Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta cinema ialiano lando buzzanca

Buzzanca senza Lando © Daniela Tuscano

Immagine
 Di Buzzanca non amavo Lando. Il Lando degli anni '70, il Lando dei fumetti sexy, il Lando "montatore", nomignolo che non necessita di spiegazioni. Le femministe facevano bene a detestare lui e film pessimi come "La schiava io ce l'ho e tu no", e hai voglia a dire che si trattava di satira, o più modestamente di sfottò: c'era complicità invece, ed egli del resto ci credeva, da siculo d'annata, nel maschio "selvaggio" che riaffermava il suo antiquato virilume. Non lo sopportavi quel Lando, anche per altri motivi. Perché era attore vero, brillante nel varietà, versatile e generoso in TV, e grande, finalmente grande al cinema. Sanguigno e massiccio, verista e sinistro nei "Viceré", alla fine masticato e scialato, come tutti i vecchi, che ne sentivi l'odore e quasi la putrefazione e insieme la tenerezza, strepitoso nel ruolo d'un vecchio omosessuale con l'altro "mostro sacro" Carlo Delle Piane in "Chi salver