza è un mix di allegria e spiritualità: balli, canti e momenti di preghiera si alternano, coinvolgendo chiunque passi. La semplicità dei loro sguardi e gesti riesce a toccare il cuore delle persone. “Evangelizzare per trasformare” è il loro motto, con l’intento di essere la voce attraente in un mondo spesso distratto dall’effimero.
Il Poetto, col suo fascino estivo, diventa così un luogo di incontro tra fede e quotidianità. Padre Francesco Piu, sotto un ombrellone, è disponibile per le confessioni. Andrea, uno dei primi a sedersi, si racconta e si commuove, trovando infine sollievo. Anche Luca Lai, inizialmente titubante, prende coraggio e trova conforto parlando con il padre francescano. Don Enrico Murgia, a piedi nudi sulla spiaggia, accoglie i bagnanti per le confessioni, offrendo ascolto e comprensione. L’atmosfera è vivace: si balla e si canta, con il profumo del mare a fare da sfondo. Flash mob e performance teatrali catturano l’attenzione dei passanti, che spesso si fermano per ascoltare e condividere le proprie storie. Alcuni membri del gruppo portano un tabellone colorato con la scritta “C’è Posta per Te”, offrendo numeri di telefono per chi desidera parlare e affidarsi alla Parola di Dio. La spiaggia di Cagliari, per qualche giorno, diventa così un luogo di speranza e trasformazione, unendo fede e quotidianità in un abbraccio di misericordia.

12.7.24

chi meglio di una donna racconta meglio la sua violenza Donatella Di Pietrantonio, il racconto agghiacciante della violenza sessuale: "Quella sera in cui mio padre ha tardato"







Donatella Di Pietrantonio, il racconto agghiacciante della violenza sessuale: "Quella sera in cui mio padre ha tardato"
"Nel viale deserto mi sono ritrovata la sua lingua in bocca. Roteava veloce. Era il mio primo bacio, schifoso come mai l’avevo immaginato. Mi strofinava contro lo stomaco il sesso chiuso nei jeans”




