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un partito senza argomenti parla alla pancia strumentalizzando per uso elettorale uno stupro commesso da un richiedente asilo

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 Giorgia Meloni ha rilanciato la notizia della donna ucraina violentata per strada a Piacenza, condividendo il video girato in queste ore sui social e tornando sui cavalli di battaglia in  maiiera  da  sottrarre elettori a  salvini  della sua campagna elettorale: dalla lotta al degrado a quella contro l'immigrazione di massa. Partiamo da un presupposto: pubblicare (per quanto offuscato) il video di uno stupro per parlare dei temi cari al proprio partito in campagna elettorale è una gigantesca mancanza di rispetto nei confronti della vittima. E una strumentalizzazione di un dramma personale. Questo ovviamente non vuol dire che non si possa  e  siu debba  parlare  di quanto accaduto, ma bisognerebbe farlo (tenendo a mente la delicatezza della situazione) centrando il punto della questione: siamo di fronte all'ennesima violenza di genere commessa da un uomo, indipendentemente dalla sua nazionalità, ai danni di una donna. Quello tra immigrazione e criminalità è un legame illecito,