19.7.24

diario di bordo n63 anni II . amore , matrimoni, divorzi . donne che Viaggiano da sola per il mondo, consigli per le ragazze, ubblicità non sessiste











Un video commovente che cattura l’apparente istinto protettivo di un cane nei confronti del suo fratellino felino ha conquistato TikTok. Il video è stato visto ben 2,1 milioni di volte dalla sua prima pubblicazione.


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La rivalità fra cani e gatti esiste davvero?
Un cucciolo protettivo

Nel filmato, un cane e un gatto sono sdraiati su un divano vicino a una finestra con delle grate. Un altro cane all’esterno preme giocosamente contro il vetro, provocando una risposta immediata dal cane all’interno, che abbaia.  se  non lo  doveste  vedere lo  trovate qui

@lydsbidss

thats her cat fr ♬ original sound - Ambaii Lewa Mundu

Accompagnando il post c’è una didascalia che afferma il legame tra il cane e il gatto, dicendo: «Questo è il suo gatto per davvero!» Questa dimostrazione di affetto non è del tutto inaspettata, poiché la ricerca suggerisce che, nonostante gli stereotipi secondo cui gatti e cani sarebbero nemici mortali, molti condividono relazioni armoniose quando vivono insieme.Sebbene cani e gatti possano “parlare” una lingua diversa, è comune che giochino e dormano insieme in modo abbastanza armonioso, suggerendo una comprensione reciproca.Gli utenti di TikTok sono stati rapidi nell’esprimere la loro adorazione per il momento commovente catturato nel video virale. Un video commovente che cattura l’apparente istinto protettivo di un cane nei confronti del suo fratellino felino ha conquistato TikTok.
Il video è stato visto ben 2,1 milioni di volte dalla sua prima pubblicazione.

Un cucciolo protettivo
Nel filmato, un cane e un gatto sono sdraiati su un divano vicino a una finestra con delle grate. Un altro cane all’esterno preme giocosamente contro il vetro, provocando una risposta immediata dal cane all’interno, che abbaia.l gatto, momentaneamente sorpreso dal trambusto improvviso, si ritrae prima che il video finisca.

Accompagnando il post c’è una didascalia che afferma il legame tra il cane e il gatto, dicendo: «Questo è il suo gatto per davvero!»
Questa dimostrazione di affetto non è del tutto inaspettata, poiché la ricerca suggerisce che, nonostante gli stereotipi secondo cui gatti e cani sarebbero nemici mortali, molti condividono relazioni armoniose quando vivono insieme.
Sebbene cani e gatti possano “parlare” una lingua diversa, è comune che giochino e dormano insieme in modo abbastanza armonioso, suggerendo una comprensione reciproca.
Gli utenti di TikTok sono stati rapidi nell’esprimere la loro adorazione per il momento commovente catturato nel video virale.
La maggior parte dei commenti ha elogiato la natura protettiva del cane e la reazione adorabile del gatto.

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 Un gesto d'amore fraterno che ha permesso alla giovane di potersi costruire una famiglia, di realizzare un desiderio che teneva nel cuore ormai da tempo: Adam ha

25 anni, di poco più piccolo rispetto alla sorella Jade, e ha donato il suo sperma affinché lei potesse avere un bambino con la moglie. Poco fa la gravidanza è giunta al termine e il ragazzo ha potuto conoscere suo nipote, che è anche suo figlio biologico, e tenerlo tra le braccia. Un incontro commovente, fatto di sorrisi e felicità: «È un neonato allegro, pieno di gioia, e questa esperienza mi ha fatto avvicinare ancor di più a mia sorella e alla sua partner». 

 

