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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

BOLOTANA. Il software Sicurpas conquista la fiducia degli utenti I cacciatori di hacker Mariano e Pierluigi Ortu maghi del web

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 ti potrebbeinteressare   il loro  sito ufficiale cosa  è  sciupass da  l'unione sarda  Edizione di domenica 31 marzo 2013 - Nuoro e Marghine  Un'avventura iniziata due anni fa in un garage. Il software inventato nel Marghine è un autentico scudo contro la pirateria informatica. Un successo planetario per i maghi del web di Bolotana che, nel giro di due anni, con i loro programmi hanno conquistato centinaia di migliaia di utenti in tutto il mondo. Con la cassaforte inattaccabile Sicurpas hanno raggiunto il mercato di 78 nazioni, con ben 20 premi Award conferiti al programma progettato e realizzato a Bolotana dai migliori siti che si occupano della sicurezza su internet. Il software Sicurpas, messo a punto da Mariano e Pierluigi Ortu, rispettivamente 53 e 29 anni,(  foto sotto  presa  dal loro  sito . vedi l'url sopra  )  va oltre le più rosee previsioni. Dopo soli cinque mesi dall'esordio in rete della versione professional, Sicurpas ha total

«Non sono andato a scuola ma diventerò un grande attore: recito da sempre» Ibraim, l'Africa a piedi per gettare via la maschera Dalla Somalia a Città del Capo in fuga dall'omofobia

unione sarda del 31\3\2013 Ibraim non ha mai avuto la possibilità di andare a scuola e di frequentare alcun corso di recitazione eppure è convinto che diventerà un attore. Quando gli ho chiesto come mai mi ha risposto: «Perché recitare è quello che faccio da sempre». Nato in un piccolo villaggio nel confine tra la Somalia e l'Etiopia, Ibraim ha dovuto, sin da piccolo, nascondere la sua omosessualità. «Da bambino i compagni si erano accorti della mia diversità e mi avevano emarginato». In famiglia, al contrario, avevano fatto finta di non vedere: «Avevano capito chi ero però non ne avevano mai parlato apertamente. La cosa importante era che non fosse turbata la loro quiete apparente. Per questo motivo le cose non potevano avvenire alla luce del sole». Il ragazzo si era abituato a vivere due vite: una pubblica in cui rispettava le regole sociali e le apparenze e una segreta in cui poter vivere liberamente la sua omosessualità. Con il tempo avrebbe scoperto di non essere il solo a v

viaggio nella frontiera puntata VIII la gara

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 puntata  precedente Dopo  esserci  allenati duramente  , visto  che alla  gara  avrebbero partecipato  gli arcieri  più bravi arcieri della nazione indiana , arrivò il giorno  tanto atteso della gara  . Jack riusci a tenere  testa  ai  migliori partecipanti  delle  varie tribù , tirando   fuori il meglio di se in particolare  nella prova  della  quadrupla  infilata  . Sbaragliava  avversari su avversari e  s'avvicinava sempre più alla  vittoria  arrivando ala frase  finale  . Quando  nell'ultima  tornata   ,  un arciere ( non ricordo  la  tribù d'appartenenza  )  nella prova  del tiro  singolo lo raggiunse . S'arrivò   ad un risultato di parità  . Ecco  che i due  concorrenti rimasti  in gara  si  contesero il premio  all'ultimo tiro . L'avversario di jack  stava  per  estrarre la freccia dalla sua  faretra   quando   jack  s'accorse   che  uno scorpione    stava  per  mordere la   mano  del suo avverssario     estrasse    dal fodero  e

anche i cacciatori hanno un cuore

E' la nuova star dello zoo di Anchorage, in Alaska. Si chiama Kali, un cucciolo di orso polare rimasto orfano. La sua storia inizia con l'uccisione della madre, per mano di un cacciatore Inupiaq, James Tazruk. E' lo stesso Tazruk ad accorgersi di aver ucciso un'orsa che aveva da poco avuto un cucciolo e, stando al suo racconto, ha seguito le orme del piccolo e l'ha portato in salvo, commosso e dispiaciuto per averlo reso orfano. Accolto dalla gente della cittadina di Point Lay, dopo una notte al commissariato di polizia è stato portato allo zoo di Anchorage. Kali è il nome Inupiat della cittadina, l'orsetto è stato chiamato così dai concittadini di Tazruk, che gli hanno impedito di ribattezzarlo con il nome Coca cola  (a cura di Matteo Marini)

