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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

certa gente pensa solo al denaro ed all'immagine che alle persone con problemi di disabilità le pressioni a L'eco di barbagia che denuncia con un filmato la difficoltà dei disabili di accede alle spiagge

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foto   simbolo  certa  gente   pensa  più  al  denaro   e  al marketing     che alle  persone in  difficoltà  . infatti   leggete  qua  lui  non si è perso  d'animo   e  va  avanti. 

Va a vivere con un uomo di colore senza l'approvazione del padre: dopo 70 anni, sono ancora felicemente sposati

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leggo ieri o avant'ieri   su  facebook quyesta    storia.     Suo padre le disse: "Se sposi quell'uomo, non metterai mai più piede in questa casa. "Mary apprese presto che la maggior parte delle persone provava lo stesso. I primi anni del loro matrimonio vissuti a Birmingham furono un inferno, nessuno voleva parlare con loro, non trovavano un posto dove vivere perché nessuno avrebbe affittato a un nero e non avevano soldi. Ma non si sono arresi. Gradualmente la vita diventò più facile. Mary ottenne un lavoro da insegnante, finendo come vicepreside. Jake trovò lavoro in una fabbrica e poi di seguito in un ufficio postale. Piano piano si fecero degli amici, ma non fu facile. Mary diceva alla gente: "prima di invitarvi a casa mia.... devo dirvi che mio marito è nero. " Alcuni non le parlarono mai più. L'anno scorso hanno festeggiato il 70° anniversario e sono ancora molto innamorati, e non si sono mai pentiti di quello che hanno fatto. -- Autore sconosciut

Se vogliamo che aumenti la consapevolezza, deve cambiare la narrazione delle violenze stradali.

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in  sottofondo  \  colonna  sonora Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.)         Grazie   della segnalazione al gruppo sulle  vittime della strada      G iustizia per Davide Marasco  curato  immagine simbolo  dalla madre,  Maria  Grazia Carta  ,  ne  ho racconto    su  questo  blog  la  sua  storia e   lo pure  intervistata.Concordo   con  il post  riporto  sotto  perchè  si è passati  da  un ecesso    opposto     dal  silenzio  \  tabu   vedere  la   censura e le pressioni  da   parte  di  quello  che   all'epoca  si chama  L' ANAS ,  che  fece pressioni per evitare una cattiva pubblicità in tema di sicurezza stradale .     che dovette subire Guccini per  Canzone per un'amica (nota anche come In morte di S.F.) . Adesso è ora di cambiare   la narrazione di tali   eventi . P.s  lo  so    che mi  contraddico    visto che  metto  tale     canzon e come   colonna  sonora  del post  ,  ma  non  ne  trovo  altre   che parlino    in maniera  poetica 

Il cellulare: simbolo non più di uno status ma della dimensione esistenziale, del mutamento antropologico ormai avvenuto. La morte di Alika Ogorchukwu di Carmen Pellegrino

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  Non volevo vederlo quel video. L'ho visto. Un uomo inerme è morto ammazzato da un altro uomo, poi quest'altr'uomo gli ha pure preso il cellulare. Il cellulare: simbolo non più di uno status ma della dimensione esistenziale, del mutamento antropologico ormai avvenuto. La morte di Alika Ogorchukwu (chiamiamolo con lo stracazzo di nome seguito dal cognome, non nigeriano, non mendicante trentanovenne), come tante altre, conferma una delle modalità del morire all'epoca dei social su cui postare presto i propri sensazionali video mentre, ripetiamolo, un uomo inerme - inerme - muore ammazzato da un altro uomo che, forse, quel giorno non aveva altro da fare per la sua rabbia repressa che ammazzare un uomo inerme che chiede l'elemosina tenendosi da presso la stampella che lo aiutava a camminare. Quelli intorno, cellulare alla mano, riprendono, gli dicono di smetterla, sembrano suggerire: ti sei sfogato abbastanza, mo' basta, arrivano le guardie, uè uè tu lo ammazzi...E

può una eventuale condanna per diffamazione far riaprire il caso di giovanni Ianelli una vicenda archiviata troppo in fretta nonostante prove schiaccianti ?

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 Leggi  prima   https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/giovanni-iannelli-aggiornamento-una.html il più importante  che  parla della scandolosa  archiviazione  https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/e-inaccettabile-la-vicenda-di-giovanni.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/ingiustizie-ed-insabbiamenti-italiani.html l'inizio  della    storia  Breve  sunto    per  chi  non  avesse  letto i  post  precedenti o  gli avesse  dimenticati  di  cui  trova    sopra  gli url   dei miei   post  precedenti    da   https://ilquotidianoditalia.it/cronaca/un-giusto-processo-per-la-morte-di-giovanni-iannelli/ Il giovane corridore pratese Giovanni Iannelli è stato ricordato, sabato 16 luglio, durante l’iniziativa ‘Pedalando in sicurezza’ che da piazza del Duomo a Prato è terminata davanti al murales di Carmignano, dedicato proprio al ciclista che viene sempre menzionato da tutti con grande affetto e stima, perché era un ragazzo esemplare e rispetto

ipocrisia funebre el caso della povera diana Pifferi

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     di cosa  stiamo parlando I funerali della piccola Diana, l'urlo della nonna: "Non ti abbiamo mai abbandonato". L'arcivescovo Delpini: "Orrore". di Massimo Pisa (ansa) Il feretro della bambina di 18 mesi lasciata morire di stenti dalla madre, Alessia Pifferi, è arrivato in chiesa accompagnata dagli applausi. La nonna: "E' tua madre che è una pazza". Gli abitanti del quartiere: "Giustizia senza conti"  repubblica  29\7\2022 ha  ragione  l'amica    \  compagna  di strada  facebookiana    Angela Marino La bara di Diana Pifferi, bianca e piccolissima, sembra quasi un giocattolo, una ricostruzione di una bara vera, un oggetto di scena, tanto è minuscola. E invece dentro c’è il corpicino senza vita di una bimba vera, una bimba che fino a qualche settimana fa, dormiva, mangiava, sorrideva (poco). È al centro di una chiesetta altrettanto piccola di Ponte Lambro dove i presenti sono per lo più giornalisti o sconosciuti che hanno voluto

a piedi dalla baviera a barletta stesso percorso del padre ex deportato militare nei lager nazisti ed altre storie

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 chi mi  dice   che  per  post  come questi  debbano essere  pubblicati  solo  il  il  27 genaio    non  sa che  .....  sta  dicendo  .  certe  vicende  non  hanno  (  in teoria  non dovrebbero  avere  )    date  fisse   ,  vanno  soprattutto  quando c'è  ancora  gente  che  lo nega  e coltiva ancora  certe  ideologie    già  condannate  dalla  storia   "Un'idea nata nella notte della grande nevicata del 1956, mio padre mi parlò per la prima e ultima volta di questo lungo viaggio. Quelle notizie me le sono portate addosso per 66 anni e ora che lui non c’è più da 34, voglio ripetere quel percorso". Pasquale Caputo ha 73 anni, è di Barletta e il 6 maggio partirà dalla Puglia per ripercorrere le orme paterne: rifare a piedi la strada da Monaco a Barletta che diede a suo padre, un deportato di guerra in Germania, la libertà. 1700 chilometri per 68 tappe che lo riporteranno a casa a luglio. Pasquale dall’età della pensione a oggi ha già corso 25 maratone. Per tutto il suo