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TURCHIA, QUASI EUROPA di © Daniela Tuscano

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Ankara, 10 ottobre 2015. La fine. Sono crollate sabato scorso, davanti ai corpi dilaniati d'un pacifico corteo, le speranze, o piuttosto le illusioni, sul futuro democratico della Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Qualcuno parla, probabilmente non a torto, di strategia della tensione, ben nota soprattutto ai miei coetanei (il corteo era formato da molti curdi, dei quali Erdogan è acerrimo nemico). S'accusa il solito Is/Daesh, anche in tal caso con fondatissime ragioni. Ma a me bastano quei centotrenta (per il momento) fatti a pezzi da una bomba infame: il più giovane aveva nove anni, la più anziana ottanta. Erano donne - molte -, ragazze, studentesse, lavoratrici, professori di liceo, casalinghe e muratori, laici e credenti. Era un popolo che manifestava, come tanti di noi, diverso da noi. Quanto l'ho respirato, in questi giorni, l'odore della libertà, il privilegio di poter vestire come mi pare, di contestare, sbagliare, pregare e bestemmiare, cantare e scriver

La tragedia della Nave Regia Roma nella seconda guerra mondiale: il racconto di uno dei superstiti ancora in vita Aldo Baldasso

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Il 9 settembre 1943, alcune ore dopo l’annuncio radiofonico della firma dell’armistizio di resa, la Nave Regia Roma, fiore all’occhiello della Marina Militare Italiana, libera gli ormeggi dalla base di La Spezia e inizia quello che si rivelerà il suo ultimo viaggio.   se  non si dovesse   riuscire    a vederlo e vedere  solo la  pubblicità   lo  trova   qui Con la supercorazzata armata c’è la flotta italiana, composta da 23 unità navali, comandata dall’ammiraglio in capo Carlo Bergamini, sulla plancia della Roma. Imbarcato anche un giovane piemontese di 23 anni. Oggi Aldo Baldasso ha 95 anni e vive a Pirri con la moglie Gina e la figlia Paola. Non ha dimenticato nulla di quell'immane tragedia che si è consumata a una ventina di miglia a nord dell’Asinara. L'album di Aldo Baldasso Baldasso è uno dei pochi superstiti sardi, ancora in vita, e oggi racconta una delle pagine più tristi e drammatiche dalla storia della Marina Militare Italiana e della Seconda

le unioni civili ? un attentato alla famiglia , l'educazione sessuale in classe ? fa diventare gay i bambini , tutte l bufale della destra e non solo ultra cattolica che si oppone ma non propone altri metodi ai tentativi di superare sessismo e omofobia

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colonna sonora Stefano Guzzetti. The road to you aI figli della luna FABRIZIO DE ANDRE Dire ai piccoli che i cuori di maschi e femmine sono uguali diventa "insegnare a toccarsi" Un fenomeno carsico fino all'inizio del 2014\2015 e poi esploso con l'ultimo Family Day . Infatti  su   repubblica del 1\10\2015   di maria novella de  luca I LIBRI all'indice a Venezia e la campagna contro le unioni civili. Le "scuole di Dio" di Staggia Senese e i manifesti che minacciano la "compravendita dei bambini" nelle strade di Roma. La famiglia naturale contro "l'omosessualismo", i comuni della Lega che in Lombardia si proclamano de-genderizzati e gli appelli su WhatsApp delle mamme di Brindisi per difendersi dal "genter" pronunciato con la T al posto della D... Le delegazioni di genitori che chiedono ai dirigenti scolastici di proteggere i loro figli dalla "contaminazione" gay, i filmati dei gruppi pro-li

ecco i volti dei MEDICI SENZA FRONTIERE..... ASSASSINATI IN AFGHANISTAN .NEL BOMBARDAMENTO ALL' OSPEDALE DI MSF. DALLA NATO!

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il desiderio di  Daniela  tuscano espressonbel post  precedente http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/10/vogliamo-quei-volt-i-daniela-tuscano.html è stato relaizzato    da  Viviana Bersani   di  Facebook

