Ferragni e Fedez che, dopo aver fatto gli ambientalisti, prendono il jet privato per raggiungere Ibiza con i bambini, inquinando in 90 minuti quello che due persone normali inquinano in un anno. di miliano Rubbi

 insomma, si scopre che Chiara Ferragni e Fedez, per il loro viaggio con i pargoli da Milano a Ibiza a bordo di un jet privato (90 minuti), hanno inquinato esattamente quanto due persone inquinano nell’arco di un intero anno. Che uno dice: vabbè


, mica sono i soli straricchi a usare dei jet privati pure per andare a fare la spesa, eh.
Però, in effetti, almeno gli altri loro colleghi milionari solitamente hanno il buon gusto di non presentarsi come paladini dell’ambiente, forza Greta e via dicendo.
Un po’ come il simpatico Jovanotti, che da due estati si aggira per l’Italia devastando allegramente ecosistemi con il suo Jova Beach Tour, ma se uno glielo fa notare lui risponde che sono tutte bugie degli “econazisti”, come una Meloni qualsiasi.
Quando si capirà che l’ecologismo è una questione seria e non un accessorio di moda da sbandierare quando si cerca di raccattare qualche like o vendere qualche biglietto in più, probabilmente inizieremo a fare qualche passo avanti.
E non accadrà per merito di una tizia che vende sciampi e borsette e cavalca questi temi perché vanno di moda, e neppure grazie a un cinquantacinquenne che si veste come uno che ha chiesto consigli sul look a un Manu Chao sotto acido, ma grazie a una rinnovata consapevolezza generale.
E no, credetemi: questa roba non aiuta a creare alcuna consapevolezza, serve solo a far sentire “dalla parte giusta” un pugno di ingenuotti che si muovono coi mezzi pubblici e a far arricchire ulteriormente quelli che pisciano in testa alle loro illusioni direttamente dal jet privato.Le risposte che mi sono arrivate da parte dei piccoli fan dei Ferragnez sono di due categorie:
1) “Perché tu non inquini? Non prendi la macchina? Se prendevano un aereo di linea inquinavano lo stesso”.
Che fa quasi tenerezza, perché ti rendi improvvisamente conto che questa gente non capisce che prendere un aereo di linea significa dividere l’inquinamento per 200 persone e non per 4.
E, soprattutto, che l’aereo di linea parte lo stesso (si chiama “di linea” apposta), quindi l’inquinamento del tuo c**zo di jet privato SI SOMMA all’altro.
Tralascio la parte sul paragonare l’automobile a un jet privato che inquina un milione di volte tanto e che serve a portarti in un posto che avresti potuto raggiungere in mille altri modi, perché mi auguro che non ce ne sia bisogno.
2) “SEI SOLO INVIDIOSO / LA TUA È INVIDIA SOCIALE”.
E questa la trovo anche più triste dell’altra.
Perché, se nel primo caso è evidente che si tratta di persone che non sono riuscite a fare da sole un ragionamento elementare (e magari non è neanche colpa loro), in questo caso si tratta di un’aberrazione sociale, culturale, di stampo berlusconiano, che chiaramente ha fatto breccia nelle menti di tante persone che, spesso, si definiscono pure “di sinistra”.
Il che è, francamente, avvilente.

Lucilla Calabria
Complimenti
 per la spocchia radical-chic contro la Ferragni, che venderà anche gli shampoo, ma nel frattempo ha messo su un'azienda che fattura e dà lavoro.Avete ammorbato con questo odio sociale, voi paladini di battaglie infarcite di rancore, siete riusciti a rendermi simpatici Jovanotti e la Ferragni in un colpo solo.
Emiliano Rubbi
Lucilla Calabria ora, a prescindere da tutto, mi riporteresti dove avrei espresso dell’odio sociale? Io ho parlato solo di ipocrisie. Possibile che non riusciate a capire mai  
In pratica: si bypassa del tutto l’argomento del post (l’ipocrisia di una che vende gli smalti “green” e va a Cannes con l’abito “sostenibile” e poi se ne sbatte allegramente di inquinare come una ciminiera per andare in vacanza sul jet “da ricca”), che è una cosa incontrovertibile, per riprendere un’argomentazione in pieno stile Briatore/Silvio/Renzi: “tu sei solo invidioso, perché lei è ricca e ha il jet privato”.
Il che spiega chiaramente due cose: in primo luogo che queste persone hanno una sorta di culto dei loro idoli di plastica, tanto da non riuscire neanche a vedere l’ipocrisia di una cosa del genere, in secondo luogo che considerano la ricchezza “un valore” di per sé, e se critichi un ricco significa che sei invidioso.
Non li sfiora neanche l’idea che, magari, tu non scambieresti la tua vita con la loro per nessuna ragione al mondo, per dire.


Io, a questo punto, come l'autore << comincio a pensare che, per questa gente, bisognerebbe iniziare a prendere in seria considerazione il reato di circonvenzione di incapaci. >>

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