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Coraggio, diritti, amore: tre storie (molto diverse) per celebrare la Festa della MammaGiulia, assunta dopo aver detto di essere incinta. Katia, accanto alla figlia colpita da malattia misteriosa. Alessia, ucraina che accoglie le mamme profughe .

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  Giulia, assunta dopo aver detto di essere incinta. Katia, accanto alla figlia colpita da malattia misteriosa. Alessia, ucraina che accoglie le mamme profughe Le storie di queste tre donne lombarde - di nascita o d'adozione poco importa - sono il nostro modo per celebrare la Festa della Mamma, che quest'anno ricorre l'8 maggio: arrivano due mesi esatti dopo la Festa della Donna e sono racconti di coraggio, generosità e determinazione tutti al femminile.      Giulia Pagnoni, architetta, assunta dopo aver detto di essere incinta Giulia, che diventerà mamma tra qualche mese, domani potrà già festeggiare perché la sua datrice di lavoro l'ha assunta a tempo indeterminato dopo aver saputo che era incinta. Katia vive da 17 anni in funzione di sua figlia Virginia, affetta da una malattia sconosciuta, e sa che per loro il cordone ombelicale non si reciderà mai. E poi c'è Alessia, madre di due bambini e ucraina d'origine, ha scelto di accogliere nella propria famiglia qu