VE LA RICORDATE QUESTA VECCHIA MOTOCICLETTA DELLA CAGIVA ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
12.2.09
11.2.09
Senza titolo 1255
Lettera sulla Carità/Agàpe
La stessa lettura attualizzata fino all’estremo teo-cristo-logico, suona così:
Di fronte a queste parole, che provengono da un papa – e che papa! – vorremo che i nostri parlamentari avessero, tutti, un sussulto di orgoglio nazionale e proclamassero, magari con decreto approvato «ad horas» di essere figli e custodi della laicità dello Stato, la stessa non un’altra che è custodita dalla nostra Costituzione che garantisce a ciascuno la libertà di coscienza, senza imporre etiche proprie, purché non lesive delle libertà degli altri, in una visione unitaria e molteplice della convivenza e della dignità della polis civile. A tutti un grande abbraccio.
Sciacalli
Sulla scia del post precedente,di cdv,propongo il post che ho scritto oggi,per puro caso sullo stesso tema.Leggete fino in fondo...
“ci sono gli avvoltoi che aspettan già…”
In questi giorni tanto se ne è parlato su vari blog,ognuno con il suo punto di vista,le sue idee,tutti comunque,associaibili ad una delle due fazioni opposte,ovviamente parlo del caso Eluana.
Non mi sono espressa in proposito,nè con post,nè tantomeno nei commenti di dove leggevo. E non intendo farlo ora,per un semplice fatto: non se ne può più.
E allora,piuttosto di parlare del caso Englaro,o di esprimersi riguardo ad una qualunque delle questioni di etica che porta a discutere viene in mente il comportamento vergognoso tenuto non solo dai media,ma anche dalla gente stessa.
Torniamo indietro un attimo,partiamo dall’inizio.
Focalizziamo il nostro mondo,la nostra realtà,ognuno fa la propria vita,interagisce con le persone,ha affetti ed antipatie. Ognuno di noi insegue,ed ha diritto ad inseguire,il proprio concetto di benessere,felicità. Ma come sappiamo,noi che abbiamo visto abbastanza da non credere più nelle persone,non è certo così facile. C’è chi crede che la felicità sia far soldi per potersi comprare tante cose (ma io dico che i soldi non fan la felicita,ma di sicuro aiutano!) c’è chi non ha niente e forse è più felice di altri,c’è chi non ha niente ed è triste. La felicità è un concetto soggettivo,e forse molti di noi nemmeno saprebbero dire che cosa rappresenta la felicità,inseguono tutta la vita qualcosa,per rendersi conto che poi,magari,felici veramente non lo sono stati mai.
Immaginiamo per adesso il nostro modo di interagire con la realtà: usciamo,leggiamo il giornale,o in casa ascoltiamo il telegiornale. Ci interessa,in qualche modo sapere cosa succede fuori,al di là del nostro piccolo mondo,il motivo non lo so,e non mi interessa. C’è chi direbbe che è giusto tenersi informati,che bisogna conoscere per cambiare le cose,sorvoliamo,non è questo di cui voglio parlare.
Guardiamo un attimo le notizie. Fate un esperimento adesso,accendete la tv,aprite il giornale a caso,andate su un qualunque sito giornalistico. Qual è l’argomento in prima pagina? Non occorre diciate nulla,sono convinta che è una polemica,o una brutta notizia di qualunque genere.
Noi viviamo bombardati da informazioni esclusivamente brutte. Noi,del mondo la fuori,quello che vogliamo conoscere standocene seduti in poltrona,conosciamo esclusivamente i fatti brutti.
Eh,mi direte voi,ma le belle notizie non interessano a nessuno,non fanno audience…
Non fanno audience fermiamoci a riflettere,fermiamoci a riflettere.
Smettiamo di guardare la realtà,immaginiamo ora,un mondo,anzi,un giornale che da più rilievo alle belle notizie,immaginiamo un mondo di belle notizie.
Eh,fantascienza vero?
