che invidia leggendo quest articolo , io che ho conosciuto appena i miei prozii e prozie
Roberto, ha 2 anni e corre dappertutto seminando risate e monellerie. La radice ha un secolo esatto in più, si chiama Cosima ed è la trisnonna. Andrea e Cosima sono divisi da 100 anni e uniti da natali… spenturati, come dicono in Salento: sono “sbocciati” entrambi in pandemia, Andrea alle soglie del Covid (febbraio 2020), Cosima al centro della Spagnola (novembre 1919).In mezzo a loro, ci sono i genitori del piccolo - Sara e Manuel Ferilli - e una batteria di nonni, termine che qui include anche bis e trisnonni, da record: sono addirittura 11! «Sia io sia mio marito abbiamo i genitori, e fanno quattro. Io poi ho ancora i quattro nonni ( bisnonni del piccolo, ndr) e la bisnonna Cosima, Manuel purtroppo ha “solo” due nonni», elenca Sara. «E sono tutti ai piedi di Andrea», dice tra l’orgoglio e il lamento Manuel («Me lo viziano!»), mentre i nonni annuiscono all’unisono e solo il signor Fernando, brigadiere della Guardia di Finanza nominato Cavaliere della Repubblica da Sergio Mattarella, tenta una difesa: «Che vuole, è piccolo…».
das https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/01/06/news/salento_bambino_11_nonni-332832082/ |
Quando c’è tutto questo assembramento di parenti, è fisiologico che scoppino rivalità e piccole gelosie, ma qui filano tutti d’amore e d’accordo. «Io faccio la parrucchiera ad Alezio, Manuel l’operatore socio- sanitario a Taviano: così, per tenere Andrea i nonni fanno i turni», spiega Sara. «La mattina sta da me»,
si inserisce Antonella, nonna paterna, 51 anni. «E il pomeriggio me lo prendo io», completa Irene, l’omologa (e coetanea) materna. I bisnonni piombano a casa dell’una o dell’altra per dare man
forte: insomma, non servono tate e i nonni assicurano anche un discreto welfare («Riempiono Andrea di regali e soldi», dice Manuel). La domenica, quando è possibile, si sta tutti insieme, «anche se il Covid ha reso tutto più difficile». E Cosima? «Ad agosto l’abbiamo dovuta portare in un centro per anziani, col Coronavirus avevamo paura, lì è più protetta», dice Sara. «La vado a trovare tutti i giorni», racconta la signora Irene, «e lei si guarda i video di Andrea e si commuove: vorremmo portarle il piccolo, ma lui non può entrare perché ovviamente non è vaccinato».
Il miracolo, però, non sta in questa famiglia “lunga” e piena di amore. Il miracolo è che Andrea sia nato. «Durante una delle prime visite, la ginecologa mi disse che non vedeva più l’embrione, e che dovevo fare il raschiamento», ricorda Sara. «Lo fissammo per un lunedì pomeriggio», ma la mattina i coniugi Ferilli fecero un controllo da un primario della zona. Al ricordo, alla mamma di Andrea si spezza la voce: «Ci disse le parole che più belle che noi e tutti i nonni abbiamo mai sentito. “Lo sente, signora, il cuoricino? Il bimbo c’è”».
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