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abbiamo bisogno di validi maestri e di buoni sentieri oppure possiamo fare da soli ?

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 riascoltando   la  classica    figlio  del re  di Piero Marras    mi   è  ritornata alla  mente   questo post   trovato  sulla  home  di  facebook    Abbiamo tutti bisogno di validi maestri di buoni sentieri...il problema è che troviamo buoni sentieri ma non validi maestri. Buoni sentieri, è già "tanta roba".... Percorrerli alla cieca... A volte si azzecca . Infatti spessissimo chi fa da se o viaggia sia   senza  avere  in mente    una  strada    o   in solitaria è  più  forte   proprio  come    viaggiano perdenti   più  addatti    ai mutamenti  .     Perchè  a volte  capita   che   i validi  ( quando  ci sono   )  maestri, hanno preso altri sentieri e non tutti sono disposti a seguirli. Soprattutto  (  scusate  se  mi ripeto  nelle citazioni   ma  è  il mio  caso  )    Come io   ho   scelto  come   Robert  Frost: "Due strade trovai nel bosco e io, | io scelsi quella meno battuta. | Ed è per questo che sono diverso."  e  voi  ?  

Ai Ai, l'arte senza più artisti

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nonostante la resistenza di alcuni artisti i cosidetti muralisti come stefano ne ho parlato nel precedente post : <<  Stefano Pani il principe dei muralisti ha dipinto la Sardegna : 300 opere, la tradizione protagonista  >>   o witer  si sta  diffondend  sempre   di  più un  arte  fatta  di algoritmi  o meglio un arte senza  più  artisti   per  parafrasare  il titolo  dell'articolo  dell'ultimo n   del venerdi di repubblica  .    << Lo scandaletto di qualche giorno fa riguarda un tipo che ha vinto un premio per un'opera d'arte ,[ ne ho parlato sulla  mia bacheca  di   facebook corsivo mio ]   , che però non era fatta da lui, ma da un software . Benvenuti, in ritardo, nel fantastico mondo dell'Ai Art, l'arte generata dall'intelligenza artificiale (Ai). Il Venerdì di repubblica ne aveva parlato nel dicembre dell'anno scorso quando, dedicando una copertina alla moda già parzialmente sfiorita degli Nft , avevo in

l'esperienza se usata bene è un antidoto al conformismo

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     infatti   questo     ecco  come  dovrebbe  essere  l'esperienza  [....  da   il figlio del rè -  Poiero Marras   per   il  testo    https://lyricstranslate.com  ] Dimmi cosa mi hai portato, vecchio servo, dimmi, cosa mi hai portato. "Ti ho portato la miseria della gente, ti ho portato il suo dolore. Ti ho portato la gran rabbia della gente, ti ho portato il suo tormento. Ti ho portato pure un lembo di speranza, ti ho portato un filo d'erba. Ecco, adesso, se vuoi, tu frustarmi potrai, mio re".   Prenderò la tua miseria, vecchio servo, ne farò la mia esperienza. Prenderò la tua gran rabbia, vecchio servo, ne farò il mio solo affetto. Prenderò la tua speranza, vecchio servo, ne farò la mia allegria.

ecco perchè non festeggio san valentino ma san pasquino .

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  canzone   in sottofondo Amor Ribelle - Pietro Gori lo so che  dovrei  liberarmi  dalle esperienze del  passato   e    dovrò   prendere  l'esperienza  è  traformarla ovvero fare  cosi  : (...)  Prenderò la tua miseria vecchio servo Ne farò la mia esperienza Prenderò la tua gran rabbia vecchio servo Ne farò il mio solo affetto Prenderò la tua speranza vecchio servo Ne farò la mia allegria (...)     figlio del re - Piero Marras    qui il testo integrale    e  trovare la  forza  d'amare  nonostante  tutttele delusioni  , due  di  picche  , ecc   ricevuti Infatti   soprattutto in amore   ma    ancora  non trovo   , almeno non completamente  ,  la  forza   di uscire  dall'amore    cieco  .  <<  c ome un articolo di cronaca nera, riporta la drammatica vicenda di un uomo onesto e probo per conquistare l'amore di una donna che non lo ricambia e richiede sadicamente prove sconcertanti della sua passione: il cuore della madre, il taglio delle vene e

dalla vita non sai mai cosa t'aspetti ecco perchè lotto per mantenermi vivo ed ho rinuciato ai propositi suicidi

