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tentativi di dialogo sui fatti vergognosi di Torre Maura ( Roma ) con sovanisti e casapoundisti #primagliitaliani ed altre storie

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(...) gli occhi dischiuse il vecchio al giorno non si guardò neppure intorno ma versò il vino e spezzò il pane per chi diceva "ho sete, ho fame"                         (...)                      Il pescatore     di   De  Andrè   di cosa stiano parlando  https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/04/eppure-dicono-che-casa-pound-non-e.html https://www.internazionale.it/bloc-notes/2019/04/04/rom-torre-maura-roma https://corrieredisiena.corr.it/video/tv-news/754675/i-panini-per-i-rom-calpestati-torre-maura-applaude-casapound.html Lo  so  che   è come discutere   con certe persone  è come   lavare la testa   all'asino  con il sapone   si perde  tempo e  denaro   oppure  dare  le perle  ai porci  . ma  è più  forte  di me  perchè sono convinto     che  il dialogo ed  il confronto    serve   e  ia  utile    ma  sprattutto   e  con esse  anziche   con l'odio  che  si risolvono  i problemi     .  Si  possono otten

eppure dicono che Casa Pound non è fascista il caso di Roma, protesta a Torre Maura: calpestano i panini destinati ai rom accolti nel quartiere

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Roma, protesta a Torre Maura: calpestano i panini destinati ai rom accolti nel quartiere "Fate schifo, zozzoni. E gli portate pure da mangiare". Decine di cittadini hanno protestato a Torre Maura, periferia di Roma, contro un addetto ai lavori che stava consegnando pane a una settantina di persone di etnia rom ospitati da una struttura di accoglienza della zona. L'uomo, spintonato dai manifestanti, ha lasciato cadere a terra i panini che sono stati calpestati dai residenti per evitare che venissero poi consegnati ai destinatari.  La protesta è stata organizzata nel giorno del trasferimento di alcune decine di rom in uno stabile del VI municipio, risultato vincitore di un bando europeo come struttura di accoglienza. Video H24, immagini Fabio Falanga questa  invece  è il resenìconto  di    https://corrieredisiena.corr.it/  03.04.2019 - 14:30  che  riporta  questa  a genzia  di  (askanews)  Hanno calpestato i panini portati al centro accoglienza e poi in

Salvini condivide una bufala islamofobica che si basa su una traduzione fake se questo è un minstro ?

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LEGGI ANCHE   COME NON CREARE UNA FAKE NEWS: A LEZIONE DAI SOSTENITORI DI SALVINI (CHE NON SANNO L’INGLESE) Matteo Salvini ha condiviso una fake news islamofobica sulla propria bacheca Facebook  . Si tratta di un articolo de Il Giornale su "l'imam che insegna a picchiare le donne" ospite a Milano . Una bufala. Infatti il filmato originale racconta esattamente l'opposto . I punti di vista personali sono legittimi, ma quando si condividono notizie artefatte con il solo fine di portare avanti la propria propaganda xenofoba e islamofobicainizia a diventare un grave problema che un ministro della Repubblica non può permettersi di sottovalutare. Matteo Salvini nei giorni scorsi ha condiviso un video in cui il giornalista Mario Giordano presentava al suo pubblico di Rete4 una news de Il Giornale dal titolo: «A Milano l’imam che spiegava come picchiare le donne». Una notizia che fa sobbalzare – giustamente – dalla sedia, ma la realtà dimostra tutt’altro. M

