21.7.13

da un romanzo mediocre un a serie anime ( Conan il ragazzo del futuro ) eccellente a anche se risale a 30 fa .


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da http://fantascienzacatastrofica.blogspot.it/

Nei giorni  scorsi   rimettendo  ordine e  decidendo ( anche in realtà non decido mai o decide la prina opzione   )  cosa
lasciare  e cosa buttare o riciclare  ad  amici\che  )  ,  prima che  la  quantita  di  : libri , riviste  , giornali  , fumetti , cd, dvd , vhs  , ecc  mi sommerga   ho ritrovato   questo libro che non ricordavo   neppure  d'avere  Nel vedere  la  copertina    (  foto sopra   a destra    )  mi è ritornato alla mente  come  un flask back  che  da tale racconto  è tratto   da  un famoso  anime  della  fine degli anni  '70 diffuso in italia   fra l'81\82 : <<   Mirai shōnen Konan? un anime televisivo di 26 episodi, diretto da Hayao Miyazaki (con la collaborazione di Keiji Hayakawa e Isao Takahata), adattamento del romanzo di fantascienza per ragazzi The Incredible Tide di Alexander Key (tradotto anche in italia da Kappa Edizioni). In alcuni punti, nella scelta di alcune situazioni e di alcuni personaggi, la serie si discosta dal libro in modo significativo.
La serie è stata trasmessa per la prima volta in Giappone dal 4 aprile al 31 ottobre del 1978 dalla rete NHK TV e in seguito sulla rete satellitare anime Animax, per poi venire tradotto in inglese per il mercato del Sud e del Sud-Est asiatici.
La serie è stata tradotta in molte altre lingue, tra cui francese, spagnolo, italiano, portoghese e arabo, ed è stata diffusa anche in America Latina, nel mondo arabo e in molte altre regioni del mondo.
In Italia la prima TV, con il semplice titolo Conan, risale ai primi anni ottanta in varie tv locali, ma fu l'emittente TelePadova (in futuro Italia 7 Gold), tramite la Doro Tv Merchandasing, a trasmettere la serie di Miyazaki,[senza fonte] con la sigla


 cantata da Georgia Lepore nel settembre del 1981. Nel 1982 fu trasmesso da Rete 4 e successivamente anche da TMC, Euro TV e Junior TV con la stessa sigla, e dopo anni di oblio in cui nessuna TV comprò i diritti di Conan, fu TMC a rilanciare il cartone nel 1994   [... ]>>(  da , eccetto il video  da  wikipedia   ne  trovate  l'url in cima  al post   )  
 .  Diffondendolo  fra  gli amici  di fb sceneggiatori  ( disney e non )  per  invogliare  a  " trasferire  " su fumetto tale  storia  e  fra  i  miei amici  (  compagni di viaggio )   dei social network specie  di facebook  ne  è nata  una discussione interessante  con  

1)  lo sceneggiatore  disney e non solo Francesco Artibani  





che  dimostra  se pur indirettamente   la bellezza  della serie  e  la difficoltà,  secondo me superabile a livello creativo   visto  la  forte vena creativa del personaggio  (  e sua  riduzione  a fumetti per  topolino del classico di moby dick ) ,  di rendere  in chiave  fumettistica  una  serie tv  

2) con vecchio amico  di università  ritrovato su facebook    di  cui condivido il pensiero  espresso anche da  il primo url sopra  riportato   .
Eppure  l'inizio sembrava promettente  come  si legge  dalle  primissime    righe  del 1  capitolo


 "Gli uccelli marini, gli unici amici di Conan, lo svegliarono all’alba con le loro strida e lasciando cadere sassi sulla sua capanna. Il ragazzo si trascinò fuori impaziente e corse fino alla piccola spiaggia, sicuro che un branco di pesci fosse entrato in una delle sue trappole. Ma scoprì presto che le trappole, erano vuote - eppure i gabbiani e gli storni continuavano a volteggiargli intorno, facendo un gran baccano.Cosa stavano cercando di dirgli?Si voltò, e salì di corsa i gradini che conducevano al punto più elevato della sua piccola isola rocciosa e salì sulla piattaforma di pietra che aveva costruito da tempo. Una rapida occhiata tutt’intorno mostrò solo il mare vuoto, se si escludevano i due isolotti più piccoli dell’arcipelago che affioravano, velati dalla distanza, ai due lati del suo. Essi erano i confini del suo mondo. Oltre di essi, e dappertutto nel mare velato dalla nebbia, nulla era visibile, nemmeno l’orizzonte."da The Incredible Tide, di Alexander Key (cap.1 - Sopravvissuto -)




 e  voi che ne pensate   vi piaceva la serie tv    ? vi ha deluso o vi è piaciuto  il romanzo  ?   chi ha ragione   io  o Francesco Artibani 


