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1.12.24

Nella nuova Notre-Dame la luce spegne lo spirito ., la storia di Mino Cargiver che in sedia a rotelle aiuta gli anziani ., la Rivoluzione educativa in Trentino Alto Adige .,

  tra  i  fatti  e  le  storie  di  questa  settimana     che  mi  hanno  colpito di  più  ci  sono    :  1)  la  storia    di Mino  Cargiver   che  in  sedia  a  rotelle  aiuta   gli  anziani   .,  2)   la    Rivoluzione educativa in Trentino Alto Adige .,   2)  Nella nuova Notre-Dame la luce spegne lo spirito

La prima 


 chi  lo ha  detto che  i  caregiver   debbano  essere  solo   persone    quelle    che    a  volte  chiamiamo   diversi  .  La  storia  di   Mino   un caregiver   disabile    in carrozzina  che   aiuta  ogni giorno fa la spesa agli anziani e accompagna i disabili in ospedale .
La vita non è stata facile per lui fin da quando è venuto al mondo. Senza gli arti inferiori e con un solo braccio Cosimo d’Angela, oggi 46 anni, è dovuto passare attraverso momenti di sconforto e enormi difficoltà senza però mai perdersi d’animo.


  da  l'unione  sarda    del  2\12\2024  


La vita non è stata facile per lui fin da quando è venuto al mondo. Senza gli arti inferiori e con un solo braccio Cosimo d’Angela, oggi 46 anni, è dovuto passare attraverso momenti di sconforto e enormi difficoltà senza però mai perdersi d’animo.
Tutta colpa, a quanto pare, di un farmaco antidolorifico che era stato dato alla mamma in gravidanza e che ha fatto sì che lui nascesse con una grave malformazione. «La mia mamma è sempre stata la mia forza» racconta D’Angela in una mattina di dicembre baciata dal sole, mentre vende degli oggetti nel suo stand al mercatino, «non si è mai arresa nonostante la vita l’avesse messa a dura prova e forse è da lei che ho preso questo carattere».
Indomito
Il carattere di non perdersi mai d’animo. Neanche adesso che Cosimo, per tutti Mino, ha anche l’unico braccio che gli è rimasto a fare le bizze: la diagnosi, tendinite degenerativa è arrivata nel 2018 e da allora, dichiarato inabile dall’Inps, non ha più nemmeno potuto continuare il suo lavoro da impiegato. Così si è dovuto arrangiare. Come? Facendo la spesa per gli anziani del centro e del litorale e accompagnandoli a fare le viste mediche. «Quando arriviamo all’ospedale » racconta, «mi vedono e dicono “è lei il paziente, venga”. E io lì a far capire “no no io accompagno il paziente”. Restano stupiti, ma adesso ormai, soprattutto al Brotzu mi conoscono tutti».D’Angela un lavoro se l’è dovuto inventare anche per riuscire ad acquistare un furgone con la pedana per caricare agevolmente la sua sedia a rotelle. Adesso infatti, caricarla in auto con il braccio che da problemi è diventato molto faticoso. Mino sale nel lato del passeggero, piega la sedia, la trascina nei sedili di dietro e poi si mette alla guida. Ed è per questo che ha avviato anche una raccolta fondi per trovare aiuti per comprare il furgone (se ne occupa Cittadinanza Attiva Oikos).
Lavoro e famiglia
«Non posso certo stare fermo e con il passa parola è nata questa storia di fare la spesa». Come fa? «Tutto con un braccio: vado al market, oppure in farmacia. A volte scendo, altre volte invece esce il personale che mi fa la gentilezza di avvicinarmi ciò che serve». Caricate le buste in auto, «torno dal cliente e gliele porto. Io non chiedo niente: sono loro a decidere se e quanto vogliono darmi».
Fin da piccolo Mino ha affrontato tanti problemi. «Le scuole le ho fatte tutte. Dopo le medie mi sono iscritto a un corso serale e poi ho cominciato a lavorare come impiegato nella ditta metalmeccanica. I bambini mi prendevano in giro. Per me c’erano solo i giochi da tavolo. E chi è che giocava all’epoca ai giochi da tavolo? Le persone anziane. Avevo paura soprattutto di non riuscire a trovare una ragazza». E invece alla fine Mino ha trovato una bellissima famiglia: nel 2018 ha conosciuto sua moglie e ha avuto in figlio che «mi aiuta in tutto. E vederlo felice è la cosa che mi fa stare bene»

