Visualizzazione post con etichetta "Facciamolo a skuola" e "Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa". Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta "Facciamolo a skuola" e "Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa". Mostra tutti i post

22.2.17

Sesso fin dai 14 anni ma nessuno conosce rischi e malattie e poi ci si lamenta se ....

un prof   fa  leggere  ai ragazzi  "Facciamolo a skuola" e "Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa" di Marida Lombardo Pijola, giornalista, già inviata del quotidiano "Il Messaggero".



argomento censurato perchè considerato un semplice fatto di cronaca locale dai media ufficiali nazionali . meno male che c'è internet e qualche media non allineato e  nazionale se  occupa 


da http://www.leggo.it/news/italia  Mercoledì 15 Febbraio 2017, 18:01

GENITORI IN RIVOLTA CONTRO IL PROF DI RELIGIONE: "LIBRI TROPPO SPINTI AI RAGAZZI"









Scoppia la bufera in due scuole medie della Sardegna. Le famiglie si sono rivolte ai rispettivi presidi perché un docente ha suggerito agli alunni la lettura di due libri giudicati "spinti". Si tratta di "Facciamolo a skuola" e "Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa" di Marida Lombardo Pijola, giornalista, già inviata del quotidiano "Il Messaggero". La vicenda, riporta da "L'Unione Sarda" è arrivata fino alla Curia e il vescovo di Nuoro, Mosè Marcia è stato durissimo: "Il docente se ne deve andare a casa, siamo in attesa di capire meglio dal preside delle due scuole". Lo segnala Skuola.net. Il fatto. Il professore aveva suggerito ai suoi alunni di due scuole di Nuoro e Ottana durante una lezione sul cyber-bullismo questi due libri. Però i genitori non ci stanno e giudicano quelle pagine scabrose, tra l'altro in un testo assente nei programmi didattici. Se a Nuoro non arrivano a comprare il libro, a Ottana, invece, molti genitori acquistano i volumi. E anche qui scoppia il finimondo. Non tutti però la pensano come queste famiglie. Il titolare della libreria Mielamaro di Nuoro su Facebook è critico: "Questi genitori, al di là dell'essere puritani o ben pensanti, stanno cercando di impedire ai propri figli di comprendere il mondo reale che li circonda attraverso la mediazione di uno strumento culturale, ma quando sul mondo reale ci sbatteranno la faccia, quali armi di conoscenza avranno questi ragazzi?". L'autrice si difende. La reazione di una delle due scuole coinvolte non si è fatta attendere: "L'autorità scolastica si sta occupando della questione. Seguiamo tutto con molto attenzione come sempre in casi del genere". Anche il sindaco di Ottana interviene: "Abbiamo raccolto le preoccupazioni delle mamme, ma sappiamo che le autorità scolastiche hanno in pugno la situazione". Cosa ne pensa invece l'autrice del libro? "Mi dispiace di essere al centro di un caso, ma penso siano polemiche abbastanza sterili. La lettura dei libri non è consigliati ai soli ragazzini, ma devono essere accompagnati da un adulto. Sono convinta - aggiunge - che possa essere una lettura molto utile per loro. L'intento del libro è cercare di colpire al cuore e al cervello, per far sentire loro la miseria dei comportamenti di cui scrivo e le loro conseguenze". A suo figlio lo farebbe leggere? "A mio figlio così piccolo da solo non lo avrei fatto leggere, ma in questi casi è stato proposto da un docente, quindi intenso come strumento di riflessione, in linea con il messaggio educativo che io stessa ho voluto dare al mio scritto".


poi  non lamentiamoci   se  commettono atti di bullismo  ,  o  atti di pedo pornografia  , ecc   o  se  secondo  





I risultati di una ricerca eseguita fra gli studenti delle superiori. C'è chi crede che il diabete sia sessualmente trasmissibile  di Alessandra Ceschia



Fanno sesso in modo disinibito sin dai 14 anni, ma dei rischi di salute che corrono non sanno niente, o quasi. A parte l’Aids, che conoscono in maniera piuttosto approssimativa, i ragazzi conoscono poco o nulla delle altre malattie sessualmente trasmissibili, tanto che alcuni di loro pensano che il contagio avvenga attraverso la saliva e il sudore.Non solo, fra le malattie che si trasmettono facendo sesso collocano anche il diabete, il vaiolo, la scabbia, la cistite e perfino la zika.Nonostante i “millennials”, ovvero i ragazzi nati a ridosso del nuovo millennio, rappresentino la più grande generazione interconnessa che il mondo abbia visto, e nonostante abbiano tutte le informazioni a portata di mouse, sembrano essere meno informati di quanto lo erano i loro genitori, più di una ventina di anni fa, almeno sul fronte della prevenzione.

