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30.10.23

Bambino di 8 anni nasconde il suo libro nella biblioteca della città e diventa un caso editoriale: lista d'attesa di 4 anni per leggerlo



come creare un caso caso editoriale senza andare in tv o sui media ma  usando  l'inventiva   e il  fai  da te   è  questa   la  storia  di  Dillon Helbig,

da 



Dillon Helbig, un bambino 8 anni ha avuto un'idea brillante, scrivere e rilegare un libro per poi nasconderlo nel reparto infanzia della biblioteca della sua città. In pochi giorni è diventato uno dei libri più letti dai giovani - e non solo.
Una Grafic Novel illustrata di ben 88 pagine che aveva fin da subito riscosso successo: ad oggi, infatti, ha una lista d' attesa di 4 anni perchè l'ultimo della fila possa godersi la lettura. I fatti succedono a Boise in Idah.
Qualche errore di ortografia e disegni rudimentali non hanno impedito al libro di accumulare il successo che ha avuto. "The adventure of Dillon Helbig" è diventato un vero e proprio caso editoriale che ha sorpreso anche i genitori del bambino: abituati alla sua impertinenza ma che mai si sarebbero aspetatti un' idea del genere
Dillon ha detto: «Mi piace fare le cose di nascosto, è un po' come quando vai a rubare la cioccolata dalla dispensa», una "marachella" che lo ha portato ad attirare l'attenzione dei librai e della stampa.
Si sa che nell'editoria è fondamentale l'inventiva e una buona strategia e il piccolo Dillon Helbig ha dimostrato di averne a sufficienza.

27.1.17

Un viaggio a piedi nella neve, così il figlio riunisce i genitori prima della morte


questa  storia mi ricorda     tanto  l'anime   sui monti con annette in particolare  questi  tre  episodi  

A tutti i costi
「吹雪の峠をこえて」 - fubuki no touge wokoete 23 ottobre 1983
Lucien viene a sapere dalla sorella Marie che a Montreaux c'è un bravo medico che forse potrebbe guarire la gamba di Dany. L'intervento è molto costoso, ma Lucien non ha intenzione di farsi sfuggire il medico. Dopo aver racimolato tutti i suoi risparmi e anche quelli di Pegin, parte, all'insaputa di tutti, alla volta di Montreaux. Ma durante il viaggio si scatena una terribile tempesta.
40 In nome dell'Amicizia
「立ち上がれ ルシエン」 - tachiaga re rushien 30 ottobre 1983
Sorpreso da una terribile tempesta, Lucien, sfinito, crolla tra la neve. Nel frattempo Pierre si mette sulle sue tracce, ma il cattivo tempo lo costringe ad interrompere le ricerche. Lucien sta per arrendersi, ma il desiderio di parlare con il dottore di Montreaux e quindi di dare a Dany una possibilità di guarigione è più forte di tutto.

Una speranza per Dany
「ダニーを診てくれますか」 - dani wo mite kuremasuka 6 novembre 1983
Dopo mille difficoltà, Lucien raggiunge Montreaux. Contatta il dottor Givette e gli racconta di Dany. Il medico accetta di curare Dany ed assieme a Lucien parte per Roncinterre.
  quanti  ricordi  d'infanzia

da http://www.lastampa.it/2017/01/25/italia/cronache/


Un viaggio a piedi nella neve, così il figlio riunisce i genitori prima della morte



                                                     LAPRESSE









Pubblicato il 25/01/2017
ANTONELLA BORALEVI



Ci sono quattro metri di neve, tra i monti Sibillini e i monti della Laga, su per i boschi di faggi e di castagni. Neve intonsa, che nessuna ruspa finora ha trovato il tempo di sfiorare.
La strada è bloccata da giorni.
La neve fresca sono sabbie mobili che ingoiano le gambe, ogni passo sollevi una montagna.
Acquasanta Terme, duemilaottocento abitanti, un bel paese sperso in alto, a 19 km da Ascoli Piceno, è un tumulo bianco. La neve è dappertutto e è insormontabile.
Ma l’amore, e mi secca doverlo dire proprio io, che della retorica dell’amore sono nemica giurata, davvero vince tutto.
Romolo Nespeca, quaranta anni e qualcosa, venerdì scorso ha attraversato, un passo per volta, una gamba per volta, talvolta a gattoni, per due ore e mezzo di cammino, quell’universo bianco e gelato.
E’ andato nella frazione di Venamartello, ha preso tra le braccia sua madre, che di anni ne ha sessanta e di forza fisica molta meno di lui.
Era già buio.
E siccome non arrivavano né l’elicottero né lo spazzaneve, Romolo, con la mamma tra le braccia, talvolta sorreggendola, talvolta spingendola nel passaggio stretto che si sforzava di scavare con le mani nella muraglia di neve, ha fatto altre due ore di cammino, per arrivare all’ospedale.
Sulla porta, è quasi svenuto dalla fatica.
Ma era lì. Ce l’aveva fatta.
All’ospedale, c’era suo padre che moriva. Romolo e sua madre non volevano che morisse solo.
Alle nove di sera, in quell’ospedale che era irraggiungibile ma che l’amore ha raggiunto, quel marito e quella moglie che avevano diviso la vita, si sono potuti abbracciare. «A mezzanotte» ha detto Romolo «mio padre è morto,tra le braccia di mia madre».
Perchè ho scelto di raccontarvi questa storia?
Ho sentito l’obbligo di farlo. Perchè certe volte l’amore trionfa davvero.
E la retorica perde.

