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kevin il ragazzo cinese ferito a tlorino durante juve -real salvato dall'intervento di un africano e Piazza San Carlo: ristorante accoglie feriti. Una cliente si lamenta perché le «hanno rovinato la cena» e se ne va senza pagare

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tra le  tante stolrie   dei fatti  torino  la  stampaufficiale  ignora   storie  come  queste  considerandole banali. Oppure   le riporta  in modo incompleto e fazioso  . Ad  esempio  si parla  tanto del  banmino cinese  (  meglio italo \ cinese  visto che lotta  tra  la  vita  e la morte   è stato  salvato  da un africano pubblicato il 5 giugno 2017 alle ore 15:07 Mohamed, 20 anni lavora come bodyguard nei locali della movida torinese. E' lui che sabato notte ha impedito che Kevin, il bambino cinese di 7 anni ricoverato in gravissime condizioni, fosse travolto e ucciso dalla gente in fuga. "Avevo una gran paura di morire, ma non me la sono sentita di lasciarlo lì" Infatti  La sorella: «Siamo caduti entrambi, non riuscivamo più a rialzarci. Io provavo a gridare, ma non mi sentivano.» Il bimbo è tra i feriti più gravi.E’ la storia del sogno che si tramuta in incubo. Kevin, un bambino di soli sette anni, che era andato ad assistere alla partita della squadra del s

piccoli e quotidiani stratagemmi per riempire il tempo infinito del suo ragazzone autistico e ragazzi\e speciali

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la prima storia è tratta da diversi siti trovati in tìrete in particolare da http://news.leonardo.it/achille-il-ragazzo-autistico-che-insegna-inglese-ai-bimbi/ è risale al giugno del 2017 Achille, il ragazzo autistico che insegna inglese ai bimbi DI FABIO GIUFFRIDA , 5 GIUGNO 2017 Ha 18 anni Achille, un ragazzo autistico che insegna inglese ai bambini, due quarte elementari, che lo attendono con ansia ad ogni lezione. Al lavoro si presenta sempre in giacca e pantaloni blu, come riporta il Corriere.it. A stupire è che il giovane abbia appreso l’inglese da solo, senza alcun corso: il suo amore per le lingue è stato determinante e gli ha consentito di diventare un vero e proprio “teacher” temutissimo dai suoi piccoli alunni. Achille, tra l’altro, ha perfezionato l’inglese guardando video su internet e ripetendo le frasi con grande costanza e determinazione.Il ragazzo autistico che ha appreso le lingue su internet “La prima volta che Achille è venuto a fare lezione non av

IL CORO © Daniela Tuscano

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IL CORO Ma cos'è, alla fine, il martirio? Cos'è, in Occidente, se non qualcosa di remoto e quasi mitologico, e per ciò stesso irreale? Sono enormi tele barocche grondanti macelleria e vividi drappi, un trionfo di corpi membruti o gracili donzelle. Tavola imbandita, in fondo. Perché satollarsi in quel modo, e in quel mondo lacero e pomposo, era ferino e impudico. E poi sono giunte le dissacrazioni (e le dissezioni) psicoanalitiche: segni di nevrosi, quei dipinti e quei santi,  masochismo ecc. Armi spuntate, razionalità miserande già irrise da un animo acuto come Svevo. E però il martirio è qui e pulsa, schianta e percuote, e non v'ha palma di vittoria che l'ingentilisca. Il martirio è semplicemente cristianesimo. Per  questo le letture dopo Pasqua, compresi i passi del primo testamento, sono lì a ricordarlo, ogni giorno, a dimostrazione della loro eternità terrena. Un ossimoro e una realtà. Il martirio è affare dell'al di qua e lotta contro "il principe di