IL RAZZISMO NON E' SOLO A DESTRA IL CASO consigliere comunale di Sel di Cavarzere, Angelo Romano Garbin

 da  repubblica  online   del 20-21\7\2013

Kyenge, consigliere Sel: 'Valandro mollatela ai negri'. Boldrini: "Grave e squallido"

Il commento di Garbin sul suo profilo Fb in dialetto: "La saria da molare in on recinto cò na ventina de negri assatanà". La Lega chiede le dimissioni. Il partito lo espelle. Per la presidente della Camera: "Parole insopportabili da forze politiche che della lotta al razzismo fanno una bandiera". Maroni attacca, Vendola: "Noi non perdoniamo, voi sul razzismo costruite carriere politiche" Il consigliere comunale di Sel di Cavarzere, Angelo Romano Garbin ( sotto a destra   ) 

 VENEZIA 
"Mollate la Valandro con venti negri". Scatta la 'guerra' xenofoba al contrario, nel veneziano, dove il consigliere comunale di Sel di Cavarzere, Angelo Romano Garbin, se la prende, su Facebook, con la ex leghista Dolores Valandro, condannata dal Tribunale di Padova, per un suo post dove istigava alla violenza sessuale contro la ministro per l'Integrazione Cecilie Kyenge.
La dichiarazione di Garbin ha fatto immediatamente scattare la richiesta da parte del Carroccio, delle sue dimissioni. Un "grave episodio", hanno dichiarato le senatrici della Lega Nord, Emanuela Munerato e Raffaella Bellot, "non esistono offese di serie A e offese di serie B, specie se i parametri sono selezionati sulla base dell'appartenenza politica". E gli organismi provinciali di Sinistra Ecologia Liberta di Venezia hanno avviato le procedure di espulsione dal partito.
Dura la reazione e l'intervento della presidente della Camera, Laura Boldrini: "Vanno censurate nel modo più netto le parole volgari con le quali un consigliere Sel del Comune di Cavarzere si è rivolto all'esponente leghista Dolores Valastro. Il pregiudizio non ha colore, come non lo ha il più squallido maschilismo, tanto più insopportabili quando provengono da forze politiche che delle questioni di genere e della lotta al razzismo fanno una loro bandiera. La politica non potrà ritrovare ruolo e credibilità finché non saprà recuperare sobrietà e liberare il suo linguaggio da questi eccessi, sempre più intollerabili", ha dichiarato in una nota.
Settantenne consigliere comunale di Sel noto in zona come El Maestron, Garbin sul suo profilo ha scritto, in dialetto: "Ma varda che rassa de femena... La saria da molare in on recinto cò na ventina de negri assatanà e nesuno che la iuta e stare a vedare la sua reassion".
La frase era riferita alla Valandro, che proprio qualche giorno fa è stata condannata in Tribunale a Padova per il suo "Ma nessuno che la stupri?" indirizzato al ministro per l'Intergrazione. Commento cancellato e, in quel caso, con le scuse (AUDIO). Anche la frase di Garbin è stata presto cancellata dal social network ma la vicenda è finita in consiglio comunale dove il tutto è stato chiuso con un ordine del giorno che condanna la violenza verbale sulle donne e il razzismo, votato dalla maggioranza di centrosinistra. Garbin, da parte sua, si è astenuto, non ha preso la parola, e non si è scusato.
Nella polemica ha fatto sentire la propria voce il segretario federale del Carroccio e governatore della Lombardia: "Offendere i leghisti si può: ecco la solita doppia morale della sinistra boldrinian-vendoliana e di certi giornalisti (si fa per dire...)", ha commentato su Twitter Roberto Maroni.
A stretto giro la risposta del segretario di Sel Nichi Vendola: "Maroni, noi non perdoniamo a nessuno le volgarità razziste e sessiste. Voi invece con quelle ci costruite la politica e le vostre carriere".

