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L'odore del silenzio

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C'è sempre, in ogni vicenda umana, un momento di ricapitolazione, una pausa in cui il respiro rallenta, o addirittura si ferma. E' un momento timido, che svanisce non appena ne percepisci la presenza; eppure è anche una luce. Te ne puoi nutrire, senza però possederla. Devi fare un passo indietro, permetterle di invaderti. E allora, lei ti restituisce a te stesso. Pienamente, completamente. Quando usciva dal Quirinale, nella lunga notte di ieri, Silvio Berlusconi è stato restituito, o forse donato, a sé stesso. Non coglierà l'occasio ne, lo sappiamo. Tornerà, entro brevissimo tempo, il Berlusconi che abbiamo sempre conosciuto: un Berlusconi non super-umano, non post-umano, bensì para-umano. Qualcosa che sta accanto all'umanità senza esserlo. Una carcassa vuota, un'apparenza di vita, esattamente come le immagini dei dépliant pubblicitari. Perché questo e null'altro è stato il senso della sua avventura "politica": una strenua difesa della roba (sua), u

Senza nome

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Quel giorno proprio non ne poteva più. Fradicio fino al midollo per le cateratte che mai e poi mai volevano richiudersi. Scuro tra gli alberi scuri, fra le foglie che sembravano anch'esse liquefarsi come gelido piombo. Pioveva, e pioveva, e pioveva. Era la sua vita, si avvicinava il momento in cui non avrebbe più trovato, tra i solchi abbandonati o tra i rami fioriti, una briciola, un seme, un insetto di cui cibarsi. Lui, uno dei tanti passeri clandestini e al tempo stesso familiari in quel nugolo di comignoli, vegetazione, tombini e budelli che gli umani chiamano città. Dalla scorsa estate lui, lo zingaro volante, aveva un appuntamento fisso sul balcone di alcuni umani. Sebbene sapesse che di loro non ci si poteva fidare, vi si avventurava egualmente. Il gusto del brivido, la fame, la consapevolezza della propria velocità gli avevano infuso un coraggio guascone. Anche perché lì aveva conosciuto due nuovi amici. Alati come lui, ma con un nome. Cipria e Fiammetta, una coppia di

Lega shock: "Grazie a pioggia sgomberati campi rom a Torino"

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Visto  che nel  commentare  questa  ennesima idiozia (  trovate  sotto la news  )  malpancista  della  Sega ops  Lega Nord    non mi vengono in mente    altro  che  frasi  fatte  e volgarità (  ed  non mi va  di  abbassarmi al  loro  livello )   faccio mie  le parole , spcie  qulle  da  01.10 di un grande poeta  che  ancora   ha molto  da  dire   repubblica  online  Il maltempo, dichiara Davide Cavallotto, deputato del Carroccio,è riuscito laddove aveva fallito Fassino: l'evacuazione dell'insediamento  sul lungo Stura. Rosa Callipari, Pd: "Lo ispirano cinismo e razzismo". L'ira di Fassino: frasi assurde, intanto anche i roma sono rientrati nei loro campi I nomadi del campo di lungostura Lazio sgomberati dalla protezione civile  (foto contaldo/photonews) "Ora che la pioggia è riuscita nell'impresa in cui aveva fallito il sindaco Piero Fassino, ossia lo sgombero del campo nomadi abusivo sul Lungo Stura Lazio, mi auguro che il comun

Gli italiani in Libano e la loro "caccia cieca" guerra alla guerra

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 fonte unita donline  del 6\11\2011 Gli “hurt locker” italiani, come da titolo del film premio Oscar di Kathryn Bigelow, hanno gli occhi profondi del luogotenente Nicola Sgherzi, medaglia d'argento per aver salvato la vita di una donna saltata su una mina a Sarajevo nel febbraio del 1996. “Arrivammo sul posto assieme ad un collega attirati dall'esplosione e dalle urla – racconta – C'era questa signora a terra orribilmente mutilata ed alcuni militari che la guardavano. Ho deciso subito di intervenire senza aspettare l'arrivo della squadra: c'era la neve e l'unico modo per raggiungerla era camminare fino al punto dove si trovava mettendo i piedi sulle sue orme. Arrivai lì, me la caricai sulle spalle e mi misi sotto braccio la gamba che la mina le aveva fatto saltare via. Poi feci il cammino a ritroso fino a portarci in salvo”.  Sgherzi, oggi cinquantaquattrenne alla sua sedicesima missione all'estero, assieme ai genieri della brigata Pinerolo è arriv

Uscire sotto un diluvio x andare a sentire un pianista eccezionale non ha prezzo .