Tre storie che fanno ancora più male quando il dibattito pubblico è così concentrato su cosa si intende per famiglia e gendert ed antigender

vedi anche perché i preti vanno spesso in TV a parlare di sesso ? [ L'elzeviro del filosofo impertinente ] un vecchio post della grandissima e nostra utente fin dale origini  Tina Galante ha condiviso il video di La Cronaca Italiana .2 febbraio 2016  << Tre storie di donne vittime della violenza. Tre storie che fanno ancora più male quando il dibattito pubblico è così concentrato su cosa si intende per famiglia >> ma  soprattutto    su gender   e  antigender  ( vedere il pre  , durante  , e  post   legge  unioni  civili  ) . Un pase  diviso  dove  . solo il termine    ed  l'ìinroduzione   del reato  femminicidio   crea  ancora resistenza    . Un paese  e   video  di questi  giorni   Reggio Emilia: musica e preghiere, rosario e diritti. Il Gay Pride e la "processione riparatrice" La festa dell'orgoglio gay e la processione riparatrice. In mezzo Reggio Emilia a osservare, con curiosità, chi è sceso in piazza per

Se la mafia non è il nemico ma lo è la cultura mafiosa (di M.Galli)

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da http://www.alessioporcu.it/commenti/galli-mafia-cultura-mafiosa/  del    4 giugno 2017 di Marco GALLI Sindaco di Ceprano Il problema più complesso non è combattere la mafia (  anzi le mafie  aggiunte  mia  ) , ma la cultura mafiosa che la sostiene, si prostra, la difende.Un’impresa ancora più difficile in una nazione che ha fatto del clientelismo e del servilismo verso i potenti una peculiarità quasi unica, tra i Paesi avanzati del continente. Una nazione dove l’onestà non è di moda, così come la legalità. E che per questo sconta un livello di corruzione altissimo, con un costo in termini economici e di qualità della vita che non ha uguali. Il ritardo dell’Italia sul piano economico e sociale non è dovuto al mancato investimento di risorse. Ma dalla corruzione che ha deviato gli investimenti nelle tasche dei mafiosi e dei politici corrotti.Purtroppo ancora oggi si fa troppo poco e i centri di potere restano sostanzialmente gli stessi, anche se cambiano nome,

QUELLE STRANE OCCASIONI… - A proposito di “Chiedi di lui 2.0”

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Sfogliando il bello e ricco libro di Daniela Tuscano e Cristian Porcino Ferrara su Renato Zero si capisce quanto la fine degli anni ’70 sia stata importante.  Noi, giovanissimi ai tempi, non ce ne rendevamo conto, ma quello fu forse l’ultimo strascico della contestazione. Gli scontri all’interno della famiglia erano diretti, spesso aspri. Seguire un personaggio come Zero era in un certo senso un atto “politico”. Senza la seriosità di partiti e movimenti ma sensibili a tutti gli stimoli di novità che provenivano dal mondo della cultura popolare, visiva e musicale. Renato li rappresentava totalmente e non era impresa facile: all’epoca, tutti i cantautori erano al massimo dell’inventiva e ogni disco era più bello dell’altro. Ma Renato era un mondo a parte, un mondo dove il privato, come scrive Daniela, diventava davvero politico, o forse sociale, comunque rivoluzionario. Una rivoluzione incruenta e colorata ma ugualmente potente. E qui sorge anche un rammarico. Proseguendo nella le

Keira Rathbone,, in mostra a Ivrea le opere della londinese che "dipinge" con la macchina per scrivere

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http://keirarathbone.com/ https://www.facebook.com/KRTypewriterArt/  Chi lo dficde   che  per  fare   un quadro  sino neccessari dei penneli  ?   I suoi "pennelli" preferiti sono due Olivetti, una Valentina e una Lettera 22. Con esse "dipinge" immagini singolari e immagini dell'artista al lavoro scattate da Luisa Romussi e alcuni dei suoi disegni fatti a macchina. sorprendenti: paesaggi, scorci urbani, vedute panoramiche, ritratti, nature morte. Lei si chiama Keira Rathbone  (  vedere  sito  sopra   e  foto affianco sotto  )  ed è una "typewriter artist" londinese che da tredici anni realizza opere uniche pigiando sui tasti delle celebri macchine per scrivere olivettiane. I suoi lavori sono esposti in questi giorni a Ivrea in occasione del festival di letteratura "La Grande Invasione": si possono vedere all'Atelier Mama-B. Se prima    , giusto per  non andare  prevenuti  ed  impreparati ,  potetge  vedere   Nella gallery

finchè esistono i razzisti e gli imbecilli io continuero a raccontare \ riportare storie come questa Zaia insultato su Facebook per foto con calciatore di colore

