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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

la menoria condivisa non esiste il pasticcio della memoria alla Stazione Centrale di milano e delle lapidi in cui l’omaggio ai deportati della Shoah convive con quello alla guerra del Duce in Etiopia

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 La  vicenda   che riporto  nel post   odierno  dimostra   che   la memoria  condivisa  non esiste  ed   un utopia . Al contrario esistono    più memorie   su detterminati eventi del secolo scorso come  fa  notare  quest'articolo : <<   La memoria condivisa non esiste  >> de Il Foglio di    qualche anno fa   da  https://www.open.online/  del    24 MAGGIO 2023 - 06:35 Milano, il pasticcio della memoria alla Stazione Centrale: l’omaggio ai deportati della Shoah convive con quello alla guerra del Duce in Etiopia                                         di Simone Disegni La giustapposizione delle targhe al binario 21 dello scalo milanese, da cui partivano i convogli della morte della Shoah. Lo storico Filippi: «Così l’Italia (non) fa memoria» Ai viaggiatori che sbarcano a Milano da fuori città, la Stazione Centrale dà il benvenuto con un strano minestrone: di Storia e di memoria. Per lo meno a quelli non distratti da smartphone e bagagli che alzano lo sguardo sul complesso

i sogni svaniscono e anche certi incubi all'alba

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 colonna  sonora Mysterious Ways- U2 battere  e levare   -  Francesco  de Gregori    da  cui    video   ho   preso  le  immagini  per  il post   Dopo   un  girovagare    avventuroso   ,  fra  alti e bassi ,  gioie  e delusioni  ,  su  su  mari  sconosciuti o poco battuti   alla  ricerca    a  volte  con  successo   altre  volte meno  di  tesori nascosti  seguendo  mappe  misteriose  .  Eccomi   dunque  ,  anche  se  cronologicamente  mancano  due  anni ,  al  giro  di  boa  e  alla  fine  (  ?  )   del  viaggio   perché  il bello  d'essi  è  che    hanno  (  o  almeno dovrebbero   a  secondo  che   ciascuno di noi   li consideri  finiti  o  infiniti  )  un inizio  ed  una  fine  .   Infatti    si  salpa    da  un porto  e  ,  si viaggia    per  un periodo   più o meno lungo  ,  e se  le  cose  vanno  bene  s'approda   da  qualche  parte    e  si scende    a  terra    e  poi  si  dice   il  da  farsi .  Oggi   scendo   a  terra  ,   mi  metto in pausa   e  riordino le  idee ,  p

“Sa levatrice” la vita esemplare di Clarice Zanella scritta e illustrata dai ragazzi delle medie di Lodè

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Un libro racconta “Sa signorina”, l’ostetrica arrivata in paese dal Mantovano nel 1940 «È diventata subito una di noi, una di famiglia, e con noi è rimasta per oltre cinquant’anni» Lodè  Ogni bambino nato era come fosse un figlio. Lo abbracciava, lo accarezzava, lo baciava. «Izeddu meu!» diceva a tutti con il suo sguardo dolce di sempre. Clarice Zanella era fatta così: a Lodè è stata la mamma di intere generazioni. Classe 1915, era nata a Sustinente, nel Mantovano. Studi a Milano, nel 1940 era stata inviata a Lodè come ostetrica. Venne accolta da Giovanni Addis e Petronilla Depalmas nella loro casa di via Giusti. “Sa signorina”, così venne ribattezzata “sa levatrice” Clarice, per via dei suoi modi gentili e per gli abiti eleganti che indossava, diventò ben presto una di famiglia. Da allora è rimasta sempre a Lodè, per oltre cinquant’anni, e con gli Addis-Depalmas ha passato tutta la sua vita. Ha avuto un figlio che amò con tutta se stessa: Cesare Zanella, diventato sinda

Libertà è una maglietta rossa e una corsa sulla strada giusta La manifestazione Vivicittà anima la casa circondariale di Nuchis Trenta detenuti e altrettanti atleti protagonisti di una gara di 7 chilometri