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Ieri  pomeriggio , fino  alle  8.30  di sera  ,  è  venuto  giù in diluvio , mandando a carte 48  la    1  giornata  della  sagra  dell’annuale   castagne . Ma  per  fortuna  ottavo (  ed  ultimo  )  appuntamento della rassegna «Autunno musicale tempiese  che vedeva  ospite il pianista  Francesco Grillo (  foto a  destra  )si teneva  dentro  il teatro del Carmine .La scaletta delle interpretazioni dal titolo scelto dai curatori  da lla  rassegna : «Liszt al Jazz, Highball, original piano works-improvisation and more». In essa   Grillo ha compiuto  incursioni attraverso più generi musicali . Ne a  , come  valsa  la  pena   di prendersi tutta  quella  pioggia  per  un bellissimo     sublime  concerto  . Infatti : << (...) Musica jazz, autorevole rivista del settore, lo considera una delle espressioni più originali del panorama musicale italiano. Il suo stile viene considerato «avventuroso» e l'album per piano solo, «Highball»,che ha inciso recentemente e nel quale duetta co

Autostrada

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La mia vita è tutta un rumore. Un rombo sordo. Una fuga dentro tunnel bui, affamati budelli di balena. Non si ha tempo di assaporarli, i colori. E quando solo ti fermi un attimo, e ti piovono addosso tutti assieme, ti senti aprire il petto in due, e il pianto t'invade. Come accadeva a mio padre, in Kossovo. "Il topo", lo chiamavano. Scuro scuro, ha avuto un figlio chiaro come me. Capelli gialli e ispidi, spine tra la paglia. "Il topo" lavorava in una cava e sterrava sabbia e sabbia, accecante e vetrosa. Poi la sabbia se l'è inghiottito. Di piangerlo non ho avuto tempo. Ancora rumore. Spari, bombe, malta, informità granulosa, questa era la nostra vita. Sono scappato dalla guerra e mi sono ritrovato su un camion. Trasporto ogni cosa, o forse niente. Solo le palpebre, ogni tanto, si chiudono lente, e allora rivedo un paio d'impannate verdi, un riposante orticello dietro casa, una sposa bambina dalla gonna a quadri. Mentre m'inforco tra le

Ingrata patria...

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Nessun ricordo ufficiale per il volontario sardo-ligure che ha donato la vita per salvarne altre Per Lui, SANDRO USAI, nessuna diretta televisiva... solo: Sul coperchio un mazzo di piccole orchidee e le lacrime della moglie Elena, che non ha abbandonato un istante la bara... è quello che capita spesso ai "veri eroi"... (Domenico Savino)

Via larga o via stretta ?

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             Era da  tempo   che non mi facevo una   domanda  e mi davo   la risposta  , per parafrasare un famoso personaggi televisivo e la  sua trasmissione  tv andata in onda  dal1989 al 1994 . Eccovi la mia elucubrazione E’più costruttiva una   via retta   e larga o  una via  con curve  stretta ? A te decidere  s vuoi una  vita  \ opera  d’arte  solo  ed  esclusivamente piatta  e monotona o se vuoi  qualcosa  ricco  e fecondo  . La auto risposta non  mi convinceva più  di tanto poi   sono andato a  rileggermi  questa  frase   trovata  su un  calendarietto regalatomi  da  amici  cristiani   ecumenici  di   Matteo 7:13-14 : <<  Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano >>. per arrivare alla fine e al completamento  dell’opera  d’arte sono  solo dum  l  vie perco

il mio 1 novembre

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Osservo con timore Bolormaa la Contorta  Concetto fatto carne nervi viscere legamenti  Sinuoso movimento  Monito terrorista che la retta è per chi ha fretta  Non conosce pendenze smottamenti rimonte  Densamente spopolata è la felicità  Densamente spopolata è la felicità  Preziosa  La felicità è senza limite e viene e va  La felicità è senza limite e viene e va  Viene  Viene e poi se ne va  Splendida Bolormaa arresa all'amore  Fluida contorta molle resistente  Lascia fluire il dolore  Che la felicità è senza limite  E va e viene  E va e viene  Altri testi su: http://www.angolotesti.it/C/testi_canzoni_csi_47004/testo_canzone_bolormaa_828996.html Tutto su Csi: http://www.musictory.it/musica/Csi