Un giornale (un mondo) così non può esistere. La gente non lo leggerebbe,non venderebbe 10 copie. E allora adesso torniamo al presente. Torniamo a noi a voi,a quando avete iniziato a leggere questo post. Eccoci, si parla del caso Eluana Englaro. Le tv,i giornali,sembra non trasmettano altro. Su 9 canali almeno sei trasmettevano contemporaneamente un servizio su di lei. Fra la tarda sera e la nottata del 9 febbraio la maggior parte delle emittenti televisive ha cambiato i propri palinsesti per trasmettere un servizio speciale sulla morte della ragazza. E la gente,guarda ascolta.
Ora,torniamo alla mia affermazione del primo paragrafo...
ultimo post sul caso Englaro
vi prego basta parlare del caso Englaro , basta insulti sopratutto lei ministro Alfano . Lasciamo in pace il papà di Eluana e battiamoci reallmente ( sempre che sia possiibile visto il vostro atteggiamento soprattutto vvoi teodem e voi centro destra di chiusura e d'arrocamento ottuso ed ipocrita sulle posizioni pontificie ) senza cedere ale pressioni della chiesa per una legge vera magari anche di compromesso come fu per il divorzio e l'aborto ( prendiamo esempio da quel poco di buono che avevano i vecchi carrozzoni di Dc e Pci-Psi e chiamata impropriamente da'alcuni prima repubblica o d'altri vecchio regime ) e facciamoli decidere con un referendum vero non come quello sullo statuto dei lavoratori o sulla procreazione assistita che voi trasversalmente avete contributo a far "invalidare "i cioè a non fr raggiungee il quorum nvitando ad non andare a votare anzi che schierarvi sarebbe stato meglio e più comprensibile per il No o per il Si .
P.s
ringrazio l'amica e cdv Stefania ( ex fronesis82.splinder.com ora muliniavento.stefaniacalledda.it ) per la vignetta che avevo cercato faticosamente di Vauro
Freddura da Londra!...
Immagine di Francesco Pintore "Londra"
-Pronto...pronto...chi parla? -A Romolè so io, me senti? -Io sento freddo...ma chi sei? -So Checco!-Hao ma do' stai? -Sto a Londra! -E che ce fai a Londra? -Sto pe' lavoro, ieri ho puro visto la partita de pallone,-Ma va? -Si Romolè, è mejo che sto zitto.-A Checco, ma ch'è sto freddo che m'ariva dar telefono? -A Romolè fa freddo! sta a nevicà e tira puro er vento! - Ecco! pecchè sento freddo! -Ciao Che! ce arivedemo a Roma.-Ciao Romolè stamme bene!;)Franca Bassi
riflessioni sulla vita e sul tempo
Infatti la mia cdv nonha tuti i torti , io penso che nella vita opera d'arte sia necessario guardare avanti usando il passato e il presente , proprio come si fa con il cuore e con la mente . Vivere si nel presente e guardando al futuro senza scordarsi ,almeno nelle cose più importanti facendo una cernita d'esse , del passato e di quel che è stato anzi che siamo stati nel bene e nel male perchè ome dice una famosa battuta una famosa fiction Tv , Un medico in famiglia che ha aperto la strada a i Cesaroni : << Ciò che tu sei , io ero . Ciò che io sono tu sarai >> .
per ceglieterrestre
Visto che : 1 non trovo le parole che non siano banalità e ovvietà per commentare il tuo toccante post ., 2 ma soprattutto non riesco ( e no n credo si possa fare qui su splinder ) a mettere questo video nei commenti ti dedico questo video post la canzone di Johnny Cash - Hurt segnalatami da loungelizard.splinder.com/
10.2.09
Caro Raffaele...