VOGLIAMO QUEI VOLTI © Daniela Tuscano

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Questa è l'unica foto     reperibile sul web di uno dei 12 operatori uccisi a Kunduz. Non è trascritto il nome, né l'età. Somiglia a mio zio Aldo quando frequentava l'ateneo, i trent'anni non li aveva sicuramente raggiunti, come gli altri suoi amici. L'Afghanistan è un Paese giovane e pullula di visi come questo. Limpidi, affacciati sul mondo. Con le loro belle e invincibili speranze. Un viso familiare perché dappertutto lo stesso. Il viso di chi crede, di chi ha fiducia in un domani felice e grandioso. Si gettano allo sbaraglio, i giovani. Non sono saggi. E li chiamiamo sventati, generosi forse, ma in fondo inutili, e quel loro naturale prodigarsi per gli altri ci fa storcere la bocca. Tanto, fra poco matureranno. Fra poco "la vita" li temprerà, diventeranno come noi, scettici, umoristi. A me invece pare che questo viso, e quelli rimasti ancora anonimi, fossero già assai maturi. Temprati, anche. Scettici e umoristi certo no. E meno male Vogli

MORTE DEI CAMPI di © Daniela Tuscano

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MORTE DEI CAMPI Come una Nedda cresciuta, o un . Sud verghiano, naturalista e positivista, spietato, di oltre cent'anni fa. Sud dei vinti. Invece siamo nel 2015. E Paola Clemente era italiana. Non un'immigrata. Ma proviamo a sentirla mormorare, mentre s'ammazza letteralmente di fatica in quel deserto di seminagione, "che è quest'Italia?". Sgobbava sette giorni su sette per due euro l'ora, sotto la schiavitù del caporalato. Alla fine è schiattata, ma nelle fotografie, lei, col suo cognome da pontefice (ottocentesco pure quello), riusciva ancora a sorridere. Un sorriso liquido, largamente mansueto sopra un modesto vezzo di perle. Perché la vita è fuori. Deve esserlo.  Paola voleva sentirsi umana e s'insinuava in feste amicali per restituirsi all'umanità. Quell'angolo d'esistenza, i caporali non erano riusciti a spegnerlo. E lei vi s'aggrappava tenacemente. Appesa a un pensiero, alla gioia della famiglia, come Rosso al ricordo d

Un aereo fatto in casa per vincere la paura di volare (di Daniela Usai videolina )

Si è costruito un bimotore nell officina di casa lo ha portato a battesimo. Un sogno che si avvera a Perdasdefogu. Il servizio è di Daniela Usai,  che ha contribuito in prima persona al collaudo. Gli intervistati sono: FEDERICO PIANO ISTRUTTORE ESAMINATORE VELIVOLI, GIGI LOI PROPRIETARIO SAVANNAH S e MARCO CORONGIU COSTRUTTORE VELIVOLI

tornare indietro per andare avanti . intervista a Michele santoro di www.saperepopolare.com

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Per la serie interviste oggi intervisto Michele Santoro, l'ideatore e fondatore di "Saperepopolare".      Da una veloce visione del sito, ma soprattutto della pagina Facebook omonima, si comprende che si tratta di un «e-commerce che unisce lo spirito imprenditoriale del suo gruppo di lavoro ad una passione trasformatasi nel tempo anche in un obiettivo culturale strategico: descrivere i riti, le feste, le antiche tradizioni delle comunità italiane e delle minoranze linguistiche che vivono in Italia ma anche le idee innovative e "le buone pratiche" di vita». Lo scopo è quello di preservare «la "memoria" raccontando, nel contempo, l'Italia che cambia e di essere una finestra permanente sulla storia locale italiana e sui tanti "patrimoni" - materiali ed immateriali - presenti nelle comunità italiane e nelle culture "altre" che vivono in Italia». Per quanto riguarda invece gli aspetti di natura commerciale, Saperepopolare rivend

I social sostituiranno programmi come chi lo ha visto o l'integreranno ? Per 40 anni cerca l'infermiera che le ha salvato la vita: ci riesce grazie a Facebook

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  come  da  titolo    voi la  risposta                         La foto del 1977 Per quasi 40 anni ha cercato la donna che le ha salvato la vita. Ce l'ha fatta solo oggi, grazie a Facebook.Lei è Amanda Scarpinati, 38enne americana. Nel 1977, all'età di tre mesi, è rimasta gravemente ustionata in seguito a un incidente domestico (si era scottata con il vapore bollente di un diffusore elettrico). La prima a soccorrerla, tranquillizzarla e curarla in ospedale era stata un'infermiera della clinica di Albany, Stato di New York.Un "angelo" rimasto sempre sconosciuto.Di quel tragico momento, ad Amanda è rimasta solo una foto, scattata da un fotografo presente al pronto soccorso e pubblicata sul bollettino dell'ospedale. Una volta venuta in possesso di quello scatto, la donna, che nel tempo ha dovuto sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia estetica, ha cercato per anni di risalire alla sua salvatrice.Invano.Poi, con l'avvento dei socia

