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Visualizzazione dei post con l'etichetta coommemorazioni ipocrite e piulicoscienze

piuttosto che commerazioni ipocrite per le vittime dei femmicidi è meglio il silenzio il caso la targa contro il femminicidio del sindaco leghista di Motta Sant’Anastasia la giunta leghista in memoria di Vanessa Zappalà

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  Spesso , come dice Lorenzo Tosa , la parte più interessante, quella fondamentale quando si parla di questi temi, la scovi non nei grandi e strazianti fatti di cronaca ( quella è la punta dell’iceberg ), bensì nei dettagli, nell’uso sottile del linguaggio, nelle sfumature di significato. E questo è uno di quei casi. Sotto questo post leggerete decine e decine di commenti (quasi sempre di uomini) che - magari anche in buona fede - diranno di non capire perché questa frase sarebbe maschilista. Perché la verità, di base, è che ogni maschio, non solo in Italia, è cresciuto con questo esatto retaggio culturale (me compreso) e toglierselo di dosso richiede una lunga, lunghissima educazione emotiva. Anche per quello insisto: su quello bisogna lavorare, sulle parole, sul linguaggio, sull’educazione emotiva dei nostri figli. Altrimenti tra trent’anni saremo qui a fare gli stessi identici discorsi, a invocare pene severe, forche, gogne, ad ogni nuovo femminicidio. Che è la via della rabbia e