corriere della sera tramite msn.it
Di violenza si può morire, ma una volta conquistata la libertà si può rinascere. E il riscatto
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Di violenza si può morire, ma una volta conquistata la libertà si può rinascere. E il riscatto
Il percorso per arrivare a riconoscere il fenomeno della violenza di genere e la violenza domestica, la sua forma più nota, è stato lungo e tortuoso e tuttora i meccanismi sociali di minimizzazione e normalizzazione ostacolano l’emersione, e quindi l’attivazione, di interventi di protezione nei confronti delle vittime di questo fenomeno.
Quando si parla di violenza domestica, normalmente si guarda al mondo degli adulti o al mondo infantile, tralasciando una fase particolarmente delicata dello sviluppo: l'adolescenza. Ma cosa succede quando la violenza di genere entra nella vita di un/a adolescente?
Il fenomeno della violenza di genere nelle relazioni tra pari (teen dating violence) è estremamente diffuso. Per teen dating violence si intendono tutte quelle forme di violenza di coppia tra adolescenti che riguardano una varietà di comportamenti che vanno dall'abuso fisico e sessuale a forme di violenza psicologica ed emotiva.I dati dell’Indagine Youth Risk Behaviour del Centro Statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), indicano che tra gli studenti delle scuole superiori statunitensi che hanno riferito di aver frequentato un/a coetaneo/a durante i 12 mesi prima del sondaggio:
Alcuni/e adolescenti sono più a rischio di altri/e. Le studentesse sperimentano tassi più elevati di violenza fisica e sessuale rispetto agli studenti maschi. Studenti/esse che si identificavano come lesbiche, gay, bisessuali, transgender o queer (LGBTQ) o coloro che non erano sicuri/e della propria identità di genere hanno sperimentato tassi più elevati di violenza fisica e sessuale negli appuntamenti rispetto agli studenti che si identificano come eterosessuali.Il fenomeno di Teen Dating Violence è un fenomeno molto diffuso in adolescenza. La Dottoressa Mara Morelli, ricercatrice presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma racconta: “Le ricerche ci dicono che gran parte degli adolescenti, quindi più del 50%, è stata coinvolta nel ruolo di vittima o di perpetratore di dating violence all’interno di una coppia, intesa nella sua forma fisica, sessuale, psicologica o relazionale, cioè isolare la vittima.” Tra le spiegazioni date c’è, da una parte la difficoltà a riconoscere le forme di violenza indiretta (controllo, possesso, gelosia), e dall’altra l’inesperienza.
Spesso si tende a sovrapporre la violenza di genere tra pari al bullismo, impedendo di identificare l’unicum di questo fenomeno, che lo differenzia anche dalla sua manifestazione in età adulta: nella maggior parte dei casi la violenza tra pari viene messa in atto (anche) attraverso le tecnologie digitali, considerando l’impossibilità della distinzione tra vita online e offline nell’esperienza degli/delle adolescenti. Per questo si parla di online teen dating violence.
La online teen dating violence può avere un profondo impatto sulla salute a breve e lungo termine. Le giovani vittime possono infatti:
La violenza di genere tra pari pone inoltre le basi per possibili futuri problemi relazionali, inclusa la violenza da partner intimo. Ad esempio, le giovani vittime di violenza di genere durante la scuola superiore sono più a rischio di vittimizzazione durante gli anni successivi. Parliamo di violenza di genere onlife tra adolescenti nella nostra indagine inedita realizzata in collaborazione con IPSOS, leggi l'articolo e approfondisci il rapporto, Adolescenti e violenza di genere onlife: le ragazze stanno bene?
Data la specificità dell’online teen dating violence che la differenzia dalla violenza di genere in età adulta, sarebbe fondamentale disporre di servizi dedicati che in Italia, tuttavia, non esistono. Questo porta a un rallentamento o addirittura un impedimento nell’intercettazione tempestiva di situazioni di otdv.
Le buone pratiche a livello internazionale suggeriscono di sviluppare programmi che partano dal punto di vista di ragazzi e ragazze per comprendere come loro percepiscano la violenza nelle relazioni e, sulla base di questo, costruire un dialogo improntato sulla messa in discussione di stereotipi di genere che tutt’oggi influenzano le relazioni affettive fin dalla tenera età.
