L’incredibile storia di Amedeo Guillet, il Lawrence d’Arabia italiano
Questa storia " tropicale " che vi propongo oggi mi ha aiutato ad evadere dalle basse temperature della scorsa settimana La guerriglia contro gli inglesi, la fuga rocambolesca dall’Africa, l’amicizia con l’ufficiale nemico Harari, il servizio diplomatico nel dopoguerra. La vera storia di Amedeo Guillet, premiato infine da Ciampi come un simbolo dell’Italia repubblicana Si siede alla sua scrivania. Sul piano del tavolo è depositato un pacchetto. Lui lo apre. Dentro c’è uno zoccolo di cavallo in argento con un’iscrizione: “Sandor. Berbero grigio, 12 anni. Max Harari, Asmara – Giugno 1942”. C’è anche una foto: si vede il bel primo piano di un cavallo grigio affacciato alla porta del suo box. E una dedica autografa a penna: “Ad Amedeo, in ricordo del meraviglioso cavallo che fu causa della nostra amicizia”. Ad Amedeo… ma chi è Amedeo? E chi è la persona che gli invia questo oggetto così particolare ? Facciamo un salto indietro nel tempo. Adesso siamo nel 190