Sesto Pusteria, 7 luglio 2021 – Nasim Eshqi è l’ospite d’onore della quinta edizione della Vertical Arena a Sesto Pusteria. Il rinomato forum specialistico sull’alpinismo, organizzato dall’Associazione turistica di Sesto Pusteria e dalla guida alpina Lisi Steurer, si svolgerà sabato 24 luglio a partire dalle ore 20. Dopo la proiezione del documentario “Climbing Iran”, che racconta la vita piena di ostacoli di Nasim Eshqi, l’unica climber professionista iraniana prenderà parte a una tavola rotonda sul tema “pioniere in montagna”I
In Europa e in molte altre parti del mondo è assolutamente naturale che delle giovani donne si aggrappino a una parete roccia e, con movimenti energici e allo stesso tempo eleganti, salgano verso l’alto, arrampicandosi per metri e metri. In Iran, però, le lancette degli orologi girano a un altro ritmo, anche nel XXI secolo. Lo sport femminile, quindi anche l’arrampicata, è malvisto nella società patriarcale. E quando possono, nella Repubblica Islamica – che conta più di 80 milioni di abitanti – a volte le atlete sono autorizzate a praticarlo, ma soltanto indossando rigorosamente il velo.Nasim Eshqi vive il suo sogno. Oltrepassa questi ostacoli. Nasim Eshqi compie un altro passo in avanti e stimola altre giovani donne in Iran ad arrampicare, per diventare forti e indipendenti, perché: “fa lo stesso se sei ricco o povero, nero o bianco, iraniano o italiano, uomo o donna: la forza di gravità riporta tutti per terra allo stesso modo e questo mi dà una sensazione di libertà e di uguaglianza”, è il credo di Nasim Eshqi.Un documentario premiatoLa vita di questa straordinaria persona è al centro dei 53 minuti del documentario “Climbing Iran” della regista Francesca Borghetti, che ha di recente vinto il premio del pubblico al Trento Film Festival. Questo ritratto di Nasim Eshqi sarà anche al centro della quinta Vertical Arena di sabato 24 luglio a Sesto e sarà proiettato alle ore 20. Al termine della proiezione la protagonista parteciperà a una tavola rotonda sul tema “pioniere in montagna”.Quest’anno la Vertical Arena si svolgerà in inglese (il documentario sarà sottotitolato in italiano) e si svolgerà all’aperto, davanti alla palestra d’arrampicata di Sesto. In caso di maltempo la manifestazione si sposterà nella Haus Sexten. I biglietti per il forum specialistico sono disponibili, al prezzo di 10 euro, fino a venerdì 23 luglio presso l’Associazione turistica di Sesto Pusteria (+39 0474 710310 o info@sexten.it). L’iscrizione è obbligatoria e l’accesso sarà consentito soltanto dietro esibizione del Green Pass (presso l’Associazione turistica è possibile informarsi a tal proposito).
Durante una serata del Trento Film Festival, “Climbing in Iran e libertà. Come la gravità porti all’uguaglianza”, abbiamo potuto conoscere NASIM ESHQI, l’unica climber professionista
iraniana che pratica l’arrampicata all’aperto, un’alpinista capace di aprire vie su roccia con all’attivo già una settantina di ascese.Una pioniera dell’arrampicata sportiva outdoor. Le montagne da scalare però, come sapete, in Iran non sono solo fisiche ma anche barriere sociali culturali e religiose. Nasim, è l’unica donna in Iran a fare dell’arrampicata all’aperto la sua professione: su 80 milioni di abitanti sono solo 300 le donne che praticano l’arrampicata in palestra con orari separati dagli uomini e solo una decine quelle che lo praticano outdoor, ma nessuna è al livello di Nasim.
