Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta calcio femminile

Il talento, il cancro, il gol. Con Linda Caicedo i Mondiali di calcio trovano la loro star

Immagine
Un gol all'esordio al Campionato del mondo in Australia. A 18 anni, l'attaccante colombiana del Real Madrid è una figura ispiratrice dentro e fuori dal campo. A 15 anni la diagnosi di tumore alle ovaie, da cui è uscita con un'altra consapevolezza del gioco e della vita  da https://www.huffingtonpost.it/    del  25 Luglio 2023 alle 10:55    Un sorriso contagioso, un talento che l’ha portata a diventare, a soli 18 anni, una delle giocatrici più promettenti del calcio femminile. Ma Linda Caicedo, l’attaccante colombiana del Real Madrid che ha segnato il suo primo gol ai Mondiali femminili , è una figura ispiratrice dentro e fuori dal campo. Quando aveva 15 anni, le è stato diagnosticato un tumore alle ovaie, un’esperienza che ha segnato profondamente il suo percorso di crescita soprattutto a livello psicologico. “All'epoca, non pensavo di poter giocare di nuovo professionalmente a causa di tutti i trattamenti e gli interventi chirurgici che ho dovuto affr

Quelle "signorine per bene che giocavano a calcio" e sfidarono il duce: la prima squadra di football femminile

Immagine
da   https://cultura.tiscali.it/storie/articoli/ Nasceva novant'anni fa a Milano. Libri, articoli e uno spettacolo teatrale prodotto dalle compagnie Meridiano Zero, Teatro Tabasco, Compagnia Vaga per la regia di Laura Garau scritto e interpretato da Michele Vargiu che sta girando l'Italia raccontano la vicenda del Gruppo Femminile Calcistico milanese                                      di     Francesca Mulas “Si può essere signorine per bene e da casa e praticare al puro scopo ginnasstico lo sport del calcio”. Così la giovane milanese Losanna Stringaro difendeva novant'anni fa, sulle pagine del quotidiano Il Littorio, il suo Gruppo Femminile Calciatrici, la prima squadra di calcio femminile nata in Italia. L'esperimento, come lo chiamarono le stesse fondatrici, durò poco meno di un anno ma rivoluzionò per sempre la visione dello sport italiano e fu una preziosa prova di coraggio e libertà nel tempo in cui il fascismo imponeva la sua visione autoritaria e oppressiv

UN CALCIO AI TALEBANI A Firenze, le calciatrici afghane., pagani non ripete raddoppia i gemellini del violino

Immagine
  UN CALCIO AI TALEBANI A Firenze, le calciatrici afghane «Per noi giocare è come respirare». Ma a loro era proibito. Qui raccontano che cosa ha significato lasciare il Paese, i trofei vinti e soprattutto i parenti. E perché due scarpette o una bici sono oro Oggi  31 Mar 2022 di Lavinia Capritti Alle 7 di sera di un martedì di marzo, Maryam, Susan e Fatima − nello spogliatoio femminile del circolo sportivo Impruneta-Tavarnuzze − indossano le loro preziose scarpe da calcio. Preziose, esatto. È grazie a quelle che sono arrivate in Italia da Herat, Afghanistan. Era il 27 agosto 2021. E ora nello spogliatorio ridono con grazia, si svestono velocemente di pantaloni e maglie e indossano la tuta del loro club Lebowski, mostrando gambe forti. Prima di scappare dai ta lebani e da un’altra guerra giocavano a livello agonistico. Chiedono se sia possibile parlare in dari, la loro lingua, per spiegare che cosa hanno dentro. Certo non può servire l’italiano, stentato. L’inglese va meglio, d’altra pa

La bambina con biberon e pallone

Immagine
  ho letto     questa   storia bella  e  toccante   sulla newsletters   di  https://www.mariocalabresi.com /    da  cui  ho ripreso foto ed  articolo  eccetto   lo screen short  istangram  preso dal blog   consigliato \  citato nell'articolo      Joanna Borella è la “Dad del calcio”. Conosciuta nel quartiere di NoLo, a Milano, come Mr Jo, grazie alla sua associazione “Bimbe nel pallone” insegna a fare gol alle bambine e alle ragazze, ma anche alle donne adulte. Colpita dal  lockdown , si è inventata allenamenti e sfide in video, utilizzando quegli  escamotage  che da bambini abbiamo provato un po’ tutti. E cioè: una palla di carta come pallone, due bottiglie come pali, i rotoli di  scottex  come avversari da dribblare. Piena di energia, ha usato il calcio come un filo per non perdersi. Perché la vita di Joanna è segnata dalla tenacia e dal pallone fin da bambina. Joanna Borella è la fondatrice dell’associazione “Bimbe nel pallone”, scuola di calcio al femminile del quartiere NoLo d