                                           di Cinzia Marongiu

Tu sei una bambina, una ragazzina di appena 16 anni e stai tornando esausta da una gita con la scuola. I saluti ai compagni e alle professoresse, i souvenir nello zaino e l’attesa di tuo padre che venga a prenderti in macchina. Ti si ferma davanti “lui”, un trentenne muscoloso e alto che avevi incrociato con lo sguardo qualche volte per le strade del paese dove vivi: il bar, il campo di calcio della squadra locale. Poche parole, l’offerta di un passaggio, il diniego. Poi all’improvviso ti ritrovi la sua lingua in bocca. “Ha smesso di parlarmi di colpo, mi ha appiccicata al tronco del tiglio. Nel viale deserto mi sono ritrovata la sua lingua in bocca senza capire come ci fosse entrata. Roteava veloce. Era il mio primo bacio, schifoso come mai l’avevo immaginato. Mi strofinava contro lo stomaco il sesso chiuso nei jeans”.
Il mio primo bacio, schifoso come mai l’avevo immaginato
È l’inizio della fine, l’inizio di una violenza sessuale che ti farà considerare per tutta la vita una sopravvissuta. E a raccontarla con quella sua voce pacata, così efficace nell’affondare lo sguardo sul male privo di alcuna ragione proprio per quella dolcezza, è Donatella Di Pietrantonio, la scrittrice che con “L’Età fragile” ha vinto il premio Strega 2024 qualche giorno fa. Uno schiaffo inaspettato, un pugno allo stomaco, un urlo contro la violenza sulle donne che hanno di certo sentito tutti i presenti allo stadio Palatino nel parco archeologico del Colosseo dove in questi giorni si sta tenendo la 23esima edizione di Letterature - Festival Internazionale di Roma e dove la scrittrice è intervenuta con questo racconto inedito. Il titolo è una sola parola, amarissima, consapevole: “Sopravvivere”.
Il racconto inedito e i corpi che servono a fare sesso
Il racconto continua tra il silenzio assoluto del pubblico e la magia dei ruderi dell’antica Roma, di una bellezza stridente in mezzo a questo racconto agghiacciante. “Non so quanto tempo sono rimasta inerte, tutta la stanchezza della gita era scesa su di me. Le parti che lui palpava erano lontanissime tra loro, il mio corpo non era più unito. Ero esplosa. A proposito di corpo, nella prefazione di “Il diritto al sesso”, Amia Srinivasan scrive: “Alcuni corpi servono ad altri per fare sesso. Alcuni servono al piacere, al possesso, al consumo, alla venerazione, alla soddisfazione, alla convalida di altri corpi”. Nel buio sotto l’albero io servivo per quello. Convalidavo la potenza di un maschio. Nessuno passava. E mio padre perché tardava tanto?”. Donatella Di Pietrantonio scende ancora più in fondo con il suo bisturi e di certo fa un riferimento alla sentenza della Corte di Appello di Milano, che qualche settimana fa ha assolto un uomo perché la donna ci ha messo più di 20 secondi a esplicitare il suo dissenso, quando dice: “Non so se ci ho messo più o meno di venti secondi a reagire. Deve essere stato quando lui ha messo il piede sopra il souvenir per mia madre: la bolla di vetro con l’Italia in miniatura e la bufera di neve che la investiva a ogni movimento. Non doveva rompere anche quella. Gli ho urlato “no” dentro la bocca ma è stato solo un mugolio. Ecco a cosa serviva quel bacio interminabile e acido: a tenermi zitta. Tra i conati di vomito ho provato a divincolarmi ma era troppo più forte”.
Mi è rimasto per sempre il seno pauroso
L’arrivo del padre, seppur in ritardo, la salva dall’essere sverginata, ma il trauma resterà a vita, come Di Pietrantonio esplicita poco più avanti: “Una frazione rilevante delle donne che conoscete sono delle sopravvissute scrive Rebecca Solnit in “Gli uomini mi spiegano le cose”. Sono stata parte di quella frazione”. Mentre è in macchina con il padre si ripete che non le è successo niente: “Ma non potevo saperlo. Mi è rimasto per sempre il seno pauroso. Lo guardavo allo specchio e certe volte non sembrava più mio. Mi curvavo per proteggerlo, indossavo reggiseni che schiacciavano. Ho avuto bisogno di molto tempo per riparare la fiducia: non me lo perdonavo”. Già perché come le donne sanno perfettamente a essere violato non è solo il corpo ma anche e soprattutto la mente e la considerazione, l’immagine che abbiamo di noi stesse”.
Lo stupro del nazista: "Non c'è luogo sicuro"
Poi la scrittrice fa un parallelo con lo stupro del soldato nazista alla giovane donna protagonista de “La Storia” di Elsa Morante, sulla quale questo Festival è incentrato. Quello è uno stupro che avviene “nelle povere certezze domestiche”. La conclusione è amara: “Non c’è luogo sicuro”. E quella ex ragazzina violata che dopo tanti anni rilegge il libro, si ferma sempre come paralizzata a pagina settanta, quella dello stupro, “che risucchia tutto il resto, quasi polverizzandolo. Così accade a volte per i grandi romanzi. Si saldano a quel punto irreparabile della nostra ferita e non ci lasciano più”. Mentre cerchiamo di sopravvivere.
10/07/2024

cellulari a scuola si o no '' da antiproibizionista sono a favore anche se con riserva al divieto nelle scuole elementari e medie proposto dal valditarra sui cellulari fino ai 14 . ma poi nelle superiori , con criterio ed insegnamento ad un uso responsabil


"A scuola abbiamo fatto un guaio pazzesco con l'introduzione dei tablet, dei vari computer, è una distrazione continua. Quindi sentire il ministro dire che il cellulare viene vietato a scuola lascia il tempo che trova, è condivisibile al massimo", spiega a suo volta Schettini. Poi aggiunge: "Come ha detto sempre mio padre: 'Ci hanno dato questo coso in mano anni fa e non ci hanno dato il libretto delle istruzioni'. Abbiamo perso il controllo. Anche noi ci distraiamo tantissimo con il cellulare, anche i lavoratori si distraggono al lavoro, immaginate i ragazzi a scuola. Cellulare vietato fino alle scuole medie? Ma alle scuole superiori? Dove i ragazzi hanno il tablet che è una sala giochi. Ce lo siamo scordati?".


