un partito senza argomenti parla alla pancia strumentalizzando per uso elettorale uno stupro commesso da un richiedente asilo

 Giorgia Meloni ha rilanciato la notizia della donna ucraina violentata per strada a Piacenza,


condividendo il video girato in queste ore sui social e tornando sui cavalli di battaglia in  maiiera  da  sottrarre elettori a  salvini  della sua campagna elettorale: dalla lotta al degrado a quella contro l'immigrazione di massa. Partiamo da un presupposto: pubblicare (per quanto offuscato) il video di uno stupro per parlare dei temi cari al proprio partito in campagna elettorale è una gigantesca mancanza di rispetto nei confronti della vittima. E una strumentalizzazione di un dramma personale. Questo ovviamente non vuol dire che non si possa  e  siu debba  parlare  di quanto accaduto, ma bisognerebbe farlo (tenendo a mente la delicatezza della situazione) centrando il punto della questione: siamo di fronte all'ennesima violenza di genere commessa da un uomo, indipendentemente dalla sua nazionalità, ai danni di una donna.
Quello tra immigrazione e criminalità è un legame illecito, lo dimostrano i dati, e utilizzarlo per fini di propaganda elettorale,soprattuto di fronte a un tragico abuso subito da una donna, è l'espressione della politica più bassa e becera 
La leader, in quaesto caso  di Fratelli d'Italia dimentica di parlare dell'unica cosa che conterebbe in vicende tragiche come questa:le  basi  culturali   della    violenza di genere e abusi contro le donne. 
<< Non è possibile  >>  --- come dice   anche  Annalisa Girardi di  fan  page  <<  che per una donna non sia sicuro ad  uscire  e  a camminare da sola per strada. Non è possibile che episodi di violenza di genere siano all'ordine del giorno >>  tanto  creare  assueffazione   e indifferenza   . Eppure Meloni non parla del problema sociale e culturale dilagante in questo Paese,ovvero l'alto  numero di femminicidi e  di violenznze   sulle  donne  non solo  stupri   ma si limita a enfatizzare che il 27enne fermato con l'accusa di violenza sessuale fosse un richiedente asilo, assicurando la lotta all'immigrazione illegale di massa e all'illegalità come priorità del suo partito  rispetto  a  temi  più importanti ed prioritari 
Ha  ragione  l'amica  

Non basta professarsi donna per dirsi vicina alle donne.
Se pubblichi il video di uno stupro, e lo fai solo per dimostrare la nazionalità dello stupratore, sei uno sciacallo, senza rispetto, senza umanità.
Sei un essere umano orribile che reitera quella violenza non per condannarla, ma per farci consenso. In pratica sei una donna misogina, sessista, pericolosa come lo stesso uomo violento che pretendi di condannare. Perché tu, Meloni, e l'orco, siete fatti della medesima sostanza.


trattandola anche bene .
Ecco perchè  confermo , nonostante  , le  critiche   di molte  femministe  fans  di Marina  Terragni ,   la mia  presa  di  posizone  favorevole  a  Natalia   Aspesi     , condivisa  con  


FRATELLE E SORELLI D’ITALIA.
Finalmente una donna a capo del governo italiano, cioè un primo ministro che essendo femmina rappresenti il massimo della democrazia, della parità, dei diritti, delle inclusioni, degli aiuti, di ogni forma di libertà verso il sol dell’avvenire che neanche ti immagini. A non essere d’accordo con il documento firmato da alcuni gruppi di associazioni di donne italiane dal titolo impegnativo:”Un orizzonte politico comune a donne di tutti i partiti”. e, anzi, ad esserne fermamente contraria e contrariata è, guarda caso, una donna: una giornalista di sinistra, una firma tra le più importanti nel panorama italiano: Natalia Aspesi.
Nel contestare il documento Aspesi si pone una domanda non banale: “Lo avete proposto anche a Giorgia Meloni che è donna come noi, e che ha fondato il partito fratelli dimenticandosi le sorelle?”
È lo stesso quesito che mi attanaglia da giorni; al netto dei programma e dei progetti il nome del partito di Giorgia Meloni è maschilista fin dal titolo, è un programma chiaro, senza fronzoli, così come nei 15 punti del manifesto elettorale (lo fa notare sempre Aspesi) non c’è una a sol volta la parola “donna”; al massimo l’aggettivo femminile, quasi sempre collegato con i sostantivi ‘infanzia’, ‘famiglia’, e anche ‘giovani’ e “disabili’.
Essere donna non significa essere la migliore e la più brava.Ho sempre contrastato questo concetto poco ideologico e molto consolatorio: non ho nulla in comune con la Meloni o la Santanchè e ho molto in comune, per dirla con Natalia Aspesi, con il maschio Pisapia.
Insomma, probabilmente Giorgia Meloni vincerà le elezioni e sarà il primo Presidente del Consiglio donna. La rispetterò e attenderò quello che riuscirà a fare non in quanto donna o mamma o cristiana, ma in quanto esponente di un partito chiamato fratelli d’Italia, un nome che non possiamo neppure modificare in fratelle o sorelli d’Italia.
Non tutte le donne voteranno certe donne.
Io sono felicissimo di poter votare una donna. E lo farò, ma non sarà Giorgia Meloni.




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