umiltà

Il Vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio, più rimpicciolisce e più si eleva. Forse perché solo stesi a terra possiamo contemplare tutto il cielo. Con sguardo ampio, senza ostacoli, come mi capita di considerare il suo, quando lo vedo in certe foto, d'una certa dolenza infantile, libero da sopracciglia. E solo stesi ai piedi dell'uomo possiamo abbracciare tutto l'uomo: anche quando, soprattutto quando, e' donna. In fondo, ieri a Casal del Marmo, Francesco non ha fatto altro che restituire. Non ha donato. Si è effettuato uno scambio di ruoli. È stato Vangelo nel momento in cui l'ha ribaltato e attualizzato. Nella Sacra Scrittura una donna lava i piedi di Gesù e li asciuga coi suoi capelli. Ieri è toccato al Vescovo di Roma compiere lo stesso gesto con due ragazze, di cui una musulmana.  Era la prima volta ed è stato scandalo. Non più Pietro, ma ben più vicino al Maestro, Francesco ha compiuto lo stesso rito che lo accompagnava in Argentina: la lavanda

caso aldovrandi e mancanza di autocritica seria da parte delle forze dell'ordine e carenza di legislazione sugli abusi delel forze dell'ordine

dopo  le  vergognose  dichiarazioni   di   da cui alcuni colleghi e lo stesso de Gennaro ( fonte http://it.notizie.yahoo.com/ ) sin sono dissociati    sindacato Coisp  e  dei suo rappresentante      (ASCA) - Roma, 29 mar - ''Dopo le nostre lotte per democratizzare le forze di polizia, e dopo la tragedia di una madre e di una famiglia, e' sconfortante assistere a quanto avvenuto a Ferrara ad opera del sindacato Coisp. Le  sentenze, per di piu' se definitive, si rispettano''. E' quanto afferma in una nota il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone. Le donne e gli uomini del sindacato di polizia della Cgil, prosegue Tissone, ''si dissociano in modo netto da questa iniziativa che nulla ha a che vedere con la nostra cultura e con la doverosa, quanto necessaria, umana pieta'. Ci conforta constatare come nel Paese si sia sollevata una profonda indignazione che ha attraversato sia l'opinione pubblica che le istituzion

come sarà il n3000 di topolino ? intervista ad uno degli autori francesco Artibani

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Visto che la curiosità è l'anticamera insieme al dubbio della saggezza e della conoscenza cerco news \ anticipazioni su come sarà il n 3000 di topolino . Per ilmomento visto che , vuol dire che sarà una sorpresa ( come dice anche uno degli autori da me intervistato via facebook ) , le notizie che circolano sono contigentate . Ecco cosa ho trovato online  da http://antoniogenna.com/2013/03/14/ (....) Topolino 2990, oltre alle storie sopra citate, regala anche qualche informazione su Topolino 3000 affermando, in una pagina pubblicitaria, che pubblicherà 14 storie inedite, di cui una disegnata da Giorgio Cavazzano. Ci siamo quindi informati con alcuni artisti e abbiamo scoperto diversi nomi di autori che hanno scritto e/o disegnato qualcosa per Topolino 3000. Eccoveli: Tito Faraci e Giorgio Cavazzano sono la prima “coppia ufficiale” dato che l’hanno confermato entrambi a Mantova Comics; Casty (ai testi e ai disegni);

visto un re [ è morto enzo janacci ]

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Il grande cantautore si è spento oggi dopo una lunga malattia. Era nato a Milano nel 1935. Indimenticabili i suoi successi come "Ho visto un re" e "Vengo anch'io" .  Leggendo    questa  triste   notizia  Mi chiedo, come sempre  quando  muore   qualcuno\a   che  ha  contribuito  alal tua  formazione  culturale  ,  va bene che tutti dobbiamo morire e che le vecchie generazioni devono lasciare spazio alle nuove ,ma perchè rimangono i vecchi cariatridi ( ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale ) e muoiono persone che segnano la tua infanzia e la tua cultura . Elucubrazione  , che    finisce  nel vento  , appena  canticchio  questa   sua  canzone    con la  quale   insieme  a  queste  due   ho capito che  strada  prendere e  a non vivere  passivamente  o  prendere  acriticamente  quelloche mi dicevano  gli altri e  che  pur  nella sua demenziale    sono più atuali che mai  Concludo  con   quanto ho scritto  di getto    sula mia ba