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  la  nuova     sardegna  28\5\2023 Cosa è giusto e cosa è sbagliato diventa puro esercizio retorico per passare il tempo.  Le due accezioni, poi, è facile che si celino piuttosto dietro i due veri concetti: che qui sono legale e illegale. Guardano dall'alto come un monito, alti sopra le teste e sopra la muraglia grigia che ricopre il perimetro di un carcere. Legale o illegale e poi a cascata giusto o sbagliato, dentro o fuori. Ragionamenti da esordiente, da uno che per la prima volta valica l'ingresso — il cancello, la sala dove lasciare i propri effetti personali, il corridoio recintato, il portone sul cortile interno — di una casa di reclusione. Quella di Nuchis, intitolata all'appuntato Paolo Pittalis. Forse a volte le cose sono molto più semplici. E nella semplicità di una piccola gara di corsa ieri i detenuti del carcere ad alta sicurezza tempiese hanno abbracciato il mondo che sta fuori. Merito di una manifestazione, "Vivicittà/viviNuchis", ch

che strano destino per le monete da 1 , 2 , 5 centesimi €uro abbandonati in strada a Roma, ma nessuno li prende: anche i senzatetto non sanno che farsene

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   da    leggo    Storia di Redazione web   •   1 h fa Soldi abbandonati in strada a Roma, ma nessuno li prende: anche i senzatetto non sanno che farsene © Agenzia Nova Soldi  abbandonati in strada, ma nessuno li prende. Le monetine sono lì, ammucchiate in bella mostra ai bordi delle strade di  Roma , come la centralissima via Nazionale, ma non interessano ai passanti né ai turisti, accomunate a cartacce e rifiuti. Valgono uno, due o cinque centesimi, molti le lasciano ai  mendicanti  più per liberarsi le tasche che in un gesto di generosità, ma quei soldi non hanno più valore e anche i  senzatetto   non sanno che farsene: scelgono quelle che valgono fino a 10 centesimi e quelle di valore inferiore le gettano perché i commercianti, a cui si rivolgono per cambiarle, non le accettano. Studente vince 20 milioni alla lotteria e li sperpera in yacht, pub e discoteca. Condannato il vicesindaco che gli ha suggerito gli investimenti Nonna vedova vince una casa da 5 milioni alla lotteria, le la

Tina come Nina di Daniela Tuscano

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  Due nomi soprannomi, quasi finti, quasi scherzi. Nomi da cameriera. Nina con quei timbri ambigui, da notti insonni, Tina col suo urlo da leonessa, tutta-donna, insonne lei pure, ma esplicita. Nina (Simone) e Tina (Turner), i miei #anni80 in musica. Senza Tina non avrei scoperto Nina eppure loro venivano da lontano, con storie dure di maschi violenti. Tina alla fine del '70 era in bolletta, ricordo di averla vista esibirsi come ospite fissa nel contenitore di #pippobaudo . Una star come lei. Il marito l'aveva svenata. Tina aveva perduto l'aureola per poi riafferrarla coi denti e con la voce, ugualmente dentosa, solida. Tina e Nina non hanno eredi, sono troppe, ingombranti e obsolete per il nostro palco-karaoke, orchestra vuota di dive fluide. Tina e Nina sono invecchiate a vent'anni esatti di distanza, poi cadute in piedi, indomabili. Altro non mi viene, ma Tina, come Nina, sa centellinare e non le importerebbe se raccontassi per esteso ciò che ha rappresentato per me

Alluvione, l’eroe di Ravenna: "Deviate l’acqua sui miei terreni". E la città si salva

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  Alluvione, l’eroe di Ravenna: "Deviate l’acqua sui miei terreni". E la città si salva Il presidente di una coop agricola ha sacrificato i raccolti: "Mais, grano e ravanello, tutto perso. Ma rifarei la stessa scelta" Per approfondire: Articolo: Alluvione Romagna, i soccorsi con l’elicottero: "Così salviamo le persone" Video: Alluvione Cesena, il governatore Bonaccini in visita alle zone colpite In città il giudizio è unanime: il sacrificio dei suoi terreni ha salvato il centro di Ravenna. "Ringrazio tutti per gli attestati di stima, ma ringrazierei piuttosto tutte le persone del consorzio di bonifica, della Protezione civile e i volontari che da giorni, dormendo poco o nulla, stanno facendo il possibile per farci uscire da questo incubo. Sono loro i veri eroi". Fabrizio Galavotti è il presidente della Cab Terra di Ravenna Fabrizio Galavotti è il presidente della Cab Terra , una settantina di soci e la cooperativa più antica di Ravenn

