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femminicidi sempre più emergenza si bbassa l'età dei mostri e delle vittime . Riflessioni a caldo sul caso di Roma

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Jakub Schikaneder ,  Omicidio in casa  (1890)  Infatti    come dicevo   dal  titolo  il fatto   di roma   lo dimostra   . visto  che    Il  FQ  del   29\6\2023    mi  fermo  qui  non  perchè  abbia perso le  arole    ma   perchè   come  ho  già  scritto precedemente  per  il  femminicidio di giulia  tramontano      due  parole  sono  troppe  ed  una  è  oco cioè   si rischia    :  l'ovvietà  ed la retorica  con il  rischiuo  di  creare   assueffazione ,  qualunquismo  giudiziario  , o peggio  che   a  fuori  di parlarne troppo   venga  di più parti     chiesto  il silenzio   mediatico   come  era  per  il fascismo  che    tali fatti  di cronaca  venivano  nascosti    e  taciuti per  legge  . 

non sempre il silenzio è indifferenza ma è ancora sconforto è rassegnazione davanti ad orrori della realtà

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  nel post precedente :  senza parole davanti all'ennesimo stavolta doppio femminicidio sono stato in silenzio perchè   per  parafrasare   questa   frase     di  homer   Simpson   questa  frase     se la memoria  non m'inganna  è  questa   riporta  dal video   qua  sotto    ho preferito  non scrivere niente  piuttosto che dare  l'impressione  l'impressione di essere un  tipo retorico e moralista    ecco  che  ho scelto  di non scrivere niente  , ed ero ancora  scosso , visto che  stavolta     le  donne uccise  sono due   ,   ex  e  nova   partner  . Oltre ad essere  già  stato condannato ed  aver  fatto  un percorso  psicologico     che   evidentemente     è stato  causa  burocrazia  ,  e chissà  cos'altro  ,   fallimentare .  Quindi  il  mio  silenzio  non  è  , come mi  avete  accusato  via  email    ,  da indifferenza  . Infatti  in periodi  come      questi    che  stiamo attraversando  , mi  capita  di rifiugiarmi   in  quella   che   gli studiosi  (  seri

l'ennesima aggresione a uno studente di origini straniere non è una notizia, è la fotografia di un Paese senza speranza.

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immagine    simbolo presa  in rete   Leggo dalla bacheca facebook di Lorenzo Tosa una delle poche penne giornalistiche come siu si deve sui social questa news Torino. Una studentessa di 14 anni, di origini straniere, iscritta all’alberghiero, viene avvicinata da un compagna all’ingresso della scuola. Prima le offese: “Neg**, devi tornare al tuo Paese.” “Quelli come te devono morire, neg** di mer**”. Poi i pugni, i calci. Tanti, violenti. Un pestaggio in piena regola, al punto che la vittima finisce in ospedale con varie lesioni. Ma la cosa più sconvolgente di tutta la vicenda è che nessuna delle compagne - nessuna - è intervenuta, limitandosi a osservare una coetanea massacrata di botte. E una terza ragazza che ha osato quantomeno filmare la scena, perché ne rimanesse traccia, è stata a sua volta colpita. No, non chiamatelo bullismo. Questo è razzismo, della peg