Ora la  mia esperienza  indiretta  (  figli di amici  e  parenti   in eta  scolare  primaria  e  liceale .,   amici  insegnanti  .,  i media ed   siti \ portali scolastici  )   visto che  come  ho detto   in qualche post precedente   non  sono più nelmondo della  scuola     e non  ho  voluto  (    problemi personali ,  di salute  ,  familiari    ,   paura    del precariato    e  setendo amici insegnanti d pressioni   e  violenze   verso i prof  da parte  dei genitori  che proteggono   anche troppo  i loro pargoli   )   fare  i concorsi e le secialistiche  per  insegnare   , posso dire  che  la  situazione  sta nell'espressione latina   In medias res (  per il  Significato ed etimologia - Vocabolario  Treccani ).
Infatti    sono  dì'accordo  una  volta   tanto con Valditarra  (  vedere primo   collegamento    virtuale  \  url )    proibire   si  dall'asilo ai  3 a  13\14   anni  , poi  con criterio ed  buon senso  . E'  vero  sono  contro il proibizionismo   ma    quando   i  ragazzi     devono ancora    entrare  ed  intrapenmdere   iprimi passi  verso  l'etàadulta  nel mondo degli adulti   e s'avvia    alla maggiore  età  non riesco a  gestirsi   alle pressioni   esterne   e   dei genitori  che   gli  vogliono controllare    dandogli  in mano il  cellulare    senza  filtri   e  con accessoi totale   ai social   esso  puo  essere  pericoloso  . Il divieto   mi sembra   giustissimo  .  Soprattutto quando  non hanno   ancora  comlettamnte  e se  lo stanno  formando  lo spirito critico   \  libero arbitrio  e   sono    più  suscettibili   al canto  delle  sirene ( Omero  XII canto dell'oddissea e canzone  omonima  di Francesco  De gregori )    Quindi  a mio  avviso  è si   come  dice   ( vedere  secodo url inizio post  ) lo  psicoterapeuta Lavina    una  sconfitta per  i genitori . Ma soprattutto di quelli     che  <<  [...] Nove adulti su dieci hanno rinunciato del tutto all’educazione all’uso nuovi media e non fanno nulla per limitare l’uso degli schermi da parte dei più giovani. Un dato impressionante, frutto di un’indagine del 2019 condotta dal professor Pierpaolo Donati. Non possiamo dare la colpa ai giovani, quando si lasciano prendere la mano dallo smartphone anche a scuola.  [....] >>  intervista a Cesare Rivoltella : <<  Smartphone a scuola, il prof Rivoltella: “Italiani più distratti della media Ue? Colpa di insegnanti noiosi e adulti dipendenti dal telefono” >>  su  Il Fatto Quotidiano del  30\6\2024 . 
Infatti  molti  genitori   sono iperprottettivi     regalano  e   lasciano regalare  il cell ai prorpi  figli   e  v'immettono   sistemi di tracciabilità  o non gli spiegano  quabndo  va  accesso  e quando no o dei pericoli  su internet   ed i social      per  controllarli  ed  sovergliarli  h24  ovviamente  senza  generalizzare perchè fsre il genitore  è  una  delle cose  più difficli  che  ci siano  e non  sempre  ci si riesce al 100% . . Ma  soprattutto  è  la  sconfitta  di  quei  genitori      che   non vogliono educare  e prendersi responsabilità (  incapacità , paura     d'essere  vistoi come  snob  o retrogadi  dagli altri  , paura    delle reazioni dei prori  figli  infatti  è  successo che  un mamma toglie il cellularea suo figlio  e  questro  distrugge la casa )   e preferiscono delegare  agli insegnanti   e alla scuola  o  alle associazioni  religiose  o laiche  anzichè  intergrare la loro   educazione   con essa  . Quindi  come  dicevo   dal titolo  ,  il divieto  dell'uso del cellulare    esteso  alle primarie  (  quelle  che un tempo  si  chiamavano  asilo e  scuole  elementari  )    è poi  anche se  con  criterio ed  l'insegnamenti di  un suo  uso   responsabile    nelle  superiori    è  giustissimo  sia  che   lo si veda  , cosa  che  in effetti sembrerebbe <<solo uno slogan  \  qualcosa calato  dall'alto   o meglio  