Il gesto di Adam

Jade e la sua compagna Eefje, di 30 anni, hanno provato per anni ad avere un bambino ma il processo per trovare un donatore si è rivelato estremamente complicato. Adam è stato loro accanto sin dall'inizio per offrire supporto e ha potuto assistere alla frustrazione delle due donne in prima persona, per questo la scelta di dar loro il proprio sperma è stata «semplice, la cosa più giusta da fare», racconta al New York Post. La sorella di Adam è una ricercatrice e sviluppatrice, mentre Eefjie una veterinaria, e non hanno mai rinunciato al loro desiderio di costruire una famiglia insieme e avere un figlio. Purtroppo, molti dei donatori che si sono fatti avanti insistevano per un concepimento "naturale" del bambino, anziché tramite inseminazione artificiale. Adam racconta che uno dei possibili donatori ha rescisso il contratto proprio per questo motivo: «Voleva andare a letto con la compagna di mia sorella, e loro non avrebbero mai potuto accettare una condizione simile».Jade ammette che è stato un percorso complicato, una montagna russa di emozioni: «È una situazione che ti rende aperta, vulnerabile. Essenzialmente stai accogliendo uno sconosciuto nella tua vita, e dipendi da quello sconosciuto per realizzare il tuo sogno più grande». Alla fine, la coppia ha proposto ad Adam di fare da donatore: «Avevano scherzato sull'argomento in precedenza, ma non credevo lo volessero sul serio. Per me è stato semplice, nulla di che. Sono anch'io queer e non penso avrò mai figli miei. Ora sono zio, ma mi chiama "bibi". È un bimbo molto allegro e vivace».


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Dubai, il divorzio social della principessa


La principessa di Dubai «ripudia» il marito con un post su Instagram: «Visto che sei impegnato con altre compagnie, divorzio»© Social (Facebook etc)

La principessa di Dubai divorzia dal marito. E lo fa con un post su Instagram. Negli Emirati Arabi Uniti, un Paese non certo all'avaguardia per quanto concerne i diritti civili, la mossa della principessa Sheikha Mahra bint Mohammed bin Rashid al Maktoum non passa di certo inosservata: «Caro marito - scrive in un post, in lingua inglese, su sfondo nero - visto che sei occupato a passare il tempo con altre compagnie dichiaro qui il mio divorzio. Divorzio da te, divorzio da te, divorzio da te. Stammi bene. La tua ex moglie».



Da parte del marito, l'imprenditore Mana bin Mohammed bin Rashid, non è al momento pervenuto alcun commento. Silenzio anche da parte della famiglia reale di

Dubai. Le parole usate da Sheikha Mahra, fra l'altro, non sono casuali: la ripetizione per tre volte della formula «divorzio da te, divorzio da te, divorzio da te» è quella del cosidetto «ripudio islamico», tradizionalmente riservato solo agli uomini. Le donne, a Dubai, normalmente possono chiedere il divorzio, ma solo con il «consenso» del marito. 

Regola che, evidentemente, non vale per la principessa. Sheikha Mahra è figlia del sovrano e presidente dell'Emirato di Dubai, Mohammed Bin Rashid al Maktoum, considerato uno degli uomini più ricchi al mondo e protagonista in passato di alcuni casi controversi di cronaca, alcuni dei quali legati alla gelosia per le sue figlie. Possibile, quindi, che dietro questo divorzio ci sia proprio lui. Sheikha Mahra e Mana bin Mohammed bin Rashid erano sposati da soli 3 mesi.


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«Il matrimonio più pacchiano di sempre: la sposa è cuoca ma quando abbiamo visto il "menù" siamo rimasti di sasso»



Quando si parla di matrimonio viene quasi naturale pensare a un budget consistente tra la location, i fiori, le decorazioni, il menù, l'abito, il fotografo e chi più ne ha più ne metta. Sembra quasi che per poter dichiarare il proprio per sempre non basti essere innamorati e pronti a cominciare una vita insieme, ma sia necessario fare un investimento, e se non si è in grado di sostenerlo si rischia di ricevere critiche e giudizi aspri. C'è chi però è più interessato al risparmio che agli eventuali commenti, come una coppia che è stata poi "denunciata" online per aver organizzato il matrimonio più pacchiano di sempre con un menù inaspettato e decisamente economico. 
Matrimonio all'insegna del risparmio
A un paio di invitati non è proprio andato giù il menù del matrimonio, e hanno deciso di lamentare la portata a sorpresa sul web. Migliori amici, sì, e sin dall'infanzia, ma anche i rapporti più duraturi e forti si possono incrinare: a quanto pare basta servire un pasto economico - e non il menù promesso - al banchetto di nozze. Come si può leggere nel racconto della donna, al momento di rispondere all'invito era stato chiesto agli ospiti di scegliere tra «pollo e pesce», mentre hanno ricevuto tutt'altro. Tutti in tiro ed eleganti, come specificato sull'invito, la coppia si è presentata alla cerimonia e si è trovata davanti un banacone per servirsi da soli e prendere del... «ramen istantaneo. Ci sono i noodles precotti, il prosciutto a cubetti, qualche verdura qui e là e delle buste di patatine formato bambini. La ciliegina sulla torta? Ognuno si sarebbe dovuto portare le bibite da casa. All'inizio abbiamo evitato di giudicare, pensando che gli sposi fossero in una brutta situazione...».