Caro Raffaele, scusami se ti disturbo, so che mi comprenderai, in questi giorni, ho rivissuto il periodo molto triste della nostra giovane vita. Per questo che ho scritto: "Solo chi ha patito, può comprendere il dolore di altri." Ti ricordi avevi solo 33 anni, quando sei morto, dopo anni di malattia, di sofferenza; per me sono stati giorni, che non posso cancellare; quanti giorni, quante notti passate al tuo capezzale? mi ricordo: quando vedevo la tua sofferenza, chiedevo e pregavo Dio in silenzio per la tua fine, chi ama non può lasciare soffrire un suo caro, solo per l'egoismo di averlo ancora vicino. Lo so, eri molto giovane, avevi l'età per vivere, per portare per mano i tuoi figli, invece, non hai avuto la gioia di vederli crescere, vederli diventare uomini padri, li hai dovuti lasciare senza le tue carezze, gli sei mancato tanto. Gli anni che ho passato sempre vicino, al tuo letto mentre ti curavo la tua sofferenza mi ha forgiato, ricordo la frase che mi dicesti un'ora prima di morire: "Preferisco morire io, che vederti morire, quello che hai fatto a me, non so se io te l'avrei fatto, Franca mi raccomando i nostri figli." Caro Raffaele, sono sicura che anche tu mi avresti aiutato, se mi sarei ammalata, eri molto buono e generoso. Sai Raffaele, la frase che mi hai detto prima di morire? spesso mi viene in mente, mi ha aiutato a superare tanti ostacoli, tu sapevi benissimo, che il compito che dovevo svolgere era pieno di ostacoli, fare da madre già difficile, avrei dovuto fare anche il padre. Raffaele quando ti sei spento, com' era disteso, com'era bello il tuo viso ancora giovane, sembrava sorridente, ti confesso che ho sentito meno dolore, pensando che tu ormai non soffrivi più. Perdonami Raffaele, se questa lettera la faccio conoscere a degli amici, ma tu sai che può aiutare qualche mamma, qualche padre che in questo momento soffrono per il loro figli.Ciao franca
Tra foglio e matita...
Il bello del disegno è che libera la mente e spazia tra temi vari senza difficoltà e costrizioni...
La punta di una matita passa dove il dito non riesce...e TRA FOGLIO E MATITA...esistono infiniti mondi...
Venite a trovarmi...
VI ASPETTO!!!
L'unica sicurezza è la dignità umana Grazie sindaco di lampedusa
L'appoggio popolare (e istituzionale da parte del sindaco!) al grido di dignità e libertà dei migranti rinchiusi nel lager dell'isola squarciano definitivamente il velo dell'ipocrisia sicuritaria. E' un ringraziamento che sgorga spontaneo dal cuore e dalla coscienza. Grazie Lampedusa! Grazie ai tuoi splendidi abitanti, alla resistenza civile del sindaco e di tutti gli esercizi commerciali. Nonostante i tentativi di smentire e sminuire da parte di Maroni, Lampedusa ha avuto giorni carichi di passione civile e solidarietà umana continua qui su http://www.censurati.it/?q=node/3862
Senza titolo 1249
Eluana Englaro è morta..
ecco la prima esecuzione capitale della storia della Repubblica Italiana!
Meno male che Dio c'è è ...
Proprio mentre m'0accingo a scrivere il post d'oggi mi vengono in mente le prime strofe di " ringrazio Dio "di Paola Turci
Se prego e non so mai
Scandire le parole
Non quelle che ricordo io
Ma quelle che trasmette il cuore
Ma che preghiera è
Gettata contro i muri
Tra i santi disperati e il vino
Di questo tempo alcolico
Questa sono io
Ringrazio Dio
Paola turci San remo 1990
Adesso veniamo a noi .
Ancora Grazie adesso la poera E. può riposare in pace e libera
dalla cdv rosalbasgroia.splinder.com/post/19804704/Ciao+Eluana
sia che tu oh giudice supremio decida d'accoglierla a te sia che le faccia fare il purgatorio . Grazie per aver interrotto ,fai che duri ancora , l'ondata di mer... ops ... fango che queste iene peggio dei mercanti del tempio contro tu predicasti dai loro pulpiti parlamentari e mediatici hanno -- e continueranno --- a gettare con la sinistra ,specie il centro e i Teodem , che per evitare spaccature ed oppportunismo aderisce acriticamente alle loro proposte facendo fil controcanto proprio come la ballata dell'uomo ragno ( qui il testo ) di Francesco de Gregori verso la famiglia e verso che sceglie di morire con dignità e non vuole vivere come un vegetale .