leggi anche  su taled  argomento http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/06/pensieri-sparsi.html Mio amato\Con la pace ho depositato i fiori dell’amore\davanti a te Con la pace\con la pace ho cancellato i mari di sangue\per te Lascia la rabbia\Lascia il dolore\Lascia le armi\Lascia le armi e vieni\Vieni e viviamo o mio amato\e la nostra coperta sarà la pace Voglio che canti o mio caro " occhio mio " [luce dei miei occhi] E il tuo canto sarà per la pace\fai sentire al mondo,\o cuore mio e di' (a questo mondo) \Lascia la rabbia\Lascia il dolore\Lascia le armi\Lascia le armi e vieni\a vivere con la pace.     Poesia araba citata in Luglio, agosto, settembre (nero) degli Area lo so che : non ne vale la pena perdere tempo e con gli imbecilli , e replicherei Isaac Donkor, 23 anni originario del Ghana arrivato in Italia nel 2003 (  ed è ormai cittadino italiano a tutti gli effetti)  e la sua intera famiglia vive da tempo nel trevigiano ed è

pensieri sparsi

Stamattina una bella giornata di sole rovinata ( mica tanto ci vuole ben altro ) da una discussione su ius soli , cittadinanza , abbassamento della punibilità da 14 anni a 12 anni per i reati gravi ( ma anchde no ) commessi dai minori . Alla fine il mio interlocutore invece di dirti : << chiusa qui la pensiamo in maniera differente , non sono d'accordo , ecc >> mi dice come si fa congli ubriachio ed matti : << chiusa qui hai ragione tu >> . Ma il tempo è talmente bello ed la musica che viene dalla piazza all'ora dell'aperitivo è piacevole che non importa e che ci sono altre cose ben più gravi invece di queste sottigiezze per cui arrabbiarsi e pendersela .

Raffaele Arcella, classe 1920, presidente dell’Associazione nazionale ex internati nei lager nazisti: << Così un libro su Lenin mi salvò da un proiettile >>

“Questo libro mi ha salvato la vita. Anzi me l’hanno salvata il libro e Lenin”.  Durante la cerimonia per le consegne della medaglie in occasione della Festa della Repubblica,  Raffaele Arcella, classe 1920, presidente dell’Associazione nazionale ex internati nei lager nazisti, mostra un vecchio libro. È un volume su Lenin scritto in russo. E l’avvocato, nato a Napoli nel 1920,  laurea in giurisprudenza e in lingue e letterature slave e istituzioni europee orientali, non scherza quando dice che è vivo grazie a quel libro dove è ancora evidente il segno di un proiettile. Arcella aveva il libro all’altezza del petto quando un cecchino, durante la seconda guerra mondiale, gli sparò contro. “Il proiettile si è fermato proprio dove c’è una foto di Lenin – dice l’avvocato -, avevo appena tirato fuori il libro dalla bisaccia del cavallo, per questo dico che la lettura e Lenin mi hanno salvato la vita”. 

A Bergün, piccolo paese dei Grigioni tra St. Moritz e Davos, firmata la delibera: divieto di scatti, pena multa di 5 franchi. E il sindaco fa appello alla Nasa: "Cancellate le nostre foto dall'alto"

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va bene porre un argine al trash fotografico e telematico , e allo sfruttamento commerciale € delle proprie bellezze naturalistiche come ha fatto il comune di San quirico borgo del Senese Ma  qui  si  esagera  e  si rischia  di scendere  nel  ridicolo  . Speriamo che la Nasa   glki risponda  con una sonora  risata  e peggio un  Vaff La singolare iniziativa del paesino svizzero di Bergun, che ha vietato ai turisti con delibera comunale di scattare foto nel suo territorio per non "rendere infelici quelli che vedono le nostre foto e non ci hanno visitato" non si ferma. In un video , vedere  sotto , del sindaco Peter Nicolay ha radunato tutti gli abitanti per fare un appello alla Nasa: "Sappiamo che avete nostre foto dal satellite. Cancellatele, grazie"  Infatti   A Bergün, piccolo paese dei Grigioni tra St. Moritz e Davos, firmata la delibera: divieto di scatti, pena multa di 5 franchi. E il sindaco fa appello alla Nasa: "Ca