«E invece no! - continua la donna -. Hanno entrambi una carriera di successo (la sposa è una chef professionista, non è ironico?), hanno una casa di proprietà e se ne vanno a Cuba per la luna di miele. Sono stata a un sacco di matrimoni e non sono affatto una tipa snob, ma questo è il più pacchiano mai visto». Un utente ha fatto notare che forse c'è stato un problema col catering e hanno dovuto rimediare all'ultimo, ma la donna risponde: «Si potrebbe pensare, ma no, è venuto fuori che hanno organizzato un vero pasto per un gruppetto di persone e fregato tutti gli altri ospiti, senza avvertire né scusarsi».

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Viaggiare soli, per quanto affascinante e liberatorio, può essere una sfida non da poco. Ma oggi gli strumenti per prendere spunto da chi fa del viaggio zaino in spalla un vero e proprio mantra non mancano, tra social, blog e giornali. Tutto da prendere con le pinze, sia chiaro, perché la scelta del Paese (o dei Paesi) in cui decidere di trascorere giorni, settimane o mesi, dipende in gran parte da chi quel viaggio lo vivrà sulla propria pelle. E farlo da soli è una scelta che va ponderata bene. Tra chi ha deciso di dare qualche consiglio c'è Sierra Belle, creative account director statunitense di 26 anni che ha ha visitato tantissimi paesi in giro per il globo, decidendo di dare qualche suggerimento alle ragazze che come lei vogliano regalarsi una traversata in solitaria. Le sue parole, raccolte da Luxury Travel Daily e riprese dal Daily Mail, potrebbero rivelarsi molto utili. Sierra, inolte, racconta spesso i suoi viaggi e le sue avventure su Instagram, dove conta 22mila follower.

 

È giusto essere scortesi

Secondo la 26enne, «più sembri sicuro di te quando esplori un posto nuovo, meno sarai un bersaglio». Inoltre, è importante evitare di rivelare qualsiasi informazione che possa rendere più vulnerabili. «La quantità di informazioni che condividete dipende esclusivamente da quanto vi sentite a vostro agio nella situazione e il vostro istinto vi sarà di grande aiuto. Soprattutto come donna, è facile sentire la pressione di essere educati e dare alle persone il beneficio del dubbio», racconta.

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I Migliori Consigli Per Viaggiare Da Solo | Watch (msn.com)
«In vacanza a Petra ho vissuto un giorno con una tribù nomade del deserto e ho dormito in una caverna: ecco cosa mi è successo» (msn.com)a



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di Barbara Gubellini

In un periodo in cui, da ogni parte, sembra sgretolarsi la certezza di diritti conquistati da parte di noi donne, finalmente una buona notizia.
Stavo guardando la televisione, ieri, e sono rimasta piacevolmente sorpresa alla vista di due spot pubblicitari.
Si tratta di un famosissimo detersivo per il bucato. Ebbene, nel primo spot, una giovane donna si appresta ad uscire di sera, tutta in ghingheri. Si avvicina al marito che tiene in braccio un bambino piccolo. L’uomo dà per un attimo il bimbo in braccio alla madre dicendo “saluta la mamma” e il piccolo fa un rigurgito che compromette il vestito di lei. La donna si cambia e comunque esce. Il marito fa il bucato di corsa, asciuga a e stira il vestito. Quando, a fine serata, la donna rientra a casa, trova l’uomo appisolato sul lettone con il bambino sulla pancia e il vestito appeso e pulito. Nel secondo spot, c’è invece un uomo anziano che prepara con cura le divise di una squadra sportiva. Anche lui lava, stira e con orgoglio  ripone questi abiti negli spogliatoi. Quando finalmente entra la squadra, scopriamo che si tratta di atlete donne: tante ragazze accudite da un uomo
Io ho trovato questi spot un passo avanti enorme. Sono lo specchio della realtà? Sicuramente no. Non credo, ad esempio, sia così diffusa una coppia paritaria come quella mostrata, ed è proprio il motivo per cui c’è bisogno di esempi come questi, che, in modo subliminale, propongono un modello nuovo.La strada è in salita, ma almeno abbiamo iniziato a camminare.