Ma spoprattutto grazie per avermi dato anzi ridato fiducia e che il mio pregare perchè eluana riposasse in pace non sia stato vano .
P.s
Lo so che dovrei essere coerente con quanto scrivo nei mie post precedenti e non lasciarmi trasportare dalle emozioni e scrivere di getto e non usare l " la pancia " ma davanti a certe ipocrisie e becere strumetalizzazioni politike e politiche , becere ed illiberali non ci riesco
9 febbraio, di sera
Soltanto ora riesco a scrivere, non di te, ma a te. Di te e dei tuoi cari s'è scritto, e detto, e urlato, e bestemmiato troppo in questi interminabili mesi, in queste infinite ore. Scrivere di te mi riusciva impossibile. La tua impalpabile possanza m'invadeva con tale prepotenza, il fermo immagine della tua stralunante, succosa e sfrontata giovinezza mi appariva così in contrasto con l'impenetrabile cappa in cui giacevi, oscura ai nostri occhi ansiosi, che no, nessun motto, nessun pensiero, nessuna preghiera poteva in me sostituire il silenzio.
Tu che potevi essermi figlia, se restavi quella dei vent'anni. E forse perché avvertivo questa tua figliolanza, questa tua estrema e disperata dipendenza da noi, poveri umani, non potevo - non posso - nominarti per esteso. Avverto un frizzo stridente, come volessi rinchiuderti ancora una volta in qualche lettera, in un caso clinico, e proprio nel momento in cui sei sciolta da ogni legame. E. "E" come Eterno, "E" come una congiunzione cui mancava un principio, di cui non si vedeva il termine. "E", come "e tu eri là", presente imperfetto, là nell'interregno, nelle cavità della vita, nella periferia d'un respiro oscuro, dove nessuno poteva raggiungerti, neppur volendo. Era questo continuum svanente che smarriva, la terra incognita, la landa desolata dove immaginavo baluginassi, nella notte e nella nebbia.
Dove, forse, sentivi, e non potevamo captarti. Dove, forse, restavi sospesa, ignota al mondo e a te stessa, e all'immotivato, crudele nulla. Il nostro inferno, la dannazione della razza, non è la fine. E' l'assenza, l'atomo opaco, la scala interrotta, la domanda senza risposta.
E. E continuavi a percorrere, tu l'ebrea errante, il viottolo spinoso delle umane coscienze. E non sparivi, e non ricapitolavi, e restavi col tuo corpo disappartenuto, e resterai per sempre, nel flusso dei mondani tumulti. E anche per questo, forse, non potevo parlare né scrivere di te prima. Ho potuto farlo con Piergiorgio, con Gina, con Roberto, con Luz. No, con te non potevo. Troppo archetipo, troppo vertigine, troppo...
Non sei più in sospensione, adesso. Adesso è giunto anche per te il momento di fermarti, perché ti sei sciolta in un altro abbraccio. Dal padre al Padre, nell'arrendevolezza che forse sola può salvare, a patto di saper attraversare questo scompaginato vuoto. Per non poter più dire, noi tutti, io, te, non ce la faccio. Ti dedico un video
http://www.youtube.com/watch?v=D3d8gdo5DDg
che, con un'amica, avevo realizzato proprio ieri, a poche ore dal tuo saluto. Addio, straniera di tutti, riposa in pace. A ricordarci la nostra estraneità qui, in questo angolo stretto e lontano.
Daniela Tuscano
9 febbraio, di sera
Tu che potevi essermi figlia, se restavi quella dei vent'anni. E forse perché avvertivo questa tua figliolanza, questa tua estrema e disperata dipendenza da noi, poveri umani, non potevo - non posso - nominarti per esteso. Avverto un frizzo stridente, come volessi rinchiuderti ancora una volta in qualche lettera, in un caso clinico, e proprio nel momento in cui sei sciolta da ogni legame. E. "E" come Eterno, "E" come una congiunzione cui mancava un principio, di cui non si vedeva il termine. "E", come "e tu eri là", presente imperfetto, là nell'interregno, nelle cavità della vita, nella periferia d'un respiro oscuro, dove nessuno poteva raggiungerti, neppur volendo. Era questo continuum svanente che smarriva, la terra incognita, la landa desolata dove immaginavo baluginassi, nella notte e nella nebbia.