20.7.13

Quando un semplice Pastore lotta da solo contro la Mafia e i suoi sporchi interessi

 questa  canzone  dei  Mcr   è dedicata  al  protagonista    della vicenda  del post  d'oggi   che lotta  dal basso  , lontano dai media  ufficiali e  dai salotti  , e in solitario 




Non lasciamo solo Emanuele di Francesca Sironi

Un nuovo caso di intimidazione, e un'altra pecora orrendamente trucidata, contro il pastore siciliano che lotta per difendere la valle del Simeto. E adesso associazioni e istituzioni si mobilitano per difenderlo: 'Saremo al suo fianco'(17 luglio 2013)
Un ragazzo, un'oasi naturale, la mafia, ed ora la risposta delle istituzioni. La vicenda diEmanuele Feltri è riuscita a mobilitare associazioni, giornali, il governo e adesso, finalmente, anche Regione e Prefettura. Un segnale importante in un territorio che il coordinatore provinciale di Libera definisce «Ad alta intensità mafiosa». Siamo nella campagna abbandonata che circondaPaternò, il paese natale di Ignazio La Russa, in provincia di Catania. Sterminati prati tenuti incolti perché la mafia possa continuare a smaltire abusivamente tir di pneumatici, elettrodomestici, rifiuti speciali. Tre anni fa Emanuele Feltri ha deciso di trasferirsi qui, in un piccolo casale isolato, da dove far partire il suo sogno: agricoltura biologica, turismo rurale, educazione ambientale per i bambini delle scuole. Ha scelto apposta questo valle: vicino inizia l'oasi del Simeto, un parco naturale che circonda la foce del fiume, considerato fra gli angoli più belli dell'isola, e completamente sconosciuto al grande pubblico.
Feltri (  foto  a  sinistra ) non si aspettava di trovarsi anche su un fronte di guerra.
 Due settimane fa, tornando a casa, trova le sue pecore uccise, una di loro sgozzata davanti al portone. Un avvertimento rivolto alla sua attenzione per l'ambiente, alle sue continue denunce contro i camion che scaricano immondizia nell'oasi, alle sue azioni (cartelli, cancelli, presidi) e al suo sogno di una valle diversa, attraversata dalla gente. Ma l'intimidazione non ha l'effetto sperato: la storia di Emanuele fa il giro del web, arriva ai giornali, poi al governo, e il sottosegretario alla giustizia si presenta in persona a Paternò per dichiarare il suo impegno. Nel frattempo, l'unico a battersi di fianco a Feltri è il sindaco del paese, da tutte le altre istituzioni il silenzio.
Poi, una marcia con 500 persone . E giovedì scorso una nuova minaccia mafiosa: mentre Emanuele e due amici dormono all'interno del casale qualcuno uccide un'altra pecora con una mazza di ferro. «Ci siamo svegliati e l'abbiamo trovata lì sul piazzale, sventrata», racconta lui: «C'erano le macchine, i fuochi, sapevano che eravamo presenti. Ho paura, è inevitabile. Ma non mi convinceranno ad andarmene».
Dopo l'ennesima minaccia (in passato ne aveva ricevute tante, dai furti agli impianti rotti), Emanuele si è rivolto al movimento antimafia di Don Ciotti, Libera. Insieme sono stati ricevuti in prefettura a Catania: «Hanno garantito il loro impegno», racconta Giuseppe Strazzulla, coordinatore provinciale dell'associazione, presente all'incontro: «Lo hanno incoraggiato a denunciare ogni cosa. Ora l'incertezza è sulla sua incolumità personale. I carabinieri, su indicazione del prefetto, si muoveranno per capire come garantire la sua sicurezza». Nel frattempo, dopo due settimane di articoli e attenzione, anche la Regione Sicilia finalmente si è mossa. Emanuele è stato ricevuto mercoledì pomeriggio dal presidente Crocetta.
La risposta nel frattempo è arrivata soprattutto dalle associazioni. Oltre a Libera anche Legambiente ha seguito il suo caso, impegnandosi a tenere alta l'attenzione sull'Oasi, ed assegnando a Emanuele il premio "Ambiente e Legalità", come riconoscimento "per la sua attività d'imprenditore che ha scelto di resistere contro ogni forma di violenza e intimidazione criminale", scrivono nella motivazione: "la Sua battaglia di civiltà è un esempio concreto per tutti coloro che credono e lavorano per dare ai giovani siciliani un futuro di legalità e prosperità".
Giovedì, in una conferenza stampa a Paternò, il sindaco, Mauro Mangano, presenterà la sua proposta, una cordata per la legalità che riunisca tutti i giovani e le associazioni della zona: «Noi ci saremo», conferma Strazzulla di Libera: «Si tratta di proposte operative, per mantenere alta l'attenzione in un territorio abbandonato a sé stesso. E isolato. Finché continua l'estate amici e volontari potranno sostenere, con la loro presenza, Emanuele. Ma dobbiamo prepararci a settembre. Il suo impegno non cadrà nel vuoto». Lui, intanto, ha già detto che non se ne andrà: «Io vado avanti», racconta a "l'Espresso": «Sto continuando le lezione ai bambini, il lavoro nei campi, il mio impegno per l'Oasi. La mia presenza non è messa in discussione». Sperando che la sua presenza serva a mettere in discussione quella di qualcun altro. Ovvero di chi, per decenni, ha trasformato la valle del Simeto in una discarica. Nel silenzio delle istituzioni.

