si lo è perché quando gli stereotipi su una determinata " categoria , regione , religione , gruppi etnici , popolazioni , ecc vengono ripetuti finiscono per diventare razzismo o ( ma no questo per fortuna il caso in questione ) antisemitismo . E poi quando lui riponde che non ha detto niente di male lo pensano tutti , purtroppo è vero , ma la pensano perchè dpo anni di martellante propaganda gli viene inculcato
Nel secondo fato
Si lo è ma allo stesso tempo può anche non esserlo perché accertarsi visto il suo ruolo come si stava procedendo con quella persona o persone evitando o arrampica ture sullo specchio
o mia culpa di circostanza
Entrambe le vicende soprattutto la prima non tengono conto che esiste , ed è come un fenomeno carsico anche un Italia che non a pensa cosi ed dove ogni giorno in alternativa al loro modello si tessono e si portano avanti vecchie e nuove reti di solidarietà ed a farlo non sono quelli che loro ( e non solo ) chiamano radical chic come dimostra questo aggiornamento
La solidarietà dei cittadini di Trieste dopo il gesto del vicesindaco, portano al clochard coperte e maglioni
"Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste", scrivono su un cartello
Dopo il gesto del vicesindaco di Trieste, il leghista Paolo Polidori, che si è vantato di aver buttato la coperta di un clochard che dormiva per strada, arriva la solidarietà dei triestini. Nella serata di sabato, quando il termometro era sceso vicino allo zero, alcuni cittadini hanno portato in via Carducci, la via centrale dove il clochard si era rifugiato, una serie di coperte e maglioni e un cartello scritto su un cartone per esprimere solidarietà all'uomo. Sul cartello c'è scritto: "Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste. Ps. In caso di mancato ritiro non gettare nulla, provvederemo al recupero entro domani, grazie".
Coperte e maglioni lasciati stasera dove il vicesindaco #Polidori ha gettato nell’immondizia gli unici beni in possesso di un clochard. Questa è la #Trieste rispettosa delle difficoltà e vicina a chi è meno fortunato. Bell’esempio di civiltà dato alla politica @il_piccolo
Il vicesindaco leghista si è difeso dicendo di non essere razzista. Mentre l'opposizione ne ha chiesto le dimissioni, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza (Forza Italia), non sembra intenzionato a prendere provvedimenti nei confronti di Polidori, secondo quanto scrive oggi il quotidiano della città, Il Piccolo. Non è chiaro se dopo l'episodio l'uomo sia ancora a Trieste o se abbia lasciato la città.
premetto che giudico la Boldrini demagoga ma tali insulti , da lei riportati ( la punta dell'iceberg ) sulla sua pagina fb
e tale << [---] fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l’utilizzo nei social network e non solo di volgarità gratuita , di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale. [---] ( dalla pagina fb , qui il testo originale , eccetto le parole non in corsive che sono mie ) sono vergognosi e disgustosi .Infatti questi sono reati, non sono libertà di espressione .E l'unica cosa da fare è una denuncia per ingiuria, non minacciare di abolire la libertà di espressione. .. perché nell'intervista all'unità e nel suo comunicato ( vedere collegamento righe precedenti ) si legge velatamente questo.
Ora poiché Tutti i cretini che usano ( ma anche no ) mezzi potenti di divulgazione per insultare e minacciare secondo me non vanno né tutelati né lasciati impuniti. Le conseguenze di questi beceri e malpancisti comportamenti possono essere enormemente gravi (un esempio a caso... Tiziana Cantone). Allora come ne uscirne ?