Dove, forse, sentivi, e non potevamo captarti. Dove, forse, restavi sospesa, ignota al mondo e a te stessa, e all'immotivato, crudele nulla. Il nostro inferno, la dannazione della razza, non è la fine. E' l'assenza, l'atomo opaco, la scala interrotta, la domanda senza risposta.
E. E continuavi a percorrere, tu l'ebrea errante, il viottolo spinoso delle umane coscienze. E non sparivi, e non ricapitolavi, e restavi col tuo corpo disappartenuto, e resterai per sempre, nel flusso dei mondani tumulti. E anche per questo, forse, non potevo parlare né scrivere di te prima. Ho potuto farlo con Piergiorgio, con Gina, con Roberto, con Luz. No, con te non potevo. Troppo archetipo, troppo vertigine, troppo...
Non sei più in sospensione, adesso. Adesso è giunto anche per te il momento di fermarti, perché ti sei sciolta in un altro abbraccio. Dal padre al Padre, nell'arrendevolezza che forse sola può salvare, a patto di saper attraversare questo scompaginato vuoto. Per non poter più dire, noi tutti, io, te, non ce la faccio. Ti dedico un video che, con un'amica, avevo realizzato proprio ieri, a poche ore dal tuo saluto. Addio, straniera di tutti, riposa in pace. A ricordarci la nostra estraneità qui, in questo angolo stretto e lontano.
9.2.09
Sondaggio chi ha il diritto di decidere sulla nostra vita
se la nazione si rticonosce dall'istruzione in italia stiamo freschi
Viaggio nei "diplomifici" campani. Nel programma "Presadiretta" di RaiTre ( unica i nsieme a rai4 , e rainews24 perla rimasta in quella che è ormai diventata una cloaca della rai ) andata in onda ieri 8 febbraio 2009
la vita di chi è disposto a tutto pur di non perdere il posto in graduatoria
E il preside disse al professore
"Non disturbi i ragazzi..."
di PAOLA COPPOLA
E il preside disse al professore "Non disturbi i ragazzi..."
ROMA - Fabbriche di diplomi, dove basta pagare alcune migliaia di euro per ottenere un titolo di studi, i voti sono alti, la presenza in classe può essere sporadica. Può costare fino 4500 euro fare l'esame di Stato in uno dei tanti diplomifici della provincia campana. Circa 70 persone hanno preso la maturità nell'ultimo anno in uno di questi centri, nessuno è stato bocciato, e così è andata negli ultimi sei anni. In un'altra scuola paritaria - che sforna 120 diplomati ogni anno - agli studenti lavoratori è richiesta la presenza una volta al mese. "Gli scritti glieli facciamo noi" garantisce un responsabile. In un altro istituto lo sforzo richiesto per sostenere gli esami è imparare una tesina di una ventina di pagine.
Un sistema che non viene alla luce perché non è nell'interesse di nessuno denunciarlo, raccontato da Domenico Iannacone, autore dell'inchiesta sui precari della scuola trasmessa ieri ne la puntata "La scuola tagliata" dal programma "Presadiretta" su RaiTre.
Fuori dalle scuole paritarie gli studenti raccontano che i professori non segnano le assenze e "i compiti in classe li facciamo con il libro davanti". Un'università telematica promette a chi paga programmi di studio ridotti a un terzo, esami solo scritti. Una laurea vale 7.900 euro. Le famiglie sborsano i soldi, i ragazzi sono promossi e se non superano l'esame di stato alcune scuole promettono di non far pagare l'ultimo anno per la seconda volta.
Qui il reclutamento degli insegnanti avviene in nero e nessuno denuncia perché che il sistema funzioni conviene a tutti. Racconta una professoressa: "Gli studenti devono avere una media alta, chi vuole in classe può spiegare, se non si oppone il dirigente scolastico, perché i ragazzi non devono essere disturbati". E denuncia: "Non sto lavorando, sto barattando punti". E un'altra dice che quanti più ragazzi riescono a far promuovere tanto più aumenta la possibilità che il suo contratto sia rinnovato.