Risulta essere prioritaria l’alleanza con gli ambienti scolastici e con i/le professionisti/e dell’aria sociale educativa e sanitaria e tutti gli attori che, per mandato professionale o informalmente, entrano in contatto con gli/le adolescenti al fine di sviluppare programmi efficaci di prevenzione ed intervento.
Ad esempio, negli Stati Uniti e in Inghilterra sono state create delle apposite linee telefoniche o siti web funzionanti h24 con la finalità di aiutare i/le giovani fornendo informazioni su come riconoscere segnali di pericolo nelle relazioni e a chi rivolgersi qualora il problema fosse già presente. In Italia, benché non sia dedicato specificatamente al fenomeno otdv, esiste il numero 114-Emergenza Infanzia del Dipartimento per le Politiche della Famiglia gestito da SOS Il Telefono Azzurro Onlus, che offre un servizio di tutela per bambini/e e adolescenti.
In generale, è fondamentale intervenire promuovendo l’alfabetizzazione emotiva nei giovani e nelle giovani: scarse abilità interpersonali, incapacità di immedesimarsi nella vittima e di riconoscerne i segnali di sofferenza, mancanza di consapevolezza e incapacità di gestione delle emozioni proprie e altrui, caratterizzano gli autori della violenza. Risulta quindi fondamentale promuovere negli/nelle adolescenti lo sviluppo di empatia, di abilità di comunicazione, negoziazione, tolleranza, capacità di regolazione delle emozioni, gestione della rabbia e risoluzione dei conflitti, nell’ambito di una più ampia educazione di genere. Data la specificità del canale attraverso il quale la violenza di genere tra pari si sviluppa, è inoltre fondamentale offrire a ragazzi e ragazze una formazione sulle competenze digitali e sull’uso consapevole delle tecnologie digitali.
La nostra esperienza suggerisce quanto l’efficacia di un programma rivolto ai/alle giovani passi attraverso il loro coinvolgimento e la loro partecipazione e compartecipazione al disegno di interventi di prevenzione su queste tematiche. Il progetto DATE (Developing Approaches and Tools to End Online Teen Dating Violence) nasce in quest’ottica inserendosi nel gap di letteratura, progetti e interventi in campo di violenza di genere online tra pari.
Viviamo in un tempo in cui la vita dei bambini è “datificata”, registrata e condivisa sul web. Approfondisci il tema sulla XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali” esploriamo le opportunità e i rischi che bambini, bambine e adolescenti stanno affrontando dentro la nuova rivoluzione dell’onlife e di una vita spesa tra reale e virtuale.
Infatti La “teen dating violence”, la violenza in una relazione di coppia tra adolescenti, è più reale e diffusa di quanto si pensi. "Già nel 2007 - spiega Lucia Beltramini, psicologa e psicoterapeuta - i dati di una ricerca sulla percezione di violenze di tipo fisico, sessuale e psicologico negli adolescenti avevano dimostrato che in più di una coppia su dieci erano presenti questi atteggiamenti. E tutte le ricerche successive, sia livello italiano che internazionale, hanno confermato questa realtà".
I ragazzi riconoscono i comportamenti violenti?
"Fanno fatica a capire dove mettere un limite, cosa è violenza e cosa non lo è. A volte, proprio perchè non c’è ancora una corretta educazione alle relazioni, la gelosia eccessiva o l’essere costantemente controllati non vengono visti come comportamenti problematici ma come segni di interessamento e amore".
Come intervenire?
"È necessaria un’attività di prevenzione e una corretta educazione rispetto agli affetti, a come si sta insieme e alla parità. Non dimentichiamoci che spesso la violenza appare più evidente quando porta delle conseguenze sulla salute. Attacchi di panico, pensieri negativi, isolamento sociale, possono essere i segnali che qualcosa non va in una relazione".
A chi spetta il compito?
"La prima agenzia educativa durante l’infanzia è la famiglia, poi crescendo, si aggiungono la scuola e altri gruppi di riferimento come l’allenatore, per chi fa sport. Più questi mondi lavorano insieme, con interventi a scuola, formazione agli insegnanti e momenti di riflessione con i genitori e le famiglie, maggiori sono le probabilità di avere esiti positivi".
Wasim Razzouk is a tattoo artist in Jerusalem’s Old City. Ink runs deep in his family. The Razzouks have been tattooing visitors to the Hol...