forse perchè il nuoto è uno sport di nicchia e non di massa come il calci Eduard, 16 anni, nato a Cuneo ma senza cittadinanza: “Vinco ma non basta per rappresentare l’Italia agli europei” Di Lara Tomasetta 02 Apr. 2019 81 Immagine di copertina Credit: LC ZONE Fotografia & Comunicazione Eduard Cristian Timbretti Gugiu, di Cuneo, ha imparato prima a nuotare che a parlare. A 5 anni ha messo piede in piscina, da allora non ha più abbandonato la sua grande passione: il nuoto e i tuffi. Oggi ha 16 anni e un grande sogno: quello di poter partecipare alle competizioni internazionali. Il suo talento lo ha dimostrato molte volte, ma per poter accedere a quelle gare c’è bisogno di un pezzo di carta che dica che Eduart è italiano. Già, perché Eduard, nato e cresciuto in Italia, italiano non è. Figlio di due romeni, da ben due anni attende la cittadinanza. “La richiesta è stata fatta a dicembre 2016, tutto doveva chiudersi entro il termine massimo di dicembre 2018, ma con il decreto sicurezza i tempi si sono allungati. Speriamo arrivi per i campionati europei”, spiega a TPI il padre di Eduard, Sandro Timbretti Gugiu. Leggi anche: Come si ottiene la cittadinanza italiana “Siamo in Italia dal 1993, mio figlio è nato a Cuneo, è cresciuto qui, è totalmente italiano”, racconta il padre. “Abbiamo sperato nello ius soli, non è arrivato. A quel punto, dato che si tende a minimizzare i meriti sportivi nelle discipline considerate di nicchia come i tuffi, abbiamo deciso di procedere da soli”. La richiesta per la cittadinanza è una procedura che ha un costo, che in alcuni casi e per famiglie con un reddito modesto, può incidere notevolmente. Oltre il contributo unificato di 200 euro, ci sono poi i costi della documentazione da presentare in ambasciata. “Abbiamo fatto quello che era possibile fare per minimizzare i costi. Speravo nello ius soli, non per me, perché tanto la politica non mi interessa, mi interessa solo la famiglia. Anzi, la politica ha influito un po’ troppo nella nostra vita. Ma mio figlio queste cose qua le ha sofferte un pochino. Ho cercato ovunque un sussidio, un aiuto: in Comune, in Regione, e non dipende dal colore politico, tutti mi hanno chiuso le porte in faccia”. Come spiega Timbretti a TPI le cose non hanno preso la piega sperata, alle promesse non sono seguiti i fatti. “A nessuno interessa lo sport, almeno lo sport di nicchia come i tuffi. Se non fosse stato per la società (la Federazione Italiana Nuoto – C.R.Piemonte e Valle d’Aosta), che ci ha dato una mano anche economica, non ce l’avremmo fatta”. È un peccato perché in comune sono state fatte tante promesse, ma poi non hanno più risposto. Non è facile”, commenta amareggiato papà Timbretti. La stessa amarezza è condivisa da Eduard, che a TPI confessa: “Sono deluso, ci vuole molto più tempo di quanto pensassi e sono passati più di due anni. Vorrei che la cittadinanza arrivasse il prima possibile. Ci avevano dato come tempo massimo dicembre, nemmeno quello. Speravo di poter fare qualcosa quest’anno come le gare internazionali, per le quali ho fatto anche un buon punteggio, solo che non è arrivaa. Ho perso l’opportunità di gareggiare”. Eduard vorrebbe rappresentare l’Italia ai campionati europei ma questa cittadinanza sembra non arrivare più. A 10 anni Eduard è già campione di categoria dai due trampolini: uno e tre metri. Colleziona medaglie su medaglie e prosegue gli intensi allenamenti senza mai abbandonare la scuola e gli studi. Al mattino la scuola, il panino al volo e poi di corsa a prendere il treno per gli allenamenti. Infine di corsa a casa per studiare fino a tarda notte. La media dei voti infatti non tradisce il suo impegno. Un ragazzo come tanti con una grande passione e sogni per ora siglillati in un cassetto: la voglia di gareggiare è tanta, nonostante Eduard abbia sempre preso con sportività tutti gli episodi in cui abbia dovuto condividere il podio con chi è arrivato secondo, ma guadagnava posti perché lui da non italiano, era come “un fantasmino”. “Quando ero più piccolo non la vedevo come una cosa brutta, ho iniziato ad accorgermente 3 anni fa quando c’erano le gare importanti e non potevo gareggiare. Prima quando arrivavo sul podio e vedevo che con me saliva un altro ragazzo, il secondo classificato, mi sembrava una cosa quasi buffa. Poi però ho capito che per me non era una cosa molto conveniente: facendo salire tutti gli altri di un posto, facevo anche guadagnare punti alle altre società”, spiega Eduard. “Mi sento italiano a tutti gli effetti, se non fosse per lo sport nemmeno ci penserei, i miei amici, le mie compagnie, mi sento italiano al 100 per cento”.