A mettere tutto nero su bianco è stato un progetto avviato in collaborazione fra Dipartimento di prevenzione, Scuole, Comune di Udine attraverso Città sane e Clinica Malattie infettive dell’ospedale di Udine, diretta dal dottor Matteo Bassetti, su oltre un migliaio di studenti di Sello, Copernico, Percoto e Malignani.Oltre un migliaio di studenti sono stati sottoposti a un test per valutare le loro competenze sulle malattie sessualmente trasmissibili e sul rischio di contrarle.«Abbiamo proposto il questionario ai ragazzi di 16 e 17 anni prima di tenere un corso di informazione in classe – è la premessa del dottor Bassetti – quindi abbiano valutato a posteriori le conoscenze acquisite. Ciò che è emerso è sorprendente: non solo conoscono pochissimo le malattie sessualmente trasmissibili e le confondono con patologie di tutt’altra origine, ma sono piuttosto confusi sulle modalità di trasmissione».Complessivamente sono stati distribuiti oltre duemila questionari Una delle domande cui lgi studenti erano chiamati a rispondere era: «Quanti tipi di malattie sessualmente trasmissibili conosci?». La stragrande maggioranza degli intervistati ha elencato l’Aids, una malattia di cui il 78,8% dei ragazzi ha sentito parlare. Eppure, non altrettanti sanno che cosa sia il virus da immunodeficienza umana, noto come Hiv, vale a dire la vera causa dell’Aids, che solo il 70,8% dei ragazzi ha dichiarato di conoscere. Tutto ciò che riguarda la altre malattie, poi, è immerso in una fitta nebbia.Solo il 15,7% degli studenti ha ammesso di conoscere la sifilide (percentuale che dopo il corso è salita al 31,4%); va ancora peggio per l’herpes, noto al 13,4% dei ragazzi (sono diventati 30,3% dopo il corso). E scendono vertiginosamente le competenze riferite a malattie come la candida (9,7% prima del corso e 29,5 dopo), l’epatite (8,8% prima degli incontri di formazione, 20,2% dopo), quindi la gonorrea, meglio nota come “scolo” (dal 7,2 al 18,1%).Va ancora peggio per la clamidia, l’infezione a trasmissione sessuale batterica più diffusa al mondo che conta 50 milioni di casi all’anno e può causare l’infertilità (conosciuta solo il 5,5% dei ragazzi), così come il papilloma (5,6%) e la mononucleosi, nota al 3,7% dei ragazzi. Sorprende che nella categoria delle malattie trasmissibili attraverso il sesso alcuni abbiano collocato il diabete, il vaiolo, la cistite, la tubercolosi e perfino il virus zika, veicolato da zanzare infette.Nè i ragazzi sembrano interessati ai progressi della medicina e alla ricaduta sulla cura delle malattie sessualmente trasmissibili, visto che solo l’87,1% degli intervistati ha ritenuto falsa l’affermazione “Tutte le malattie sessualmente trasmissibili sono incurabili” dimostrando un pericoloso fatalismo.I test somministrati dopo il corso hanno dimostrato come la prevenzione si può e si deve fare attraverso l’informazione. Indispensabile, specialmente perché vi sono ragazzi che ritengono possibile la trasmissione di malattie veneree o del virus dell’Hiv attraverso la saliva.Ne era convinto il 24% degli intervistati (scesi appena al 16% dopo il corso). Senza contare che il 3,9% pensava – e pensa tuttora nonostante le informazioni ricevute – che il vettore delle malattie sia il sudore. Il 78% ha indicato come vettore il sangue (percentuale che nel questionario finale è salita a 90,5%), il 55% ha indicato i fluidi vaginali (il 72% alla fine), e il 72% lo sperma, percentuale che dopo gli incontri di informazione è salita di una decina di punti. In definitiva, per essere la generazione senza tabù, più esposta al contagio, i teen agers hanno dimostrato di avere molto da imparare

raccontare i femminicidi \ amori criminali di oggi con quelli del passato il caso Beatrice cenci

 Per  il 25  novembre   anzichè raccontare  le  recenti   storie di femminicidio \  d'amore criminale  che   in una società sempre  più ...