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CHI è Talatou Clementine Pacmogda A VIGLIACCAMENTE offesa a Lucca, svastica e disegno porno "in dono" alla scrittrice ivoriana da due studenti a cui aveva fatto lezione

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DI COSA  STIAMO   PARLANDO Lo riporta oggi La Nazione con un'intervista alla scrittrice la quale afferma: "Due ragazzi di 15 e 16 anni mi hanno dato quella foto per il colore della mia pelle. Mi avevano avvicinato dicendomi 'Ti vogliamo fare un regalo' e poi mi hanno dato quella foto", "poi si sono messi a ridere e ho detto loro 'Regalate questa foto a me che sono una donna?'". L'episodio risale a sabato scorso quando Clementine Pacmogda ha trascorso una mattinata con gli studenti di Barga. Lei, nata in Costa D'Avorio e cresciuta nel Burkina Faso, vive a Borgo Val di Taro (Parma) ma è molto conosciuta in Valle del Serchio, in Toscana, dove viene coinvolta in iniziative coi giovani sul razzismo, sull'orrore del nazismo e sul rispetto delle donne. "Perché hanno consegnato quella foto proprio a me?", ha anche commentato Clementine Pacmogda, che è rimasta turbata dall'episodio e che ha deciso di presentare una denuncia ai ca

Mustapha Jawara, A 14 anni ha lasciato il Gambia con un desiderio. Ha attraversato il mare e la violenza dei trafficanti di uomini. Ma ce l’ha fatta a realizzare il suo sogno di diventare arbitro

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 leggi anche    https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/04/italiani-di-serie-e-italiani-di-serie-b.html dal settimanale  Oggi  7 Apr 2022 In Africa, i miei amici sognavano di fare il bomber. Io no, volevo il fischietto». A 14 anni ha lasciato il Gambia con un desiderio. Ha attraversato il mare e la violenza dei trafficanti di uomini. Ma ce l’ha fatta.                                                      Fiamma Tinelli La prima volta che ha indossato la divisa da arbitro, Mustapha si è fatto una foto e l’ha spedita via WhatsApp al suo amico Bunambass, in Gambia. Bunambass ha camminato per un’ora e mezza, ha raggiunto la madre di Mustapha, Jaka, che lavora nei campi e un cellulare non ce l’ha, e le ha detto: guarda tuo figlio. È vivo, è in Italia. E ce l’ha fatta. Mustapha Jawara, 22 anni, è il primo migrante divenuto arbitro effettivo dell’Aia, l’Associazione italiana arbitri. Il suo è il racconto di tanti uomini e donne che attraversano l’inferno in cerca di speranza, ma non