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Giornalista, autrice e conduttrice tv.


18.7.24

chi lo dice che giocare con le bambole sia solo per femmine




 da 

Persona più attiva
 8 h 
Giovanni ha 6 anni e sta giocando con il suo Cicciobello. Passa un signore anziano lo guarda e gli dice:
"Ma giochi con le bambole? Sei un maschio, dovresti giocare con i soldatini."
Me lo immagino già uno degli uomini della vecchia generazione cresciuto con l'idea che commuoversi, lavare i piatti, prendersi cura della casa ma soprattutto prendersi cura dei propri figli, cambiargli i pannolini renda l'uomo meno virile e meno uomo.Giovanni lo guarda negli occhi e non si scompone e regala una risposta da Oscar: "Sono il papà, mica la mamma!" Il bambolotto è suo figlio e si chiama Mario. Giovanni non lo sa che con una semplice risposta sta rendendo il mondo un posto più bello. La sua saggezza ha tanto da insegnare a chi probabilmente si crede più saggio solo per divario anagrafico.Pertanto non è sbagliato quello che fa, ma quello che gli viene chiesto. Avanti Giovanni, sarai un grande papà e un grande uomo. E sicuramente grazie anche a dei grandi genitori.
Daniele Marzano

"Garbate, educate e dolci fanciulle!". Nuova gogna social di Salvini contro due giovani manifestanti Il vicepremier scatena valanghe di insulti sessisti contro due ragazze che hanno manifestato a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi



Era prevvedibile che sarebbe successo . Senza tanti giri di parole.
È intollerabile e agghiacciante che un ministro della Repubblica, un uomo delle istituzioni, quale è (purtroppo🤔😥🙄) Matteo Salvini, utilizzi il suo strabordante potere mediatico e politico per mettere alla gogna due private cittadine la cui unica “colpa” è quella di avere espresso un civile - e duro, come dev’essere - dissenso per la intitolazione dell’aeroporto Malpensa a Silvio Berlusconi.
Non è la prima volta che Salvini dà in pasto i social delle contestatrici a volto scoperto, esponendole ,perchè  lui    fa  fare il lavoro  sporco a  gli altri  e  da  pusillamine      che  è  ,a insulti (“Parassite”), offese sessisti, body shaming (“Cess*”) e tutto il repertorio di bestialità (    metaforicamente parlando  )  dei suoi seguaci  e  d  simpatizzanti  (“Frustrate perché Silvio non le ha mai invitate”).
SOLIDARIETÀ piena e totale, nel merito e nel metodo, a chi, come queste due ragazze, ha contestato apertamente Salvini e il governo per una scelta sciagurata e folle    chje  crerà  risate  e  sberleffi   internazionali  .
Per fortuna che ancora c’è chi lo fa. Con coraggio e schiena dritta. Sapendo cosa rischia.Quanto a lui, c’e tempo e spazio solo per la vergogna. Come sempre. Mi chiedo se anche per le critiche e gli sfottò che verrano dai giornali stranieri ed dai passeggeri stranieri s'allicherà il metodo della "bestia" di Luca Morisi ovvero quello applicato alle ragazze che hano contestato


  da https://www.today.it/politica/

"Garbate, educate e dolci fanciulle!". Nuova gogna social di Salvini contro due giovani manifestanti

Il vicepremier scatena valanghe di insulti sessisti contro due ragazze che hanno manifestato a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi

Nelle ore in cui i rappresentanti di tutte le forze politiche chiedono di abbassare i toni dello scontro, il vicepremier Matteo Salvini continua a condividere contenuti sui social che vanno esattamente nella direzione opposta, fomentando le reazioni di rabbia e commenti carichi di odio dei suoi follower. Dopo i numerosi post sull'attentato a Donald Trump, in cui in sostanza ha accusato "le sinistre" di aver ispirato l'attentatore (che però era iscritto alle liste elettorali del Partito Repubblicano, nonché sostenitore di una potente lobby delle armi vicina agli ambienti dell'estrema destra), il leader della Lega se l'è presa contro due manifestanti che a Milano hanno sfilato per protestare contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi.

