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Una colonia orientale...

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Con quale immagine corredare questo mio intervento? Con la superba facciata di Notre-Dame de Paris? Sarebbe stato logico, forse banale, forse, al contrario, sconvolgente per il suo valore simbolico, ma il linguaggio del sacro è oggi così immediatamente percepibile? Ne dubito. E, da parte mia, non ci riuscivo. Insopportabile, per me, il diabolico ossimoro: un nazista che si spara in bocca nel Duomo di Francia, un nazista cristianista, "per protestare contro le nozze gay". Veramente troppo. Peggio, quasi, delle immagini in bianco e nero di Hitler compunto davanti a un altare. Perché qui non si è replicato Hitler, ma Goebbels. Per questo ho preferito lasciar la parola a lui, Dominique Venner. Una parola francese ma, credo, comprensibile anche a chi non ha dimestichezza con questa lingua. Una parola, tutto sommato, lineare, piana, non urlata. Venner era uno storico e un politico, di estrema destra, molto conosciuto nel suo Paese. E da storico si esprimeva