Post

quando si continua a parlare di femminicidio e ci sono tutti gli elementi perché se ne occupi esclusivamente la magistratura non è informazione: è voyeurismo sconcio

Immagine
  Ho deciso di di smettere   di parlare dell'ultimo femminicidio non per autocensura o  per snob . Ma  Perché   , non mi sto appiattendo a loro ,  come suggeriscono i miei genitori   (generazione II guerra mondiale  cioè  anni  40   )   più se ne parla e più s'alimentano le morbosità ed l'emulazione ed (  vedere post precedente   ) l'ipocrisia ed indifferenza assuefazione della maggior parte della gente . infatti concord  con il mio  contatto Facebook   Cristina Correani    ·  Continuare a scavare in un caso di cronaca dove ci sono tutti gli elementi perché se ne occupi esclusivamente la magistratura non è informazione: è voyeurismo sconcio ed è una parte consistente del problema della violenza di genere che viene ridotta ad un fenomeno da cabaret sul quale far esprimere tutti: anche il solito circo mediatico di conduttrici e conduttori afflitti dalla loro vanagloria. Ci sarebbe da chiedersi perché in un programma di intrattenimento del primo pomeriggio della domenica,

Il femminicidio sistematico e ripetuto è la conseguenza tragica di una società che ha fatto della misoginia una nuova religione di Mary Blindflowers

Immagine
da   antichecuriosita.co.uk/blogs antichecuriosita.co.uk Il femminicidio sistematico e ripetuto è la conseguenza tragica di una società che ha fatto della misoginia una nuova religione. E lo si evince anche solo guardando frammenti di programmi tv dove la donna ha il ruolo sistematico e deprimente di essere bella e silente, dai festival della canzone dove ci sono donne stesse che dicono ah se non fossi stata bella non sarei qua, e presentatori che dicono che dietro un grande uomo..., sempre nelle retrovie.. foto di 𝓫𝔂 𝓿𝓲𝔃𝓮𝓻𝓼𝓴𝓪𝔂𝓪  presa da   https://www.linkedin.com/in/silvia-serra-94955a203   E che dire di quel programma dove una signorina in minigonna insegnava alle donne a cuccare al supermercato? Ma davvero siamo ridotte a questo livello? Ecco, la misoginia la si avverte ogni giorno sull’autobus quando giovani e vecchi tromboni dicono che non ci sono più le donne di una volta, ossia zitte e ubbidienti, che giudicano le donne dal loro aspetto fisico etichettandole o ch

la condanna di Calderoli per diffamazione ed razzismo non è granchè ma è meglio di niente davanti al razzismo istituzionalizzato

Immagine
  Ci sono voluti dieci anni, meno del solito visto le lunghezze bibliche ed infinite del nostro sistema giudiziario ma alla fine è arrivata la sentenza: Roberto Calderoli è stato condannato a 7 mesi per diffamazione aggravata dalla matrice razziale per aver definito l’allora ministra Cecile Kyenge “orango”. Dieci anni per 7 mesi di pena (che, per altro, non sconterà mai purtroppo ) sono uno schiaffo a chi il razzismo lo ha subito e a chi lo combatte. Ma soprattutto per il fatto che o ggi, come “premio”, Calderoli è pure diventato ministro, mentre Kyenge è scomparsa dalla vita politica. Oggi che la giustizia punisce una frase razzista, il razzismo è stato istituzionalizzato, diventato maggioranza e poi governo e i ministri parlano addirittura di “sostituzione etnica” ed e sminuiscono ed deriso i valori fondanti delle nostre istituzioni di cui essi stessi fanno parte . Ma un principio, oggi, è stato segnato, almeno quello.anche se  :<< Mac

le 8 montagne recensione

Immagine
 Ieri  un  sabato   notte  uggioso ed     piovoso    nel panorama  Rai  e  Mediaset  (  o MediasetRai   se  preferite  )  tardo  primaverile  \  estivo      fatto    di repliche   e  di programmi insulsi     ho  visto sulla  piattaforma primevideo il film  le  8 montagne     .  Un film  che   Sull'aggregatore di recensioni  Rotten Tomatoes  , l'89% delle 81 recensioni dei critici è risultata positiva, con una valutazione media di 7,9/10. [5]  Il consenso del sito web recita: "Paziente, profondo e talvolta un po' pesante,  Le otto montagne  raggiunge vette mozzafiato nella sua attenta osservazione di un'intima amicizia". Su  Metacritic , il film ha un punteggio medio ponderato di 78 su 100 basato su 28 critiche, indicando "recensioni favorevoli". Vincitore    dei premi   2022  – Festival di Cannes Premio della giuria  (ex aequo con  EO ) 2023  – David di Donatello Miglior film Migliore sceneggiatura adattata a  Felix Van Groeningen  e  Charlotte Vand

la nuova legislazione sulla maternità surrogata o utero in affitto arma di distrazione di massa o deriva autoritaria '?

Immagine
   secondo    me   entrambe  

il femminicidio è frutto della cultura patriarcale di Ivana fabbris e Alessandra Angeli

Immagine
 con  questi  due     post    non miei     ma  che  mi trovano  d'accordo   ,  d'altronde per   chi  ancora  non lo  avesse  capito     lo spirito del blog  e  delle  appendici   social   è anche questo  ,   concludo    fino  al prossimo  femminicidio 😡😠      di parlare  di tale  tematica   di cui  faccio    fatica   nonostante    combatta    tutti  i  giorni     contro  il  maschio alfa      che   è in me .   Ivana Fabris · Fatemi capire: perché si insiste solo a dire "donne, andatevene al primo episodio" o "non andate agli appuntamenti chiarificatori" e non si insegna ai ragazzi, sin dall'infanzia, a sopportare la frustrazione dei no? Sono almeno 30 anni che si vedono genitori avere un atteggiamento sottomesso a bambini resi dei tiranni da un lassismo educativo fatto di infiniti sì, spacciato per libertà e rispetto dei più piccoli senza il contraltare non solo delle regole (spiegate) necessarie alla vita ma anche del dialogo intimo, dell'interess

l'ino di 'italia inno maschilista ? epurazioni da pare di Mameli delle strofe dedicate alle donne

Immagine
  Inno italiano detto "Inno di Mameli" ma il vero titolo è: Canto degli Italiani e fin qui niente d'eccezionale e di nuovo . Quello che i più ignorano è che In origine, nella prima versione dell’inno, era presente un’ulteriore strofa interamente dedicata alle donne italiane: "Tessete o fanciulle / bandiere e coccarde / fan l’alme gagliarde / l’invito d’amor". Venne eliminata dallo stesso Mameli. Nella versione originaria dell’inno, il primo verso della prima strofa recitava «Evviva l’Italia», ma Michele Novaro lo modificò in «Fratelli d’Italia».