Tornano i metodi della "bestia" di Luca Morisi

Le due giovani, condivise sulle social del vicepresidente del Consiglio (5 milioni di follower su Facebook, 2,3 su Instagram), vengono esposte alla pubblica gogna senza oscurarne il volto, con due frecce che indicano la scritta "aeroporco" sulle loro magliette: un termine assai colorito per ricordare i tanti scandali a sfondo sessuale che hanno caratterizzato il defunto ex leader del centrodestra a cui è stato recentemente intitolato lo scalo. Un termine sicuramente offensivo, ma che non giustifica in nessun modo il fatto che un uomo delle istituzioni, con un forte seguito sui social network, esponga due giovanissime cittadine fomentando discorsi d'odio nei loro confronti.

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Il post di Salvini (Instagram)

È un metodo già utilizzato passato, ai tempi della "bestia" dell''ex guru della comunicazione salviniana, Luca Morisi, sia contro altre giovanissime manifestanti, che contro altri soggetti più o meno in vista. Tra i casi più eclatanti vale la pena ricordare il video di un ragazzo con dislessia che intervenne durante un comizio delle "sardine", sbeffeggiato dal capo del Carroccio e dai suoi follower.
"Sinistre ieri in piazza a Milano contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa al grande Silvio Berlusconi. Garbate, educate e dolci fanciulle", scrive Salvini mostrando la foto delle manifestanti e sotto parte una sequela agghiacciante di commenti. "Sono frustrate perché Silvio non le ha mai invitate nelle sue ville", scrive Mario; "Ma perché sono sempre così brutte?" Incalza Matteo. Ekacaterina Kovalenko (attivista russa con 214 mila follower) scrive: "Perché in Italia funziona che più brutta è la persona esteticamente, più probabile che diventi di sinistra?"; risponde Pino: "È la loro condanna ed incrociandosi tra loro diventano sempre più orripilanti!". Michele Tavanti, organizzatore di eventi col profilo verificato, che il 9 maggio scorso compare in due foto con lo stesso Salvini, scrive: "In quale canile si trovano? Si possono adottare? Vorrei metterle in giardino". Anna sembra rimasta a mezzo secolo fa: "Andate a casa a fare qualcosa... imparate a cucinare e fare le casalinghe... poi vi passa!". Nicola è sicuro: "Queste sono quelle che organizzano orge a più non posso". E ancora. Sergio: "Hanno la rabbia perché loro per avere un rapporto devono attendere i gommoni a Lampedusa". 

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Due commenti di utenti verificati dal profilo Instagram di Matteo Salvini

Si potrebbe continuare a lungo. Il tema ricorrente dei commenti dei follower del vicepremier sono i comunisti (si ripete a pappagallo la frase di Berlusconi "Siete solo dei poveri comunisti") e il sessismo più becero. Ancora una volta, a stonare non poco, è che quella che dovrebbe essere un'alta carica dello Stato utilizzi i suoi profili social per fomentare le folle contro dei semplici cittadini, "colpevoli" di esprimere una loro opinione in piazza. Sia chiaro, le immagini di manifestanti che espongono scritte provocatorie sono sempre molto ambite dai fotografi delle agenzie di stampa e non è stato certo Salvini a "commissionare" la foto delle due giovani che hanno prestato le loro magliette agli obiettivi sapendo bene che probabilmente sarebbero finite sui giornali: il problema è come le immagini vengono veicolate a un pubblico vasto, i messaggi con cui vengono accompagnate sapendo di generare certe reazioni, senza valutare il rischio che in mezzo a milioni di follower ci possa essere il malintenzionato di turno, o peggio, fregandosene di quel rischio. E questo è un limite che un uomo delle istituzioni non dovrebbe mai superare

17.7.24

il femminicidio non è solo omicidio e violenza ma arroganza di un femminicidia o dei suoi eredi se questo si suicida che vuole ereditare i beni della moglie uccisa il caso La famiglia di Luigi Capasso, il carabiniere di Cisterna di Latina

leggo , riporto sotto l'articolo , sul corriere della sera questa vicenda abberrante ed dolorosa