Figlio

Basterebbe questo. Il figlio non è parola: se non fatta carne. Lo è anche, forse principalmente, nell'assenza rapita, quando il Male lo strappa via, brutalmente e bruttamente, in una notte senza luna. E ieri abbiamo assistito alla nuova crocifissione d'un crocifisso. Lo strazio che si rinnova. Non si chiamava più Cristo ma Federico Aldrovandi e come il primo era giovane e nudo e bello e sbagliato. Non doveva trovarsi li', quella notte. Non doveva essere massacrato di botte da chi avrebbe avuto il compito di tutelarlo. I detentori della Legge. I centurioni dei giorni nostri. Il potere saturnale, che divora chi dovrebbe proteggere. L'ultimo sberleffo, l'ultimo ghigno è il gelo. Quella rivendicazione canina del l'ingiustizia. Quell'arroganza peggiore del sadismo. Non si sono fermati davanti a nulla. Come i soldati che sotto la croce si disputavano la tunica di Cristo, i colleghi degli assassini di Federico hanno solidarizzato con questi ultimi e, di fronte

Ritorno alla Verità

Il Vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio, più rimpicciolisce e più si eleva. Forse perché solo stesi a terra possiamo contemplare tutto il cielo. Con sguardo ampio, senza ostacoli, come mi capita di considerare il suo, quando lo vedo in certe foto, d'una certa dolenza infantile, libero da sopracciglia. E solo stesi ai piedi dell'uomo possiamo abbracciare tutto l'uomo: anche quando, soprattutto quando, e' donna. In fondo, ieri a Casal del Marmo, Francesco non ha fatto altro che restituire. Non ha donato. Si è effettuato uno scambio di ruoli. È stato Vangelo nel momento in cui l'ha ribaltato e attualizzato. Nella Sacra Scrittura una donna lava i piedi di Gesù e li asciuga coi suoi capelli. Ieri è toccato al Vescovo di Roma compiere lo stesso gesto con due ragazze, di cui una musulmana.  Era la prima volta ed è stato scandalo. Non più Pietro, ma ben più vicino al Maestro, Francesco ha compiuto lo stesso rito che lo accompagnava in Argentina: la lavanda

solo in italia le forze dell'ordine si comportano cosi Agenti in sit-in contro mamma Aldrovandi e lei scende con la foto del figlio

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 vedendo   l'ennessimo oltraggio  , per  giunta  sostenuto  da  un euro parlamentare  ,  rivolto verso una madre che con un coraggio commovente e ammirevole assolutamente esecrabile se ha chiesto giustizia contro i massacratori del proprio figlio.   repubblica  27\3\2013 Agenti in sit-in contro mamma Aldrovandi e lei scende con la foto del figlio Il sindacato di Polizia Coisp ha manifestato sotto l'ufficio di Patrizia Moretti, in solidarietà dei colleghi condannati per l'omicidio del figlio. Lei è scesa in piazza mostrando l'immagine del giovane all'obitorio. Cancellieri: "Non rappresentano l'intera polizia" Lo leggo dopo APPROFONDIMENTI VIDEO Maccari (Coisp): ''Massimo rispetto per la signora Aldrovandi'' ARTICOLO Caso Aldrovandi, Cancellieri: "Episodio grave, ma nessun provvedimento contro autori sit-in" VIDEO La madre di Aldrovandi: ''Quella foto parla da sola''

Maria Occhipinti, storia di una pasionaria

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Prendendo atto     della campagna segnalata    sulla bacheca  di facebook di  Mila  spiccola  (  foto a  sinistra  )   :  <<  Quattromila firme e crescono sempre di più. Le donne cambiano la Storia, cambiamo i libri di Storia. Portiamo un'ottica di pluralismo di genere rimuovendo gli stereotipi educativi.  Educhiamo bambini e bambine al rispetto e alla diversità.  La battaglia contro al violenza sulle donne e sui diversi si conduce a partire dalle scuole e dagli educatori. E' una battaglia culturale e civile.  >> qui la  petizione Per  raccontare   una storia  , semopre  di donne coraggiose    e passionarie  , poco nota al grande pubblico    quella  di  Maria  Occhipinti    da   repubblica  video   del 26\3\2013 "Con quella faccia da straniera - il viaggio di Maria Occhipinti" è il nuovo documentario del regista siciliano Luca Scivoletto, che racconta la storia della "pasionaria" ragusana simbolo del movimento contro la chiamata al