anche accettare i propri limiti è segno di grandezza . IL caso della salita su cui Girardengo disse: io mi fermo qui
Riascoltando in radio la canzone il bandito ed il campione mi sono messo a cercare news su Girardengo che non fossero solo quelle , ormai fissate dalla famosa ballata ( chi fosse interessato ne trova una sintesi qui , meno male che c'è in aiuto , su https://web.archive.org/web perchè il sito originale http://www.storiedisport.it/ sembra che l'abbia rimosso visto che in archivio non l'ho ritrovato tale url ) che lo vedono legato a Sante pollastri o Pollastro come si firmava ed ho trovato questa curiosità che riguarda il giro d'Italia del 1921 . In quell'edizione Costante Girardengo stava dominando dopo aver vinto le prime quattro tappe . Ma alla quinta tappa da Chieti a Napoli, prevede l’attraversamento dell’Appennino e alcune salite terribili. Costante rimane vittima di una caduta e si ferisce piuttosto seriamente. Sul Macerone, tre chilometri devastanti con pendenze