In generale trovo poco sensato intervenire in maniera tanto semplicistica su questioni così complesse. Abbiamo bisogno di uno sguardo maturo sul digitale, non possiamo né illuderci che risolva da sé i problemi né che sia il male assoluto“, esordisce Corsini.“Bisogna calarsi nei contesti  -- prosegue il pedagogista Cristiano Corsini, docente di pedagogica sperimentale dell’Università Roma Tre,   sempre  su  questa  intervista   a orizzontescuola.it  -- e mettere assieme il perché della didattica con le persone coinvolte nel processo. In quante scuole secondarie di primo grado viene impiegato il cellulare a scopi didattici? Se sono molte, cosa che mi pare piuttosto improbabile, allora vale la pena informarsi sulle scelte didattiche, sulla loro equità (o iniquità) e sulla loro efficacia (o inefficacia), monitorarle e ragionarci su per valutare punti di forza e di debolezza. Se sono poche, come mi pare probabile, quella del ministro è una sparata propagandistica, un pessimo slogan tipico di certe crociate contro il digitale”.

 fin quando i genitori non provederanno (  sempre  che già non  lo facciano  )  anche   con l'aiuto  ed  collaborazione \ integrazione   di :  insegnanti  ,  parocchie \  oratori , associazioni laiche  privatre o  comunali  , psicologici e  formatori  , ecc .
Perchè l'educazione   alla legalità , al rispetto  delle cose  e delle persone  ,  della non violenza  fisica   e verbale  ,  della  diversità ,  uso etico e responsabile  dei media e  dei mezzi comunicazione  ,  di emapatia o  resilenza   e  di resistenza  \  adesione   critica  all'omologazione  avviene    tutti insieme   e nessuno  dev'essere  lasciato   solo    o  scaricato tutto  su un solo  soggetto . Quindi   concludo   ben venga  il  divieto  dell'uso ei primo anni  di scuola  ovvero fino  a  14 . Ma  poi  alle  famiglie  e ai ragazzi  delle  superiori  dobbiamo dare    come  dicono anche  i miei  matusa oltre  al prof   schettini   : << Ci hanno dato questo coso in mano anni fa e non ci hanno dato il libretto delle istruzioni.>> . 



Lady Oscar torna nel 2025 con un nuovoanime . supererà l'originale o sarà un flop come i remarque ed i sequel di a team e Hazzard ?

A 53 anni dall'uscita del manga originale  di  Riyoko Ikeda, Lady Oscar, arriva al cinema un nuovo adattamento della storia del comandante Oscar François de Jarjayes - Wikipedia ci si prepara, infatti, a tornare con un nuovo revival dal titolo Le Rose di Versailles nella primavera del 2025. A realizzare l'opera, che sbarcherà in Giappone direttamente al cinema, è stata Studio MAPPA, che ha  l'arduo compito di riportare in vita una saga che ha fatto la storia del mondo degli anime giapponesi attraverso un linguaggio e una tecnica d'animazione più contemporanea, cosi    sembra  dal  trailler    che  trovato  in  rete  