Gli insegnanti che bussano a queste scuole sono i precari che sono rimasti fuori dagli incarichi statali. Entrano in una giungla dove si lavora gratis: la busta paga c'è, ma la retribuzione è pari zero, se va bene hanno contributi e rimborso spese, se va male pagano anche quelli. Per i professori è l'ultima spiaggia per accumulare punti e non perdere il posto in graduatoria. Fabbriche di schiavi, le definisce l'inchiesta che racconta la vita di questi precari disposti a tutto. In attesa di un posto fisso - che nella scuola può arrivare dopo i 40 anni - si adattano anche a questo.
"Con i tagli introdotti dalla riforma Gelmini per loro andrà anche peggio: nessuno li ha ascoltati, lamentano sui blog dove cova e si diffonde la rabbia di chi deve affrontare questa condizione", dice Iannacone. "Esiste un sistema di sfruttamento di questi professori senza un contratto a tempo indeterminato", continua. Passa anche dai master che portano punti per le graduatorie, e sono una scelta obbligata che arricchisce gli istituti che li erogano. E finisce con delle giornate paragonabili a un terno al lotto: da Aversa parte un treno chiamato "treno del provveditorato" che arriva a Roma in tempo per entrare in aula. Lo prende chi fa le supplenze nella capitale, e lo prendono anche quelli che aspettano la "chiamata". Loro sono a disposizione dei circoli didattici, contattati solo se c'è necessità. Si fermano alla stazione, e vanno a lavorare solo se il telefonino squilla.
fonte reppublica online
a chi mi dice che sono ateo e miscredente
Facciamoci un bel giro in...
Mio fratello Bruno ha diversi hobby, la pesca, la pittura, cucinare, viaggiare con il camper, e quando non può perchè il tempo è brutto, va per mare con i suoi velieri, vi presento alcune delle sue creature.
Veliero In lavorazione
Questo si trova nel mio studio è un regalo di Bruno
E. E.: i cattolici non sono Ratzinger, Bagnasco e Radio Maria
Mons. Casale: “Eluana lasciamola morire in pace come facemmo con Giovanni Paolo II”
Oggi tutti si accorgono che togliere l’alimentazione e l’idratazione, sebbene forzate, significa compiere un omicidio. Ogni giorno in tutto il mondo, compresa l’Italia, nella più totale indifferenza di tutti, singoli e istituzioni, vediamo milioni e milioni di donne, bambini, anziani scientemente privati del cibo e dell’acqua: perché non si grida con la stessa forza e con lo stesso sdegno all’omicidio, anzi al genocidio? Perché ai negri, agli indiani, agli asiatici, ai latinoamericani, agli emigrati, ai nomadi, ai barboni, ai poveri si possono togliere alimentazione e idratazione e farli morire di fame e di sete, senza che nessuno grida allo scandalo? Perché le nazioni «evolute» per i loro interessi si accaniscono a togliere loro nutrimenti e acqua senza che nessuno li accusa di essere responsabili di stragi? Cosa c’è di diverso tra Eluana Englaro e i milioni di morti di fame e di sete sparsi nel mondo e nelle nostre città?
Paolo Farinella, prete (grassetti miei)
Via N. Benino 3 00122 Roma
Via Bagutta 12 20121 Milano
Tel. 3331309765 --+39-022664753
E-mail vi.bel@iol.it
http://www.noisiamochiesa.org/
Sig. cardinale,
Roma, 7 febbraio 2009 (grassetti miei)
femminicidio \ violenza di genere come è difficile fare revenzione i casi di Michela Noli Uccisa nel 2016 e di Stefania Secci, ex modella e attivista contro la violenza sulle donne, rifiutata dalle inizative scolastiche sul 25 novembre perchè ci sono delle sue foto dinudo artistico in rete
Come prova , vedere i miei post precedenti in particolare questo , delle diverse sfacettaure tanto da non riuscire a ...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...