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8.9.24

perchè far leggere nelle scuole Caro signor Germain di Albert Camus

 Se fossi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ordinerei che in ogni scuola elementare della Repubblica fosse distribuita a spese del ministero, auspicandone ovviamente la lettura, una copia di questo splendido libriccino di Albert Camus, Caro signor Germain (Bompiani, pagine 125, euro 16,un prezzo francamente smisurato, mi permetto di osservare). È il lungo scambio epistolare, durato fino alla morte di Camus, tra il famoso scrittore e il maestro delle elementari che negli anni tra le due guerre lo accolse, bimbo poverissimo e orfano del babbo, in una scuola elementare dell’Algeria francese. Al cui insegnamento Camus paga con fedeltà di alunno devoto il tributo per essere diventato quello che è diventato. Una ricognizione alta e commovente di che cosa vogliono dire la scuola obbligatoria e il potere d’emancipazione dell’istruzione, di che cosa sia e che cosa possa un maestro, il suo valore nella vita di ognuno di noi, se abbiamo avuto la fortuna d’incontrarne uno.

Un libro pulsante di emozioni, uno straordinario omaggio a tutti i maestri e professori che svolgono il loro lavoro con passione e sostengono i ragazzi che ne hanno più bisogno. Per la prima volta raccolte in volume le lettere inedite tra Albert Camus e il suo insegnante Louis Germain.
Fu proprio Germain a riconoscere nel giovane Albert, orfano di padre e proveniente da una famiglia di umili origini, un dono unico e una sensibilità nel guardare il mondo, fu lui a infondergli fiducia e a consigliarlo nei primi passi verso gli studi. Quando molti anni dopo nel 1957 Camus ricevette il Nobel per la letteratura, una delle lettere più toccanti la scrisse proprio al signor Germain, per esprimere tutta la sua gratitudine al vecchio insegnante. Ma c’è più del ricordo affettuoso del “figlio spirituale”, come si firma Camus, nei confronti del mentore: c’è un sodalizio lungo una vita tra due uomini che affrontano dolori e gioie sapendo di poter contare l’uno sull’altro.



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