senza tuttavia ( SPERIAMO  ) tradire lo spirito e lo stile dell'originale. A essere centrale nella serie anime  e  nel manga  era   ed  è soprattutto il rapporto che la lega a una giovanissima Maria Antonietta, futura sposa di Luigi Augusto nonché prossima regina di Francia, al centro di una vicenda che, pur muovendosi nel solco della fantasia, attinge a mani basse da diversi riferimenti storici accuratissimi.
Ora  a lavorare al nuovo Lady Oscar sono stati diversi pezzi grossi dell'industria degli anime: da Ai Yoshimura (Oregairu) alla regia a Tomoko Konparu (Kimi no Todoke) alla sceneggiatura, passando per Hiroyuki Sawano e Kohta Yamamoto alla colonna sonora e Mariko Oka (Hell Girl) al character design.
Lady Oscar torna nel 2025
da  Lady Oscar torna nel 2025 (ma supererà l'originale?)  di  Vanity Fair Italia
La sfida del nuovo Lady Oscar è stata, almeno da quello che  ho letto qua e la in rete , quello d'unire il fascino delle ambientazioni tipiche degli shojo manga a una maggiore profondità e complessità dei personaggi protagonisti, ricchi di più sfaccettature rispetto alla storia originale. Tralasciando il fatto che in questo nuovo adattamento ritroveremo un po' tutti - da Jeanne Valois, nobildonna e truffatrice, alla Contessa Du Barry, favorita del Re e odiata da Maria Antonietta; dal Conte di Fersen, diplomatico svedese e amante della regina, alla Duchessa di Polignac, amica e arrampicatrice sociale - la domanda da farci è un'altra: può un personaggio storico della nostra infanzia rivivere in una nuova veste a così tanti anni di distanza? Per noi, sì visto la massiccia presenza di  account e pagine   social   ( facebook soprattutto  dedicate  all'anime  ed  al manga  )  , alla riproposizione   di primevideo     degli   episodi  del vecchio  anime  ,  ecc . Il problema ha sempre un po' a che fare con la presunta intoccabilità dei classici che devono -- secondo  molti -- essere lasciati perdere da chiunque per evitare che vengano rovinati. Ma non siamo abbastanza grandi e intelligenti da prendere un classico e fotografarlo attraverso una luce diversa senza essere tacciati di blasfemia ? È questa la vera sfida  che  il nuovo  anime  si proone  riuscira  oppuyre  sarà  un flop  o  una pedisequa  imitazione  \  remarque acritico  di  un  classico degli  anni 80\90    come   quelli   delle  vecchie  serie  tv diventate  aormai cult   \  classici  televisivi    remarque  ed i sequel   di a team  e  Hazzard?)?  Aspettiamo    chi  vivrà  vedrà .

11.7.24

il flop della lega sull'abolizione dell'obbligatorietà dei vaccini dei bambini



L’emendamento Borghi (Lega) sulla cancellazione dell’obbligo vaccinale per i bambini ( ne ho parlato anch'io qui ) è stato dichiarato “inammissibile” dalla Commissione Sanità del Senato.
Persino la maggioranza, ognitanto qualche illuminato e di buon senso tra la casta politica si trova , l’ha giudicata una follia antiscientifica e pericolosa.Bene così. Anzi, benissimo ! Ma una proposta del genere sventata per il momenti non nasce mica sotto un fungo. È stata anzi per anni e credo che lo sarà acora visto che c'è un aria e la parodia anche se io prefrisco il termine attualizzazione della canzone sempre dii Gaber di Destra \ Sinistra fatta dal comico Dadocomics ( LEGA 5 STELLE - YouTube
) in particolare i versi
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ideologia [3]
oggi è filtrata da un po' di tecnologia
tra un algoritmo una fakenews
un link un teet un tag
cosa è vero cosa è falso non si sa
proprio non si sa .... [3 ]
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il clima culturale d'arretramento antropologico culturale che c'è in italia materiale di programma, propaganda e procacciamento di voti del partito che Borghi perfettamente incarna e rispecchia: la Lega. E dell’uomo che gli siede accanto nella foto.Potranno anche avere affossato una proposta, ma l’humus su cui quella proposta nasce e prospera è ancora lì al suo posto, al governo di questo Paese, votato e sostenuto da milioni di italiani. Ecco perchè i cert casi l'obbligo non è dittatura