1.10.15

Un aereo fatto in casa per vincere la paura di volare (di Daniela Usai videolina )

Si è costruito un bimotore nell officina di casa lo ha portato a battesimo. Un sogno che si avvera a Perdasdefogu. Il servizio è di Daniela Usai,



 che ha contribuito in prima persona al collaudo. Gli intervistati sono: FEDERICO PIANO ISTRUTTORE ESAMINATORE VELIVOLI, GIGI LOI PROPRIETARIO SAVANNAH S e MARCO CORONGIU COSTRUTTORE VELIVOLI

15.2.15

.Chi lo dice che le autogestioni delle scuole siano solo vandalismi ignora il cadso di Torino, studenti in autogestione ristrutturano la scuola: “Qui cascano i muri”


 


Stiamo restaurando la nostra scuola, giusto per starci qualche altro mese e non ritrovarci sotto le macerie”. Gli studenti dell’istituto per geometri Alvar Aalto di Torino hanno iniziato lunedì un’autogestione molto particolare: fra un’assemblea e un’altra hanno iniziato a fare manutenzione “Le istituzioni non sono presenti, i muri ci cadono addosso – racconta Stefano, uno dei rappresentati degli studenti – Quest’anno ci siamo voluti mettere in campo per dare una mano alla scuola”. Ovviamente i fondi non bastano nemmeno per comprare i materiale “Quindi- spiega il prof. Eugenio Chiambretto – studenti e docenti si sono autotassati per comprare i materiali” 

                                        di Cosimo Caridi

21.7.12

Bagnanti-spazzini per ripulire la spiaggia Porto Torres, riempiti diversi sacchi di spazzatura lasciata sull’arenile

la  nuova  sardegna online di Gavino Masia
PORTO TORRES. Cittadini e turisti si sono improvvisati spazzini ieri mattina nella spiaggia di Balai, per ripulirla da rifiuti di ogni tipo provenienti dai continui bivacchi notturni che invadono il litorale turritano. «Abbiamo raccolto due buste grandi di mondezza _ hanno detto i bagnanti ecologisti _, perché già dalle 8 del mattino l’arenile si presentava in condizioni pessime e indecorose. Non è certo bello venire in spiaggia è vedere bottiglie, ombrelloni rotti e altri rifiuti che mal si coniugano con la bellezza che offrono il mare e la baia di Balai». Hanno protestato in tanti per lo sconcio mattutino lasciato dagli idioti nemici della raccolta differenziata, e soprattutto per la mancanza di controlli che permettono di rovinare seppur parzialmente la spiaggia durante le ore notturne. «Se dovesse accadere ancora una volta di vedere rifiuti in spiaggia dalle prime ore del mattino _ ha promesso un bagnante _, mi attiverò nuovamente come operatore ecologico per raccogliere i rifiuti e poi porterò le buste della spazzatura davanti all’ingresso del Comune». Una situazione che sta diventando antipatica, insomma, e che merita una attenzione particolare affinché non degeneri dal punto di vista igienico e sanitario. La speranza è che venga attivato il servizio di salvamento, da quest’anno a carico della Provincia di Sassari, pure nella spiaggia di Balai: essendo già arrivata l’autorizzazione dell’Autorità portuale, come annunciato dall’amministrazione comunale, seppur in ritardo non sarebbe male vedere all’opera una èquipe di bagnini che si occupano di sorvegliare in lungo e largo l’arenile di Balai. Da troppo tempo il litorale portotorrese sembra preso di mira da vandali, vedi la zampa rotta alla statua che raffigura la tartaruga marina, e i “resti” degli accampamenti notturni che vengono lasciati regolarmente sul muretto e sulla spiaggia come segno tangibile di maleducazione e inciviltà. Balai è affollata quotidianamente da bagnanti, molti provenienti anche da località vicine dove si paga il parcheggio, che possono godere dei parchi vicini per prendere il sole o fare una passeggiata salutare lungo la pista ciclabile. Una risorsa importante per tutto il territorio dell’area vasta, dunque, che ha necessità di essere preservata con il contributo di tutti.

raccontare i femminicidi \ amori criminali di oggi con quelli del passato il caso Beatrice cenci

 Per  il 25  novembre   anzichè raccontare  le  recenti   storie di femminicidio \  d'amore criminale  che   in una società sempre  più ...