19.7.13

Adnan Rasheed scrive a Malala per scusarsi o forse per avvisarla \ minacciarla


Oggi il canale britannico Channel 4 pubblica una lettera scritta a Malala: certo lei ne ha ricevuto migliaia, ma questa viene da Adnan Rasheed, il leader del movimento talebano che ha rivendicato l'attacco contro la ragazza!
Di seguito lo stralcio iniziale:
"NEL NOME DI ALLAH IL PIU' CLEMENTE E BENEFICO
Da Adnan Rasheed a Malala Yousafzai
Pace a coloro che seguono la guida di Malala Yousafzai.
Ti scrivo a titolo personale: questa potrebbe non essere l'opinione politica di Tehreek e Taliban Pakistan o di altra fazione e gruppo jihadista .
Ho sentito parlare di te attraverso il servizio della BBC Urdu per la prima volta, quando ero in prigione a Bannu, volevo scriverti, e ..... CONTINUA  QUI 

se in campania si elogiano musicalmente i boss di cammora in sardegna si lo facciamo con i sequestratori come graziano mesina

mia solidarietà a gli orgolesi che si sono ribellati a tale ..... ignorante che elogia e  celebra Graziano Mesina 



Econdo l'unione sarda  online  : 

Il rapper (  foto a destra  )  finito al centro delle polemiche per la canzone su Graziano Mesina si difende: 
"Polemiche ingiuste". questo    quanto cdichiarato al tg  di videolina ( il video ) «Certe volte mi domando come mai la mia canzone abbia suscitato tutte queste critiche». Fabrizio Cabras, 20 anni, in arte Bo$$, nuovo volto della scena rap antiochense, davvero non si capacita del polverone di polemiche sollevato dalla pubblicazione in rete del suo ultimo singolo "Graziano Mesina". Secondo quanto riferito in un'intervista con Serena Cirina, pubblicata sull'Unione Sarda in edicola, la canzone non vuole offendere il paese della Barbagia ma "ricordare per sempre il suo nome".


poi ci lamentiamo se persistono nel resto dell'italia i luoghi comuni e gli stereotipi su noi sardi . Ma c.. stiamo diventando ovviamente senza generalizzare perchè anche se minimo un 5 % di buono c'è , come la nuova musica neomelodica napoletana che elogia i boss di camorra  come denuncia   sia  : 1)   la  famosa  saga   del 2008\2009  di Giggino e Totore  qui ulteriori  news  e  i video  http://anticamorra.altervista.org/ ., 2)  sia  il libro  Napoli ....  serenata  calibro 9  di Marcello  Ravveduto









18.7.13

da Cle Reveriesa REVERIES VINCENZO CERAMI, UNO DI QUEI VERI DIVI CHE AMO...

... ci ha lasciato. Non si può restare insensibili al grande talento di chi ci donato la sua genialità con estrema umiltà e disponibilità verso tutti. Le sue profonde ed uniche analisi del costume italiano sono frutto di osservazioni attente, sono espressioni dei suoi punti di vista genialmente sussurrati, mai volgari. 