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mi sembra   un  buon equilibrio  fra  diritti  e  doveri degli  studenti    visto  la mia esperienza  tra   studente  e   genitori ex prof.  ora  in pensione  e  nipoti diretti ed  acquisisti    che  stannno  ancora  studiando   .  la  notizia  trovata  su  bing \  msn    è  che    

 Il Trentino Alto Adige sta segnando una svolta significativa nel panorama educativo italiano, introducendo un approccio innovativo che pone al centro il benessere degli studenti. Le nuove linee guida approvate dalla giunta provinciale di Trento mirano a garantire un ambiente scolastico più sano e meno stressante, promuovendo il diritto all’ozio. Questo concetto, spesso trascurato nel contesto educativo, viene ora riconosciuto come fondamentale per il corretto sviluppo psicofisico dei giovani.
Regole di buon senso per un’educazione migliore

Le linee guida si traducono in una serie di regole pratiche che i docenti sono invitati a seguire. Tra queste, spicca la decisione di limitare a due le verifiche nello stesso giorno, una misura che mira a ridurre la pressione sugli studenti. Inoltre, è stato stabilito un divieto all’assegnazione di compiti a sorpresa al di fuori dell’orario scolastico, una pratica che spesso genera ansia e stress tra gli alunni. Queste modifiche rappresentano un passo importante verso un’educazione più equilibrata, in cui il tempo libero e il riposo vengono valorizzati.
Il ruolo della tecnologia nell’istruzione
Un altro aspetto cruciale delle nuove linee guida riguarda l’uso degli strumenti digitali. La giunta provinciale ha imposto restrizioni all’utilizzo indiscriminato della tecnologia in aula, riconoscendo che, sebbene gli strumenti digitali possano essere utili, un uso eccessivo può compromettere la qualità dell’apprendimento. L’obiettivo è quello di promuovere un utilizzo consapevole e mirato della tecnologia, che non sostituisca l’interazione umana e l’apprendimento esperienziale.
Un modello da seguire per altre regioni
Questa iniziativa del Trentino Alto Adige potrebbe fungere da modello per altre regioni italiane, incoraggiando un ripensamento generale delle pratiche educative. La necessità di un cambiamento è evidente: gli studenti di oggi affrontano sfide uniche, tra cui l’iperconnessione e la pressione sociale. Le nuove linee guida rappresentano un tentativo di rispondere a queste sfide, creando un ambiente scolastico più sano e sostenibile. Se altre province  ed    regioni    seguiranno l’esempio del Trentino, potremmo assistere a una vera e propria rivoluzione nel sistema educativo italiano  


  e  forse     con l'aggiunta      dell' integrazione     fra  la  storia  e  cultura   nazionale    con   la  storia   e   la  cultura    delle regioni   avremo   non  solo  una riduzione     dell'analfabetismo giovanile   e  la  riduzione  dell'abbandono scolastico  