Iniziando a smettere di vedere il bullismo e l'educazione di genere come un tabù ( basti vedere come: la parte della trasmissione presa diretta -- ne ho parlato qui sul blog -- in cui si parlava di tale tema era stata spostata d'orario ., il programma #maipiùbullisdmo cosi tanto pubblicizzato viene mandato in onda alle 23.15 )
fare come fanno negli altri paesi europei a forte trazione cattolica e protestante ( vedere la puntata citata di presa diretta ) dove ormai s0insegna d'anni nelle scuole ad iniziare dall'asilo cioè rendere obbligatorio indipendentemente dall'autonomia dei singoli istituti scolastici (lo so che 😢 sarà da stato etico \ demo cradura 😈 ma a mali estremi estremi rimedi )
e fanculo ai teocon italiani Il cui : termine è << stato usato anche in Italia a partire dal 2004, fuori dall'ambito culturale statunitense di riferimento primario del termine, per indicare alcuni movimenti cattolici o persone di orientamento cattolico e conservatore. Tra questi, Comunione e Liberazione, l'Opus Dei e i Legionari di Cristo.È stato usato anche in riferimento ad alcune personalità del mondo politico e culturale, come il filosofo ed ex-Presidente del Senato Marcello Pera, il giornalista e direttore della testata Il FoglioGiuliano Ferrara, la scrittrice e giornalista fiorentinaOriana Fallaci (nonostante il termine primigenio usato al loro riguardo fosse "ateocon"[senza fonte]), il politologo Ernesto Galli della Loggia, il parlamentare UdCFerdinando Adornato e il cantautore Giovanni Lindo Ferretti >> ( da https://it.wikipedia.org/wiki/Teocon ) d'aggiungere a questa lista anche . Mario Adinolfi che dicono che cosi si inserisce nella sulle scuole la teoria gender . In quanto Sono 116 le donne uccise nei primi dieci mesi del 2016. Il 53,4% dei femminicidi del 2016 si è registrato al nord, il 75,9% in ambito familiare. L'età media delle vittime è di 50,8 anni. In un caso su tre l'arma più usata è quella da taglio. Chi uccide nel 92,5% è maschio. Sono 3,5 milioni le donne hanno subito stalking almeno una volta, più di 2 milioni sono state vittime di un ex partner. Meno della metà ha denunciato
Verona, famiglia fa infibulare le figlie: genitori assolti in appello . bimbe incise: «In patria sarebbero state discriminate». Furono i primi ad essere condannati grazie alla nuova legge, sentenza ribaltata in Appello
Di Laura Tedesco
VERONA — A marzo del 2006, quando deflagrò il caso, a Verona venne per la prima volta in Italia applicata l'allora neonata legge anti-infibulazione, quel dettato normativo che aveva riscosso il plauso di tutte le forze parlamentari e che prevede la severa punizione per le mutilazioni genitali, in primis agli organi femminili. A distanza di sei anni dalla doppia denuncia dei genitori di due bambine e due anni dopo la loro condanna in primo grado su decisione del giudice Raffaele Ferraro, entrambi sono stati assolti dalla seconda sezione della Corte d’appello di Venezia. Un verdetto clamoroso, che ribalta le sentenze pronunciate dalla magistratura scaligera nell’aprile del 2010 e che, di fatto, «azzera» gli otto e i quattro mesi che all’epoca erano stati rispettivamente inflitti al papà di una delle due bimbe e alla mamma della seconda.
Difesi sin dall’inizio di questa vicenda dagli avvocati Valentina Lombardo ed Elisa Lorenzetto, i genitori delle piccole sono stati assolti da ogni accusa con formula piena, «perché il fatto - hanno decretato i magistrati lagunari - non costituisce reato ». E così, alla fine, a uscire «mutilata» dal processo di secondo grado, è stata proprio la mega inchiesta che aveva visto la prima applicazione in Italia delle norme anti-infibulazione. Per conoscere nei dettagli le motivazioni dei giudici di Venezia bisognerà attendere il loro deposito previsto tra novanta giorni; nel frattempo, comunque, è la stessa difesa a sottolineare come «l’assoluzione dei genitori delle bambine » sia stata «pronunciata sotto il profilo soggettivo» e come sia stato lo stesso procuratore generale, a coronamento della propria requisitoria, a sollecitare una sentenza di «non colpevolezza» sia per il padre che per la madre delle due piccole. «Da parte nostra - precisano gli avvocati Lombardo e Lorenzetto - abbiamo sempre sostenuto che non si è trattato di infibulazione e che, invece, era stata praticata solo una piccola incisione che, come accertato dai nostri consulenti, non pregiudicherà lo sviluppo sessuale con la crescita».