Cisterna di Latina uccise le figlie e sparò alla moglie. Ora la famiglia di lui vuole parte della casa della tragedia in eredità

di Natalia Distefano

La senatrice Pd Valeria Valente interviene sul caso di Luigi Capasso, carabiniere morto suicida nel 2018 dopo aver sparato alle sue bambine e tentato anche di uccidere la moglie:



Valeria Valente
3 h ·
La famiglia di Luigi Capasso, il carabiniere di Cisterna di Latina, che si è suicidato dopo aver brutalmente assassinato le sue due figlie minorenni e aver tentato di uccidere la moglie Antonietta Gargiulo, pretende di accedere all’eredità della casa della famiglia distrutta. Una vicenda che lascia sgomenti e che spinge a riflettere su quanto ancora ci sia da fare per proteggere le donne vittime di violenza.
La legge sugli orfani di femminicidio ha giustamente dichiarato l’indegnità a succedere dell’uxoricida. Evidentemente non basta. È necessario disciplinare meglio le conseguenze e gli effetti legali nei casi in cui il reo di femminicidio o figlicidio muore, nella gran parte dei casi suicida, prima di una sentenza di condanna, portando all’archiviazione del caso.
È inaccettabile pensare, infatti, che Antonietta Gargiulo debba ora confrontarsi con la famiglia del marito, un uomo che ha sterminato le loro figlie e ha tentato di ucciderla, e che questa famiglia ritenga possibile avere un riconoscimento patrimoniale.
Si tratta con ogni evidenza di un vuoto normativo che dobbiamo colmare: per proteggere meglio e di più le donne e assicurarsi che non debbano subire ulteriori violenze e ingiustizie.

«Serve norma su eredità negli uxoricidi» Cisterna di Latina, uomo uccise le figli e tentò di : Valente, serve norma su accesso eredità uxoricida Dopo richiesta familiari uomo che uccise figlie a LatinaLa famiglia Capasso in una fotografia scattata prima della tragedia «Sgomenta la vicenda di Cisterna di Latina, dove la famiglia di Luigi Capasso, carabiniere morto suicida dopo aver ucciso le due figlie minorenni e aver tentato il femminicidio della moglie Antonietta Gargiulo, chiede ora di poter accedere all'eredità di parte della casa della famiglia sterminata. È evidente che l'inaccettabile esito di questa drammatica storia mostra un vuoto normativo». Così la senatrice del Pd, Valeria Valente, sul caso del carabiniere che nel 2018 si suicidò dopo aver ucciso le figlie e aver ferito la moglie, commentando la richiesta dei familiari dell'uomo che vorrebbero un incontro con la donna per chiedere una parte dell'eredità collegata all'abitazione dove è avvenuto l'omicidio-suicidio, a Cisterna di Latina. Il vuoto normativo«Come è noto la legge sugli orfani di femminicidio ha dichiarato l'indegnità a succedere dell'uxoricida - continua la senatrice - ma è necessario disciplinare meglio le conseguenze e gli effetti quando, a causa della morte del reo di femminicidio o di figlicidio, ci si trovi di fronte a un'archiviazione e non a una sentenza di condanna. È inaccettabile pensare, infatti, che Antonietta Gargiulo debba ora avere a che fare con la famiglia del marito morto suicida, che ha ucciso le figlie e ha tentato di ammazzarla, la quale pretende un riconoscimento patrimoniale. È moralmente inammissibile e quindi bisogna proporre una norma».