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non volete lo ius soli o  non  avete  il coraggio  di portarlo  a  discussione   in aula  per non perdere  i  voti dei malpancisti  e   degli xenofobici  e  nazionalisti   . ecco le conseguenze non lamentatevi se poi dovesse essere un atleta valente , da medaglia , ma non lo si è potuto far partecipare e gareggiare . fScomettiamo   che  se    anzichè  il nuoto  avese scelto cme   sport il calcio      si sarebbe  mossi ani  e monti er  darglierla  ?  .  da   https://www.tpi.it/ Eduard, 16 anni, nato a Cuneo ma senza cittadinanza: “Vinco ma non basta per rappresentare l’Italia agli europei”                       Di Lara Tomasetta  02 Apr. 2019 Eduard Cristian Timbretti Gugiu, di Cuneo, ha imparato prima a nuotare che a parlare. A 5 anni ha messo piede in piscina, da allora non ha più abbandonato la sua grande passione: il nuoto e i tuffi. Credit: LC ZONE Fotografia & Comunicazione Oggi ha 16 anni e un grande sogno: quello di poter partecipare alle competizioni intern

dylan dog sta diventando un fumetto Marvell e sta perdendo la sua originalità ?

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Di solito , ma questo è un caso eccezionale , aspetto la  fine  per   dare un giudizio su una saga in corso .  La storia  il sangue della terra ( - 9 alla METEORA )  scritta da Paola Barbato e disegnata da Werther Dell'Edera      è cosi particolare che sembra ,    se non ci fossero i riiferimenti interni e il sottotitol o a ricordarcelo , slegata dalla saga . Essa ci consegna una vicenda inusuale dell'indagatore dell'incubo , divisa tra la terra e lo spazio , tra la carne e l'anima .Esssa Poteva essere una storia originale e affascinante (grazie all'inventiva e all'autrocritica dell'ottima Barbato) ma << ahimè >>--- come fa notare il comento sulla pagina facebok ufficiale di dylan dog di Marco Marinoni << la struttura narrativa si appiattisce su uno schema da videogame. E di questa nuova Waterloo della scrittura non posso che incolpare il pessimo Recchioni, che a quanto s

Nonna dà alla luce la sua nipotina come madre surrogata: “Volevo vedere mio figlio e il suo compagno con in braccio la loro bambina”

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beh almeno  non c'è stata  compravendita    del coprpo  della donna    ed  titto è  avvenuto in famiglia    senza  traumi   almeno per  ora per  madre  surrogata  e   creatura Ha deciso di fare da madre surrogata per avere sua nipote, aiutando così suo figlio e il suo compagno ad avere una bambina. Cecile Eledge, 61 anni, ha partorito l’ultima volta 30 anni fa ed è da dieci in menopausa. Quando Matthew Eledge, 32 anni, e Elliot Dougherty, 29 anni, hanno cominciato a desiderare un figlio e hanno deciso di voler ricorrere a una madre surrogata, la proposta di Cecile li ha fatti sorridere fino a quando non hanno capito che la madre di Matthew faceva davvero sul serio.Aiutati dalla dottoressa Carolyn Maud Dougherty che ha definito l’idea di Cecile “per niente stralunata”, i tre hanno incontrato un’équipe medica nella loro città natale, Omaha, in Nebraska e dopo alcune analisi hanno dato il via all’iter. “La mia mamma a 61 anni ha una pressione sanguigna più bassa di tutti noi fi