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non sono solo gli effeminati e gli sfigati che lottano per emancipazione femminile, la storia di Salvatore Morelli autore di "La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale "

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Leggo la lettera di Fiorella Soldà a Merlo Francesco merlo su repubblica che   un maturando di Milano al quale è stato chiesto di commentare il testo di John Stuart Mill sull’asservimento delle donne. Il giovane ha evocato le suffragette e Simone Weil. Bene. Ma c’è un giurista italiano che ben otto anni prima pubblicò “La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale”. L’autore, Salvatore Morelli (1824-1880), fu deputato per quattro legislature nel Collegio di Sessa Aurunca e per quattro volte propose il progetto di legge “Abolizione della schiavitù domestica con la reintegrazione giuridica della donna, accordandole i diritti civili e politici”. Non ottenne risultati. Criticato, sbeffeggiato e trattato con sarcasmo, morì in povertà.  Poi...damnatio memoriae.  La  risposta  di Merlo Morelli è uno di quei geni italiani che arrivano prima degli altri alla civiltà dei diritti e perciò vengono sbeffeggiati. E quando finalmente gli altri si appropriano delle loro ragioni,