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Nando della chiesa attacca la serie tv Gomorra di Saviano

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Ora sarà anche vero quello che dice #NandodallaChiesa .Ma quello che mi chiedo come mai adesso ? quando sono quasi diue annoi che la serie è finta ? Evidentemente non sà come riempire la sua rubrica oppure per partorire un ovvietà visto chew sono anni che si dicono talòi cose sula serie tv deve averle viste tutte le stagioni . Ora se uno\a che ha visto o vuole rivedere \ o vedere per la prima volta la serie ha un buon spirito critico e vede una opera in maiera attiva e non passiva saprà distinguere fra apologia ed esaltazione . Inoltre mi sembra strano che un esperto di criminalità e di mafia\e non sappia che prima il film e poi la serie #Gomorra raccontano la storia ed l'evoluzione della #camorra dal traffico di sigarette ed non solo di contrabbando fino agli anni 70\80 e poi della droga con annesse le faide degli anni 80 \ 2000

due antipodi del calcio Gigi Riva e Gigi Buffon

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  Gigi Riva La forza di una storia senza tempo da portare a scuola come educazione civica Il Fatto Quotidiano 7 Aug 2023 NANDO DALLA CHIESA Che fosse bello me l’avevano detto. Ma non pensavo tanto. Parlo del docufilm di Riccardo Milani su Gigi Riva: “Nel nostro cielo un rombo di tuono”. Mi sono preso una serata nullafacente di agosto e ho fatto l’esperimento: me lo sono visto con altre due generazioni, mio figlio e il nipotino più grande (nove anni domani, auguri!). E mi sono imbattuto in una figura ancor più leggendaria di quanto già mi apparisse. Anzi, la lentezza del filmato mi ha aiutato a  metabolizzare fino in fondo le immagini e le parole, il campione e il contesto, il genio calcistico e la storia sociale. FOTO ANSA Rombo di tuono Gigi Riva con la maglia del Cagliari  E siccome anche la modestia e la saggezza sanno avere una loro involontaria prepotenza, mi sono inchinato a ogni particolare. La vita e la morte in fabbrica del padre operaio, gli stenti della mamma, le restrizioni

Patrizia Guerra: " Anch'io ero una bulla ma ora da mamma combatto i prepotenti

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 DA repubblica   Patrizia Guerra: " Anch'io ero una bulla ma ora da mamma combatto i prepotenti" dalla nostra inviata Alessandra Ziniti  Ancona Il sacco rosso appeso nella palestra stranamente deserta. «Che succede, non ci alleniamo oggi?». Il suo maestro che la fissa dritto negli occhi e sibila: «O affronti quello che hai dentro adesso e lo sconfiggiamo, oppure ti giri e te ne vai». Quel giorno, prendendo a pugni il sacco con tutta la rabbia che aveva in corpo, cambiò per sempre la vita di Patrizia Guerra. Perché questa donna coraggiosa e decisa che ad Ancona ha deciso di sfidare a viso aperto le baby gang che terrorizzano la città e che per ben tre volte hanno picchiato suo figlio, prima di essere una “mamma-coraggio” come tutti la chiamano, è stata prima bullizzata e poi, a sua volta, bulla. E oggi Patrizia, a 43 anni, è diventata simbolo della difesa del diritto dei ragazzi a crescere liberi senza subire violenze. E chi l’avrebbe detto che anche lei ha un passato da

Giorgio, morto ad Asti per l'esplosione di un frigo: il "gigante buono" che danzava come nessun altro. La leggenda del pianista sul lago di Como: il Festival 'galleggiante' di Alessandro Martire ed altre storie

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Giorgio, morto ad Asti per l'esplosione di un frigo: il "gigante buono" che danzava come nessun altro                                                  di Marco Patucchi Tibaldi, 56 anni, era tecnico manutentore di impianti refrigeranti. Lascia la moglie e tre ragazzi a Santena Repubblica dedica uno spazio fisso alle morti sul lavoro. Una Spoon River che racconta le vite di ciascuna vittima, evitando che si trasformino in banali dati statistici. Vite invisibili e dimenticate. Nel nostro Paese una media di oltre due lavoratori al giorno non fa ritorno a casa e "Morire di lavoro" vuole essere un memento ininterrotto rivolto a istituzioni e politica fino a quando avrà termine questo "crimine di pace". "Caro Giorgio, tutte le mattine al semaforo ci incontravamo. Io andavo verso Torino, tu a prendere la macchina: la tua sigaretta in bocca - scrive Giordano nei social - a malapena un saluto, tutti e due addormentati. Mi mancherà da matti vederti sul lato