Come lo è sempre stato, discreto e attento a mantenere in equilibrio garbo e realtà, con pudore e rispetto ha dato lustro al cinema italiano. Ha dato alla realtà una luce diversa, ci ha fatto vedere i fatti con l'anima di chi sa sognare rimanendo saldo con i piedi per... continua qui

gente che non s'abbatte e non si lamente ma gente che agisce e reagisce contro la crisi . il caso dell'agenzia il marito in affitto

il mio  amico   Roberto Chiapella si chiede  sulla  sua  bacheca   di  facebook  :  



8 luglio 
Quando si esce di casa le persone che incontri non fanno altro che lamentarsi.Negozianti,impiegati,pensionati operai,anche persone che non dovrebbero.Un paese dove si è instaurata la cultura del lamento.Tutti hanno ragione di farlo però non si fa nulla.Il paese che Totò nel film "Totò e Cleopatra"pronunciava da Faraone a capo dell'esercito dalla sua biga gridando la frase"ARMIAMOCI E PARTITE".Troppo comodo.Quando c'è da fare tutti si tirano indietro.Poi quando uno fà si fanno pure le critiche.È veramente un paese strano questo.Paese immobile anche per questo.Che schifo.Ne usciremo mai?

 sull'unione  sarda  e  su videolina    di qualche  giorno fa   ho trovato la  risposta  o  almeno  una delle risposte   . sia  quellaa  questo  suo  giustissimo sfogo  , perchè  molti italiani  sono  solo bravi a  a parlare  ma non agire    e  a questo articolo  di www.vita.it preso tramite  oknotizie virgilio







17/07/2013
Revelli: i dati Istat sono clamorosi. È una catastrofe sociale
di Lorenzo Maria Alvaro
L'istituto ha divulgato i dati relativi alla povertà in Italia. Numeri allarmanti e drammatici. Per il sociologo Marco Revelli, che in passato aveva presieduto l'Osservatorio sulla povertà della Presidenza del Consiglio, però le cose vanno anche peggio. «La politica è inerte, le uniche luci arrivano dalla collaborazione tra enti locali e non profit»






La crisi mette in ginocchio l'Italia: vola la disoccupazione, crolla la produzione industriale e aumenta la povertà.