Champions League, da Altamura a Cardiff in una 500: l'impresa di quattro ragazzi pugliesi

BRAVISSIMI ragazzi, spirito di avventura e coraggio e amore per la vita. Un esempio bellissimo di come si affronta la vita. Questa è la storia di  Antonio, Sandro, Giuseppe, Francesco, tutti di 24 anni, sono partiti da Altamura in Puglia alla volta di Cardiff a bordo di una Fiat 500 del 1970 per seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Una impresa che hanno voluto dedicare a un loro amico, Lorenzo, prematuramente scomparso per leucemia. Partiti venerdì scorso, hanno percorso fino ad ora 2.600 chilometri facendo tappa a Roma, Amatrice, Milano, Torino, Parigi, Londra per arrivare stanotte nella città gallese.                                   di Alessandro Allocca

L'elzeviro del filosofo impertinente

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Iniziamo con una semplice domanda: perché i preti vanno spesso in TV a parlare di sesso? In ogni programma dedicato all'amore o alla morale sessuale indovinate un po' chi c'è sempre a farfugliare qualcosa? Naturalmente un chierico di santa madre Chiesa! Non solo ciarlano in TV, ma scrivono perfino libri su come vivere una sana e santa sessualità. Ma vi rendete conto? Per statuto sono uomini celibi che fanno voto di castità e poi diventano, tutto ad un tratto, esperti di sessualità!? A me i conti non tornano, non so a voi. Non dimentichiamo che il giovane arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla scrisse nel 1960 un'opera filosofica dal titolo: Amore e responsabilità. Morale sessuale e vita interpersonale . La filosofa e amica di Wojtyla, Anna Teresa Tymieniecka disse: " Ciò che ha scritto (Wojtyla ndr) sull'amore e sul sesso dimostra la sua scarsa conoscenza del tema. Mi sembrava che fosse evidente che non sapeva di cosa stava parlando ". Come può un sace

Siria, morta a Raqqa Ayse Deniz Karacagil. Combattente raccontata da Zerocalcare in "Kobane Calling"Siria, morta a Raqqa Ayse Deniz Karacagil. Combattente raccontata da Zerocalcare in "Kobane Calling"

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Ayse Deniz Karacagil, in una foto diffusa su Facebook da Zerocalcare   da   repubblica    del 1\6\2017 Zerocalcare dedica un post su Facebook al ricordo di Ayse Deniz Karacagil, combattente morta a Raqqa, che la sua matita aveva disegnato e raccontato in Kobane Calling. ". nella primavera del 2013, quando i giovani schierati a difesa del verde pubblico di Gezi Park non avevano vinto, ma quanto meno avevano costretto il presidente Erdogan a tirare giù la maschera del padre islamista moderato della nazione per rivelarne per la prima volta il vero volto. Quello del potere assoluto, indisponibile al dialogo, sordo alle istanze di una società secolarizzata e democratica che si credeva protesa verso l'Europa. Kobane Calling - Le tavole inedite di Zerocalcare Gli scarponi dei militari mandati da Erdogan a piazza Taksim avevano calpestato tende e striscioni, la protesta messa a tacere con la forza. Otto i manifestanti rimasti uccisi, tantissimi i feriti. La maggior parte deg

Blue Whale, un "virus " nato in rete alimentato dai media

http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2017/05/31/news/pavia-dona-un-rene-e-una-nuova-vita-al-marito-1.15419896?ref=fbfci Paolo Attivissimo, giornalista informatico, spiega il fenomeno del Blue Whale, il presunto “gioco del suicidio” che sta spaventando le famiglie italiane. Consisterebbe in una sfida in 50 passi, tra cui atti di autolesionismo, sotto la guida di un “curatore”: l’atto finale dovrebbe essere la morte. Molti esperti della rete sono scettici su origine e natura del fenomeno,  ma è necessario stare in guardia. “A furia di parlarne si è creato il mito e se le persone ci credono diventa vero”, avverte Attivissimo  (intervista di Maria Rosa Tomasello, video a cura di Andrea Scutellà )