IMPARIAMO COME SI GODE LA VITA DAGLI ANZIANI

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Questa immagine sta facendo il giro del web ed è stata condivisa migliaia di volte su Twitter. E' stata scattata al Boston Globe quando i fan attendevano l'arrivo di star del cinema come Johnny Depp, Kevin Bacon e Dakota Johnson.  Vediamo se  capite    il perchè del titolo   è perchè     è diventata  virale Stiamo rasentando la follia, invece di vivere i momenti, cerchiamo solo di immortalarli....e loro passano e non ritornano indietro..... meditiamo..... Infatti  come  dice   Roberto Reginali   commentando   la  news    presa  dala  pagina fb   del'unione sarda  d'oggi      : <<       questa piccola e anziana signora, nella sua semplicità da prova di possedere un cervello e di saperlo usare meglio di tutti i restanti presenti messi assieme.Lunga vita a lei. >>   Vero  Daniele Fois  un  conto  è  fare  una  foto  o  un video  un aòltro   è  come dici   tu  vivere  <<   la realtà di come la gente si sta ipnotizzando ad una società finta ment

DADAVIAJEM mostra di danile castiglia sul viaggio in sud d'america te,mpio pausania 21-30\9\2015

mia recensione precedente la  pagina  fb   con alcune delle foto  messe  in mostra l'album di  flickr  con foto  del viaggio Oggi  mentre aspettavo il mio turno   del barbiere   sono andato  a rivedermi DADAVIAJEM  mostra  di daniele  castiglia  sul viaggio in sud  d'america Confermo quanto  ho detto nel  post  precedente  ( vedere  sopra  url  ) . Una mostra molto bella   che   si può riassumere  panello introduttivo  gentilmente   concesso   dall'autore Confesso. Confesso che ho viaggiato. Mi piaceva tanto questo titolo, lo avrei scelto se avessi deciso di scrivere un libro di viaggio. Un titolo che parafrasa volutamente quello dell'autobiografia di uno dei maggiori poeti del mondo, il cileno Pablo Neruda, Confesso che ho vissuto. Un altro grande sudamericano, Garcia Marquez, diceva che la vita non è quella che abbiamo vissuto, ma quella che ricordiamo, e poi come la raccontiamo. Così è il viaggio, o il racconto di viaggio. N

strano Raffaele Arzu uno dei 30 alttitanti più pericolosi nazionali in aula stupisce tutti: "Non perdiamo tempo, sono colpevole"

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 da  l'unione  sarda  Oggi alle 15:41 - ultimo aggiornamento alle 20:08                                                       Raffaele Arzu "Vi faccio risparmiare tempo, sono colpevole". Questa la frase d'esordio di Raffaele Arzu, 36 anni, nato a Lanusei e cresciuto a Talana, appena è entrato in aula per essere giudicato dalla Corte d'Assise di Grosseto per la rapina avvenuta all'ufficio postale di San Quirico di Sorano il 2 settembre 2003. Capelli rasati a zero, scortato da otto poliziotti, ha detto rivolto ai giudici: "Vi faccio risparmiare tempo: sono il colpevole della rapina all'ufficio postale. Vi chiedo solo una pena umana". Udienza lampo, quindi, per Arzu, un tempo considerato fra i 30 latitanti più pericolosi d'Italia, accusato di una serie di rapine e condannato per un omicidio. Il giudice Giovanni Puliatti ha letto poi la sentenza: 3 anni di reclusione, contro i 5 chiesti dal pubblico ministero. Il giorno

meglio morire di fame o vendere anche la propria dignità \ amor proprio per un lavoro ?Si sbottona: assunta. L’imbarazzante provino della conduttrice di Tg: “Mondo competitivo”

“Ho chiesto prima ai miei genitori cosa ne pensassero, e quando ho scoperto che mi sostenevano nella mia decisione, non è stato un problema per me di propormi in questo modo”. E’ la spiegazione che un’aspirante presentatrice ha dato del provino sostenuto per condurre il notiziario del canale all-news albanese ‘Zjarr‘. La donna si è presentata con la camicia completamente sbottonata, e ha ottenuto il posto. “Molti erano d’accordo sul fatto che lo stile della sua presentazione era un po’ imbarazzante, ma – ha detto un portavoce del canale ha dichiarato – ci stiamo lavorando e ad essere sinceri non sembra stia facendo male, visti i dati di ascolto”. Candida, la neo-assunta ha messo a tacere tutte le malelingue: “E’ stato un modo di mettermi in mostra in un settore competitivo” argomenti  simili http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/09/alice-non-lo-sa-ma-e-tutta-colpa-sua.html

ALICE NON LO SA - Ma è tutta colpa sua ?