Sono dibattuto perchè   se  da un lato  non  è giusto  che  la  famiglia del suicidia (  in questo   caso )  paghino per  colpe non loro .  Ma  allo stesso tempo   mi sembra  un ulteriore  folrma di  violenza   e crudelta  verso  gli orfani  e  i sopravvisuti   del fewmminicidio  . Ma  poi   ho scelto  di  schierarmi   con la  Valente   anche  a costo  di sembrare  senza  cuore  e senza  pietà  . Perchè  tali persone   pur  oln essendo responsabili diretti   ed asseti    sono  lo stesso  convolti     da quel  che  ricordo  con il  loro silenzio e la loro doifesa  ad oltranza  del  suicida   .
Infatti mi chiedo Su che base vantano l'eredità. Lei non era divorziata    ed è erede diretta nonché unica erede del marito e delle figlie ! Per me è una vergogna ed è giusto che venga fatto qualcosa così anche per altri casi che qui non sono menzionati. << Noi siamo disponibili a elencarli per fare in modo che nulla venga lasciato all'interpretazione o comunque limitare il più possibile accada. Servono leggi chiare precise e non interpretabili >> ( da Trebisonda Rossi  )  . Si continua ad uccidere donne e bambini per mano di uomini e scopriamo che esiste un vuoto normativo. Solo ora, dopo tutti i femminicidi? Oltre al vuoto normativo è la dignità che è completamente assente !!  Come    Vanessa mele  (  ne  ho  parlato se  la memoria  non m'inganna   nel blog  )     trovaste qui  la  sua  storia è  riuscita  a far  cambiare la legge  che   pevvedeva     che  il padre  (  uxoricida  )  potesse  otteere  la pensione  del coniuge   dobbiamo   lottare   per   cambiare  anche questa che  permette  ai  familiari  dell'omicida \  suicida     d'ereditare    i beni  dele vittime  e  degli orfani   . 

sminuite in italia promosse all'estero le italiane Cristiana De Filippis, Maria Colombo vincono l'Oscar europeo per la matematica


IL Congresso europeo di matematica che si è aperto oggi in Spagna, a Siviglia, ha incoronato due italiane, fra i dieci vincitori del più importante premio europeo per la matematica: una sorta di Oscar per questa disciplina. L’Italia si aggiudica anche un altro riconoscimento: Bologna è stata selezionata per ospitare il prossimo congresso, in programma nel 2028. Organizzato ogni quattro anni dalla Società europea di matematica (Ems), il congresso è il secondo evento di matematica più grande al mondo e si è aperto con l’assegnazione di questi che sono tra i premi più ambiti in Europa per la materia.Le due vincitrici italiane del premio Ems, da 5mila euro, sono  (  foto  iizio post  ) : Cristiana De Filippis, 31 anni, nata a Bari e docente dell’Università di Parma, e Maria Colombo, 35 anni, nata a Luino (Varese) e docente del Politecnico di Losanna .Considerata dalla rivista Forbes una delle 100 donne italiane di successo del 2023, Cristina De Filippis, secondo la banca dati dell'American Mathematical Society, è anche fra le persone più citate della matematica mondiale nella sua generazione.A Siviglia è stata premiata per gli "eccezionali contributi" alla Teoria della regolarità ellittica. Questo riconoscimento si aggiunge alla lunga serie di premi ricevuti fino ad oggi, come il G-Research Prize ricevuto a Oxford nel 2019 e Il Premio Iapichino dell'Accademia dei Lincei nel 2020.La Colombo, invece, è stata premiata per i suoi contributi innovativi alla fluidodinamica incomprimibile , alle equazioni di trasporto e al calcolo delle variazioni”. Anche lei ha al suo attivo una lunga lista di riconoscimenti, come l’Iciam Collatz Prize e il Peter Lax Award. Istituito nel 1992, il premio Ems è considerato “l’anticamera del Nobel” della matematica, la medaglia Fields ed è finora assegnato a 13 donne. I vincitori italiani sono stati complessivamente sei: oltre a De Filippis e Colombo, hanno vinto il premio Guido De Philippis (2016), Alessio Figalli e Corinna Ulcigrai (2012) e Stefano Bianchini (2004).


Da Ossi alla serie A: Simone Solinas torna in Sardegna e giocherà nel Tempio

 



Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Simone Solinas, ex calciatore del Cagliari classe ’96, originario di Ossi, ritorna in patria dopo 15 stagioni lontano dalla Sardegna. L’esordio in serie A con la maglia del Cagliari, dopo aver indossato maglie prestigiose come quella della Triestina, Solinas si prepara a vestire la maglia del Tempio nella prossima stagione. Abbiamo fatto due chiacchiere con lui per scoprire di più sul suo percorso e sui suoi progetti futuri.

Dove ha iniziato a calciare i primi palloni?
“I primi calci al pallone li ricordo sicuramente al mare, con il mio babbo. All’età di 4 anni ho iniziato la scuola calcio nella squadra del mio paese, la Polisportiva Ossese.”