Nasim ha 36 anni, è cresciuta e nata a Teheran la capitale dell’Iran in un contesto popolare e tradizionalista. Ex atleta di kickboxing, scala da 13 anni, ha all’attivo diverse vie in Armenia, Georgia, Turchia ed è riuscita a raggiungere il livello di scalata 8b in parete.Facendo un passo indietro, già da piccolissima Nasim era una bambina ribelle, iperattiva, maestre e genitori non sapevano più come fare a contenerla. Lei soffriva perchè la fecevano sentire una bambina “anormale”. Crescendo non pensava certo al matrimonio, ma a praticare sport, prima il kickboxing, poi è stato amore a prima vosta con l’arrampicata. Uno sport che ha dovuto imparare praticamente da autodidatta, visto che in Iran è proibito per una donna scalare con un uomo, soprattutto se questo è molto religioso o sposato.Una passione “folle” dicevamo per l’arrampicata. Ha rinunciato, infatti, a tutto: ha lasciato il lavoro, ha iniziato a studiare Scienze Motorie e ha cominciato a viaggiare per migliorarsi. Nessuno ha fatto tutto questo in Iran.La gravità per lei è una “sorta di divinità imparziale”, perchè non fa differenza tra uomini e donne. “Quando arrivi ai piedi di una parete, nessuno ti chiede il passaporto. Davanti alla montagna siamo tutti uguali”.
Per lei, dicevamo, perseguire questa sua passione in Iran, è pericoloso. Deve sempre stare attenta a quello che dice e alle interviste che rilascia. La società, infatti, la vorrebbe sposata, sempre con il capo coperto e un lavoro normale. I suoi genitori sperano che metta la testa a posto e metta da parte soldi per comprarsi una casa e un’auto.Ma lei va avanti per la sua strada, e lo fa in modo originale. Quando scala, infatti, mette lo smalto rosa shocking, anche se sa benissimo che arrampicando verrà via. “Se alla sera vedo che è rimasto poco smalto, sono contenta: vuol dire che ci ho dato dentro con l’arrampicata” scherza Nasim.Ha tanti sogni nel casetto, oltre che aprire una nuova via a cui dare il proprio nome sul monte Behistum, un enorme promontorio che si erge nel deserto, oggi patrimonio dell’Unesco, poco fuori Teheran, vorrebbe andare in Yosemite, anche se per il momento questo pare un obiettivo lontano.In Iran, in generale, fare sport è difficile, è considerata una perdita di tempo. In Iran, nonostante il talento, nessuno ti prende sul serio. Soprattutto se sei una donna.La condizioni della donna è cambiata dopo la Rivoluzione islamica del 1979. Ci sono foto che ritraggono atlete negli anni Settanta indossare uniformi simili a quelle Occidentali e con il capo scoperto. Mentre alle Olimpiadi di Rio del 2016, le atlete iraniane avevano testa, braccia e gambe coperte con tessuti tecnici. È proprio notizia di pochi giorni fa, che 5 donne sono state costrette a travestirsi da uomini per poter andare allo stadio eludendo la sicurezza. È quindi per questo che parte del tempo Nasim lo dedichi ad insegnare alle bambine: vuole che diventino scalatrici indipendenti.
da repubblica del 25\7\2021
A chiederle cosa si senta, se un’eroina, un simbolo o che altro, Nasim Eshqi sorride: «Eroina suona come una droga, decisamente no. Simbolo non so di che cosa. Diciamo che sono una persona che ha aperto molte vie su roccia, ma non solo su roccia, mi piace aprire diversi modi di pensare». Doverosa precisazione, perché Nasim è una climber, in italiano si potrebbe tradurre arrampicatrice, ma la parola ha uno spiacevole retrogusto di opportunismo e rampantismo. Lei invece si arrampica sulle montagne, scala pareti anche verticali con chiodi, corda e trapano, arriva in cima e scavalca là dove sembrava impossibile. Ed è la più brava che c’è in Iran, anche perché nel suo Paese le alpiniste sono poche, anzi in generale sono pochi gli alpinisti. Tante di queste vie le ha aperte altrove, anche in Europa e in Italia. «Il mio meraviglioso Iran è pieno di montagne, sarebbe un paradiso per la gente come me, ma un paio di scarpe da arrampicata costano come un mese di stipendio, la gente se va in montagna preferisce fare passeggiate e godersi il paesaggio. Bellissimo, ma ci si perde parecchio se non si sale in quota».
Sulle corde Nasim Eshqi, 39 anni, durante una scalata. In Iran sono pochissime le donne impegnate in questa disciplina |