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In sottofondo due  canzoni   la  prima   A. Delogu - Ebbè Peppì com'è? - Arr. Giacomo Spano (2014) la seconda   Il Figlio del re-Piero Marras@Juannusai Come dal titolo la vita è imprevedibile. Infatti  ho avuto occasione  di verificare sulla mia pelle  che  i proverbi e  detti di saggezza  popolare  molto spesso contengono un fondo di verità  . Ecco  cosa mi è  successo  di recente  . Quattro anni  anni avevo  litigato con *****  mia  amica  e  compagna  di strada  di   facebook    sia  a causa    di fake  che  m'avevo rubato l'identità   e  s'era spacciato  per  me  ed  insultava  ( lei compresa )   gli altri \e   miei  contatti e  i  loro amici\che  sia  a causa mia . Provai a ricercarla prima al cellulare  ma non avevo più il numero  ,  più  volte  su fb  , ma   non rispondeva .Cosi  per  3  anni . Poi nei giorni scorsi  ho fatto un ultimo tentativo , trovando il suo nuovo account  ,   ho lasciato un commento   ed inaspettatamente  (  mi sarei aspetto  una ri

la sfiga [ un cellulare perso e usato a scrocco da chi lo ha trovato ]

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Oggi  ho scoperto che mi hanno rubato il cell   , con  scheda  annessa  è  si  sono messi  a fare  connessioni e  chiamate   peste lo colga e lo si coddi un trau  (n teremine    che non traduco   perchè  credo  che   anche  i non sardi   lo  capiscano e colgano la frase   poca educata   e gratuita  e me  ne  scuso ma  quando ci vuole  ci vuole  )  a chi approfittando dello smarrimento del mio cell si è divertito con internet e chiamando consumandomi l'offerta e e il resto del credito.  Ma  andiamo con ordine nel racconto   Non sono tanto superstizioso, mai una settimana che ormai  volge  al termine   fatta  di sfiga  ,  mi sa  che inizierò a crederci   e  faro  cosi Lunedì causa  la  mia  sbadataggine  di non mettere  mai le cose    nello stesso posto   , perdo al lavoro il cellulare  . Lo  chiamo e  o  lo facciamo chiamare e  sms  da  : colleghi  , babbo   .Lo   cerchiamo  dappertutto ( tranne     e  forse era li   nei plateau  delle piante  da  portare in ne

Senza titolo 1206

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  "Le cose che contano sono poche soprattutto quelle che ci riportano la memoria del vissuto". Una mia massima. Io sono quello con la barba. Gli altri sono: Rinaldo Marsoni ... Aldo Aniasi ...l'ultimo era il mio dottore... Ugo Airoldi. Tutti e tre socialisti, mentre io ero in rappresentanza della locale sezione del PCI del quartiere Comasina in Milano, nella metà degli anni settanta.

Un treno tanto

Ovvero la grande carovana, composta da circa duecentodieci persone che hanno vissuto una esperienza che definire storica non è certo una esagerazione: un lunghissimo viaggio, partito lo scorso 8 agosto da Mestre, e che toccando tappe come Budapest, Mosca, Ulan Batur, dopo venti giorni esatti si è chiuso con il ritorno in Italia. I protagonisti sono stati le delegazioni dei pazienti (complessivamente erano in sessanta) dei Centri di Assistenza Psichiatrica provenienti da dodici regioni, gli operatori socio sanitari (psichiatri, psicologi, educatori), i familiari, e tanti cittadini attivi nella difficile causa della lotta allo stigma che colpisce i sofferenti dell’anima. Sulla scia di quella temeraria traversata che ha ripercorso la storica rotta di Cristoforo Colombo è nata l’idea di un altro viaggio, stavolta specchio dell’itinerario seguito da Marco Polo. Destinazione, come detto, Pechino. Una esperienza estenuante quanto entusiasmante per chi, quotidianamente soffre e sostiene la

Sul valore dell'esperienza (e della vita)

    Il dottor Rogé ha bevuto il suo calvados . Il suo gran corpo s'affloscia, le palpebre gli s'abbassano grevi. È la prima volta che vedo il suo viso senza occhi. Sembra una maschera di cartone, come quelle che si vendono oggi nei negozi. Le sue guance hanno un colore rosa orribile. La verità m'appare d'un tratto: quest'uomo morirà presto. Di sicuro lo sa anche lui; basta che si sia guardato ad uno specchio: di giorno in giorno rassomiglia sempre più al cadavere che sarà. Ecco che cos'è la loro esperienza; ecco perché mi son detto tante volte che odora di morte: è la loro ultima difesa. Il dottore vorrebbe pur credervi, vorrebbe mascherarsi l'insopportabile realtà: ch'egli è solo, che non ha capito nulla, che non ha passato; con un'intelligenza che gli s'intorbida, e un corpo che si sfascia. E allora egli ha apprestato ben bene, ha ben sistemato e imbottito il suo piccolo delirio di compensazione: dice a se stesso che progredisce. Il suo pensier