VACCINAZIONI E OBBLIGHI

VACCINAZIONI. Terreno minato. Siamo consapevoli, l’informazione scientifica dovrebbe cimentarsi proprio negli argomenti più difficili. Dovuta premessa. La vaccinazione, a prescindere dalle sanzioni previste per i medici che le sconsigliano (norma introdotta nel piano vaccinale 2006) sono il mezzo scientificamente provato con il quale sono state scongiurate migliaia di morti negli ultimi due secoli. La sconfitta del vaiolo è forse l’esempio più eclatante. Ma ciò non nega che, come qualsiasi altro farmaco possano indurre effetti collaterali e che bisogna somministrarle quando il quadro epidemiologico lo indica. La querelle mai finita con relative strumentalizzazioni, si è riaccesa in questi giorni, quando il senatore Borghi ha proposto la cancellazione dell’obbligo vaccinale per i minori di 16 anni e gli stranieri minori non accompagnati. Come ci aspettavamo, senza alcun serio approfondimento, da una parte si è invocato alla cancellazione delle vaccinazioni come rivincita dei no vax, dall’altra si è sollevato lo scudo senza se e senza ma. La questione va affrontata da due punti di vista, uno è quello epidemiologico che deve tener presente la casistica a giustificazione di una vaccinazione e, dall’altra, quella di educazione sanitaria, cioè valutare l’impatto di qualsiasi provvedimento sul comportamento della popolazione. Come indica una pagina pubblicata sul sito dell’iss nel 2016, in anni precedenti la disputa innescata con il Covid, una vaccinazione deve essere motivata dai dati contingenti e, aggiungiamo, ciò significa che l’obbligatorietà non può essere un’indicazione statica ma flessibile. Ricordiamo che nel 1991 è stata introdotta la vaccinazione contro l’epatite B, a fronte della numerosità dei casi e la disponibilità di un vaccino sicuro, mentre nel 1981 era stata abrogata l’antivaiolosa. L’obbligatorietà in alcuni casi (epidemiologicamente attestati) resta necessaria. Alcune delle vaccinazioni oggi obbligatorie (Italia, unico Paese al mondo che ne prevede così numerose) potrebbero essere sospese ma altre, come il morbillo, assolutamente no. Attenzione, le verità scientifiche non si decidono a maggioranza (Galileo Galilei)..

Se l’amore non è un sexy shop, tutto il resto per i Ferragnez e gli influenzer è un grande show business .

  C’è un problema: il modo in cui manipolano i media. Come? Cambiando in fretta  argomento 

 far perdere la memoria ai follower e  non solo  , mentre i media si fanno manipolare stando appresso a tutto questo saltare di qua e di là. È una variazione della tv del dolore, con celebrità vere o presunte che si siedono di fronte alla telecamera, inscenano una confessione, piangono, si alzano e incassano. A tutte le ore. Ci serve questa cosa qui? Ci rende più sensibili, umani, meglio informati? O ci allena al cinismo, alla simulazione e alla manipolazione ?    a  voi  l'onore  di aprire  un dibattito  in merito 

ROMA un utente per evitare controlli dichiara come domicilio quello degli uffici anagrafe e gli adetti non se ne accorgono

  io  che  credevo  che  storie      come questa    di cui   parlo oggi   sucedessero solo  nei film  comici   invece  succedono davvero  . Ora  va bene  tutti  sbagliamo  ed  facciamo errori    nessuno escluso  .  Ma
questi sono gravi  .   quindo  mi    faccio   ,  la  classica  domanda  ,  chi cotrolla  i  controllori  ?  Ma  soprattutto questi sono  del mestiere  o  era  quelache amico  loro    e quindi  hanno  chiuso  un  occhio 

 da  webinfo@adnkronos.com (Web Info) el  10\7\2024

L'anagrafe più pazza del mondo: la "signora" Vita Mala abita negli uffici del Comune di Roma

 Al Comune di Roma succedono delle cose che nemmeno il miglior sceneggiatore di Walt Disney saprebbe inventare. L’ultimo esempio? La “signora” Vita Mala comunica di alloggiare in via Luigi Petroselli 50 (codice di avviamento postale 00186), ovvero gli uffici centrali dell’anagrafe capitolina. E cosa fa il solerte impiegato del Comune? Protocolla la pratica e poi la invia immediatamente all’ufficio della polizia municipale affinché i vigili di zona possano effettuare il sopralluogo e confermare che la signora Mala-Vita ha la sua dimora abituale negli uffici dell’anagrafe in via Petroselli. Roba da non crederci, giusto? Eppure ci sono le prove: il documento è stato effettivamente protocollato dagli uffici del Comune di Roma. Ma alla polizia municipale, come si legge con un appunto scritto a penna, qualcuno si è reso conto che qualcosa non andava e lo ha messo in “STAND BAI” (scritto proprio così). A questo punto, è evidente, che all’ombra del Colosseo vale tutto. E la Mala Vita, lo sa benissimo.  


Secondo voi una donna di 46 anni che non si è sposata e non ha avuto figli è incompleta o completa ? io la risposta la ho . ma Vorrei sapere cosa ne pensate.

 colonna  sonora    Bandiera  -  di Giulia  Mei   Secondo alcuni mie utenti di fb che hanno commentato questo mia provocazione ...