Helmut Berger, diavolo in noi - © Daniela Tuscano

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Non è morto come desiderava, su un palcoscenico, ma il palcoscenico era la sua stessa vita, anche quando il sipario era calato, anche quando - e forse soprattutto - straparlava in mezzo a bottiglie di vodka, in una casa-stambugio di Salisburgo. E a Salisburgo (non altrove, certo) il mito si è spento. L'oscurità era la sua cifra.  Bello, non altro. Bello come ai tempi in cui la bellezza presupponeva educazione, umiltà al cospetto del simbolo. Lo scrive Mattia Morretta nella sua biografia di Ludwig di Baviera. E quindi di Berger, che del folle re sembrava la reincarnazione. Dietro alla bellezza di Berger vedevi Novalis, il Monte Verità, la filosofia clarista, Thorvaldsen, l'Apollo del Belvedere... o la brumosa fantasia di Winckelmann. Ancora ombre, malgrado il delirio abbagliante. Berger, da Visconti, fu rubato, intrappolato, logorato. Così esplicito il loro legame, così atrocemente disfatto, così, suo malgrado, verista, da mantenere  un barlume d'innocenza, una bava di stori

IL miracolo di Fabio il fighter «Ero paralizzato, ora sto in piedi» Ad agosto era stato accoltellato e i medici non gli avevano dato speranze «Ho pensato di morire, non sentivo le gambe, ma non mi sono mai arreso»

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   da  la  nuova  Sardegna   del  18\5 2023  antefatto     IL  miracolo di Fabio il fighter «Ero paralizzato, ora sto in piedi» Ad agosto era stato accoltellato e i medici non gli avevano dato speranze «Ho pensato di morire, non sentivo le gambe, ma non mi sono mai arreso» Sassari  Presente il calabrone? La forza di gravità si inchina al suo prodigio. Due ali minuscole e un corpo pesantissimo: come faccia a volare resta un mistero. Anche Fabio Piu, a nove mesi dall’accoltellamento, è una sintesi di tanti piccoli miracoli. A suo modo si prende gioco della scienza, della medicina, della fisica, e perché no, anche del destino. Un lungo respiro, le labbra gli si arricciano per lo sforzo, ma due secondi dopo è in piedi. Un tempo che sembra infinito, come a mollo in un rallenty, una gamba che sussulta, attraversata da una scossa elettrica, ma poi si distende: «Va bene?» chiede al fisioterapista. «Bravissimo, sei il mio orgoglio». Il responso dei medici suonava così, come sentenza d

la storia siamo noi nel bene o nel male con e vittorie e le sconfitte

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 Dopo aver sentito la canzone la storia di Francesco de Gregori  sia questo video di Baebero  Non ricordo come cercando qualcosa che confermasse o smentisse quello che affermarono sia il primo che il secondo mi e venuta in mente la vicenda del tenente colonnello Harald Jäger (  foto  a destra  =)  disobbedì agli ordini e aprì il passaggio fra Berlino est e Berlino ovest più valico di frontiera del Bornholmer Straße il 9 novembre 1989 Nato nel 1943, figlio di un poliziotto di frontiera, ad appena diciotto anni Harald Jäger si unisce come volontario alla Deutsche Grenzpolizei , la formazione paramilitare deputata nella DDR( ex Germania Ovest ) al controllo delle zone di confine – nel 1961, proprio quando viene eretto il Muro di Berlino. Tre anni dopo entra nella Stasi, e inizia a fare carriera nella PKE, la Passkontrolleinheit (l’unità per il controllo dei passaporti), fino a raggiungere il grado di Oberstleutnant, che grossomodo corrisponde al nostro tenente co

le tende e le file per l'iphone a 1500 euro di Gianluca MARRAS

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  Anno 2023: Esplode la protesta per il caro affitti a Milano Il PD si schiera immediatamente con gli studenti che protestano. Esperienza personale: Anno 2001: monolocale a Milano, stanza unica con bagno 30 mq sotto tetto senza coibentazione e con riscaldamento elettrico - € 1100/mese + condominio + utenze Anno 2001: monolocale a Milano, stanza con letto a soppalco e angolo cottura + bagno, mq 35 - € 850/mese + condominio + utenze Anno 2002: stanza con bagno e cucina condivisi a Milano, prezzo richiesto € 550 (zona semicentrale) Anno 2002: stanza con bagno e angolo cottura a Pavia in residence per studenti e lavoratori - Mq 28- € 1200/mese bollette incluse Insomma il caro affitti non è una novità, sono cambiate altre cose: - reddito - disponibilità Questa cosa ovviamente intacca il diritto di scelta dell'ateneo dove si vuole studiare, ma è anche vero che se gli studenti semplicemente si iscrivessero da altre parti, gli stessi atenei dovrebbero porre in essere delle politiche per f