I dati dell'Istat
Lo scorso hanno i “poveri relativi" erano 9 milioni e 563mila pari al 15,8% della popolazione (13,6% nel 2011), 4 milioni e 814mila dei quali in povertà assoluta (i più poveri tra i poveri misurati sulla base di un paniere e servizi essenziali) pari all'8% della popolazione (5,7% nel 2011). La soglia di povertà relativa per una famiglia di due componenti è pari a 990,88 euro (circa 20 euro in meno di quella dell'anno precedente, -2%). La povertà assoluta viene misurata sulla base di una lista di beni e servizi, varata da una commissione di studio nel 2005 insieme con l'istat, per poter svolgere una vita dignitosa.
Questo il quadro rilevato dall'Istat secondo cui il 12,7% delle famiglie è relativamente povero per un totale di 3 milioni e 232mila, il 6,8% delle quali lo è in termini assoluti pari a un milione e 725mila. Tra il 2011 e il 2012 è aumentata sia l'incidenza di povertà relativa (dall'11,1% al 12,7%) che quella di povertà assoluta (dal 5,2% al 6,8%), in tutte e tre le ripartizioni geografiche. Per quanto riguarda la povertà assoluta, sottolinea l'istat, si tratta del livello più alto mai registrato dal 2005, inizio della misurazione della povertà assoluta.
Un quadro che per Marco Revelli, sociologo e storico cuneese è anche peggio di quello che dicono i numeri. «Uno scostamento così grande da un anno con l'altro non si era mai visto. Ci sono scostamenti da terremoto sociale. I dati Istat sono aggregati, mettono insieme indicatori diversi: città e piccoli Comuni, Nord e Sud Italia, che invece hanno tendenze molto diverse tra loro. Per questo se riflettono già così una situazione drammatica la vera fotografia è ancora peggiore»
Cosa renda peggiore la realtà dei numeri? Il capitolo principale è quello delle povertà occulte. «Penso alle famiglie che fino a pochi mesi o un paio di anni fa avevano due redditi impiegatizi e ora ne hanno perso almeno uno: con almeno due figli minori, un mutuo da pagare e qualche credito al consumo, ora sono in crisi, e l’Istat non li vede ancora. E’ la condizione di sempre più persone, con l’aggravante che esse non hanno alla base una ‘cultura di povertà’ che permette loro di far fronte all’improvviso abbassamento del tenore di vita».
Si perchè secondo Revelli «molti poveri da generazioni sanno come arrangiarsi per non sprofondare. I nuovi poveri non hanno né reti sociali né sanno dove andare a cercare i sussidi pubblici, anche perché tutta la cerchia di amici e conoscenti spesso fa parte dello status sociale che avevano prima che cominciassero i problemi. In un certo senso, sono ancora più poveri dei poveri, al nord più che al sud: dove il reddito medio è più alto è maggiore l’impatto della crisi, per esempio a Torino è più difficile che a Napoli».
Tinte fosche che non si diradano neanche parlando di futuro.«Il piano inclinato in cui siamo nell'ultimo anno è diventato quasi verticale. Una picchiata verso il basso incredibile. Soprattutto per quello che riguarda la povertà assoluta, che misurano una povertà che morde nella carne ormai la nostra società. Se poi pensiamo che i numeri sono relativi al 2012 e pesniamo alle performance del Paese nel 2013 c'è da avere paura».
In tutto questo la politica latita. «Oggi i nostri politici disquisiscono di oranghi. Vivono fuori dal mondo» attacca Revelli, «le risposte non arriveranno certo da lì. Anche perchè basterebbe tagliare gli F35 e la follia delle grandi opere e avremmo risolto gran parte del problema. Ma non lo faranno mai,
da http://www.ilmaritoinaffitto.it/chi.htm
non sta nel loro dna ragionare in questi termini». 
Due le vie maestre per provare ad invertire la rotta per il professore: il reddito minimo garantito e il terzo settore. «In primo luogo si dovrebbe introdurre anche in Italia un reddito minimo garantito. Nella Ue siamo gli unici assieme a Grecia e Ungheria a non averlo. Poi, ma qui entra in gioco il virtuosismo del non profit e del volontariato e viene meno il ruolo della politica nazionale, si dovrebbe moltiplicare tutte quelle esperienze locali che risultano essere un paracadute per le famiglie in crisi». Questo perchè oggi c'è un unico segnale positivo, spiega in conclusione Revelli, «penso a quelle situazioni dove enti locali e del privato sociale come associazioni, fondazioni bancarie o cooperazionesi mettono insieme e prendono misure di sostegno alle persone a rischio».

Essa è quella  di un'agenzia  fai da  te  chi si  chiama  marito  in affitto  qui la storia  (  sopra  destra  i fondatori  ) e  qui  pagina facebook   del  gruppo \  agenzia  di Monza  che  in tempo  di crisi   come dimostra  la  storia  sotto   riportata   sta  crescendo  e creando anche se  nel  piccolo una forma  d'occupazione 



Disoccupato diventa "marito in affitto"Pronto a fare ogni lavoro domestico
ALESSANDRO COSSU

Aveva perso il lavoro un anno fa e poi ha deciso di riciclarsi con un'attività nuova per la Sardegna: è un “marito in affitto”. Ecco la storia.

Alessandro Cossu, 36 anni,(  foto  a sinistra  ) sarulese residente a Ittiri, ha firmato il mese scorso un contratto di "marito in affitto" con un'agenzia.
Oggi lavora, è una sorta di factotum e sta anche cercando di creare un gruppo di artigiani disponibili a seguirlo in interventi più complessi.
Sposato, due figli e un'esperienza da operaio specializzato in impianti di depurazione, fa un po' tutto: aggiusta la lavatrice e lo scaldabagno, ripara l'impianto idrico e quello elettrico, mette un quadro alla parete, sistema il giardino o cambia la gomma bucata all'auto. Chi si rivolge a lui? "Signore sole e a quelle che hanno mariti non in grado di piantare un chiodo nel muro, per usare un'espressione diffusa ma che spiega quale sia la mia funzione professionale".
Alla domanda di Vito Fiori che lo ha intervistato, "Lavora in nero?", Cossu risponde: "Scherza? È tutto regolare con tanto di regolare ricevuta fiscale. Ho un tariffario, che ritengo sia conveniente, ho anche aperto una pagina facebook ".


 il  servizio di  Mercoledì 17 luglio 2013 15:37 del tg di Videolina con il protagonista che parla della sua nuova esperienza lavorativa.