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L’improvvida uscita di Alice Sabatini, neo-Miss Italia (?) 2015, ha provocato una sequela di commenti ironici e sdegnati. Reazioni giuste e opportune. Alice non è innocente: stava a lei, e solo a lei, studiare e/o informarsi riguardo a eventi storici d’importanza fondamentale. Ciò premesso, una domanda sorge spontanea: ma quanti docenti insegnano ai loro alunni l’importanza del ruolo delle donne nella Resistenza? Quanti conoscono, e diffondono, i nomi di queste eroine? In genere, la “Storia” che conta non è presentata, sia dagli insegnanti sia dai libri di testo, come “affare da uomini”? Non lo diamo per scontato? Come stupirsi, quindi, che una ragazza (o un ragazzo) dall’intelligenza media, o magari non molto brillante, non avverta questo vuoto nel programma scolastico e reputi ovvia e normale l’”insignificanza” delle donne nelle vicende storiche, culturali, artistiche d’un Paese? Se l’apporto femminile alla cultura, i diritti delle donne, sono ritenuti argomenti inu

dadaviajem nove mesi in sud america mostra di daniele castiglia

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bellissima . questo si chiama viaggiare non con i tour operator o con le droghe ho deciso di seguire quanto dice http://galluranews.altervista.org/ Tempio Pausania, “DadaviaJem”, sito di viaggi e turismo propone una interessante mostra fotografica al Caffè Gabriel. Dal 21 al 30 settembre 2015. Posted on settembre 20, 2015 da Web Master in CULTURA / Tempio Pausania, 20 set. 2015- Al Caffè Gabriel di Tempio Pausania, in via Mannu 43, da lunedì 21 a mercoledì 30 settembre, saranno esposte fotografie e didascalie che racconteranno un viaggio di nove mesi in Sud America, dal Brasile all’Argentina, dal Paraguay all’Uruguay, dal Cile al Perù e all’Ecuador, compreso l’arcipelago delle Galapagos. L’occasione per prendere un aperitivo tra spiagge caraibiche, ghiacciai australi, vulcani andini, imponenti cascate, sale da tango, leoni marini e un’infinità di altri paesaggi, personaggi e avventure. Una opportunità di vedere splendide foto e di conoscere questo sito di viaggi

C’era una volta. Orfani: Ringo n. 12 Spoilers alert.

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 questo ottimo articolo  di   http://www.barberish.com/   conferma  quanto dicevo   in  http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/09/orfani-ringo-cera-una-volta-e-seconda.html C’era una volta. Orfani: Ringo n. 12 By:   Barberis   On:   settembre 15, 2015   C’era una volta. Orfani: Ringo n. 12 LORENZO BARBERIS. Spoilers alert. Secondo finale di stagione per Orfani, la prima serie a colori della Bonelli. La chiusura di questa  season two  spetta ovviamente a Roberto Recchioni, l’ideatore e curatore della serie. Se la prima stagione (i primi 12 numeri) era stata interamente sceneggiata da lui, questa seconda ha visto la cooperazione di Mauro Uzzeo, in metà degli albi, e Luca Vanzella nel solo numero sette. Ma il finale, comprensibilmente, è tutto ad opera del creatore.All’esordio su Orfani, ai disegni, Roberto Zaghi, firma storica comunque della fantascienza bonelliana, fin dagli esordi nel 1995 su Legs Weaver, Nathan Never e poi Zo

Orfani -Ringo n 12 C'era una volta e bilancio sula II stagione e prospettive sulla III

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musica  in sottofondo  Guns N' Roses - Don't Cry Ho aspettato un paio di giorni , onde  evitare  accuse  d'essere  uno spoiler     ed  uno che rovina sorprese  ,  prima di scrivere  la mia recensione  ed  il mio bilancio di  questa seconda  stagione di Orfani  . Dopo   questa    premessa   vediamo    d'analizzare  il  numero   in questione   sia  la  Seconda stagione altalenante  fra  il  sottotono ed  il sublime  . Il  giusto dosaggio  fra  numeri  troppo  slow  foud  e  numeri  (   gli ultimi  3\4 )  a  cardiopalma    ha dato una gran spinta sull'acceleratore. Aspetto con ansia la terza stagione  in quanto  Mi piace l'idea del nuovo protagonista x stagione, ma tirando le somme... Seguirò la terza serie? Non lo so.... A tratti ho trovato , salvo  che  negli ultimi  5\6 numeri  , la storia un po' povera nei contenuti. Forse bisognerà attendere il terzo capitolo per capire il vero filo conduttore... La copertina  del primo numero della  nuova st