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  Tra  poco riaprirann dopo    quasi  5  anni d restauro    la  cattedrale  di  Notre  Dame  di  parigi  .  E già  iniziano  le  polemiche  sul  restauro   . Mah  secondo  il mio parere  da  profano  (  non sono   un laureat o in storia  dell'arte    e  non  ho  fatto nè il liceo artistico  nè l'accademia   )   vedendo  le  immagini   mi sembra  un  ottimo e  sublime restauro  .  Non  concordo      con   chi dice  << Nella nuova Notre-Dame la luce spegne lo spirito. [...]  Ora Notre-Dame è rinata, dopo l'incendio del 15 e 16 aprile del 2019. C'è chi parla di «circa 700» e chi di «846 milioni di euro»: tanto è costato il recupero di questo bene inalienabile della Storia e della Cultura. Inalienabile ma anche, par di capire dalle prime immagini disponibili, ristrutturabile, come uno stadio o un negozio. Ieri il presidente Macron lo ha visitato, a bocca aperta, in anteprima, in attesa della consacrazione del nuovo altare in programma per il 7 dicembre. «È sublime», ha detto, e poi: «è stata riparata, reinventata, ricostruita». Ha ragione. Chapeau, naturalmente,alle migliaia di persone che vi hanno lavorato, con le mani e con i bonifici, ma Macron ha ragione anche in negativo: nella nuova Notre-Dame c'è qualcosa di eccessivo, di ridondante, di troppo. È la luce. La luce che appiattisce lo spirito, il mistero, l'introspezione. La luce che non sa più di chiesa, ma di museo, di esposizione, di catalogo della bellezza. La nuova Notre-Dame non potrebbe più essere la casa di Quasimodo, il deforme figlio del Diavolo e di una strega, il trovatello adottato (e poi angariato) dall'arcidiacono Frollo. Nell'ipermoderno restyling manca il buio medievale che fu il ghostwriter di Victor Hugo.  >>  (  da  https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/nella-nuova-notre-dame-luce-spegne-spirito-2405553.html )  Ora se  uno    ha  studiato la  storia  dell'arte , almeno le  basi  ,    dovrebbe ricordare che  nello  stile  gotico   è la  luce ed  la  penombra    sono  la  fonte  del  mistero e della  spiritualità    ed   dell'introspezione    che  ciascuno  di noi  credente  o   meno  cerca  . Quindi  questo restauro non l'ha    snaturata    . Anzi  il contrario .  Non ha  tolto nulla     dell'originale  e  del  fascino   che   ogni uno  di noi  ha  provato (  sottoscritto   compreso  )    alla  sua  vista  prima  del  famigerato incendio  del 2019  .  . Infatti   come  dice  sergio scoppolini     al commento   su msn.it   dell'articolo citato  de  il  giornale 



Forse sarebbe meglio leggere d meno Hugo e studiare un po' più il Gòtico. La cattedrale gotica è nella logica dei costruttori il Paradiso stesso. E' i luogo della Luce divina. Per capire il gotico bisogna studiare il platonismo della scuola di Chartres, la metafisica della luce di Roberto Grossatesta, il lavoro dell'Abate Sugerio a Saint Denis. La luce è il Gotico stesso. Certo l'oscurità e lo sporco dei secoli fanno molto "pittoresco", ovviamente piaceva ai romantici come Hugo, ma sono l'opposto stesso del Gotico, Chi, con un po' di intelligenza si chieda cosa siano i strani segni sul piazzale antistante a Notre Dame potrebbe scoprire che segnano le fondamenta delle casupole che un tempo occupavano il luogo, potrebbe, con un po' di fantasia.  immaginare l'impressione che una persona del XIV secolo poteva avere uscendo da quel dedalo di viuzze sudice ed oscure fino  a vedere il maestoso bianco immacolato della gigantesca facciata della Cattedrale. Dalla terra al Cielo, dal fragile mondo dell'uomo al Paradiso stesso. Ed entrati, ecco l'eterea verticalità, l'armonia assoluta delle proporzioni, la luce sfolgorante delle vetrate. Il Dio "totalmente altro" dei mistici medioevali che svelava il suo volto.Le grandi vetrate policrome del Gotico non sono solo l'abile gioco di brillanti artigiani, sono il tentativo di rappresentare con la policromia del "Lumen Divino" la maestà stessa di Dio e la gloria del Regno.Questo di Notre Dame è un restauro "glorioso", cancella secoli di sporcizia e ci rende lo splendore che videro i suoi costruttori. Quella che io chiamo "estetica della sozzura", e che i soliti critici di ogni restauro chiamano "spiritualità", "atmosfera", mistero, è purtroppo per loro, solo esibizione d'ignoranza e volgare gusto d'effetti drammatici.


Diario di bordo n 90 anno II . il diritto di essere brutti e piacersi lo stesso., se tutti hanno un costo nessuno ha un valore ., Giulia Lamarca: «Ogni disabilità ha un margine di indipendenza»

In questa tempi in cui la bellezza è imposta ed autoimposta ( vedere l'aumento d'interventi plastici spesso non necessari e il ricor...