Secondo i legali, dunque, «non ci fu una mutilazione, una menomazione o un atto violento», bensì - al contrario «un’incisione minimale», di pochi millimetri, praticata agli organi genitali femminili. Una tradizione di lunga data, capillarmente diffusa in alcune zone della Nigeria e, in particolare, tra la tribù dei Bini. Ed è proprio da quest’ultima che provenivano i genitori al centro dell’intera vicenda: «È una pratica antica e già in primo grado, nel corso delle udienze, avevamo dimostrato che, nella tribù dei Bini, se una bimba non ha subito questo intervento viene discriminata». Ed è proprio per questo motivo che, per esempio, la madre di una delle piccole avrebbe ceduto alle pressioni dei parenti. «I testimoni hanno raccontato come dall’Africa insistessero affinché lei trovasse il modo di far operare la figlioletta e lei, alla fine, ha dovuto cedere alle insistenze dei familiari rimasti in patria». Una circostanza confermata anche dal cognato della donna, che la ospitò nel 2006, per circa sei mesi: «Era incinta, e spesso parlava con suo marito al telefono. Lui le diceva che avrebbe dovuto far operare la bimba, quando sarebbe nata. Ma lei non voleva, era contraria. Lui però insisteva ». Obbedirgli, le costò prima la denuncia e poi la condanna. Con il verdetto , però, la Corte d’appello ha riscritto questa storia da capo.
oltre a rimanere basito , attendo di leggere le motivazione , per l'assoluzione ( al limite li si poteva dare le attenuanti visto il contesto culturale e psicologico in cui essa è stata fatta ) affermo anzi riaffermo in quanto ne avevo già parlato in questo post nel lontano 2007 sempre sul ex ( ora divenuto questo dopo la chiusura di splinder ) blog della barbarie di tale usanza .
Io rispetto tutti i culti \ religioni diverse dalle mie però certe cose sia che siano praticante da il nord o il sud del mondo , come nel caso dell'infibulazione ( trovate nei link ulteriori dettagli ed approfondimenti e la foto al centro mi perdonino i deboli di stomaco e i puritani , che posso pure saltare tale foto e guardare solo quella a sinistra che più soft ma non meno crudele , ma spesso certi shock sono utili \ finalizzati a far capire tali aberrazioni molto più di mille parole )
Essa è un dramma per le bambine ( anche se recentemente il fenomeno sta diminuendo come dice questo articolo de il velino ) se lo porteranno dietro per il resto della loro vita . Infatti una donna infibulata può' impiegare anche venti minuti per far pipì, che esce goccia dopo goccia
E' facile morire di setticemie dovuta alle conseguenze dell'infibulazione, specie nelle regioni tribali dove le condizioni igieniche sono spesso inesistenti.
Purtroppo avviene ancora nelle società più arretrate ma non solo . Alcuni ritengono che sia una pratica islamica, altri che viene dalle culture più "arretrate" antecedenti all'islam e poi fatta propria \ tollerata dallo stesso islam Ora qualunque sia la sua origine essa è frutto di ignoranza, pregiudizi, maschilismo, sottomissione passiva o attiva ho visto via web alcune immagini di donne che lo facevano fare alle proprie figlie sorridere come mostra anche questo video È una cultura , accusatemi pure di razzismo e d'intolleranza , ma certa cultura da qualunque parte provenga che poggia su basi false, disoneste e, soprattutto, disumane che va sradicata , combattuta e non tollerata perchè << (....) la disciplina " va imposta con discernimento . Ogni decisione di comando va misurata con le conseguenze che comporta (..... ) >> ( da il terzo numero , è in edicola , di Le storie " La Rivolta dei Sepoy "di Giuseppe De Nardo - Bruno Brindisi pagina 49 )
Per chi volesse approfondire tale argomento ecco altri url