È cresciuto nelle giovanili del Cagliari. Com’è stato crescere lì?
“Ho iniziato con i giovanissimi nazionali per finire con la primavera e l’esordio in Serie A. Sono stati anni che mi hanno dato tanto: conoscenza, competenza, passione, sogni, gioie e anche qualche delusione. È difficile descrivere ciò che è stato in poche parole. Ho imparato il calcio e tutto ciò che lo circonda, per la squadra e insieme alla squadra. Crescere a Cagliari è stata l’esperienza più importante della mia vita, sia dal punto di vista personale che calcistico.”

Ha esordito in Serie A con la maglia del Cagliari contro l’Atalanta. Cosa significa per un calciatore esordire nella massima serie?
“Significa coronare il sogno di ogni calciatore che ama questo sport come lo amo io. Ricorderò per sempre le lacrime di gioia di quel giorno e il battito del mio cuore.”

Come mai poi non ha più calcato quei palcoscenici?
“Il calcio, oltre che di qualità proprie e lavoro sodo, è fatto anche di fortuna, di scelte, di visioni di gioco. Purtroppo non ho sempre avuto questi ultimi fattori dalla mia parte.”

Chi è la persona a cui tiene di più in questo ambiente?
“Tanti dei compagni di squadra e di vita, degli staff che ho conosciuto in tutti questi anni vissuti nel mondo del calcio. E anche chi mi ha dato l’opportunità di vivere un sogno, l’esordio in Serie A, mister Lopez.”

Ha passato tanti anni fuori dalla Sardegna. Racconti la tua esperienza.
“È stata sicuramente dura vivere lontano dalla mia famiglia e dalla mia terra. Tuttavia sono stati anni che mi hanno insegnato tanto. Sono cresciuto come persona, ho avuto modo di confrontarmi con tante persone diverse, in luoghi diversi, e tutto mi ha dato qualcosa che mi porto dentro.”

Quest’anno ha deciso di rientrare in patria. Come mai e perché proprio Tempio?
“Ho deciso di ritornare in patria perché dopo tanti anni fuori casa ho sentito il senso di appartenenza, di portare avanti i miei progetti qui, dove sono nato. Tempio ha una grande storia dietro, presenta una piazza importante, e ce la metterò tutta per onorare la loro maglia.”

Quali sono i programmi per il futuro?
“Attualmente sono in procinto di laurearmi in scienze motorie in modo sinergico al calcio. Il futuro chi lo sa, ciò che è certo è che sarà sempre colorato da ciò che più amo, il pallone.”

Cara beltà da dols.it Di Daniela Tuscano


     da    https://www.dols.it/  

 

La bellezza di Jasmine Paolini, anzitutto. Il suo sorriso a specchio, privo di malizia. Tanto diretto elibero da andare oltre il sesso. Sorriso meticcio, futuro. Fortissima nella sua donnità – che riempie e prevarica – Jasmine trionfa pure nelle défaillance, sprigiona energia e ottimismo.
Sinner la bacia da galantuomo, le braccia potenti lasciate inerti, quasi timide, per rispetto e dolcezza.
Non deve dimostrare nulla, Sinner. È un nordico italiano che la sa lunga, da quando è nato. Come Lorenzo Musetti, sperticato neopapà che vince con la stessa naturalezza con cui spinge la carrozzella del piccolo Ludovico. Come Matteo Berrettini, un Marcell Jacobs del tennis. Sono giovani, millennials o quasi, ma decisi, indipendenti, persino prolifici. E belli, fiorentemente belli.
Poi c’è Yamine Lamal, il diciassettenne del pallone, che non è italiano bensì spagnolo… Di padre marocchino e madre guineana.
Yamine ha un secondo padre, una fidanzata e un fratellino che, in un’istantanea tenerissima, egli «allatta» maternamente con la coppa dei campioni conquistata di fresco. Italiano non è, ma potrebbe esserlo perché queste miscellanee appartengono a ogni luogo.
E dànno origine a generazioni bellissime, fresche, gaudiose. Genti feconde, per cui la #famiglia non è un’astrazione. Ma nemmeno uno stereotipo. Lo è, famiglia, nella complessità delle relazioni, dell’allargamento, nello sdoppiamento dei rapporti, che si superano e ripigliano, ma forse, faticosamente, riescono ad agguantare la luce.
                  Di Daniela Tuscano

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